[Disney] PKNE Fase 1: La Run di Artibani e Sisti

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • PORTAMANTELLO ha scritto:Invero sei fuori tempo limite e lo eri pure settimana scorsa... ma siccome il Sollazzo è Amore, ma soprattutto il Sollazzo è pure lui In Ritardo, riusciamo a passare la domanda.

    Quella di settimana scorsa, però, direi di no: capisco che il Sommo Zotnam voglia sapere se il suo beniamino sia diventato Megadirettore Galattico, ma Sisti ha già detto che la sua storyline è secretata, quindi... zut! Consolati con il fatto che evidentemente ci sono idee su di lui. :)
    Eh, immaginavo, ma dato che ho visto che c'era ancora chi faceva domande...c'ho provato! :P

    PS: by the way, malgrado il nickname, il mio evroniano preferito è Gorthan :asd:
  • In ritardo, ma Cronaca di un Ritorno merita un commento. Anche questo quarto e ultimo episodio mi è piaciuto. Bello il colpo di scena dell'evroniano buono, anche se una battuta nello scorso numero ce lo faceva intuire. Gli Evroniani, tranne uno, ci lasciano per la seconda volta, e in un modo piuttosto crudo, e speriamo senza salvataggi dell'ultimo secondo. La situazione a Paperopoli e nel mondo torna alla normalità. Nel finale beneficiato di qualche pagina in più, ma va bene così: ho apprezzato la citazione a Uno che sapeva sempre tutto in anticipo, e il cambiamento del rapporto tra Pk e Mr. Hicks. Ho apprezzato il lasciare in sospeso le nuove razze aliene: sappiamo poco degli En'tomek e quasi nulla dei Rettificatori. Su questi ultimi le ipotesi sono tre: una razza aliena a parte, Xerbiani mutanti, creature sintetiche degli Xerbiani. Lo sapremo più avanti: sono da apprezzare queste storie che non spiegano tutto e lasciano al lettore lo spazio per la fantasia e per l'attesa. La pagina finale è spiazzante, direi quasi da film dell'orrore, con le case abbandonate, che ci riportano indietro al primo numero Evroniani.

    Per un giudizio sull'intera storia, inizio dai disegni di Claudio Sciarrone. Al di là dello stile e della modalità di disegno, che può piacere o no, i suoi personaggi hanno un'espressività che si trova raramente nei fumetti. Mi limito a osservare il volto di Xadhoom, ad esempio la vignetta finale di pagina 137: è davvero bella, sembra vera. Il suo aspetto generale sembra fantascienza anni ottanta.

    Ero tra quelli che avevano storto naso e collo alla notizia del ritorno di Xadhoom. Non apprezzo, in generale, queste operazioni di ripescaggio, perché rischiano di deludere e scontentare i vecchi lettori, e quasi mai di essere all'altezza. Fino al terzo numero compreso, pur piacendomi la storia, ero scettico sulla riuscita dell'operazione, visto i numeri che andava a toccare. Parlo di Ritratto dell'Eroe da Giovane, con quella conclusione che a distanza di anni mi lascia sempre triste; di Sotto un Nuovo Sole, che accende Xadhoom, con la malinconia di Pk, per il suo sacrificio; a Nell'Ombra, con la sua profondità. Ma nella quarta parte molto viene risolto, e quanto è avvenuto nei numeri passati non ne risente.

    Tra le cose migliori c'è stato il coinvolgimento del resto dei paperi (Zio Paperone, nipotini, ...), che crea un legame emotivo in più per chi legge; e che ci sia stato molto Paperino. Il suo tenere il piede in due scarpe, Evroniani ed En'tomek, è un chiaro riferimento alla serie di pasticci in cui finisce sempre per cacciarsi, spesso con le migliori intenzioni. Mi sarei però aspettato un sei pagine di battaglia tra Xadhoom e gli Evroniani: a me piace il momento delle mazzate, e avrei voluto vederla esclamare il suo classico "Si balla!". Sarà per la prossima volta. Sì, perché la storia termina citando Evroniani, con un grosso punto di domanda. E' l'inizio di un ciclo di avventure cosmiche per Pikappa? ... Cosmic PKNE, con Pikappa, Xadhoom, Thanos, Adam Warlock e Silver Surfer? Be', si può sempre sognare no?

    Arrivato alla quinta storia, possiamo dire che PKNE ha vinto la sua scommessa. Ha trovato un suo modo narrativo e i suoi filoni principali, Evroniani, viaggi nel tempo e la novità Moldrock, con un'elevata qualità delle storie. Aiuta la pubblicazione due volte l'anno e un gruppo di autori dedicati al progetto, tra i migliori di sempre. Eppure vorrei che non venisse dimenticata la parte più sperimentale di PKNA, le storie come Motore/Azione, Manuntenzione Straordinaria, Antico Futuro, Tyrannic, Beato Angelico, Underground, La Sindrome di Ulisse, tutti quei numeri "fuori dai canoni" che hanno contribuitio alla fama meritata della sua grandezza. Abbiamo anche bisogno di storie più ordinarie, non improntate alla ricerca del gigantismo o all'evento a tutti i costi com'è stato finora, ma capisco che la pubblicazione su Topolino crei naturalmente l'attesa e porti a prediligere un certo tipo di storie rispetto ad altre. C'è bisogno, in definitiva di allargare il numero di autori dedicati a Pk: mi piacerebbe leggere una storia scritta e disegnata dalla coppia Turconi/Radice.

    In futuro ci aspetta Moldrock e l'anteprima promette bene.
  • Speciale Cronaca di un Ritorno
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    Ultima puntata! Ancora, con solo il buon Sisti presente, ma non disperate: Sciarrone ritornerà. Avete capito, ora, perché hanno cambiato il titolo della storia? Foreshadowing! E quando tornerà? E dove? E come? Boh! Ma è quasi Natale ed è tempo di sorprese. Quindi tenete d'occhio lo spazio sotto il vostro albero o, meglio ancora, questo thread e la pagine del sito dove verrà raccolto tutto questo popò di materiale. Claudione potrebbe magicamente apparire in ognuno di questi luoghi, tutto impacchettato e con un bel fioccone rosso. Per ora, spazio a Babbo Sisti!

