Solo che è stato un flop e non è piaciuto a molte persone che conosco. Fu incolpata l'animazione tradizionale ma a parer mio con un altro film sarebbe stata un successo. E lo dico perché quando uscì io e i miei amici eravamo al cinema e dovevam decider che film andare a vedere. I motivi a favore per la principessa e il ranocchio riguardavano il tornare a vedere un film d'animazione disney fiaba classica ridisegnato alla vecchia maniera. Le ragioni contrarie erano legate al fatto che qualcos'altro, dai trailer ai poster promozionali alle informazioni che giravano non ci ispirava affatto. Alla fine decidemmo di non vederlo.
Visto che è stato un flop e non è piaciuto a molte persone che conosco (e il cui parere rispetto) mi vien da chiedermi perché c'è stato questo fallimento. Le ragioni principali che trovo sono tre:
- la prima vale principalmente per gli Stati Uniti: la protagonista afroamericana nella Louisiana della prima metà del '900. Per gli statunitensi è argomento che scotta ancora (vedasi Pocahontas e Zio Tom), per il resto del mondo è un contesto straniante per una fiaba (l'avessero messa come principessa d'Etiopia nel 1200 e sarebbe andata benissimo!)
- la seconda è la critica che sento più spesso tra amici: passano troppo tempo trasformati in ranocchi. Quasi tutto il film viene passato dai due protagonisti in forma di rane, novelli kuzci maledetti il cui aspetto umano è più presente in copertina che nella pellicola. Il punto è che Kuzco in forma di lama serve a ricevere una punizione per essersi mal comportato e ad essere divertente. In più Tiana in forma di rana (non cigno o unicorno) per troppo tempo fa venir poca voglia di pensarsi Tiana.
- la terza che mi sovviene è l'immedesimazione nel suo sogno, far la cuoca e aprire il suo ristorante, che è più lontano di altre dai sogni di bimba (confrontare Rapunzel, Anna, Elsa, Vaiana per personaggi assai più rapportabili).
Il punto è che alla fine Rapunzel ed Anna sono principesse. Elsa è regina.Valerio ha scritto:Non è questione di togliere il positivo. E' questione di cambiare positivo, con qualcosa di più sensato e attuale. Per quel che mi riguarda gli si può anche proiettare nella testa che è possibile da grande andare a fare l'unicorno, avrebbe comunque più senso che continuare a proporre un modello che non ha più un posto nella realtà delle cose e che per giunta non è manco meritocratico (né davvero comodo, dato che i reali non sposano chi vogliono ma hanno matrimoni combinati con altri reali).
Rapunzel avvera il sogno di molte bambine quando litigano con i genitori: la mamma è cattiva e in realtà io sono stata rapita dai miei veri genitori che mi vogliono bene e con cui la vita sarebbe perfetta.
Nota bene come principe e principessa siano, fin dall'800 che era secolo moralista e tutt'altro che buonista, estremizzazioni in un lessico volutamente più eccessivo del dovuto. Il castello indica la casa dei propri sogni. Il principe (o la principessa) sono sinonimo di una nobiltà estetica e dinastica che sono manifestazione di eccellenza personale (morale e familiare). Così i genitori di Rapunzel sono proprio il re e la regina del castello fiabesco del regno perfetto di Corona perché se i veri genitori di Rapunzel vivessero in una catapecchia che crolla mangiando ogni sera non "tre facioli a testa, ma un faciolo per tre teste" la storia non potrebbe finire col ricongiungimento a loro.
So che tra il castello di Corona e la casa dei tre avventurieri ci sono vari punti intermedi, ma la fiaba è un genere che non conosce vie di mezzo.
Tanto che io ho citato scherzosamente Cenerentola, ma per farsi un'idea basta guardare il remake live-action.
Basta puntare un po' di più sul fatto che lei abbia continuato ad essere buona e gentile per senso di sopportazione, amore per il mondo e rispetto di determinati principi per renderla vicina al pubblico. Alias: non lo fa perché svampita (effetto collaterale del suo design e dei suoi movimenti nell'originale). Così la sua bontà e gentilezza con tutti pur proseguendo la convivenza con una situazione orribile (la Matrigna degli anni '50 è l'antagonista più malvagia dei film Disney, di una perfidia estrema) alla fine la ricompensano. Alla fine il bene arriva per le persone buone, anche se hanno dovuto attenderlo così a lungo.
La differenza principale tra Tiana e Cenerentola è che la prima ha lavorato fino all'estremo in vista di un obiettivo preciso (che alla fine realizza), la seconda si è trovata in una situazione orrenda in cui ha potuto solo tirare avanti sperando nella provvidenza.