[Disney/Marvel Studios] Agent Carter

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • Intervista de Lo Spazio Bianco a Richard Short, l'Howling Commandos Pinky Pinkerton in "Agent Carter":

    http://www.lospaziobianco.it/140287-how ... ent-carter
  • Intervista de Lo Spazio Bianco alla costume designer del serial:

    http://www.lospaziobianco.it/142430-i-c ... e-designer
  • max brody ha scritto:Ho apprezzato la prima doppietta. Molto semplice e molto introduttiva, visivamente piuttosto gradevole, con un bel cast che probabilmente negli episodi a venire sarà sfruttato un po' di più, un paio di gnocche, la continuity, eccetera.
    Segnalo a lor signori che un paio di settimane orsono Agent Carter è finita. La mini si è rivelata essere una gradevole sorpresa, anche piùcche gradevole, forse, viste le aspettative di partenza piuttosto basse (nonostante il bel teaser contenuto in Agents of Shield). Ancorata non tanto ad AoS quanto al MCU tutto, AC si è caratterizzata per una forte presa di posizione antimaschilista (donne power rangers e uomini in buona fede ma tontoloni) e per una ancor più forte continuity interna (tutti e 8 gli episodi formano una unica storia), non molto esoterica (purtroppo per i miei gusti) ma comunque resa interessante dalle impeccabili performances dei vari attori (di cui un paio attoroni) e da due solide sceneggiatura e regia.
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    Ottimo lavoro.
  • prime conferme nel cast per la seconda stagione:

    http://www.lospaziobianco.it/156544-age ... a-stagione
  • Al Panel della Marvel TV hanno dato qualche aggiornamento sulla prossima stagione che si svolgerà sei mesi dopo la fine della prima e quindi vedrà una situazione un po' mutata, con personaggi in posizioni diverse ed in rapporti diversi tra loro, conosceremo poi la moglie di Jarvis.
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    Recuperato, finalmente.
    Dai tempi dell'annuncio fino alla trasmissione dello scorso inverno, non provavo nessun interesse per questa miniserie, che già consideravo il primo prodotto del Marvel Cinematic Universe che avrei saltato. Ma complici il tempo libero, il basso numero di episodi e alcuni commenti positivi letti qua e là (max brody incluso), alla fine ho dedicato qualche giorno alla visione di Agent Carter.
    E ho fatto bene! Ho trovato infatti una serie compatta, dalla continuity stringata e molto unita, con un interessante e azzeccato setting temporale (gli anni immediatamente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale) e una protagonista esplosiva, caratterizzata davvero bene.

    Peggy Carter non mi aveva particolarmente colpito, nelle sue precedenti performance: né nei cameo in Agents of S.H.I.E.L.D. né in Captain America (del quale, in quanto film Marvel meno apprezzato, ricordo poco e un cazzo, e che ora però ho voglia di rivedere per colpa di questa mini). Anche per questo non ero molto attratto da una serie nella quale fosse la protagonista. Ma come detto mi sbagliavo: Agent Carter è una storia ben scritta e diretta in modo interessante, che inizia con un presupposto piuttosto tipico di certa narrativa seriale tanto da far pensare che quella sarebbe stata la struttura dell'intera serie, visto che è breve... poi invece è in grado di cambiare scenario almeno altre due volte suggerendo quella necessaria dinamicità in un racconto del genere e anche il coraggio del saper utilizzare molto bene situazioni e personaggi che ci si trova in mano, valorizzando tutti e costruendo una trama unitaria di ferro: alcune invenzioni pericolose di Howard Stark sono state trafugate ma l'RSS (antenato dello S.H.I.E.L.D.) ritiene che Stark sia invece un traditore della patria. L'inventore, che si dà quindi alla macchia, incarica l'amica Peggy di indagare privatamente per scagionarlo dalle accuse, e le affida come assistente il fido maggiordomo Jarvis.
    È proprio Jarvis una delle piacevoli sorprese della serie: interpretato dall'attore che ha prestato il volto a Lee Ashworth della seconda stagione di Broadchurch (e che che comunque ha una carriera non male anche al cinema, scopro) porta sul piccolo schermo un personaggio davvero divertente e riuscito, un compassato inglese che si trova suo malgrado in situazioni non certo confacenti al suo stile ma che affronta... sempre con quell'aplomb assolutamente british! :D
    Con Peggy il personaggio crea un duo irresistibile e che funziona molto bene: le avventure di coppia tra l'intraprendente agente e il timido maggiordomo solo lo spunto iniziale a cui mi riferivo all'inizio, ma presto il doppio gioco della Carter salta ed è lì che la serie alza il livello narrativo arricchendo la trama con trovate molto buone e che riescono a valorizzare anche i colleghi della protagonista.
    In mezzo, un gran bell'episodio su una missione in Russia in cui Peggy dimostra il suo valore e che col senno di poi si rivelerà la chiave di volta verso il finale della stagione e la risoluzione della missione di riabilitazione di Howard Stark.