    ALESSANDRO SISTI


    RedLas: Xadhoom è tornata. Gli evroniani, sparsi per la galassia, ci sono ancora. Di certo, però, qualcosa è cambiato nella nostra incandescente comprimaria, e già qualcosa lo abbiamo potuto vedere nella famosa Trilogia che segnò la sua - momentanea - uscita di scena in PKNA. Però qui vediamo qualcosa in più: non solo Occhibelli, visti i recenti sviluppi riguardanti il suo pianeta, deve evidentemente rivedere le sue friggenti priorità di vendetta verso la stirpe dei bellicosi paperi viola, ma vediamo un fatto inedito: prova riconoscimento verso uno di loro, Porphioolon. Ci ritroviamo così una Xadhoom priva di uno scopo, di un punto di riferimento, di un nemico, e persino, ora, di un'opportunità di redenzione che possa metterla in pace con sé stessa, visto che il sole che è stata, pur soffrendo, per tanti anni non avrebbe più nessuno (?) da riscaldare. Cos'ha da offrire, a Xadhoom (e a noi tutti, lettori e autori), questo nuovo - seppur desolato - scenario che si è aperto per lei in PKNE?

    Alessandro: Altri aspetti della sua personalità che non abbiamo avuto modo di conoscere, poiché in passato la sua brama di rivalsa era così monomaniacale da eclissarli. Nondimeno Xadhoom non è mai stata solo cieca ferocia e credo sarete d'accordo se dico che il suo è un personaggio profondo e complesso, che coniuga quella terribile emotività che la rende intesa e drammatica a una lucida razionalità. Anche per questo, in prima istanza, il suo ritorno ha suscitato perplessità: non solo il suo arco narrativo sembrava completato, ma pure suo il percorso interiore, dall'odio disperato a un sacrificio maturo e consapevole, accettato quasi con gioia come vediamo in CDUR. Che ora Xadhoom appaia svuotata e quasi sperduta è innegabile, eppure proprio questa è la sfida più grande e tragica che le si sia mai posta. Varrà la pena di raccontarla.


    generalezargon: Mi è parso che la storia sia stata risolta troppo repentinamente, con poche tavole conclusive. Avevi pensato a un finale con qualche tavola in più?

    Alessandro: Sì, lo confesso. Sceneggiando il quarto episodio, credevo di potermi concedere quattro o cinque tavole oltre le quaranta dei precedenti: il finale lo giustificava e non sarebbe stata la prima saga di PKNE a superare le 160. Non avevo considerato alcune esigenze d'impaginazione che me l'hanno impedito, dunque ho dovuto asciugare certe scene, sia nella conclusione sia in altri passaggi, dove per fortuna i tagli sono meno evidenti. Magari un giorno, con la collaborazione di Claudio, avrò modo di allestire una versione "director's cut", esaustiva e catartica quanto l'avevo immaginata. Spero tuttavia che quella andata alle stampe non vi abbia lasciati toppo insoddisfatti.


    generalezargon: Come può un evroniano essere "buono"? Non ho mai considerato cattivi gli evroniani, bensì molto coerenti con la loro natura di predatori: esseri senza emozioni che si cibano di emozioni, portati ad assoggettare le altre razze più per necessità che altro. L'introduzione di questo evroniano buono non svilisce un po' la poesia del cambiamento di Gorthan in Mekkano, nonché la particolarità e l'unicità di questi antagonisti?

    Alessandro: Gli Evroniani – almeno quelli di casta bassa – non saranno particolarmente brillanti, però paragonarli ai predatori inferiori, che si nutrono delle prede senza essere per questo moralmente giudicabili, fa perdere di vista il fatto che la loro è una specie culturalmente evoluta e capace di scelte etiche. Che la natura li abbia orientati all'aggressività non toglie che possano decidere quanta metterne in pratica – anche reciprocamente – così come l'aver prodotto emozioni sintetiche adeguate ad alimentarsi eppure, anziché renderle più appetibili, continuare a preferire la predazione, indica un atteggiamento in cui la volontà di nuocere prevale sul bisogno. Un'ulteriore conferma viene poi dalla scientificità con cui l'Impero coltiva l'inclinazione allo schiavismo, non necessario e sostituibile con la tecnologia. Dunque gli Evroniani, per quanto coerenti, in una visione duale che consideri il bene opposto al male al di là di qualunque relativismo di maniera, sono cattivi. In questo quadro l'eccezione conferma la regola e l'anomalia di Porphioolon sottolinea la norma dei suoi simili, nulla togliendole e semmai impedendoci d'abituarci a essa. Allo stesso modo, non mi pare esista ragione per cui la sua genesi e la sua caratterizzazione sminuiscano altri personaggi con le cui storie non ha alcun rapporto.


    Astere, FearTear: Perché Porphilioon teme di essere ridotto a spora? Non gli bastava fingersi... "non buono", invece di nascondere anche la sua intelligenza?

    Alessandro: Come recita un antico detto di Dhasam-Bul, "i malvagi sono preferibili agli stupidi, perché ogni tanto si riposano". Il senso è che la malvagità è una caratteristica attiva, che per essere anche solamente simulata va praticata: come avrebbe potuto esimersene Porphioolon, se il suo scalcinato Impero si fosse imbattuto in un mondo abbastanza indifeso da riuscire a invaderlo? Sempre a Dhasam-Bul s'insegna, "per non correre rischi fa' lo scemo". Tanto più che così nessuno sospetterà di te e all'occorrenza potrai sabotare i perfidi progetti dei tuoi dis-simili.


    RedLas: In questa storia, ci hai fatto inevitabilmente amare gli sfortunati Evroniani del planetoide assediato, cesellando per ognuno di loro una personalità precisa e facendoci empatizzare con loro... Salvo poi farli bruciare tutti sul Sole, una volta tornati spore. Tutti, tranne uno. Ora, noi Pkers - seppur magari un po' sconvolti - possiamo anche passare sopra a questo trionfo di omelette evroniana, ma cosa ne dirà il buon Porphioloon? È un evroniano buono, sì, ma quando ritornerà alla sua forma senziente, manterrà le sue inclinazioni pacifiste o piuttosto le scavalcherà, una volta venuto a sapere di essere stato salvato e portato su un pianeta alieno dagli stessi responsabili della morte di tutti i suoi compagni? Del resto lui stesso contava, con il suo "sacrificio", di fermare gli altri evroniani senza nuocere loro. Mi faccio troppi problemi o se li farà anche Porphy e quindi glissiamo causa spoiler?

