Si, in effetti ho finito col ripetere un discorso consolidato, e forse dovevo argomentare meglio l'esempio, ma ci avevo tanti impicci quel sabato chiedo venia.Grrodon ha scritto:Ma mi sa che non hai mica letto bene il post che avevo fatto, in cui dicevo di accettare il presupposto di base.
Grrodon ha scritto:...ciò che non ho accettato è che questa cosa sia stata fatta male,
Eddy ha scritto:Tu mi dirai che poteva essere gestita meglio, e sarei d'accordo,
Non proprio l'esempio migliore. Xenoblade è un GdR puro, lì le scelte vengono espresse in maniera semplice e concisa e si ha tutto il tempo che si vuole per valutarle e decidere come gestirle (salvo eccezioni precise). Mettendola in questi termini anche l'esempio di Skyrim che ho fatto io non ha più valore nel giudizio su Epic Mickey, perché rispecchia, come Xenoblade, l'esempio di scelte gestibili mediante quest. Per il tipo di libertà e valore della scelta Epic Mickey bisogna guardare a Deus EX (e per alcuni aspetti anche a Mass Effect, che, benché action-GdR, è più un evoluzione di tale tipologia di giochi che non dei GdR puri), dove le scelte erano più immediate e dirette, non gestite come quest, ma veri e propri bivi imprevisti che il giocatore generava anche involontariamente, e che non mancavano di mettere in difficoltà (o esaltare) il senso morale durante la partita. Stessa cosa nel prodotto dei Juction Point, posti di fronte ad una scelta la reazione deve essere immediata salvo rare eccezioni. In questo discorso s'intrufola anche un aspetto dell'uso del pennello che, facendo parte della giocabilità (e ri-giocabilità), deve essere chiaro in mente durante la partita per poter venire sfruttato al meglio (e da quanto leggo mi pare che tu ce lo avessi). E' vero che in titoli di questo tipo ci si può trovare momentaneamente spaesati, e che questa particolarità in Epic Mickey poteva essere resa più chiaramente, ma è anche vero che si tratta di giochi che aleggiano fra una giocabilità d'azione ed una di riflessione, ed il bilanciamento può facilmente non essere perfetto in ogni momento di gioco. Io non ho avvertito difficoltà, non ho avuto alcune sensazione d'andare alla cieca o a tentoni, probabilmente m'ha aiutato il mio curriculum, ma anche altre persone che questa tipologia di gioco l'hanno conosciuta proprio col prodotto Juction Point sono riuscite a gestirla senza problemi. Ho sentito pareri che gridavano al capolavoro anche grazie a questo aspetto.Grrodon ha scritto:In Xenoblade c'erano un sacco di quest alternative in cui la tua scelta era fondamentale e portavano a cose differenti, però sapevi sempre quando stavi facendo qualcosa e il senso di responsabilità, il divertimento di poter influire e la curiosità di sapere cosa stava succedendo non veniva mai meno, perché ad esse veniva dato un valore.
Ed eccoci al confronto di tutto il discorso di sopra. Le mie scelte consapevoli sono state praticamente tutte (con la sola eccezione della torta gelato di Clarabella, che ho involontariamente ignorato durante la prima partita), sono persino riuscito a scoprire da solo che potevo sconfiggere Capitan Uncino in ben tre modi differenti. Ora il dubbio è se le difficoltà tue sono dovute a delle mancanze del gioco o se si tratta semplicemente di te e dei tuoi gusti ed esperienze.Grrodon ha scritto:In Epic Mickey pareva di essere ciechi e di star muovendosi in una stanza a tentoni. Giusto la cosa della cassaforte è stata una scelta consapevole, il resto mammaiuto (cit.).
Ripeto, mi è evidente non solo la difficoltà di un approccio ad un gioco di questo tipo per la prima volta, e la non sempre chiarissima (ma IMHO assolutamente non malriuscita) esposizione delle scelte in Epic Mickey, ma mi pare anche che di riscontri positivi ce ne siano stati e anche chiaramente espressi.
Comunque a me pare che ci ritroviamo sempre di fronte alla stessa storia. Tu con: "a me non è piaciuto perché...", e io con : "a me piace perché...", dove nei puntini ci sono pareri opposti sugli stessi esempi (eccezion fatta per la telecamera eh...). Voglio dire che se io scrivessi una recensione molti aspetti che tu non hai apprezzato li esalterei, magari citandone imperfezioni quando presenti, ma comunque ne parlerei bene, come hanno fatto altri. Non è che voglia evitare lo scambio d'opinioni, per me sempre una gran cosa, ma visto che il succo di tutto è semplicemente un'opinione che non può cambiare, è chiaro che un punto incontro in questa occasione non lo troveremo mai.
Poi, vabbé, è sempre bello che qualcuno sfidi il dittatore ogni tanto no?