Alan Moore, Eddie Campbell – From Hell
Signori, siamo davanti ad un capolavoro. Ad un’opera così completa e definitiva da far rimanere a bocca aperta, un affresco così tremendamente affascinante che non può lasciare indifferenti, un Fumetto con la F maiuscola che dimostra l’incredibile potere di questo medium.
Grrodon relativamente a “La neve se ne frega” di Ligabue nella versione a fumetti e soprattutto a “Maus” di Spiegelman aveva detto che sono opere che non rileggerebbe mai una seconda volta. Io lo dico solo per questa lunga storia. Non penso che avrò il coraggio di rimettermi a leggerlo. Ma chissà…
Di cosa sto parlando?
Di un’opera veramente monumentale, a cui Alan Moore ha lavorato per quasi dieci anni tra ricerche e stesura. L’opera racconta dei celebri delitti di Withechapel, a Londra, nell’autunno del 1888, ad opera di Jack lo Squartatore. 16 capitoli compresi un prologo e un epilogo, più una lunga e articolata Appendice (divisa in parti, alla fine di ogni capitolo) e un Appendice II, in forma di fumetto, in cui Moore racconta la storia della letteratura su quegli avvenimenti.
Dal punto di vista degli eventi raccontati, occorre dire che Moore è lineare: decide fin da subito chi secondo lui (dopo tutti gli studi e le ricerche compiuti sul caso) effettivamente aveva più probabilità di essere Jack lo Squartatore, e lo specifica fin da subito: il dottor William Gull. Importante precisare che Moore precisa più volte che né lui né il disegnatore Campbell hanno avuto intenzione di dare una soluzione certa circa l’identità del serial killer, è solo una deduzione che non ha pretese di realtà. Ma partendo da questo presupposto gli autori srotolano il filo della trama attraverso il passato di Gull fin da bambino, il suo diventare medico, la sua passione per la vivisezione, [spoiler]il suo diventare un massone[/spoiler], il suo diventare medico personale della regina Vittoria. Per poi arrivare ai 5 omicidi.
Ma paradossalmente non è la brutale vicenda degli omicidi delle 5 prostitute il cuore del romanzo (e non ho proprio riserve nel chiamarlo così): Moore sembra quasi usare come pretesto di partenza la vicenda di Jack lo Squartatore (quasi: infatti le ricerche fatte in tal senso dimostrano un interessamento preciso al riguardo), per poter arrivare a qualcosa di più ambizioso. Ma se un tentativo ambizioso raggiunge il traguardo, ecco che si toccano le vette dell’Arte. L’autore inglese ce la fa, infatti, e la forza tremenda che scaturisce da From Hell sta proprio in quell’ambizione: tracciare una mappa del male puro, oltre che immaginare quella che definisce l’architettura della storia. La cupa vicenda londinese si trasforma in questo modo in un’acuta riflessione filosofica sul male e su quanto questo possa essere inserito nel gioco del tempo, su come possa esserci una trama ben definita che provoca eventi maligni a intervalli precisi che procedono a spirale (50 anni, 25 anni…). A sostegno della sua teoria porta prove documentate e ha modo di mostrare come esattamente un secolo prima operava un altro assassino dalle modalità molto simili a quelle dello Squartatore, e non a caso cita il concepimento di Hitler avvenuto durante il periodo degli omicidi di Withechapel.
Moore si – e ci – immerge nella nebbiosa atmosfera londinese, scava nel cumulo di atti, documenti, libri, studi, saggi compilati fino al 1990 riguardo Jack lo Squartatore, alla fine di ogni capitolo ha modo di precisare, pagina per pagina, quali elementi sono effettivi (e da quale fonte li ha desunti) e quali sono sue congetture di fantasia, seppur sempre plausibili perché fondate su informazioni reali. Quello che ci fa saltare all’occhio è la quantità di contraddizione, confusione e probabili insabbiamenti a cui andarono incontro le indagini alla fine del 1800, e quanta quindi speculazione si sia potuta creare nel corso del ‘900. Il fatto che non ci sia (a tutt’oggi) una verità accertata, ha permesso a Moore una discreta libertà per la sua fantasia, discreta perché sempre basata su testi e testimonianze tangibili, o su teorie convincenti. Tra l’altro nel fumetto ha sempre cercato di inserire tutte le teorie, e in caso fossero contraddittorio con la sua (Gull = l’assassino) ne da una sua plausibile spiegazione. A certi tratti, per la cura con cui ha cercato di incastrare tantissime persone, rifermenti, fatti ecc, mi ha ricordato la minuzia di Don Rosa nella sua "Saga di Paperon de Paperoni", dove cercava di far incontrare a Paperone personalità che era plausibili incontrare in quegli anni in quel luogo. Ovviamente qui la questione è comunque su un piano decisamente più drammatico e reale.
