Film del 2013 diretto da Terry Gilliam.
In mondo futuristico e orwelliano in cui l'umanità è controllata dal potere delle corporazioni e da "uomini videocamera" che rispondono alla losca figura nota solo con il nome di Management, il genio informatico Qohen Leth (Christoph Waltz) vive recluso all'interno di una ex cappella distrutta.
Quello che viene messo in scena è un futuro distopico da cui non siamo troppo lontani purtroppo. Se avessi saputo subito che era un lavoro di Terry Gilliam non l'avrei affrontato come un normale film di fantascienza e non avrei trascorso metà del tempo a chiedermi: "Che sto guardando?".
Talmente disorientato che ho faticato anche a riconoscere gli attori. La prima che ho individuato è Tilda Swinton nel ruolo della psicologa-software; Christoph Waltz incredibilmente ho capito che era lui solo quando appare con i capelli durante l'appuntamento virtuale e Matt Damon l'ho scambiato per Philip Seymour Hoffman. *_*
Mélanie Thierry: un'altra incredibile bionda francese. L'ho detto e lo ripeto ad ogni occasione: loro hanno lo stampo per donne così.
Di Gilliam regista ho visto: " L'esercito delle 12 scimmie", "La leggenda del re pescatore", "Monty Python - Il senso della vita", " Le avventure del Barone di Münchausen" (ma solo una parte credo), "I fratelli Grimm e l'incantevole strega" e "Tideland - Il mondo capovolto".
Devo decidermi a recuperare " Paura e delirio a Las Vegas" e "Brazil".