[Netflix] Stranger Things

L'America non vive di soli hamburger ma anche di una grassissima infornata annuale di serie tv di tutti i generi, dal tentacolare procedural a piccole grandi epiche.
  • e i dinosauri?
    e Jim Henson?
    e l'ESTATE?
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • La scorsa settimana mi sono sparato anch'io, con una certa voracità e con gran soddisfazione, Stranger Things.
    Per quanto non sia mai stato un gran seguace di quelle opere e atmosfere riprese e omaggiate dalla serie dei fratelli Duffer, devo ammettere che vi ho sempre guardato con una certa curiosità e e propensione, per quanto mai sviluppate concretamente. Non vi sono immune, ecco, ed è anche questo il motivo per cui anni fa mi accostai con attenzione al Super 8 di Abrams.
    La miniserie Netflix è davvero ben fatta: 8 puntate da una cinquantina di minuti ciascuna sono in grado di offrire un prodotto compatto, senza sbrodolamenti, con una storia che ti tiene incollato alla sedia e che hai veramente voglia di vedere come prosegue e come va a finire.

    Cosa mi è piaciuto: il fatto che già a metà della serie non solo il trio di ragazzini protagonisti sia disposto a credere a un mistero sovrannaturale per quanto riguarda la scomparsa del loro amichetto Will, i tanti "non detti" sulla base di ricerca governativa che contribuiscono molto all'atmosfera generale, gli attori (sia gli adulti che gli adolescenti che i bambini), alcuni cliffhanger particolarmente d'impatto, l'estetica del mostro e del Sottosopra e le ultime scene dell'episodio finale, che disturbano e inquietano forse più di tutto quanto accaduto prima.
    Bella anche la sigla, ma d'altronde su questo fronte Netflix ci ha sempre abituati più che bene :)

    Cosa non mi è piaciuto: il poco equilibrio tra i tre "fronti d'indagine" (spesso in un singolo episodio ci si concentrava troppo sullo sceriffo e la madre di Will e troppo poco sui ragazzini, e viceversa), l'eccessivo riserbo su natura e scopi della base scientifica (un po' va bene, ma certi passaggi risultano davvero troppo oscuri e celati), l'uso troppo gratuito e utilitaristico del professorino di elettronica.

    Mettendo pregi e difetti sulla bilancia, quindi, risulta chiaro che i primi battono i secondi, e per questo motivo il mio giudizio su Stranger Things non può che essere positivo.
    È un'operazione apparentemente "acchiappa-trentacinquenni", con tutti i riferimenti diretti a quei prodotti narrativi che vanno dai Goonies a Stephen King, ma fortunatamente è stata confezionata in modo tale da essere anche indipendente da quell'humus, riuscendo a farsi apprezzare anche da chi non ha bazzicato approfonditamente quel tipo di letteratura e cinema.
    Ottima scrittura, bei dialoghi, recitazione molto credibile e riuscita, regia solida e bella fotografia.
    Assolutamente consigliato!

    PS: ogni tanto, in momenti random della giornata, mi viene ancora da esclamare "the Demogorgon!" :asd:
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • In risposta ai cinici
    Rantolando su Telegram Francesco ha scritto:1) nessuno ha mai negato che fosse una serie nostalgica, quindi nessuno ha mai detto che Omgbesfseriesever perché originale, perché qualcosa di mai visto prima. E già qui la curiosità che doveva nascere nei ritardatari doveva essere di natura diversa da "accipicchia, non devo perdermi questa NOVITÀ"

    2) almeno qui nel Sollazzo si è detto che la serie era sorprendente anche facendo la tara all'omaggio anni '80

    3) la principale ragione del successo di ST sta nella scrittura, ovviamente, ma soprattutto nel casting, e si è detto anche questo. Casting condotto alla ricerca di attori prima di tutto BRAVI (ma BRAVI oltremodo), che hanno affrontato il progetto con un'ingenuità tale da suscitare empatia pur nella esagerazione. La madre che piagnucola con la vocetta acuta sarebbe insopportabile se non fosse adorabile quanto è coinvolta, il bimbo protagonista e Eleven sarebbero due topolini perfettini se non ci fosse lo sdentato eccitato e sicuro di sé, talmente perfetto come spalla da fare il giro e diventare leader. La sottotrama adolescenziale sarebbe da manganellate sulle gengive se non fosse per il colpo di genio delle due vittime innocenti, Barbie e il fratellino, che rende la ragazza e il ragazzo piú profondi e degni di attenzione. Il lutto dello sceriffo sarebbe banale se la storia fosse una sua ricerca personale, ma è geniale il suo spirito di servizio per questi altri sofferenti (la madre, gli adolescenti, i bimbi), che rende adorabile pure lui.