    Alessandro: Per il momento non parlerei di spoiler, perché del futuro di Porphioolon ho solo qualche vaga visione. Che dirà di ciò che è successo? Scoprirlo sarà interessante, poiché per quanto egli possa comprendere la necessità per Xadhoom e PK di sventare il pericolo rappresentato dai suoi congeneri, potrebbe decidere che il modo in cui ci sono riusciti rende pure loro due dei cattivi…


    rayliegh92, Astere: A proposito, dobbiamo dare Bonton e compari per spacciati? Dopotutto abbiamo già visto delle spore "volanti"… Ma quanto ti sei divertito a dare vita ad una scena del genere sulle pagine di Topolino? E quanto si sono divertiti gli evroniani?

    Alessandro: Divertito? Io? Mh. Massì, giusto un pochino. Gli Evroniani in fondo sono carne da cannone. Le spore credo non lo abbiano apprezzato molto, perché non hanno senso dell'umorismo... né un apparato sensorio: griglia o freezer per loro fa lo stesso. Che si possa darli per spacciati però è garantito! Il sole è caldino e ci hanno fatto dentro un bel carpiato. Sono stati ridotti in cenere e quella cenere in cenere di cenere! Adieu, è stato breve, ma intenso. The end. Non ne siete convinti? Che c'è, vi ho mai imbrogliati?


    RedLas: Ti chiedo una spiegazione tecnobubbol-ehm, SCIENTIFICA piccola piccola. L'onda di panico e la regressione a spora: come funziona questo processo di autodifesa evroniano e quando Xadhoom ne è venuta a conoscenza?

    Alessandro: Nonostante la sua propensione alla brutalità, Xadhoom non può accantonare l'acutezza della scienziata per ciò che le accade intorno. Quindi ha scientificamente osservato un'infinità di volte le reazioni di Evroniani che, trovandosi – grazie a lei – senza alcuna possibilità di scampo, hanno istintivamente tentato di regredire in uno stato che quando la minaccia è determinata dalle condizioni ambientali, offre una minima speranza di salvezza. Svariati organismi semplici terrestri adottano la stessa strategia. L'onda di panico è l'equivalente elettromagnetico evroniano di quelle chimiche, a base di feromoni, che noi forme di vita animale emettiamo in condizioni di paura o repulsione e che Xadhoom, con la sua sensibilità per le dinamiche energetiche, non poteva non percepire. O almeno è così che tecnobubbolescamente me la sono spiegata quando ho pensato che lei avrebbe potuto sfruttarla.


    generalezargon, Astere: Puoi illustrarci il ragionamento che ha portato Hicks ad agire solo in quel modo e in quel determinato momento? Pensava che Pk ci avesse lasciato, ehr, le penne? E come se la sarebbe cavata nel giustificare la scomparsa dello zio ai nipotini?

    Alessandro: Come I.A., Hicks è un sistema esperto con funzioni difensive, finalizzato alla custodia della Camera Omega. In pratica, Rambo chiuso in una stanza con l'ordine di tenere la posizione. Ha una fiducia totale nella propria programmazione (né potrebbe essere altrimenti) e finora non aveva conosciuto altro. Per contrastare il ritorno di Evron ha perciò attivato una prassi predefinita, che non aveva ragione di modificare secondo i consigli di Paperinik. Allo stesso tempo, quando il papero mascherato ha preso l'iniziativa, non l'ha fermato perché non era sua competenza farlo, tanto più che per entrare in azione PK non ha sottratto nulla dall'arsenale Ducklair e qualsiasi risultato avesse ottenuto sarebbe stato un vantaggio strategico. Trascorso un ragionevole lasso di tempo in cui non ha visto PK tornare né ha ricevuto sue notizie, Hicks l'ha dato per disperso ed è passato allo stadio successivo della condizione di difesa, con un'incursione per valutare il potenziale nemico, poiché (da quanto ne sapeva) gli Evroniani intendevano congelare la Terra e dunque attendere il loro attacco secondo la pianificazione iniziale avrebbe portato alla sconfitta. Viceversa, i droni ED gli hanno mostrato un PK ancora operativo, per cui Hicks ha sospeso le operazioni in attesa di sviluppi, che sono arrivati nel giro di poco. Se il paladino paperopolese fosse invece caduto in battaglia, probabilmente il buon Sergione avrebbe detto a Qui, Quo e Qua «Ho una notizia buona e una cattiva. Quella buona è che vostro zio era l'eroico Paperinik.» (Con i punti fermi, vi prego di notarlo.) Al che i tre – intuitivi! – avrebbero balbettato «E-era?» e lui «Questa è la cattiva». Ma a pensarci bene, non avrebbe avuto bisogno di farlo, perché gli En'Tomek avrebbero portato a termine il loro piano e tanti saluti ai nipotini e a tutto il resto.


    rayleigh92: E che fine hanno fatto i caccia di Hicks dopo il loro intervento?

    Alessandro: Li trovi su e-Bay. No, dai, sono risorse della Camera Omega e ovviamente lì sono tornati.


    MIB86: Abbiamo parlato di sincretismo e standard character. Questo però da anche origine a tutta una serie di nuovi ed inquietanti quesiti, del tipo: mentre Hicks rifornisce i paperopolesi di stufe iper-tecnologiche, Paperone che fa? Compra tutte le piscine comunali per rivenderle come piste da pattinaggio o affitta a caro prezzo le sue stufe semi-nuove dei tempi del Klondike?

    Alessandro: Paperone è un papero con il cuore al posto giusto e delle priorità chiare, che – anche se non l'abbiamo visto – in questo frangente sono state: primo, salvaguardare la famiglia. Secondo, salvaguardare il capitale in vista di un'eventuale glaciazione, perché se l'oro non teme il gelo, il resto del patrimonio e delle attività produttive potevano risentirne. Terzo, salvaguardare la clientela… pardon, la popolazione terrestre, per naturale umana solidarietà (com'è palese). Quindi possiamo essere certi che abbia allertato i suoi centri di ricerca nonché il solito Archimede, anche se la situazione era più complessa del consueto e comunque s'è risolta prima che quelli potessero portargli qualche risposta.


    Sommo Zotnam: Ma il CD contenente la memoria Xadhoom, che fine ha fatto? E' rimasto nei sotterranei della Ducklair Tower? C'erano piano in merito? Precludeva ad un eventuale ritorno "virtuale" di Xadhoom mediante clonazione o intelligenze artificiali?

    Alessandro: Hai guardato su e-Bay? Se non c'è deve trovarsi ancora dove l'hai visto l'ultima volta, perché non ci sono mai stati progetti a lungo termine che lo riguardassero. Il ritorno di Xadhoom era già stato previsto, con le modalità che sapete, fin dal momento del suo sacrificio e non ha mai contemplato I.A. né cloni.