    L'azione non manca, l'ironia di certe battute e di certe situazioni nemmeno, e i due protagonisti sono ottimi. Anche Stark senior se la cava molto bene, avendo la possibilità di delineare maggiori sfumature al proprio personaggio. I momenti di tensione e di commozioni pure sono presenti, mai forzati ma sempre inseriti con misura. I collegamenti ai film del Cinematic Universe, infine, sono belli, sensati e abbondanti, con le svariate citazioni a Captain America, come logico che fosse.
    Mi trovo quindi a consigliare questa serie, incredibilmente non solo a quelli patologicamente completisti ma anche a chi non conosce con così grande attenzione questo universo narrativo ma che nutre interesse verso storie di spie, guerra fredda e servizi segreti, che potrà apprezzare Agent Carter per i temi classici del genere collocati con grande sapienza in un contesto storico particolare.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • Agent Carter: promo seconda stagione

    http://www.lospaziobianco.it/168047-age ... a-stagione
  • Agent Carter - Season 2

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    La seconda stagione di Agent Carter, la serie Marvel/ABC che l'anno scorso occupò lo slot invernale della rete durante la pausa della serie Marvel televisiva principale (Agents of S.H.I.E.L.D.), risulta nel complesso meno efficace di quanto fu la prima.
    Il motivo è la trama: per quanto potenzialmente interessante, la questione della "Zero Matter", un composto proveniente da un'altra dimensione in grado di impossessarsi di corpi e capace di distruggere la nostra realtà, assume contorni in molti punti troppo fantascientifici o pseudo-horror che a mio modesto parere mi sembrano andare "oltre" rispetto a quello che era il tenore e il tono che la serie aveva mostrato lo scorso anno.
    Certo, anche nella prima stagione non mancavano elementi in qualche modo appartenenti al sovrannaturale, il che è perfettamente comprensibile ricordando che siamo sempre nell'universo Marvel, ma non se ne abusava in maniera così smaccata e centrale come fatto quest'anno. Dove l'anno scorso c'erano le invenzioni avveniristiche di Howard Stark e qualche artefatto proveniente dalle linee nemiche, stavolta abbiamo un'inconoscibile materia nera che il corpo umano può assorbire. Forse un po' troppo per quella che dovrebbe essere soprattutto una serie spionistica.

    Complessivamente quindi la stagione in generale ne esce un po' "sciancata", quasi priva della sua vera identità, ma combattuta in realtà, perché quell'identità la si ritrova in tutto il resto, nei dettagli, nel contesto.
    In primis nell'energica protagonista: la Peggy Carter di Hayley Atwell si riconferma come un'ottimo personaggio, una donna volitiva, che non si fa mettere i piedi in testa e determinata nella sua missione e nella sua vita. Anche quando conosce l'amore in varie situazioni e con ben due uomini diversi, riesce a gestirlo rimanendo fedele alle proprie caratteristiche e risultando decisamente credibile.
    Anche la struttura dell'SSR contribuisce a fornire quel contesto ideale per l'atmosfera della serie, pure nel suo distaccamento di Los Angeles. L'ambientazione californiana è forse il secondo punto a sfavore della stagione, visto che contrappone i soleggiati panorami della costa ovest americana alla buia New York, maggiormente adatta a far da cornice a storie di genere.
    Per quanto riguarda gli altri protagonisti il capo Jack Thompson ha fatto un po' troppi doppi e tripli giochi perché abbia potuto davvero capito se si è evoluto o no, mentre Sousa ha sicuramente guadagnato ulteriori punti. Sempre ottimo nel suo essere spigliato, spiritoso e degno padre del suo futuro figlio è Howard Stark, ma su tutti spicca Edwin Jarvis, il compassato inglese che fa da maggiordomo da Stark senior e che si diverte un mondo a far da compagno di avventure a Peggy. James D'Arcy riconferma l'ottima interpretazione già dimostrata l'anno scorso e ci regala tanti altri bei momenti di "jarvitudine", confermandosi uno dei migliori personaggi di tutto il Marvel-universe. Trovo quasi un peccato che si sia voluta mostrarne la moglie, sempre avvolta nel mistero nella prima stagione, ma devo ammettere che l'attrice scelta è perfetta e il personaggio cucitole addosso ancora migliore. Quindi, a conti fatti, ne è valsa la pena.

    Grazie a questi ottimi personaggi e a dei dialoghi scritti sempre con grande cura e passione, la serie vive e prospera sulle relazioni e interazioni tra gli attori in scena, sempre molto bravi, sulle singole missioni affrontate dal team di protagonisti (mai prive di gag o di momenti ben girati) e su alcune sottotrame interessanti.
    Sotto questi punti di vista la seconda stagione non ha proprio nulla da invidiare alla prima. Il problema è proprio il setting californiano e soprattutto il pericolo da sventare, non privo di fascino se vogliamo ma leggermente fuori posto rispetto a quello che mi aspetto di trovare in una serie sulle spie degli anni '40 post Seconda Guerra Mondiale. Marvel o non Marvel.

    La seconda stagione ha avuto ascolti molto bassi, ed è quindi a rischio la produzione di un'eventuale terza per il gennaio 2017. Credo sia un peccato, non tanto per eventuali cose rimaste in sospeso (per quanto la "scena dopo i titoli di coda" mostri effettivamente una situazione che andrebbe approfondita), quanto perché si tratta effettivamente di uno show qualitativamente molto interessante e decisamente ben fatto, che andrebbe comunque portato avanti, magari utilizzando una trama meno "fuori dai canoni".
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Agent Carter: la prima stagione in inverno su Rai4

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