    4) il terrore per il Demogorgon è il reale terrore di ogni pubblico verso ogni storia horror (e verso ogni orrore della vita reale). Quando realizziamo il parallelo fra il demogorgon di d&d e le misteriose scomparse nella cittadina, la cosa non serve solo di motivazione ai protagonisti per mettere in moto la storia, ma serve soprattutto a annodare irrimediabilmente le budella degli spettatori.
    Vedere questo terrore concretizzato già nei primi minuti sottoforma di statuina di d&d è metanarrazione finissima e elegante come raramente se ne trova.

    5) tutto questo accade NEL PILOT. L'obiettivo piú difficile da realizzare, quello che condanna al fallimento il 99% delle serie.

    Come ha detto un giornale americano, sti sconosciuti Duffer bros hanno battuto Spielberg e JJ al loro stesso gioco.

    E tutto questo per voi sarebbe CHE PALLE GIÀ VISTO SVEGLIAAAAAA?
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Salve, io sono un cinico. Ho visto Stranger Things e mi è solo piaciucchiato, l'ho gradito a tratti, ne ho riconosciuto all'interno delle belle cose ma nel complesso non sono uscito dalla visione affatto convinto. Ho anche ronfato qua e là.

    Partiamo dall'hype. C'è chi dice che l'hype enorme che circonda questa serie mi ha influenzato, ha calibrato male le mie aspettative, mi ha portato a desiderare ben più di quello che la serie voleva e poteva dare. Probabilmente è anche vero. Senza hype magari il mio commento era più pacato. Ma senza hype probabilmente non me la sarei nemmeno mai andata a cercare questa serie, quindi accettiamo che l'hype c'è, e con esso la delusione. Ma al di là di questo cerchiamo lo stesso di capire il problema in termini "oggettivi", per quanto possibile.

    Dunque:

    E' innegabile che ST sia fatto bene. Anzi, molto bene. L'atmosfera è forte, gli attori scelti sono capaci e il tutto è raccontato senza troppe sbavature. Ecco, potrei obiettare che otto episodi mi sono parsi pure troppi per la storia narrata, che secondo me in sei ci stava anche larga. Ma questa è solo una mia impressione di pancia, del resto capisco che il metodo delle miniserie "compiute" e ad arco breve già ci affascini di per sé. Dopotutto veniamo da anni di serialità commerciale allungatona (stagioni da 25 episodi? ve le ricordate? lol), e queste nuove frontiere rappresentate da Netflix o dalla tv via cavo e inglese stanno facendo cambiare il mood generale, portandoci verso narrazioni finalmente sensate.

    Dunque cosa non mi è piaciuto di ST? Essenzialmente tutto ciò attorno a cui ruotano gli altri ingredienti. Chiamatelo come volete, il fulcro, il quid, la ciccia, insomma "il caso". Che mi è parso davvero moscio, già visto e poco originale. Poi ognuno dà al "caso" l'importanza che vuole dargli, ma per me di importanza ne ha, e nemmeno poca. Non dico che voglio gli angeli piangenti di Moffat, eh, ma il mostrone che si sprigiona dopo gli esperimenti segreti dei governativi e la bambina prodigio coi poteri ESP e il sangue dal naso è il tipo di cose che nel 2016 speravo di non vedere più. Carino il sottomondo con la cenere che fluttua, ma non basta, purtroppo. E poco conta che nella mia prospettiva trovino posto X-Files, Fringe, Lost, Doctor Who e qualsiasi serie che fa della bizzarria paranormale il suo menu. L'indagine narrata è decisamente debole e un fulcro non soddisfacente. Paradossalmente nelle serie già citate se non ti piaceva il "monster of the week" potevi sempre confidare nella settimana successiva, mentre qui - unico "limite" del format - il caso quello è e te lo ciucci per tutta la serie, volente o nolente. Si poteva fare meglio, dai.