    MIB86: La fine di Pkna/Pk2 aveva lasciato in sospeso un mucchio di personaggi: dal capitano Neopard (Plutz!) a quel distrattone di Xarion ("Questa volta sarà un viaggio molto più corto" aveva detto nel lontano ‘99), da Gorthan a Fenimore Cook... e questi sono solo i primi che mi vengono in mente! Possiamo aspettarci che alcuni di questi facciano ritorno nelle nuove storie o per le prossime avventure l'attenzione del neo-PkTeam è rivolta principalmente ai nuovi personaggi?

    Alessandro: Non degradiamo Neopard, che come ogni comandante mercenario che si rispetti è un colonnello e non un capitano! I personaggi che citi sono parte integrante del'universo pikappico e perciò sì, di qualcuno è già in conto il ritorno sulle scene. Perché PKNE ha un passato non meno che un futuro.


    manfroze: Gli En'tomek assimilano nuovi elementi per crescere, e non sanno fare altro. Che siano i Borg l'hai già detto tu. Io invece noto che hanno MEK nel nome e ci ricordiamo tutti di un certo personaggio che aveva sempre "Fa-MEK". Insomma: gli En'tomek sono Mekkano? Sono pazzo io? Sono pazzi loro? Torneranno nelle prossime avventure?

    Alessandro: Pazzi in fondo lo siamo un po' tutti, a parte gli En'Tomek che al massimo possono essere guasti. Finora però si sono dimostrati efficienti, meritandosi di tornare prossimamente alla ribalta. Quando avverrà avremo modo di scoprire qualcosa di più della loro origine. Prima però non se ne parla: se fornissi tutte le anticipazioni che chiedete, perché dovreste continuare a leggere PK?


    rayleigh92: Sisti, questa è chiaramente una storia introduttiva! Ma a cosa? Hai per caso in mente un filone spaziale?

    Alessandro: Esatto! È una storia introduttiva! A cosa? E chi lo sa? (V. anche la risposta precedente.) Tuttavia un sistema per scoprirlo in anteprima c'è, poiché il Sisti ha una malsana propensione agli aperitivi e alla prossima fiera fumettistica, dopo il quarto Negroni generosamente offerto, qualcosa potrebbe sfuggirgli… Oppure potrebbe soccombere al coma etilico e non scrivere mai il seguito. Mah.


    Valerio: Sisti, andiamo oltre CDUR: ci fai una preview di quello che ci aspetta in futuro, pikappicamente parlando? Non chiediamo spoiler, ovviamente, ci basta solo una scaletta delle uscite e dell'alternanza fra te e Arti, in modo da fissarci sul calendario gli appuntamenti.

    Alessandro: Fin qui non ho svelato nulla per puro culto della segretezza, però adesso ammetto che mi cogli impreparato. Al momento infatti sto seguendo altre cose la cui pubblicazione è calendarizzata prima del prossimo PK, né ci sono state riunioni del PK Team, per cui ne so poco più di voi. Quello che posso dire è che Francesco avrà sicuramente già tracciato le linee (almeno) della saga successiva al Marchio di Moldrock, così come a mia volta – credo d'averlo accennato – ho definito quelle delle prossime due e che dovrebbero alternarsi secondo i modi e i tempi consueti. Anche se sinceramente non garantisco neppure questo, dato che appunto entrambi abbiamo in pentola dell'altro. Insomma, tutto ciò che sono in grado di fare è promettere di tenervi aggiornati.


    Valerio: Sisti, andiamo oltre Pk: quali sono i tuoi prossimi progetti? Disney, specialmente, ma non solo. Pensi che aver ripreso in mano Pk, risvegliando il tuo "drago dormiente" (cit.), possa avere un influsso sulla direzione delle tue prossime creazioni? Parlo infatti di applicare il metodo di lavoro pikappico a cose disneyane che Pk non sono, ovviamente.

    Alessandro: Questione complicata. Da vecchio scribacchino (più o meno a metà del 2017 festeggerò i primi quarant'anni di servizio, sperando che duri) sono sempre alla ricerca di nuovi orizzonti e nella materia disneyana vedo, come tutti voi, molto cui dare una svolta pikappica, intesa non soltanto come metodo di lavoro, quanto come una poetica più articolata e adulta. La domanda è se questo sia il momento giusto per simili sviluppi e quale e quanto pubblico esista cui offrirli, perché in fondo noi – se permettete metto me stesso nel conto – siamo i "felici pochi, compagine d'eletti" di cui parlava il collega sceneggiatore Mimmo Shakespeare. Di sicuro ci sto pensando, non ho mai smesso di farlo (il mio drago, citazione apprezzata, soffre d'insonnia) e se son rose fioriranno. Nel frattempo ho poi in lavorazione alcune storie "mainstream", che pur non avendo caratteri d'eccezionalità spero riusciranno a intrigarvi, un altro paio collegate a importanti anniversari in arrivo, un progetto di qualche importanza che affonda le radici nel passato e un'iniziativa (non destinata all'edicola) che seppure indirizzata a fini educativi, credo abbia una sua gradevolezza. Troppo vago? Penso sappiate che gli autori Disney firmano un accordo di riservatezza, la cui inosservanza mi farebbe probabilmente finire a Guantanamo. Ma visto che citi il non-Disney, pure su quel fronte, nei momenti liberi (Ah! Ah! Avercene!) coltivo qualche idea che sulle pagine di Topolino non potrei raccontare. Mi leggereste anche se i protagonisti non fossero topi & paperi?


    Valerio: Sisti, andiamo oltre Sisti: in generale, ce la vedi un'"osmosi" creativa o un'evoluzione del fumetto Disney tradizionale che risenta in qualche modo del ritorno di Pk? Qual è il futuro ideale del fumetto Disney, secondo te? Cosa ti auspichi e cosa assolutamente non ti auspichi.

