[WDAS #25] Taron e la Pentola Magica

E' lo studio d'animazione più antico ma anche il più vitale. Tutto comincia da qui, e continua ancora oggi portando l'arte dell'animazione verso nuove frontiere. La mancanza di un nome riconoscibile ha portato per anni il grande pubblico a confonderne le opere con quelle delle altre filiali Disney, ma adesso tutto è cambiato. Benvenuti nel Canone Disney.
  • Hai ragione, non si tratta di una grave pecca, anche perché mi rendo conto che in un lungometraggio (che ha chiavi di lettura differenti da un'opera letteraria) non sia poi così facile creare un completo background, anche con una base cartacea alle spalle. A conti fatti, un bambino che va a vederlo si può accontentare di un mondo immaginario medioevale senza fare troppe domande. Ciò che in effetti volevo bersagliare, più che questo, è l'assai traballante impalcatura della vicenda in sé , che in molti punti è poco credibile, accennavo solo al fatto che l'assenza di un background mina ancor di più la credibilità della storia, che in tal modo perde di sentimento. Poi ci sono di mezzo le mie impressioni da piccolo, quando sfogavo la mia fantasia e le mie suggestioni inventandomelo io il background, scrivendo addirittura altri racconti ambientati a Prydain tra cui quello del golpe di Cornelius :)
    Secondo me gli autori hanno commesso il grave errore di ritenere che le innovazioni e le qualità tecniche e visive coprissero o perdonassero eventuali deficit di trama. Una tendenza che, come hai detto tu,navigava negli anni 80 e forse ha portato a quell'animazione di oggigiorno più superficiale rispetto ai classici .
    "Secondo me , abbiamo interpretato enormemente male questa faccenda della Vita e della Morte. Secondo me, quella chiamiamo la mia ombra qui sulla terra , è la mia vera sostanza. Secondo me, nel guardare le cose spirituali facciamo troppo come le ostriche che guardano il sole attraverso l'acqua e ritengono perciò quella densa acqua la più sottile delle atmosfere. Secondo me, il mio corpo non è che la feccia del mio essere migliore. Ma se lo prenda chi vuole il mio corpo, se lo prenda pure, ripeto : io non sono quello. E allora tre evviva per Nantucket "

    Herman Melville , Moby Dick, capitolo VII
  • Mah, non traccerei relazioni tra Taron e le tendenze attuali, manco tirandole per i capelli visto che è l'antitesi del cinema d'animazione moderno. Difatto secondo me non è neanche quello che i protagonisti sono chiamati a fare e fanno a non reggere, bensì come si comportano mentre lo fanno. Ci sono personaggi di sfondo che hanno una recitazione buona come Rospus, Gurgy, Cornelius, Dalben e la streghe, ma i tre protagonisti sono così infantili e ridondanti da minare parte del film.
  • Se vogliamo criticare i comportamenti, in questo film, uno degli esempi che a me ha sempre fatto inca**are come una biscia, sono i folletti (tra l'altro doppiati dal GruppoTrenta erano i Puffi fatti e finiti -____- ).

    Si sbattono per isolarsi dal Mondo Esterno e dagli umani e, quando gliene capitano improvvisamente 3 tra capo e collo, li aiutano senza fare domande?

    Psicologia, questa sconosciuta, vero?

    In generale, la trama dei libri, che è un po' zoppicante di suo, è molto meglio impostata, ed è stata un mero pretesto per fare un film sui Masters (veri ispiratori di questo film, secondo me), senza tenere per buono il messaggio di base che è quello secondo cui un eroe è colui che apprende e fa tesoro degli insegnamenti, che riceve.

    Manca del tutto il percorso formativo che Taran fa nel libro e che Taron invece raggiunge senza motivo alcuno, dopo qualche scenetta.