    C'è chi obietterà che l'operazione nostalgia degli anni 80 riguarda ANCHE E SOPRATTUTTO il caso, che è esattamente il genere di idea che trovavi nei film del periodo. E secondo me la chiave del discorso sta tutta qua: se avessero preso tutto il baraccone anni 80 e l'avessero posto al servizio di un caso che non fosse già vecchio allora, ma qualcosa di davvero fresco e originale, sarebbe stato un win su tutta la linea, un intelligentissimo ibrido. Ma così non è stato e quello che ne è risultato è un involucro ben cesellato ma sostanzialmente vuoto, un'operazione nostalgia fine a sé stessa. Che però non è finita. Quindi adesso starà tutto nella seconda stagione, che avrà il potere di affossare tutto (e dunque rivelare l'inconsistenza del fenomeno ST) oppure di darmi torto, rilanciando il progetto anche dal punto di vista creativo, inventando qualcosa di meglio.

    Chiudo con una nota positiva: un merito innegabile di ST è stato mettere in scena dei bambini non odiosi. Il riferimento ai Goonies è evidente, e nemmeno troppo celato. Solo che i Goonies era un film imbarazzante, a voler essere gentili, mitizzato per colpa della solita nostalgia canaglia. Ecco, il bello di ST è proprio aver preso di peso l'elemento bambini onnipresente in quegli anni e di averlo ripulito dello schifo e della pacchianeria, aggiornandolo ad una forma di narrazione adeguata al 2016. Che è esattamente ciò che andava fatto anche su tutti gli altri livelli di narrazione.
  • Il "caso" ha un peso davvero minimo nell'economia della serie, e non mi pare così soggettiva come cosa. La storia è come tre generazioni affrontano il caso, non il caso stesso (che non è neanche qualcosa su cui "indagare", viene sbattuto in faccia allo spettatore prima della sigla del primo episodio). Ed è una cosa davvero inedita, dato che negli anni ottanta la generazione era (quasi) sempre e solo quella dei bambini, e per giunta bambini del tutto irrealistici.

    Detto questo, attenzione: questa serie NON ha avuto hype. Io l'ho vista senza nessun hype, semplicemente perché Netflix me la ha consigliata. Questa serie ha avuto successo. Tutt'altra cosa.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • LBreda ha scritto:Il "caso" ha un peso davvero minimo nell'economia della serie, e non mi pare così soggettiva come cosa.
    Bé insomma. C'è, è di quello che si parla, che poi serva a far intessere legami ai personaggi, è quello che la narrativa fa da sempre. Ma non c'è alcun dubbio che il "caso" sia la trave portante dell'architettura narrativa. Dove per caso ovviamente intendo tutto l'ambaradan, ovviamente.
    La storia è come tre generazioni affrontano il caso, non il caso stesso (che non è neanche qualcosa su cui "indagare", viene sbattuto in faccia allo spettatore prima della sigla del primo episodio).
    Il prologo prima della sigla, il cosiddetto teaser che ti presenta il mostro della settimana è un classicone delle serie paranormali da me citate, e anche se allo spettatore viene concesso un assaggio del caso, su quello poi si indaga comunque. E infatti è quello che fanno i personaggi, pur partendo leggermente svantaggiati rispetto a quel che sa lo spettatore.
    Ed è una cosa davvero inedita, dato che negli anni ottanta la generazione era (quasi) sempre e solo quella dei bambini, e per giunta bambini del tutto irrealistici
    Sui bambini, come ho già scritto, concordo in pieno. Sulla collaborazione tra le generazioni discordo per due terzi. Infatti già nel (brutto!) Goonies - punto di riferimento centrale di ST, direi - si aveva la collaborazione tra due delle tre generazioni. Ad aiutare/osteggiare i bambini c'erano infatti gli adolescenti, che avevano la sottotramazza con l'amorazzo. Poi sì, gli adulti mancavano.
    Detto questo, attenzione: questa serie NON ha avuto hype. Io l'ho vista senza nessun hype, semplicemente perché Netflix me la ha consigliata. Questa serie ha avuto successo. Tutt'altra cosa.
    Bé, da qualche parte si dovrà pur partire. Tu l'avrai vista vergine, ma poi dopo ne hai parlato, e quelli a cui è stata da te consigliata (io!) ce l'hanno avuta l'aspettativa alta. E così immagino sia stato per tutti quelli che l'hanno vista un po' in ritardo. La sostanza non cambia, c'è il boom di ST e quindi da adesso in poi sarà difficile approcciarsi ignorando il vociare :P
  • Non posso che dare ragione al Grande Capo di questa comunità, colui che personifica e tiene unito Il Sollazzo ed in Suo nome ha dato vita ad immortali Opere.