    Alessandro: Questione MOLTO più complicata! Innanzitutto mi piacerebbe che la gente (di proposito non uso il termine "pubblico") tornasse a leggere di più: per prima cosa il fumetto Disney, ma anche quello non-Disney, come introduzione a ogni altro genere di lettura, ossia a un medium che si fa fruire e consente di decifrarlo, di fermarti e di tornare indietro. Perfino di riflettere e di obbiettare. Tutti noi nativi disneyani siamo – chi più, chi meno – consumatori di differenti letture. Perché leggere è pensare, mentre lo stesso non può dirsi di altri media – compresi quelli digitali, oggi votati al prevalente consumo di video – che impongono i propri tempi e messaggi immediati e acritici. Suppongo che parlando di fumetto Disney tu ti riferisca agli Standard Characters – topi e paperi, magari segnatamente di produzione italiana e per noi tradizionali – seppure sulla scena globale ciò significhi altrettanto (o in maggior misura) l'editoria derivata dai Classic Characters cinematografici, da Cars a Planes e a Toy Story. A mio avviso il nostro fumetto Disney e il ritorno di PK, nonché la sua recente pubblicazione negli USA, possono fare parecchio, per mantenersi popolari come per ricondurre alla lettura, poiché offrono un'autentica narrazione e semplicità di fruizione, con livelli diversi in un medesimo prodotto. In pratica, dimostrano che leggere è per tutti e dà molto. La diffusione internazionale della formula italiana, basata su personaggi altrove riservati a serie televisive prescolari come Mickey Mouse Clubhouse, può evidenziare come anche con tanti altri caratteri – in grado di sostenere le trame articolate di lungometraggi – nel fumetto si potrebbe fare di più e di meglio. Viceversa, nell'impero Disney i fumetti sono sempre più un soggetto di nicchia ai limiti della visibilità. Dunque ciò che assolutamente non posso auspicare è che la loro scarsa rilevanza conduca a una progressiva edulcorazione e all'abbassamento del target, fino al completo svuotamento che prelude all'estinzione.


    E se anche noi non ci saremmo estinti per allora, ci rivedremo di sicuro alla prossima avventura pikappica. Grazie agli autori per la disponibilità e le rispostissime!
  • Nessuno ha più nulla da aggiungere? Allora reitero io una cosa.

    Questa storia del "avevo scritto più pagine ma ho dovuto tagliarle perchè non ci stavano" è un po' bruttarella.

    Io me la prendo con la De Poli, (poi se non è lei la colpevole chiedo scusa, però solitamente è il direttore che decide cosa mettere e cosa tagliare): spingi per avere il ritorno di Xadhoom, e poi non concedi a Sisti le pagine che gli servono? Una delle due riempitive da quattro pagine le potevi pure spostare al Topolino successivo, nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.

    Oltretutto, continuo a non capire perchè si dovrebbe essere felici nel complesso della storia, se poi la direttrice o la redazione o la Panini ci mettono la mano sopra e costringono a tagliuzzare le scene più importanti, distruggendo così l'immersione nella storia e il patto narrativo tra il lettore e l'autore (per chi non lo sapesse, il patto narrativo è quella cosa per cui un lettore si affeziona ai personaggi e alla trama, e si dimentica che c'è un autore dietro).
    Non esiste, in nessun multiverso, che PK e Xadhoom si siano "salutati" in quel modo, non esiste che PK dica a Xadhoom che deve tornare a Xerba con il sorriso sul becco, e non esiste che Xadhoom scenda sul pianeta a chiamare a gran voce gli xerbiani.

    è questa la cosa che mi fa sempre inca**are, ovvero quando a un certo punto di una bella storia i personaggi smettono di comportarsi naturalmente e cominciano a dire o fare cose illogiche solo per obbedire alle esigenze di trama o agli ordini redazionali.
  • Speciale Il Marchio di Moldrock
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    C'è qualcosa che accomuna il nostro Botta&Risposta al buon Moldrock e non stiamo parlando delle tendenze egomaniache, della sete di vendetta o dei virilissimi deltoidi del nostro staff. Raargh!

    No, l'elemento comune è quello delle voci, del molteplice concerto di suoni che dà il tormento in un caso all'ex dittatore di Corona e nell'altro (il nostro) ai migliori fumettisti italiani: lasciando un messaggio in questo thread o sul nostro sito tramite account Facebook, infatti, potrete proiettare la vostra sete di conoscenza dritto per dritto nella loro mente e ricevere il responso più autorevole che un fan possa desiderare.

    La mente in questione è quella di Lorenzo Pastrovicchio, pronto ad accogliere domande e curiosità una volta che le avremo adeguatamente filtrate dalle impurità, ché nel cervello di un autore ci si entra solo con le pattine, senza schiamazzi, con educazione e niente flash, grazie.
    E siccome la mente e la mano del Pastro producono a getto continuo, noi dobbiamo stargli dietro e questo Botta&Risposta, eccezionalmente, raddoppia: non solo potrete lasciare -come al solito- i vostri quesiti relativi a Il Marchio di Moldrock man mano che la storia procede, ma anche sul recente Darkenblot III - NEMESIS e sì, sarà anche possibile chiedere chi vince a braccio di ferro tra i titolari delle rispettive storie.

    INSE... Insomma, unitevi al coro! E se volete vociare anche altrove, potete raggiungerci su Telegram: tra i numerosi vortici di flussi di coscienza incorporei potrebbero interessarvi il nostro gruppo Pkers per discutere del pikappero, la chat del Sollazzo per tutto il resto e Canale 00 per rimanere aggiornati sulle ultimissime news dalla Ducklair Tower e dintorni.
  • Artibani stavolta marca visita?
  • Salvo eventuali saluti e/o comparsate con Artibani l'appuntamento è per il 2018 - in occasione della storia che chiuderà il suo ciclo con PKNE.

    Ma lasciate e lanciate domandone a tutto spiano, hai visto mai che ne capiti una così interessante da fargli cambiare idea! ;)
  • Vero, voi chiedete comunque, che tanto cmq alle brutte non è che Pastro non conosca lo svolgimento di ciò che ha disegnato :P
  • Avvertenza: se non volete che la lettura delle storie di PK vi venga rovinata per sempre, ignorate questo post. Dico sul serio, eh.

    Letto il primo episodio, non ho nulla da dire contro trama né disegni... ma c'è un difetto grosso come una casa che è impossibile da ignorare una volta che te ne accorgi.

    Avete notato che quasi tutti i personaggi parlano nello stesso identico modo? E non sto parlando delle battute che suonano esageratamente epiche, sto parlando di... faccio un po' di esempi, vediamo se ci arrivate da soli.