Tutti i personaggi citati sono esistiti realmente, e in linea di massima avevano il carattere e l’aspetto descritto dagli autori. Ricordo qui solo i nomi delle prostitute assassinate: Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes, Mary Jane Kelly, alle quali l’opera è stata dedicata.
Parole a parte merita infine la parte più “romanzata”, quella delle visioni di Gull. Esse si collegano con le motivazioni dei suoi omicidi, che se per Moore da una parte si collegano [spoiler]alla richiesta esplicita della regina in persona di eliminare alcune donne che avevano minacciato la corona (possedendo un’informazione pericolosa)[/spoiler], dall’altra Gull fa sua questa missione mettendoci l’efferatezza che tutti sappiamo, scuoiandole letteralmente. Questo è collegato alla sua follia, che lo porta a credere di essere [spoiler]l’unico massone a vedere la strada per la Verità[/spoiler], e che pensa di agire in un ruolo che gli è predestinato. Arriva ad avere delle affascinanti visioni del futuro, anche queste incastrate ad arte da Moore partendo da testimonianze di persone che nel secolo scorso ritenevano di aver visto un uomo in cilindro e una donna più volte fuori dalla propria finestra.
Il tutto concorre a far impazzire sempre più il già instabile dottore, portandolo a farneticamenti e ovviamente a proseguire la sua “missione” fino in fondo, protetto da chi sapeva cosa stava facendo, cioè [spoiler]i massoni infiltrati nelle alte cariche della polizia.[/spoiler]
Spendo due meritatissime parole per Campbell: probabilmente era il disegnatore più adatto per rappresentare un’opera tanto visionaria quanto precisa storiograficamente e visivamente, come le strade del lurido quartiere o gli esterni delle chiese. E’ anche merito suo il fascino che quest’opera sprigiona.
Una lettura quindi non facile, né per la violenza dei fatti narrati, né per l’elaborata prosa di Moore, né per i cambi di scenario né per le riflessioni filosofiche, psicologiche e di chissà quali altri tipi. Alan Moore riesce nell’intento di elevare il fumetto a forma d’arte, a vero e proprio romanzo credibile e serio, che sa riflettere sulla natura umana, presentando senza perifrasi ma con abbondanza di elementi utili e stimolanti/affascinanti la questione del male, e offrendoci una sua interpretazione della Storia e di come funziona (il che non è per niente impresa da poco, anzi, e se lo sembra è solo per l’inadeguatezza di chi sta scrivendo queste righe), oltre che la sua visione su chi fosse veramente Jack lo Squartatore.
Ci dà anche uno spaccato storico e sociale della Londra di fine ‘800, con i difetti del regno, di Vittoria in persona, del principe; con la povertà e la mortalità diffusa in quartieri come Whitechapel; con la dilagante degradazione e la prostituzione nei quartieri più poveri; con la nascita di un certo tipo di giornalismo “creativo”; con la figura dei massoni e i loro infiltrati nei luoghi che contavano.
E ci restituisce l’aspetto magico (da pentagramma) di Londra, con le sue chiese e i suoi obelischi.
A questo proposito, capitolo conclusivo spettacolare, così come la descrizione di ogni delitto entrando nella testa di Gull. E così come moltissime altre parti del romanzo.
La maggior parte delle teorie che Moore ha seguito per il suo From Hell (compresa la presunta identità dello Squartatore) vengono dal libro di Stephen Knight, “Jack the Ripper: The Final Solution”.
Se pensavo che “Watchmen” fosse uno dei Fumetti migliori di sempre e che Alan Moore difficilmente lo superasse (nemmeno “V For Vendetta” con me c’è riuscito, del resto), la lettura di From Hell ha fatto seriamente vacillare questa convinzione. Ancora adesso non sono sicuro di quale delle due opere possa essere migliore dell’altra, penso che le metterò entrambe sullo stesso, altissimo gradino del mio podio personale.
