[Disney] PKNE Fase 1: La Run di Artibani e Sisti

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Ultima puntata che risolleva le sorti dell'intera storia! Un lavoro di Retcon magistrale che fa funzionare tutto, o almeno quello che non funzionava tra PKNA e PK2 (Uno disattivato e Everett su Corona, mentre ne Le parti e il tutto erano il primo alla DT e il secondo a Dhasam-Bul) e tra PK2 e Il raggio nero (il ruolo diverso di Everett su Corona e la forma di potere massima).. rimangono però le incongruenze create in questa storia stessa (il cambio di idea del creare un nuovo Trauma trasformato nell'andare a recuperare il Trauma originale e la scena inutile tra Hicks e i leader mondiali per costruire un'astronave, quando Hicks ne costruisce una funzionante in una notte) e quelle tra le varie storie della PKNE (la tuta che va e che viene quando si cambia sceneggiatore, la spora di Porphioolon totalmente ignorata in questo capitolo mentre sarebbe potuto diventare il nuovo Trauma buono..)!
    Provo sentimenti molto contrastanti per queste nuove storie, perché quelle di Sisti davvero non mi convincono, con un continuo rimando a PKNA senza guardare avanti, mentre quelle di Artibani sono partite benissimo, calate con Il Raggio Nero, nel quale però avevano inserito un nuovo cattivone che sembrava figo, e poi apparentemente affossate con quest'ultima storia, salvo salvarsi in corner con la puntata finale, che di sicuro mi ha fatto rivalutare la storia (e che però mi ha affossato ancora di più Il raggio nero, perché Moldrock non mi sembra sto personaggione!).. di sicuro in questa ultima storia mi è piaciuto anche il fatto che si concluda la vicenda non con le botte ma sovrastando psicologicamente l'avversario, cosa che non si vedeva dai tempi di PK2!

    Diciamo che questo ciclo artibanico, e il personaggio di Moldrock, sono serviti soprattutto a spiegare ai nuovi lettori chi fosse PK, chi fossero i suoi amici, chi i suoi nemici, ed ai vecchi lettori che c'era quella storia di Everett e le sue figlie lasciata in sospeso in Affari di famiglia (bellissima la citazione in neretto nell'ultimo capitolo), aggiungendo appunto il personaggio di Moldrock per far tornare Everett e Uno e per ricollegarsi ai fatti di quel pianeta lontano! Ora ho davvero l'hype a mille per la storia del 2018, l'ultima di Artibani (a detta sua per sempre) su PKNE, che parlerà (come svelato oggi da Artibani stesso) di Juniper, e che quindi andrà finalmente a ricollegarsi alla fine di PK2!
    Ma, dagli autori che seguiranno, sperando che la PKNE tutta non si chiuda con quella storia (cosa improbabile secondo me dato che Topolino vende un sacco durante le settimane di PK), voglio anche altro! Voglio il PK alle prese con pericoli più terra terra, non sempre con alieni e viaggi nel tempo, voglio vedere che fine ha fatto Lyo, che fine hanno fatto Birgit Q, Boring e i colleghi al Duckmall di Paperino, vorrei più storie con Camera9, ma perché no, ricollegandosi al passato, mi piacerebbe anche rivedere personaggi come Tyrell Duckard o Leonard Vertighel! Insomma, spero che si vada a creare una vera PKNE, che guardi al passato ma che si sviluppi verso il futuro (per esempio Xadhoom per me poteva stare dove stava, e spero non ritirino fuori Urk, personaggio che non ho mai sopportato, o Due, personaggio fighissimo ma che ha già visto concludersi splendidamente la sua storia)!

    Per Pastro:
    - Riguardo l'ultima puntata, per l'astronave con cui arrivano Everett e Uno, hai preso ispirazione dal recente film Arrival? Perché ho notato che la forma è pressoché uguale e levitano poco sopra il suolo come le astronavi del film!
    - E, sempre collegato a queste astronavi, anche se è una domanda più da sceneggiatore provo a fartela comunque, com'è possibile che Moldrock dica "Questa è un'astronave coroniana" quando in pratica lui è rimasto ibernato per secoli? Cioè, le navicelle spaziali coroniane odierne erano uguali a quelle del periodo in cui Moldrock era al potere??
    - Altra domanda più della fase di scrittura che di quella di disegno, ma io ci provo: com'è che nel capitolo 2 è palese che vogliano creare un nuovo Trauma da zero e già dall'inizio del capitolo 3 c'è un repentino cambio e partono per il Pozzo?
    - Non pensi di aver disegnato Everett un po' troppo slanciato/alto? Non che la cosa mi dispiaccia, lo trovavo fin troppo caricaturale in PKNA e PK2, ma qui in alcune vignette supera addirittura PK ed arriva all'altezza delle spalle di Moldrock! Considerando che nelle vecchie serie a volte era raffigurato quasi la metà di PK, direi che ha fatto un bel passo verso l'alto! E' la gravità coroniana che giova?
    - Trovo che una mezza lacrimuccia di PK, così come accadeva in PK2 #1, ci sarebbe stata, non tanto per Everett quanto per Uno, e di tempo ce ne sarebbe anche stato, dato che al loro arrivo le cose si fanno meno frenetiche. Perché avete impostato un PK più distaccato? (sia chiaro, che sia felice si vede, ma se io pensassi che un mio amico fosse morto vent'anni fa e lo reincontrassi oggi, una mezza lacrimuccia mi scapperebbe!)
    - Perché riempire i capitoli con fatti inutili (come ad esempio Hicks che raduna i vertici mondiali, o Westcock pentito), se poi alla fine non sono serviti a nulla? Sviluppi futuri, o problemi col riempire 4 capitoli da 40 pagine ciascuno?
    - Per il regno dimensionale di Dhasam-Bul a cosa ti sei rifatto? O è tutto scaturito dalla tua mente? Perché, per quanto si veda poco, l'ho davvero apprezzato un sacco! Quei colori erano già nella tua mente, o sono un'idea di Max Monteduro?