    Se fosse un vero guerriero ci affronterebbe... ma è solo un codardo e allora saremo noi a stanarlo distruggendo il suo rifugio, una pietra dopo l'altra!
    Consegnaci Ducklair e la tua dimora sarà salva... ma prova a resistere e affronterai la nostra furia!
    Tra un po' arriverà il momento di rivelarla alla città... ma a quanto pare qualcuno l'ha già scoperta!
    Gli amici del signor Ducklair sono nostri amici... e il priore di Dhasam-Bul e i suoi monaci è così che possono essere considerati!
    Ho seguito la traccia di Everett per avvisarlo del rischio e mettere in salvo i miei confratelli... ma sono riuscito nell'impresa solo a metà!
    Ma a quanto pare la storia non è ancora finita... e queste impronte nella neve lo dimostrano!
    La verità è che non ci sono più i bei nemici magrolini di una volta... e io sono troppo pigro per andare in palestra!
    Potremmo cancellarti con un gesto, piccolo papero... ma la verità ti farà più male!
    Resteremo in contatto per tutto il tempo... e quando sarai pronto a rientrare non dovrai fare altro che chiedermelo!



    E potrei elencarne ancora di esempi come questi... ma il messaggio penso sia arrivato forte e chiaro :P

    L'ottanta per cento delle battute pronunciate dai personaggi in questo episodio (e penso proprio anche nei prossimi, ma anche in tutto Il Raggio Nero) è costituito da due proposizioni divise in due baloon (o in alcuni casi anche nello stesso baloon), separate dai puntini di sospensione e collegate dalle congiunzioni "e" e "ma".

    Vi sembra una cosa ignorabile? Rileggete tutto il dialogo tra PK e Raksaka a pagina 39-40, e poi ne riparliamo.

    In altre parole, quasi tutti i personaggi, che siano Paperinik, Solomon, Moldrock, Raksaka, i monaci, hanno lo stesso "tic verbale". E questa secondo me è una cosa grave, perchè se tutti parlano allo stesso modo allora è come se fosse solo l'autore della storia a parlare al posto loro.

    "E ma non è colpa di Artibani se lui parla in questo modo" direbbe qualcuno. E avrebbe ragione, se Artibani ha questo "tic" non è colpa sua, è una cosa che si accetta.

    Ma se Artibani trasmette questo suo "tic" anche ai suoi personaggi allora il patto narrativo con il lettore va in malora, perchè diventa evidente che i dialoghi sono scritti dalla stessa mano e non invece pronunciati dai personaggi, come invece dovrebbe essere.





    Se questo post vi ha dato fastidio insultatemi pure, avete la mia liberatoria :P
  • Mi viene proprio da dirti "poche ragazze da quelle parti" XD no cioé sinceramente non riscontro per niente il tuo problema, quando si comincianad analizzare queste cose per me si é perso contatto con la magia del fumetto, parere personale eh.
  • FearTear ha scritto:Avete notato che quasi tutti i personaggi parlano nello stesso identico modo?
    Davvero interessante. Personalmente non me ne ero accorto ed avevo addebitato la "pesantezza" dei testi semplicemente alle pagine molto verbose, ma effettivamente è probabile che abbia inciso anche questa omogeneità nelle battute. Urge rilettura e sarebbe interessante anche rivedere certi passaggi del Raggio Nero, imho più scorrevoli ma che molti avevano trovato poco digeribili.


    Domande:

    -Ma... tutti questi volti in ombra? Scelta stilistica d'atmosfera? Indicazione di Arty? Ti sei stufato di disegnare becchi?

    -A proposito di DBIII: Miraitoshi e Robopolis sono due città "del futuro", eppure abbastanza diverse: Robopolis è un po' più "analogica", come dimostrabi dettagli come i binari per le auto, ecc. Al di là delle ispirazioni "nipponiche" di Miraitoshi, come hai reso questi due setting così diversi e riconoscibili nonostante la comune base futuristica? Quanto è dovuto alle indicazioni del Castellan e quanto è stato frutto di un tuo studio?
  • Ottima osservazione, FearTear.
    PORTAMANTELLO ha scritto:Davvero interessante. Personalmente non me ne ero accorto ed avevo addebitato la "pesantezza" dei testi semplicemente alle pagine molto verbose, ma effettivamente è probabile che abbia inciso anche questa omogeneità nelle battute. Urge rilettura e sarebbe interessante anche rivedere certi passaggi del Raggio Nero, imho più scorrevoli ma che molti avevano trovato poco digeribili.
    Ora, non ho fatto un'analisi accuratissima, (né so se ho voglia di farla), ma nel Raggio Nero non noto lo stesso fenomeno. In compenso noto spiegoni. Spiegoni su spiegoni. E non solo, anche un sacco di momenti, inscatolati tra vignette dinamiche e piene di dialoghi logorroici, dove i personaggi cercano di spiegare qualcosa di sé, fallendo però nel coinvolgere il lettore che non trova tempo per assorbire l'atmosfera della vignetta. L'unico momento del Raggio che prova e riesce ad essere riflessivo ed espandere uno dei personaggi è la scena dove Moldrock parla con l'Orda, seduto sul suo trono; peccato però che sia l'unico plot point ad essersi già risolto, dato che ora ci ritroviamo con Moldrock [spoiler]libero e in fase di liberare anche i suoi goon[/spoiler].

    Il problema? Per come la vedo io, le storie della saga di Moldrock sono tutte accomunate da un bisogno esagerato e frettoloso di inserire più cose possibile nello spazio a disposizione. Perché i balloon della nuova storia hanno questa struttura con due frasi legate da punti esclamativi? Perché devono DIRE, dire il più possibile, e in meno spazio possibile per lasciarne ad ANCORA PIU' DIALOGHI. Sono storie ipertrofiche e sature di dialoghi enormi ed azioni esagerate, un continuo affannato aggiungere di sottotrame, personaggi, elementi e contrasti che danneggia incredibilmente il flusso della storia. Mentre nel Raggio il problema esisteva già, ma in quantità minori e in una situazione più perdonabile (storia introduttiva e comunque di ottima qualità), in questo primo episodio del Marchio sembra aver preso possesso dell'intera storia, rendendola per quotare Porta, "pesante" e frenetica.
    <Grrodon> Sì ma a 15 anni è troppo vecchia
  • Considerate comunque che spesso gli autori hanno uno stile.

    Col tempo è possibile che lo stile si faccia stilema, è vero. E tendenzialmente accade un po' a tutti. Ma bisogna vedere se davvero siamo già arrivati a quel punto e, in ogni caso, quanto questo ripetersi di "formule" danneggi realmente la lettura.

    Se questo accade imho non è il ritmo della storia a venirne danneggiato, ma altri aspetti.
  • Mi spiace dirlo, ma non sono soddisfatto dall'inizio della storia. Ovviamente il mio giudizio riguarda la prima parte, spero di sbagliarmi e di ricredermi nella seconda.