[Moore & Campbell] From Hell
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Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Iniziai a leggere "From Hell" lo scorso Natale, abbandonandolo dopo forse una cinquantina di pagine.
Veramente troppo pesante e incasinatamente incomprensibile per continuare, almeno nel periodo di piena scolastica che mi avrebbe impedito una lettura come si deve a una qualsiasi graphic novel (in particolare a quelle di Moore).
Tuttavia la recensione entusiastica di Bramo mi ha riacceso la curiosità. Penso che sarà la mia prossima lettura, ora che ho tempo.
Veramente troppo pesante e incasinatamente incomprensibile per continuare, almeno nel periodo di piena scolastica che mi avrebbe impedito una lettura come si deve a una qualsiasi graphic novel (in particolare a quelle di Moore).
Tuttavia la recensione entusiastica di Bramo mi ha riacceso la curiosità. Penso che sarà la mia prossima lettura, ora che ho tempo.
Sicuramente è incasinata, l'ha scritta Moore!John Dorian ha scritto:Iniziai a leggere "From Hell" lo scorso Natale, abbandonandolo dopo forse una cinquantina di pagine.
Veramente troppo pesante e incasinatamente incomprensibile per continuare, almeno nel periodo di piena scolastica che mi avrebbe impedito una lettura come si deve a una qualsiasi graphic novel (in particolare a quelle di Moore).
Tuttavia la recensione entusiastica di Bramo mi ha riacceso la curiosità. Penso che sarà la mia prossima lettura, ora che ho tempo.
Ma come tu ben sai, le narrazioni di quest'uomo sono incasinate non di un casino senza capo nè coda, ma con un casino che un suo senso di fondo ce l'ha. Magari più d'uno, ma sempre affascinanti.
Quindi sono contento che la mia recensione ti abbia risvegliato la voglia di leggere From Hell, e sì, richiede attenzione come lettura per riuscire a seguire bene la vicenda e i suoi sviluppi. Per godersi appieno questo che è un vero e proprio saggio sul Male. Quindi se adesso hai tempo da dedicargli, tuffatici e poi facci sapere qui cosa te ne pare
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Romics 2013, ottobre, Eddie Campbell presente, nuova edizione di From Hell con copertina inedita, scansioni e altro. Inoltre, presentato il companion, bozzetti e sceneggiature varie.
Proverò a comprarlo là, perchè mi incuriosisce parecchio.
Il disegnatore scozzese Eddie Campbell special guest a Romics 2013. Tra i primi artisti ad essere insignito del Romics d’Oro nel 2001 (prima edizione di Romics), è noto al grande pubblico per From Hell, strabiliante graphic novel che ripercorre e interpreta le inquietanti vicende legate agli efferati omicidi di Jack lo Squartatore, il primo serial killer della storia.
Campbell non è solo un eccellente disegnatore, ma anche uno studioso del fumetto come mezzo di espressione a tutto tondo. Grazie alla collaborazione con Alan Moore su From Hell e alla serie epica Bacchus (che narra le moderne avventure del dio greco del vino), Campbell è diventato uno dei più importanti disegnatori di fumetti vincendo, nell’arco di 25 anni, i più prestigiosi premi di settore (dall’Eisner Award all’Harvey Award, passando per l’Ignatz, l’Eagle, ecc…). Dalla natia Gran Bretagna si è trasferito in Australia.
Nel corso di Romics verranno presentati al pubblico la nuova edizione di From Hell, realizzata con una copertina inedita e materiali completamente riscansionati dalle tavole originali, e From Hell Companion (Magic Press Edizioni) ovvero il “dietro le quinte” definitivo sul graphic novel più sconvolgente di tutti i tempi!
“La mia prima influenza artistica è stata l’impressionismo e da adolescente percorrevo il mio quartiere dipingendo i posti caratteristici nelle diverse ore della giornata, alla maniera di Monet e dei suoi compagni”.
Eddie Campbell
La presenza di Campbell è organizzata in collaborazione con Magic Press.
FROM HELL COMPANION
Tutto ciò che volevate sapere sulla più incredibile graphic novel di tutti i tempi: From Hell! Direttamente dalle annotazioni del disegnatore Eddie Campbell, la genesi e lo sviluppo della vera storia di Jack lo Squartatore. Con estratti da interviste all’autore Alan Moore e la sceneggiatura di interi capitoli. Inoltre una sezione a colori di foto e copertine originali.
