[Disney/Marvel Studios] Daredevil - Jessica Jones (Netflix)

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
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  • Ragazzi COSA NON È la seconda serie di Daredevil. Che spettacolo. Tocca fare qualcosa per la periodicità di 'sta roba.

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    Lorenzo Breda
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  • Vista anche io la seconda stagione

    Le prime puntate sono abbastanza belle, ottimo il Punitore, l'attore è riuscito a farmi piacere un personaggio che nei fumetti mi ha sempre detto poco e niente.

    Mi è piaciuto che si sono risolti alcuni errori della prima serie a mio parere, come Matt che utilizza di piu i suoi poteri e le realtive esagerazioni da fumetto.

    Un po meno la parte dedicata ad Elektra e alla Mano. Troppo poco approfondita.
    Ultima modifica di Don Homer il lunedì 28 marzo 2016, 20:51, modificato 1 volta in totale.
  • Finita anch'io ieri la visione della seconda stagione di Daredevil.
    Anche il mio commento risulta estremamente positivo. Sono ancora combattuto se ritenerla migliore della prima o "semplicemente" alla pari (virgolette d'obbligo, perché già essere allo stesso livello della straordinaria season 1 è un risultato più che ottimo), ma indipendentemente da ciò siamo di nuovo di fronte ad un prodotto curato, scritto davvero molto bene e con personaggi assolutamente tridimensionali, che vanno al di là delle limitanti figure "supereroe buono / supervillain cattivo" e che calano una storia da cinecomic in un contesto quotidiano che permette di riflettere sulla natura stessa dell'impianto narrativo su cui si basa la serie. Il tutto avvicina sempre di più Daredevil al lavoro di Chrisopher Nolan sul suo Batman cinematografico, come notavo nel corso della prima stagione accomunandone alcuni elementi con certe cose di Batman Begins.

    Le riflessioni di cui sopra, ad ogni modo, erano presenti per ovvi motivi in modo più latente di quanto avviene nel filotto di 13 episodi rilasciati da Netflix lo scorso 18 marzo. Ora che Matt Murdock è diventato un vigilante a tutti gli effetti, con tanto di costume, ci si può concentrare maggiormente sull'opinione generale che New York ha nei suoi confronti, e quale modo migliore di metterlo a confronto con una specie di sua versione distorta? In quest'ottica il Punitore è un'introduzione perfetta: un "vendicatore mascherato" che si fa giustizia da solo, andando a colpire delinquenti e bande criminali ma uccidendole barbaramente. In pratica supera (e di molto) quel confine che Matt si è autoimposto, minando però a livello di opinione pubblica la sua figura e il suo significato.
    Interpretato da Jon Bernthal (che ha partecipato a diversi film di rilievo, nel corso degli anni), il Punitore funziona molto bene in gran parte proprio per la performance dell'attore, che riesce a rendere in modo credibile sullo schermo un personaggio non certo facile, che deve apparire sì come un killer spietato ma anche con un background di dolore che muove le sue azioni, ce ne fa comprendere il carattere ma che allo stesso tempo non ci deve permettere di giustificarlo. Frank Castle appare così come il personaggio migliore della stagione.
    A sconvolgere le giornate di Matt Murdock però ci pensa anche un altro personaggio piuttosto ambiguo: la sua ex fiamma Elektra.
    Élodie Yung offre una versione convincente della donna, che in alcuni punti in realtà può forse lasciare perplessi ma che in generale è costruita bene. Affascinante, provocante e risoluta, ha un atteggiamento a volte da stronzetta che si rivela però funzionale alla propria caratterizzazione e giustificato della formazione che ha subito.
    Se nei primi episodi in cui appare può risultare in alcuni passaggi quasi un "corpo estraneo", con il procedere della stagione si integra perfettamente e forma con Daredevil una coppia davvero esaltante.