    Il fatto è che quando lessi Potere e Potenza rimasi estasiato dal nuovo ritmo narrativo della serie. Un concetto artibanesco che potremmo riassumere in "Non c'è tempo per le chiacchere, è ora dell'azione" funzionava benissimo nella prima storia della nuova serie.
    Era una novità, un'anomalia nel classico ritmo pikappico, i giochi diventavano seri, non c'era tempo per parlare, era ora di correre! Ma alla corsa si univano anche bellissimi momenti emotivi, come gli scambi con il Razziatore, lo shock della morte di Paperinik, la differenza di vedute fra Pk e Sergio, Pk che ricorda i suoi inizi come supereroe... Sono stati quei momenti a farmi amare Potere e Potenza ancora più di tutte le stupende sequenze d'azione.

    Nel Raggio Nero dopo un inizio calmo e rilassato ci siamo rifiondati in quel ritmo... e la cosa è iniziata a diventare ripetitiva, però in fondo per una storia di introduzione ad un nuovo e tenebroso personaggio funzionava ancora abbastanza.

    Qui, ne "Il marchio di Moldrock" inizio a sentire la pesantezza del clichè e mi sembra che gli scambi interessanti fra i personaggi siano stati sacrificati in nome dell'azione.
    Un'intervista ad Hicks di Lyla? Sarebbe stata interessante per approfondire i loro personaggi, ma naah, meglio correre subito. Uno scambio di battute fra lui e Paperino per capire come funzionino i loro rapporti lavorativi? Meglio correre alla Ducklair Tower. Il priore rivede Pk dopo anni? Non lo saluta nemmeno, inizia subito lo spiegone.

    Rimangono come scambi Moldrock che si fa fregare di nuovo, altri bestioni che dicono "BASTA PAROLE, E' TEMPO D'AZIONE!" e Paperinik che insulta i cosplayer. Secondo me un Pk più adulto non dovrebbe significare solo più azione, anche perchè se la situazione di urgenza (che si avvertiva in P&P) diventa una normalità invece che l'adrenalina sale lo sbadiglio.

    Ma ci tengo a dirlo, questa è un impressione che ho avuto nella prima parte della storia. Sono sicuro che nelle prossime potrò cambiare idea e pentirmi amaramente di quello che ho scritto finora.
  • Che dire che già non sia stato detto su questa prima parte. Delusione anche per me. Per ora abbiamo una estrema ridondanza di azione e avvenimentisenza soluzione di continuità che invece di entusiasmare crea quasi noia nel lettore. Tutto troppo rapido non si può riflettere e i personaggi passano da un aparte all'altra in poche vignette. Addirittura si viene a scoprire che ora è possibile viaggiare nella pentadimensione a piacimento! I nuovi personaggi dell'orda ridotti a meri bestioni che pensano solo a menar le mani e Moldrock che lascia andare via pk dopo essere stato ingannato per l'ennesima volta dal nostro! I monaci di dhasam bul trattati più come macchiette comiche quando invece dovrebbero essere detendori della vera saggezza. riscontro anche io questa ripetizione ossessiva di artibani nella struttura della frase sempre composta da due parti unite da un e o da un ma. Alla lunga rovina e da fastidio alla lettura. Naturalmente spero che la storia si evolva meglio ma per ora non mi ha per nulla entusiasmato.
    @Pastro: Grazie innanzitutto per la tua disponibilità e per l'impegno preso di far le veci anche dello sceneggiatore. Volevo quindi chiedere in che modo Hicks abbia capito come entrare nella pentadimensione senza svegliare o alterare la posizione dei gargoyle. Non è un procedimento rischioso dato che in PKNA#37 si dice che entità malefiche potrebbero invadere il nostro mondo?
    Come mai moldrock, pur essendo in grado di generare enormi templi dal nulla, deve per forza chiedere aiuto per costruirsi una nave spaziale? Non può semplicemente assoggettare l'umanità? Perchè ha per forza bisogno di pk?
  • Partenza col botto! Pk è subito precipitato nell'azione, come dovrebbe essere sempre essere in storie del genere, e come succedeva anche in PKNA, dove Paperinik partiva per lo spazio, per le profondità marine o altri luoghi lontani in un attimo e senza troppe chiacchiere. Buono il recupero dei monaci dallo Zen e la Fisica dei Quanti, una delle miniserie più belle e caratteristiche, che danno il tocco di comicità necessaria ad alleggerire gli scontri. Moldrock è un cattivo affascinante, e finalmente lo vedremo all'opera sulla Terra.

    Dialoghi dinamici e per niente prolissi, battute fulminanti - fantastiche quelle sui cosplayer e sul treno - e niente spiegazioni inutili. Le osservazioni sui dialoghi spezzati mi sembrano questioni di lana caprina. Se avessi dieci, o anche dodici o sedici anni, sarei davvero davvero gasato e fomentato, più di quanto non lo sia già, nel vedere Pk alle prese con energumeni grossi il doppio (e oltre) di lui, e sulle pagine di Topolino.

    Insomma la prima parte del Marchio di Moldrock fa bene quello che deve fare, anche grazie agli ottimi e muscolari disegni di Pastrovicchio: in particolare la caratterizzazione dei guerrieri dell'Orda, specie l'irruzione iniziale e le tavole del Castello di Moldrock, davvero maestoso.
    Per quanto riguarda quello che lascia intuire Artibani nell'intervista successiva alla storia, mi limito a dire [spoiler]"Cyssa! E anche plutz e grabbaga plutz!"[/spoiler]. Avanti così per la seconda parte!

    La domanda che vorrei porre mi era già venuta ai tempi del Raggio Nero. Moldrock viene sottomesso con una corona, la stessa che Pk tenta di usare in questa storia. In Starzinger, la mitica serie animata di Leiji Matsumoto, la principessa Aurora riduce all'obbedienza il cyborg Jan Coog con una corona. L'idea è venuta da lì o è stata del tutto casuale?
  • Madonna che bordello XD

    Ci sono almeno otto cambi di scenario, otto :asd:
    dhasam bul - paperopoli - dhasam bul - grotta - dt - penta - dt - grotta

    Il confronto con gli altri episodi artibanici di pkne è fuori misura:
    pep
    ep1
    astronave - futuro - dt
    ep2
    dt - new zealand
    ep 3
    dt - grymsey - dt
    ep4
    dt - futuro - grymsey

    raggio
    ep1
    sogno - paperopoli - penta
    ep2
    penta dt - wild - tempio
    ep3
    tempio - flashback - tempio
    ep4
    dt - paperopoli



    Seguendo lo stesso schema sarebbe bastato il soggetto di di questo solo primo episodio a reggerne 4 (assedio di dhasam bul, monaci a paperopoli e prima infiltrazione, pentadimensione magari in compagnia dei monaci, seconda infiltrazione, botte da orbi e ritirata) ma invece a quanto pare hanno preferito buttare tutto al vento, banalizzare mezzi di trasporto eccezionali e sottoutilizzare i monaci che a parte il servizio navetta non brillano.