Da qui: http://www.romics.it/dr1/?q=it/node/452 ... 2520romics
Proverò a comprarlo là, perchè mi incuriosisce parecchio.
Il disegnatore scozzese Eddie Campbell special guest a Romics 2013. Tra i primi artisti ad essere insignito del Romics d’Oro nel 2001 (prima edizione di Romics), è noto al grande pubblico per From Hell, strabiliante graphic novel che ripercorre e interpreta le inquietanti vicende legate agli efferati omicidi di Jack lo Squartatore, il primo serial killer della storia.
Campbell non è solo un eccellente disegnatore, ma anche uno studioso del fumetto come mezzo di espressione a tutto tondo. Grazie alla collaborazione con Alan Moore su From Hell e alla serie epica Bacchus (che narra le moderne avventure del dio greco del vino), Campbell è diventato uno dei più importanti disegnatori di fumetti vincendo, nell’arco di 25 anni, i più prestigiosi premi di settore (dall’Eisner Award all’Harvey Award, passando per l’Ignatz, l’Eagle, ecc…). Dalla natia Gran Bretagna si è trasferito in Australia.
Nel corso di Romics verranno presentati al pubblico la nuova edizione di From Hell, realizzata con una copertina inedita e materiali completamente riscansionati dalle tavole originali, e From Hell Companion (Magic Press Edizioni) ovvero il “dietro le quinte” definitivo sul graphic novel più sconvolgente di tutti i tempi!
“La mia prima influenza artistica è stata l’impressionismo e da adolescente percorrevo il mio quartiere dipingendo i posti caratteristici nelle diverse ore della giornata, alla maniera di Monet e dei suoi compagni”.
Eddie Campbell
La presenza di Campbell è organizzata in collaborazione con Magic Press.
FROM HELL COMPANION
Tutto ciò che volevate sapere sulla più incredibile graphic novel di tutti i tempi: From Hell! Direttamente dalle annotazioni del disegnatore Eddie Campbell, la genesi e lo sviluppo della vera storia di Jack lo Squartatore. Con estratti da interviste all’autore Alan Moore e la sceneggiatura di interi capitoli. Inoltre una sezione a colori di foto e copertine originali.
Da qui: http://www.romics.it/dr1/?q=it/node/452 ... 2520romics
Interessante, davvero... ma tremo al pensiero del prezzo, anche solo del volume, considerando che già la vecchia edizione era sui 35 euro...
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Ho partecipato all'incontro con Eddie Campbell a romics 2013, sabato 5 ottobre, molto interessante, lui un signore. Spiace che fossimo una decina scarsa... con persone che non sapevano nulla, tra cui una prof d'inglese che parlava un pessimo inglese (assurdo.-..) che ammetteva di essere lì per caso...
Povero Eddie. Ho comprato From Hell, che non ho mai letto e che mi ispira molto. La nuova edizione, edita da Magic Press, recupera le tavole originali con un livello di definizione del tratto eccellente, chè le altre edizioni vecchie, nel mondo, sono sempre state basate su tavole di modesta stampa.
prezzo sempre uguale, 35euro, nuova copertina (anche se forse quella con la tuba era più affascinante. Ora non vedo l'ora di leggerlo.
Povero Eddie. Ho comprato From Hell, che non ho mai letto e che mi ispira molto. La nuova edizione, edita da Magic Press, recupera le tavole originali con un livello di definizione del tratto eccellente, chè le altre edizioni vecchie, nel mondo, sono sempre state basate su tavole di modesta stampa.
prezzo sempre uguale, 35euro, nuova copertina (anche se forse quella con la tuba era più affascinante. Ora non vedo l'ora di leggerlo.
Alla fine ho letto From Hell, un capolavoro. disturbante certo, ma fa riflettere. Penso che, al contrario di Bramo, lo rileggerò al più presto, per precipitare di nuovo nel suo buio e splendente universo,
e per cercare di andare a fondo del mistero della Storia.
Qua ne dico di più: http://www.tempi.it/blog/fumetto-la-sto ... o-JItJLN6Q
Condividetelo, metteteci un like, criticatelo, snobbatelo. ma fatemi sapere, sono pronto
Dedica del gentilissimo Campbell al Romics Autunno 2013.
e per cercare di andare a fondo del mistero della Storia.