    Tra l'altro prendendo elementi che nel libro vengono sviscerati e spiegati (la palla di Ailowin, per esempio o l'identità di Dalben e Ewi) e dimenticandoseli bellamente.
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Questo film lo intitolerei The Black Cancer.
  • Valerio ha scritto:Mah, non traccerei relazioni tra Taron e le tendenze attuali, manco tirandole per i capelli visto che è l'antitesi del cinema d'animazione moderno.
    Dal punto di vista estetico e delle atmosfere, senza dubbio , e anche per quanto riguarda molti altri aspetti. Mi riferivo all'atteggiamento psicologico degli autori , ossia, a mio avviso, una tendenza a puntare più sull'apparenza visiva che sulla solidità della trama e dei personaggi. E' una considerazione di tipo sintomatico e di carattere non integrale ,segnalavo semplicemente la presenza, già a metà degli anni 80, in maniera piuttosto isolata, di un atteggiamento che oggi prevale tra gli autori di film d'animazione. Con questo non voglio dire che da Taron in avanti si sia proceduto in maniera lineare e diretta su questa strada, visto che le cose sono andate in tutt'altro modo, come testimoniano molti stupendi lungometraggi degli anni '90 di stampo ben diverso da "The Black Cauldron".

    Riguardo alla psicologia dei folletti, mi associo pienamente. Direi che, oltretutto, l'assurdo non è tanto che rifuggano il mondo per poi aiutare disinteressatamente tre umani, ma che rifuggano vigliaccamente dal mondo e dalla sua malvagità per poi, incontrati tre umani, rinfacciare a questi , di non fare nulla per contrastare i malvagi , tacciandoli di viltà. Nel romanzo aveva senso, perché Alexander inseriva un'implicita ironia nel mostrare l'incoerenza del Piccolo Popolo e la sua chiusura mentale, ma qui è semplicemente una testimonianza dell'apatia degli sceneggiatori.

    Tanto per farci l'ennesima risata, aggiungo un paio di annotazioni.

    1) Tanto per apparire ancor più idiota, Taron commette la più grossa homerata della storia Disney: nella scena dove si intrufola nel castello e osserva il Re e i suoi scagnozzi ,acquattato presso una porta che si apre a venti metri dal suolo (notare il realismo :mah: ), ad un certo punto cade in avanti sul pavimento come un perfetto cog***ne e si ritrova circondato dagli sgherri. Ma il bello arriva adesso. Arretra in cerca di difesa verso una parete dove sono allineate dozzine di armi letali : asce, picche, mazze ferrate...E nell'imbarazzo della scelta afferra un'inutile scopa :arramp:

    2) Per chi non crede nei miracoli, allego probabilmente l'unico commento in assoluto totalmente entusiasta che non fosse scritto da critici amatoriali del livello del tizio della porta accanto, bensì da Alex Voglino, tra i massimi esperti e critici italiani del campo fantasy, nonché curatore della Fantacollana Nord e ammiratore delle opere di Lloyd Alexander.

    "Da quando la Walt Disney, poco più di cinque anni fa, si ispirò al ciclo di Prydain per la realizzazione di uno dei suoi più bei lungometraggi, "Taran e la pentola magica"... (tratto da "Taran di Prydain" , introduzione , di Lloyd Alexander, a cura di Alex Voglino, editrice Nord, Milano, 1989)

    Quando la passione per un genere cinematografico/letterario fa miracoli. Notare come alla blasfemia abbia aggiunto lo svarione, cannando il titolo.
    "Secondo me , abbiamo interpretato enormemente male questa faccenda della Vita e della Morte. Secondo me, quella chiamiamo la mia ombra qui sulla terra , è la mia vera sostanza. Secondo me, nel guardare le cose spirituali facciamo troppo come le ostriche che guardano il sole attraverso l'acqua e ritengono perciò quella densa acqua la più sottile delle atmosfere. Secondo me, il mio corpo non è che la feccia del mio essere migliore. Ma se lo prenda chi vuole il mio corpo, se lo prenda pure, ripeto : io non sono quello. E allora tre evviva per Nantucket "