    Capisco che Artibani si sia bruciato con PK2 per quanto riguarda le trame lunghe, ma qui stiamo scadendo nel ridicolo.

    È stato come leggere un abstract della storia su wikipedia.
  • Allora, questo Marchio di Moldrock è iniziato a mio parere con un ritmo un po' troppo veloce, nel suo primo episodio, con tanta verbosità e trama accumulata in poche pagine, senza avere la possobilità di prendersi un bel respiro e fare il punto, e magari sottolineare qualche relazioni interpersonale, prima di tutto quella con i monaci di Dasham Bul, la cui introduzione a Paperopoli mi è sembrata freddina. Ma ritenevo che la partenza in quinta potesse facilmente dare la possibilità di dedicare maggiore spazio nei successivi episodi, avendo già svolto una buona quantità di snodi di trama. Ed infatti nella seconda parte recupera, mantenendo un'aliquota della verbosità di cui dicevo, ma dispiegando senza tentazioni di brusche accelerate verso degli accadimenti molto originali ed interessanti, da cui non so sinceramente cosa aspettarmi. A livello di disegni si tratta di uno dei migliori lavori di Pastrovicchio, eguagliando se non superando le altre prove su Pkne, straripanti di energia e magnificenza, sia negli ambienti che nei personaggi, soprattutto riguardo l'orda.

    Per le domande, mi verrebbe da chiedere innanzitutto, proprio sui membri dell'orda, quali siano le ispirazioni nel loro design e se per ognuno si è pensato (sempre se si possa rivelare eventualmente) ad un loro potere caratteristico, come per Egor.
    Poi, nel secondo episodio si parla di due progetti Trauma, di cui il secondo diede risultati migliori del primo. Quindi si tratta dei tre cloni del generale a cui si accenna poche pagine prima, provenienti da Potere e Potenza? Mi sono sorti dubbi, perchè sembravano lì versioni non tanto migliori, nè ugualmente temibili del Trauma originale; o c'è un ulteriore progetto "zero"? Ed inoltre, mi sembrava di aver capito che tutti gli evroniani di Grrodon fossero nuovi, nati da spore "fresche, come può quindi Karkadon aver partecipato al primo Trauma?

    E con questo concludo, ringraziando Patrovicchio in anticipo per la benevolenza nel rispondere a queste domande, e torno nel'antro, in attesa della terza puntata.
  • letto il secondo capitolo . non so perchè ma l'inizio non mi entusiasma non mi è piaciuta la scena di solomon a colloquio con gli ingegneri/personalità importanti ?! della terra . Ottima però la continuazione nel dipartimento 51 e il finale del capitolo . Andiamo però alla questione Belinda : mi piace il fatto che sia stato introdotto un nuovo personaggio e trovo ottimo il modo in cui viene introdotta ; facendo risaltare che Solomon, nonostante sia cambiato caratterialmente dalla sua introduzione e ora voglia essere al servizio degli esseri umani , ancora abbia delle reticenze verso di loro e preferisca l'assistenza di un androide .ora però , a parte il fatto che forse sarebbe stata meglio renderla graficamente meno simile a Lyla e Geena ,come questo è possibile ? il loro design era stato creato da vertighel nel futuro . solomon a preso spunto da Lyla ? dai dati su di lei nelle banche dati di uno ? e come è stato possibile realizzarla ? ( stesso discorso per il corpo da androide di Solomon cmq ) nella stoia di pkna apprendiamo che prima la robolab guidata da uno crea dei rudimentali robot e poi li perfeziona in droidi che continuano a esser prodotti nel futuro dalle indutrie eidolon . ok che anche Ducklair ha piu volte creato diversi tipi di robot ma quindi significa anche che lui già possedeva le conoscenze e la tecnologia per creare degli androidi cosi sofisticati e simili agli umani ? non dovrebbero venir concepiti in futuro ? e se già c'erano le conoscenze e le possibilità per crearli perche non ne ha creato nessuno Ducklair ?
    altra domanda : anche se non riguardante l'episodio mi sembra attinente con questo ciclo coroniano introdotto con Moldrock :rivedremo mai in futuro in qualche episodio la famiglia Ducklair ( korinna, Juniper e Serifa) ? seguo pk dalla prima uscita della prima serie e devo ammettere che il finale della seconda serie non mi è mai molto piaciuto .Capisco la volontà di cominciare la terza serie di pk , ma sapremo mai perche Everett riconciliatosi con pk ,non ha riattivato Uno prima di partire per Corona ? e il destino delle due figlie di Ducklair ? Sarebbe molto interessante sapere cosa gli è successo .sono rimaste malvagie ? sarebbe interessante farle comparire con Moldrock che le sfrutta usando il loro risentimento verso il padre . o l'aver perso temporaneamente i loro poteri le ha fatte rinsavire ? è in programma il loro ritorno ?
    un altra cosa : delle nuove storie la mia preferita è stata Potere e Potenza e capisco il bisogno di riprender personaggi iconici come il Razziatore , Xadhoom ecc ma ora che la nuova serie sta ingranando mi domando se rivedremo mai i personaggi di pk2 come Birgit , Anymore , Tyrrel ecc? sembra che la seconda serie sia stata cancellata con un colpo di spugna se non per il fatto della disattivazione di Uno e del ritorno di Everett su Corona . Sarebbe bello anche qualche riferimento o il ritorno di qualche personaggio della seconda serie anche .Inoltre so che non sono in cantiere per ora , ma qualche autore potrebbe mai prender in considerazione una qualche nuova storia con personaggi che avevano ancora grandi potenzialità come camera 9, Tyrrel ,Urk e Lyonard d'aq ? capisco che Lyonard sia già stato ampiamente sfruttato nelle terza serie , ma potremmo almeno sapere che fine ha fatto dopo la conclusione di pk2?
    Mi scuso per la lunghezza del post ma seguo e amo pk da quando son bambino e mi piacerebbe sapere se ci sono delle possibili risposte a queste domande . grazie a tutti
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