Qua ne dico di più: http://www.tempi.it/blog/fumetto-la-sto ... o-JItJLN6Q
Condividetelo, metteteci un like, criticatelo, snobbatelo. ma fatemi sapere, sono pronto
Dedica del gentilissimo Campbell al Romics Autunno 2013.
A Natale la mia ragazza mi ha regalato From Hell, che ai tempi avevo letto in prestito e che quindi non possedevo, ma che da tempo desideravo avere nella mia libreria personale.
È stata l’occasione per rileggerlo, a distanza di anni, e me lo sono gustato con calma nell’arco di un paio di mesi.
A lettura conclusa non posso che concordare con quanto scrissi nel primo post di questo topic: il lavoro di Alan Moore e Eddie Campbell è magistrale, non limitandosi ad essere uno dei fumetti più affascinanti e certosini che abbia letto in vita mia ma andando a toccare vette artistiche che rendono quest’opera “assoluta”, in qualche maniera. La cura con cui è stato realizzato, l’obiettivo che si pone e che raggiunge, il suo tema centrale sul Male nell’essere umano partendo dai delitti di Jack lo Squartatore, i dialoghi sempre ben calibrati e vignette veramente raffinate rendono questo volume un caposaldo della narrativa in generale, senza se e senza ma.
A questa seconda lettura rilevo anche un paio di pecche: il capitolo 4, con il tour che William Gull – il protagonista e presunto Squartatore secondo le conclusioni tratte da Moore – compie per mezza Londra insieme al suo cocchiere Netley è piuttosto pesante e noioso. Per quanto permeato di quel sinistro fascino conferito ai luoghi dai simboli arcani e dalle leggende che Gull racconta al proprio compare, la quantità di informazioni e il modo quasi didascalico con cui vengono fornite rende piuttosto arduo arrivare alla fine del capitolo. Ci si può beare gli occhi per gli ottimi sfondi e architetture disegnate dalla mano graziata dal Signore di Eddie Campbell.
Altra critica è quella sulla comprensione di alcune scene. Come scrivevo a suo tempo, in fondo al volume si trovano una cinquantina di pagine di note scritte da Alan Moore stesso che, capitolo per capitolo e pagina per pagina, spiega le fonti da cui ha tratto le informazioni presentate in quel punto, specificando invece quando si tratta di sue congetture o di elementi propedeutici alla narrazione. Il punto è che queste note sono un’appendice, che pur facenti parte del testo non dovrebbero essere necessarie alla comprensione di quanto si svolge in scena. Un conto è infatti una nota che spiega che il fatto X sia stato desunto dal libro tal dei tali, consentendo comunque alla scena di essere pienamente comprensibile nel momento stesso in cui la si trova nel fumetto, senza appoggiarsi alla nota che offre comunque un’informazione in più molto utile. Un conto è vedere la – pur significativa e sinistramente affascinante – scena del concepimento di Hitler e poterlo desumere solo dalla nota stessa. Di casi del genere ce ne sono anche un altro paio, quindi poco male, e abbondano nell’ultimo, psichedelico capitolo, dove però la non-comprensione di molte cose che si vedono dà meno fastidio in quanto tutto l’impianto di questa conclusione afferisce con fermezza al campo dell’oltre-realtà.
Sostanzialmente la mia osservazione è: l’opera a fumetti dovrebbe essere comprensibile nelle scene che mostra anche senza una nota che spieghi quanto si vede, specie se riferito a persone e situazioni non direttamente legate alla trama ma appartenenti a collegamenti più “a latere” e personali dell’autore.
Si tratta comunque di cose minime, è proprio un cercare il pelo nell’uovo in un lavoro maestoso e magniloquente, che al contrario della solita letteratura su Jack lo Squartatore – dedita o a cercare di stabilire con certezza, in base alle prove esistenti, l’identità del serial killer o a scrivere un semplice racconto dell’orrore – vuole scavare a fondo nella questione, trovando che quegli efferati omicidi si pongano su un piano molto più ampio di quello fattuale, con conclusioni e congetture che per quanto in alcuni punti possano sembrare troppo metafisiche o fantasiose hanno il pregio di non essere mai campate per aria, partendo sempre da basi concrete.