    Franz.


    Dire che "tutti nel 2016 dovrebbero essere stanchi del Bestio Alieno e del governo che spia e dei poteri ESP etc." è una critica che lascia il tempo che trova. Stranger Things dà tutto sé stesso nell'esecuzione: lo stile è personale senza essere fine a sé stesso, i personaggi sono ottimi personaggi e gli attori sono ottimi attori (anche se al centoventinovesimo "MHAI BBHOI" della Ryder ho cominciato a subire piccoli spasmi della palpebra destra).
    La storia, vuoi per mancanza di voglia, vuoi per scelta consapevole di fare un omaggio senza osare troppo, è stravista ed elementare, ma penso che paradossalmente, a ricercarne una più originale si sarebbe rischiato di perdere di vista quegli elementi che alla fine hanno fatto il successo della serie, ovvero l'idea di combinare tre tipi di storie tipiche anni '80 (giallo per gli adulti, film slasher/romantico per i teen, misto tra ET e Goonies per i bambini) in un contesto horror ispirato da autori come Stephen King (nelle scene dell'Upside Town mi aspettavo da un momento all'altro di sentire la radiolina di Silent Hill, per cui già visto pure quello), e la cura per i personaggi, che abbiamo modo di conoscere ed osservare mentre reagiscono al graduale inasprirsi della trama e svilupparsi di conseguenza.

    Stranger Things è una serie che si serve di un'immaginario abusatissimo per trovarsi rapidamente un'identità, mossa questa azzardata, ma è riuscita a salvarsi e fare strage di cuori grazie alla sua capacità di raccontare una storiella classica con una sensibilità ed una qualità che riescono ad acchiappare lo spettatore bisognoso di feelz ed in continua ricerca di materiale ben fatto.
    Bramo ha scritto:Cosa non mi è piaciuto: il poco equilibrio tra i tre "fronti d'indagine" (spesso in un singolo episodio ci si concentrava troppo sullo sceriffo e la madre di Will e troppo poco sui ragazzini, e viceversa), l'eccessivo riserbo su natura e scopi della base scientifica (un po' va bene, ma certi passaggi risultano davvero troppo oscuri e celati), l'uso troppo gratuito e utilitaristico del professorino di elettronica.
    Concordo su Bramo ( il professore è uno strumento facilone della trama, e farà anche anni '80, ma facilone resta :P ), ma non sul poco equilibrio tra le sottotrame, dato che anche se gli episodi spesso pendevano da una parte, si bilanciano tra di loro.
    Franz ha scritto:5) tutto questo accade NEL PILOT. L'obiettivo piú difficile da realizzare, quello che condanna al fallimento il 99% delle serie.
    Concordo anche su Elik tranne che per questo. Il pilot mi aveva interessato giusto quel poco che bastava per non cadere addormentato :P

    Comunque, una seconda stagione non può che fare bene. A questo punto la trametta semplice stile anni Ottanta è conclusa, e quello che restano sono i personaggi. Giocandosela bene, gli autori possono usare i personaggi che già conosciamo per far evolvere la storia verso aree nuove, soddisfacendo anche i brontoloni come Grrodon; capacissimo che mandano tutto in vacca e Grrodon si mette a ridere per un mese urlando "ve l'avevo detto", ma la speranza è l'ultima a morire.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Ho visto la 1x08

    [spoiler]Tutto è bene quel che finisce bene, a parte il ragazzino che tossisce lumache (e vabbè, succede) e la tipa che torna insieme a Steve "capelli fonati" (what? :D ).[/spoiler]

    Miniserie che mi è piaciuta molto nonostante le imperfezioni. Mirava chiaramente a chi è stato bambino negli anni '80 e con me ha funzionato.