    Introdurre Elektra vuol dire introdurre anche La Mano, una misteriosa setta mistica di ninja. Per quanto questo inserimento sia coerente con la prima stagione (grazie al personaggio di [spoiler]Nobu, che risulta esserne il leader, e il ritorno dell'antico maestro Stick, che capeggia il gruppo che si contrappone alla Mano[/spoiler]), lo trovo un po' stonato con il tenore più serio del prodotto. Mi va bene il clan di antichi ninja che vuole impossessarsi della città, ma [spoiler]le misteriose arti occulte e il richiamare alla vita i morti mi sembrano quelle tipiche cose esoteriche[/spoiler] che fanno un po' a cazzotti con l'impianto visto nella scorsa stagione e in buona metà di questa. Poi capisco benissimo che fa parte della mitologia del Daredevil a fumetti e che introdurre Elektra e Stick portI giustamente alla Mano, e comprendo anche che siamo pur sempre nella stessa realtà del Marvel Cinematic Universe dove alieni, magia e quant'altro sono elementi ben presenti, ma mi resta un po' di disorientamento.
    Nulla comunque che rovini la visione, beninteso.

    Mi è piaciuto il ripescaggio (anche se più breve del dovuto, e lasciando qualcosa in sospeso) di [spoiler]Wilson Fisk[/spoiler], anche perché motivato e ben amalgamato nel contesto narrativo.
    Ma quello che ho davvero trovato vincente è il lavoro sul protagonista. Perché se da un lato mettere sia il Punitore che Elektra che la Mano tutti insieme rischia di portare ad una situazione troppo affollata (per quanto invece la sceneggiatura riesce a gestire tutto in maniera bilanciata), dall'altro serve proprio a far mancare l'aria a Matt Murdock, che tra il lavoro allo Studio, l'impegno con il Punitore, i sentimenti per Elektra, le missioni con lei, Stick e la minaccia della Mano in effetti strippa. Oltre a mettere in discussione la sua figura di vigilante, decide anche di fare terra bruciata attorno a sé per il bene di Karen, di Foggy e di tutti quelli che gli sono vicini, che rischiano di farsi male e che in fondo, alla fine, non comprendono e non appoggiano davvero la sua missione. Trovo che questo elemento, in una situazione in cui film e serie televisive ci mostrano gli eroi sempre supportati da alleati e amici che li incitano e li appoggiano, sia oro puro, innovativo quanto realistico.
    Matt allontana tutti per evitare che si facciano male a causa sua, ma anche perché non si sente parte davvero del loro mondo, perché loro non sembrano poter appoggiare la sua causa e quello che fa.
    È quindi un protagonista drammaticamente solitario quello che vediamo in questa stagione, e infatti mi è un po' mancato il Matt anche sorridente e ironico che si vedeva più spesso l'anno scorso. Un eroe che vede solo in un'altra anima come lui, Elektra, la persona che può comprenderlo.

    Insomma, tanta carne al fuoco, tanto bel materiale, tanti elementi narrativi e spunti di riflessione per una stagione adrenalinica, con tanti combattimenti ben coreografati e tanti personaggi riusciti nella caratterizzazione e nella recitazione.
    Insomma, tanto. Di tutto.

    PS: sarà la mia formazione, ma vedere nella cupa e realistica New York notturna un tipo col costume da diavolo Hell's Kitchen non lo trovo né ridicolo né fuori posto ;)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto: PS: sarà la mia formazione, ma vedere nella cupa e realistica New York notturna un tipo col costume da diavolo Hell's Kitchen non lo trovo né ridicolo né fuori posto ;)
    Ma penso che nessuno lo possa trovare ridicolo, anche perche se accetti che un cieco in pigiama possa pestare i cattivi usando i suoi supersensi puoi accettare tutto.

    Ovviamente secondo me.
  • Nuovo produttore esecutivo per Jessica Jones:

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    Sempre al SDCC è stata confermata la terza stagione di Daredevil :)
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