Jack lo Squartatore come simbolo e precursore del Male del Novecento continua ad essere una visione carica di significati e di riflessioni interessanti, infatti, così come l’analisi dell’uomo in generale che ne emerge, fatta di crudeltà, meschinità e individualismo.
From Hell si configura quindi come un testo denso e molto complesso, che merita però di essere riletto più volte nel corso della vita.
È stata l’occasione per rileggerlo, a distanza di anni, e me lo sono gustato con calma nell’arco di un paio di mesi.
A lettura conclusa non posso che concordare con quanto scrissi nel primo post di questo topic: il lavoro di Alan Moore e Eddie Campbell è magistrale, non limitandosi ad essere uno dei fumetti più affascinanti e certosini che abbia letto in vita mia ma andando a toccare vette artistiche che rendono quest’opera “assoluta”, in qualche maniera. La cura con cui è stato realizzato, l’obiettivo che si pone e che raggiunge, il suo tema centrale sul Male nell’essere umano partendo dai delitti di Jack lo Squartatore, i dialoghi sempre ben calibrati e vignette veramente raffinate rendono questo volume un caposaldo della narrativa in generale, senza se e senza ma.
A questa seconda lettura rilevo anche un paio di pecche: il capitolo 4, con il tour che William Gull – il protagonista e presunto Squartatore secondo le conclusioni tratte da Moore – compie per mezza Londra insieme al suo cocchiere Netley è piuttosto pesante e noioso. Per quanto permeato di quel sinistro fascino conferito ai luoghi dai simboli arcani e dalle leggende che Gull racconta al proprio compare, la quantità di informazioni e il modo quasi didascalico con cui vengono fornite rende piuttosto arduo arrivare alla fine del capitolo. Ci si può beare gli occhi per gli ottimi sfondi e architetture disegnate dalla mano graziata dal Signore di Eddie Campbell.
Altra critica è quella sulla comprensione di alcune scene. Come scrivevo a suo tempo, in fondo al volume si trovano una cinquantina di pagine di note scritte da Alan Moore stesso che, capitolo per capitolo e pagina per pagina, spiega le fonti da cui ha tratto le informazioni presentate in quel punto, specificando invece quando si tratta di sue congetture o di elementi propedeutici alla narrazione. Il punto è che queste note sono un’appendice, che pur facenti parte del testo non dovrebbero essere necessarie alla comprensione di quanto si svolge in scena. Un conto è infatti una nota che spiega che il fatto X sia stato desunto dal libro tal dei tali, consentendo comunque alla scena di essere pienamente comprensibile nel momento stesso in cui la si trova nel fumetto, senza appoggiarsi alla nota che offre comunque un’informazione in più molto utile. Un conto è vedere la – pur significativa e sinistramente affascinante – scena del concepimento di Hitler e poterlo desumere solo dalla nota stessa. Di casi del genere ce ne sono anche un altro paio, quindi poco male, e abbondano nell’ultimo, psichedelico capitolo, dove però la non-comprensione di molte cose che si vedono dà meno fastidio in quanto tutto l’impianto di questa conclusione afferisce con fermezza al campo dell’oltre-realtà.
Sostanzialmente la mia osservazione è: l’opera a fumetti dovrebbe essere comprensibile nelle scene che mostra anche senza una nota che spieghi quanto si vede, specie se riferito a persone e situazioni non direttamente legate alla trama ma appartenenti a collegamenti più “a latere” e personali dell’autore.
Si tratta comunque di cose minime, è proprio un cercare il pelo nell’uovo in un lavoro maestoso e magniloquente, che al contrario della solita letteratura su Jack lo Squartatore – dedita o a cercare di stabilire con certezza, in base alle prove esistenti, l’identità del serial killer o a scrivere un semplice racconto dell’orrore – vuole scavare a fondo nella questione, trovando che quegli efferati omicidi si pongano su un piano molto più ampio di quello fattuale, con conclusioni e congetture che per quanto in alcuni punti possano sembrare troppo metafisiche o fantasiose hanno il pregio di non essere mai campate per aria, partendo sempre da basi concrete.
Jack lo Squartatore come simbolo e precursore del Male del Novecento continua ad essere una visione carica di significati e di riflessioni interessanti, infatti, così come l’analisi dell’uomo in generale che ne emerge, fatta di crudeltà, meschinità e individualismo.
From Hell si configura quindi come un testo denso e molto complesso, che merita però di essere riletto più volte nel corso della vita.
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