    La seconda stagione sarà ambientata un anno dopo i fatti della prima, il che consentirà anche di giustificare la crescita dei giovani attori se saranno sempre gli stessi. Lo spero perchè altrimenti non potremmo rivedere un'icona della televisione, il fulcro della vicenda, quest'uomo qui:

    Immagine

    Perfetto esempio di padre di famiglia beatamente ignaro di quello che gli succede intorno. :D

    Una locandina realizzata da Drew Struzan sarebbe stata un altro forte richiamo agli anni '80, ma in assenza del maestro, ci ha pensato il visual artist e illustratore digitale Kyle Lambert ad imitarlo per conto di Netflix:

    Immagine

    Immagine

    L'opera è stata usata per la pubblicità:

    Immagine

    e come copertina della colonna sonora.

  • A me pare uno spreco non salvare qui il divertente scambio in rima avuto sulla nostra pagina fb (https://www.facebook.com/LaTanaDelSollazzo/?fref=nf)
    Valerio ha scritto:Stranger Things, la serie evento!
    È la moda del momento
    e ha prodotto un gran fermento,
    ma sincero o fraudolento?

    Abbiam posto qui l'accento
    sul timore e lo sgomento
    che l'enorme agitamento
    sia causato dall'avvento
    di una nostalgia canaglia
    che ci incanta e un po' ci abbaglia.

    Non presenta accanimento,
    questa lieve stroncatura,
    ma soltanto la premura
    che lasciate un bel commento!
    Markeno ha scritto:Non perfetta, questo è vero
    ma l'affetto vien sincero.

    Gli anni '80 tanto spesso
    son scenario assai malmesso,
    ma qui - che soddisfazione! -
    fusi nella narrazione
    fan da forma e contenuto,
    toccan picchi d'assoluto.

    C'è lo Spielberg dell'alieno
    Goonies, Hook e nientemeno
    che lo Stephen King più vero:
    ragazzini e l'uomo nero.

    Non mi sfuggon le questioni:
    ci son buchi, scivoloni
    e la trama non è fresca.
    Siam d'accordo, ma pazienza:
    se la nostalgia fa l'esca
    Stranger Things è buona lenza.
  • Confermata la seconda stagione nel 2017 con questo trailer e questo post di Millie Brown.

    ORA inizio a parlare di hype. :P
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Al varco li aspetto. Al varco.

    (Varco sull'altro mondo, obviously :P)
  • Si avvicina il Natale, il periodo in cui non solo mi tuffo nel mare della nostalgia senza i braccioli, ma surfo sui cavalloni con il costume a fiori.

    La prima cosa che posso dire di ST è che col senno di poi avrei aspettato un'altra settimana. Purtroppo non riuscivo a cogliere la quintessenza dell'ambientazione, la stagione diversa, prima di iniziarla ("6 Novembre" non è sufficiente), né ci sono riuscito dopo averla finita, perché ad un certo punto hanno smesso di andare a scuola senza motivo, e di giorno faceva caldo e la notte freddo (estate di San Martino?).

    La seconda cosa che posso dire è questa. Come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni, ho il "complesso della lunghezza": i film che durano più di 1h45' e le puntate televisive che superano i 42' mi stancano automaticamente, indipendentemente se mi piacciono o meno (idem per i capitoli dei libri più lunghi di 20 pagine). Esistono eccezioni, ma non sono molte. Il record assoluto (inavvicinabile) appartiene alla trilogia di Ritorno al Futuro, che intorno al 1998 o 99 per un certo periodo guardavo in loop OGNI GIORNO.
    Ebbene: con mia somma e gradita sorpresa, questi capitoli di 50-55 minuti (escluso il settimo, di 41') mi sono scivolati giù come niente. Mi sono letteralmente bevuto i primi sette episodi, guardando l'ora soltanto a metà dell'ottavo nell'unico momento morto della narrazione (il viaggio nell'oltremondo: nell'altro remake di Poltergeist, Insidious, è molto più epico).
    Tant'è che dopo mille e mille ripensamenti sugli "slot" orari dove infilare ST, ho optato per una suddivisione che la dice lunga: 2 episodi un giorno, 6 quello dopo.

    In effetti non è che partissi scettico, sebbene ritenga la nostalgia una droga brutta (di cui sono succube), come mi ha di recente ricordato San Junipero di Black Mirror. Ma non partivo nemmeno granché coinvolto, sebbene io ami molto tutto il background della serie, perché sono una fighetta.
    Sono caduto nel varco per questo mondo avventuroso nella prima inquadratura dopo la sigla del Pilot, con i titoli di testa con il font dell'epoca e l'effetto pellicola dell'epoca, e in generale in tutta la scena in cui il capo Hopper si desta dall'abbiocco.