    Herman Melville , Moby Dick, capitolo VII
  • Avete gia detto tutto voi di questo film, ma guardate questo commento che ho trovato in rete:
    Una chiavica? Taron e la pentola magica una chiavica? Ma stai scherzando? E' uno dei migliori classici Disney di sempre. Cupo, dark, inquietante a tratti horror e con dei personaggi normali non dei super pompatissimi principi dei miei coglioni ma dei semplici umani che puoi incontrare anche nel mondo reale. Per questo per me è uno dei migliori classici Disney.
    -_- -_- Non servono ulteriori commenti.
  • Don Homer ha scritto:Avete gia detto tutto voi di questo film, ma guardate questo commento che ho trovato in rete:
    Cupo, dark, inquietante a tratti horror e con dei personaggi normali non dei super pompatissimi principi dei miei coglioni ma dei semplici coglioni che puoi incontrare anche nel mondo reale.
    Cosí va meglio.
  • Midgardsorm ha scritto:
    Don Homer ha scritto:Avete gia detto tutto voi di questo film, ma guardate questo commento che ho trovato in rete:
    Cupo, dark, inquietante a tratti horror e con dei personaggi normali non dei super pompatissimi principi dei miei coglioni ma dei semplici coglioni che puoi incontrare anche nel mondo reale.
    Cosí va meglio.
    Grande :clap: Non avrei saputo fare di meglio.
  • Eccolo qua. il male assoluto, la vergogna della Disney. Vi dirò che personalmente da bambino non mi dispiaceva, anche se l'inizio e tutte le parti col Re Cornelius mi inquietavano terribilmente. Crescedno, concordo con voi col dire che ha una trama abbastanza fiacca e piena di buchi, personaggi alquanto insipidi e passaggi lenti. Eppure è strano vedere come col passare del tempo stanno venendo fuori gente a cui questo film piace (generalemtne i motivi sono perchè vi ha lavorato Burton e per le atmosfere).
  • L'unico che aveva senso fare.
  • Visto qualche giorno fa per la prima volta, uno dei pochissimi Classici che ancora mi mancavano.
    Che dire? Ci hanno provato, ma hanno chiaramente fatto il passo più lungo della gamba, e il fervore giovanile della nuova classe di animatori ha fatto sì che si peccasse anche di ingenuità.
    Il film ha numerosi difetti, tra falle logiche e personaggi piuttosto sgradevoli, eppure non sono completamente negativo al riguardo: l'atmosfera pesantemente dark, per esempio, l'ho apprezzata, così come quell'abbozzo di mitologia nella base narrativa. Interessante l'aspetto del cattivissimo (penalizzato però da una personalità poco spiccata) e piacevole vedere il tentativo di riproporre gli stilemi del genere fantasy, anche se spesso goffamente.
    L'intro è ottima, poi.
    In sostanza non mi è pesato molto vederlo, la visione è anche scivolata abbastanza facilmente, complici animazioni e musiche interessanti. Peccato per le varie pecche, tra cui annovero anche l'inutilissimo menestrello.
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  • A mio parer saltano all'occhio:
    • Lo scarso livello dei personaggi: Taron è antipatico, Gurgi insopportabile, Ailin molto poco elaborata
    • Il fatto che gli animatori fossero troppo appassionati del libro, tanto da dimenticarsi di spiegar molte cose che pure hanno mantenuto (vedasi anche solo l'arpa di Sospirello, incantata per spezzarsi quando lui dice il falso) e da mantener cose che ci sono ma risultano completamente inutili nell'economia del racconto (il globo luminoso che segue Ailin, completamente ininfluente).
    • Il fatto che il film sia stato censurato pesantemente con ampie parti che non hanno raggiunto le sale. Posso capire che Eisner non volesse un film Disney con corpi che si sciolgono e minorenni le cui vesti vengono stracciate, però il risultato è che la qualità dell'animazione e delle scene ne risentono moltissimo: primissimi piani durante le scene di combattimento, fermi immagine prolungati sull'espressione dei protagonisti per non mostrare ciò che dovrebbe accadere...
    Zampe di gallina! Nient'altro che zampe di gallina! (Anacleto, La spada nella roccia)

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