    Capitolo pregi & difetti. Li avete già sviscerati e in fondo sono abbastanza palesi.
    Rimane un equivoco, anzi due: questi non sono "gli anni '80", sono un background molto più ristretto (seppure vasto) ed eterogeneo di quel che sembra. Un sottoinsieme. E' dunque scontato che gli anni '80 fossero anche brutti, ma a paper mio non è così scontato che questo sottoinsieme contenesse anche cose brutte. Invecchiate sì. Opinabili pure. C'erano opere riuscite meglio e altre meno, innegabile, spesso per motivi contingenti (la grana, di solito), però c'era anche uno "spirito" che aleggiava su gran parte dei brand dell'epoca che io trovo ancora molto valido e amo ancora molto. Per dire, La cosa è meglio di Nightmare, ma la "famiglia" è la stessa secondo me (e ST mi dà ragione). Oppure: LOTR è meglio di Shannara, ma hanno un qualcosa che mi permette di avvicinarli, foss'anche solo De Vita.
    Ora, ST racconta una storia che non è il massimo della vita (de?), ma coglie perfettamente quello spirito e ne entra a pieno diritto.
    Il secondo equivoco è conseguenza del primo: ognuno tende a far prevalere l'ispirazione che preferisce o che gli fa comodo. Però questo non è un problema, appunto perché tanto fa tutto parte della stessa Biblioteca di Babele Nerd che il bambino ha in testa mentre giuoca.

    Magari vedo le cose in modo bambinesco, ma così è per me.

    Quindi per me il 2 ci sta tutto.

    Pangur Ban ha scritto: un'icona della televisione, il fulcro della vicenda, quest'uomo qui:

    Immagine
    Ma davvero. Come fa a non nascondere un passato avventuroso? :stralol:
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • E la sorellina piccina? Madò I BACETTI.
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • :D A Lucca Comics 2016 c'erano questi tipi qua:

    Immagine
  • Per la prima volta Netflix, il più grande servizio di intrattenimento via Internet del mondo con oltre 109 milioni di abbonati in oltre 190 paesi, sarà presente a Lucca Comics & Games all'interno dell'area Movie con degli appuntamenti imperdibili dedicati a due dei titoli Netflix più amati: “Stranger Things” e “Star Trek: Discovery”.

    Il pubblico di Lucca e gli appassionati delle due serie avranno infatti la possibilità di incontrare alcuni dei loro personaggi preferiti.Il primo incontro sarà con Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery e Linnea Berthelsen, tra i protagonisti della nuova stagione di "Stranger Things". Gli attori adolescenti dell'acclamata serie, tra cui l'attrice Linnea Berthelsen (new entry nel cast della seconda stagione) incontreranno il pubblico di Lucca Comics & Games durante la giornata di apertura, mercoledì 1 novembre (ore 12.45 - Auditorium San Francesco).

    "Stranger Things" 2, la serie originale Netflix sui misteri della cittadina di Hawkins, sarà disponibile sulla piattaforma dal 27 ottobre 2017.
    https://www.luccacomicsandgames.com/it/ ... i-a-lucca/
  • Pangur Ban ha scritto:La seconda stagione sarà ambientata un anno dopo i fatti della prima, il che consentirà anche di giustificare la crescita dei giovani attori se saranno sempre gli stessi. Lo spero perchè altrimenti non potremmo rivedere un'icona della televisione, il fulcro della vicenda, quest'uomo qui:

    Immagine
    Ho visto la 2x09 (volevo far durare la serie un mesetto e invece l'ho finita in una settimana). Le cose cambiano, i ragazzi crescono, i momenti paurosi aumentano, gli scenari si allargano, Steve diventa simpatico, ma resta una certezza:

    Immagine

    Anche quest'anno ha salvato il mondo! (quando non guardavamo) :D
  • si sa già se faranno la terza?
    cmq anche la seconda stg su alti livelli, meno "omogenea" ma imho migliore anche solo per le robe che cita (in ordine sparso la cosa, aliens, l'esorcista ma pure critters! :LOL: ) :clap:
    stupido è chi lo stupido fa®
  • Terza stagione nel 2019:



    Steeeeeve! :D Da fighetto a fratellone cornuto e ora proletario.

    Risorgi Steve!
  • Torna a “Serie USA”