    Spero possa rispondere a quante più domande possibili! In ogni caso grazie per questa nuova storia, che per i primi 3 capitoli sembrava tentennare, ma che si è decisamente ripresa in questo quarto capitolo! (la metto al secondo posto nella PKNE, dopo Potere e Potenza e prima de Il raggio Nero)
  • Canto l'armi furiose e il capitano
    chiamato Paperino, che fu visto
    combattere col senno e con la mano
    nelle battaglie d'un fatal acquisto
    contro l'ombre paurose ed un arcano
    mistero pien d'insidie e d'imprevisto:
    e infine il suo valor fu corrisposto
    con molto fumo in mano e niente arrosto.

    O musa, che assistesti alla battaglia,
    ricopri d'una gloria inestinguibile
    colui che diè l'assalto a una muraglia
    immobile, infrangibile, invisibile.
    Da un lato combatteva la canaglia
    dall'altro stava Paperin, terribile,
    che fama conquistò fra genti e popoli
    quale liberator di Paperopoli.


    Ma quindi Il Marchio è una Grande Parodia o una Nuova Parodia? :P
    Immagine
    Ottimo lavoro.
  • Il quarto episodio de "Il marchio di Moldrock" risolleva le sorti della storia intera fino ad ora non pienamente convincente. Sia chiaro, non stiamo parlando della miglior storia di Pk, anzi è una storia con molte magagne ma partiamo dagli aspetti positivi.
    Nella quarta puntata abbiamo un riallacciamento diretto con Pk2 la fantastica seconda serie chiusa troppo frettolosamente. Interessante il richiamo a Juniper regina di Corona(probabilmente il nuovo villain della prossima storia insieme alla sorella Korinna) e la spiegazione delle apparenti incongrueze di tempo tra quanto appreso nel raggio nero e in pk2 a proposito del passato di Everett. Scopriamo infatti la sua età centenaria in seguito all'invenzione del negatachione una particella che ferma il tempo(speriamo non finisca nelle mani del razziatore!).
    Ho apprezzato molto il finale psicologico in cui traspare un Moldrock con dei valori profondi di rispetto onore e fedeltà. Non un villain alla "spacco tutto e domino il mondo"ma un cattivo non cattivo con le sue convinzioni discutibili o meno.
    Bellissimo il rimando ai droidi modello y che sappiamo essere quelli creati da uno nel futuro con la robolab prendendo spunto proprio da Hicks!Sicuramente Artibani è maestro nel colpire al cuore il vero pker con queste citazioni che riallacciano elementi del mondo pikappico donando continuità al tutto.
    E ora i problemi.
    Anzitutto la storia in generale soffre dell'estrema condensazione di eventi e personaggi che entrano e escono di scena troppo repentinamente. C'è troppa carne al fuoco e il ritmo della storia risulta troppo frettoloso a tratti farraginoso. Forse togliendo qualche elemento superfluo(nebula nel pozzo o il dialogo con i capi di stato con hicks) si sarebbero potuti approfondire meglio i legami tra i personaggi(trauma-pk)oppure il momento di ricongiungimento con Uno troppo poco emozionante e coinvolgente. Anche alcuni passaggi della storia potevano essere meglio spiegati senza dover affidare al lettore il lavoro di immaginare quello che possa essere successo: sto pensando al repentino cambio di plot tra seconda e terza parte quando dal voler ricreare trauma in laboratorio i nostri partono per il Pozzo a cercare l'originale. Una spiegazione del cambio di programma ci sarebbe stata bene.
    Nel complesso questo MdM getta le basi per numerose storie future dal momento che lascia aperte numerose sottotrame: Nebula che governa il pozzo, Moldrock nella pentadimensione che potrà essere un alleato, Trauma con i predoni grosnaz che scorrazza per l'universo, la nuova nemica Juniper e presumiblimente Korinna e il ritorno dello status quo pknaico con Uno e Pk e la fondazione Ducklair governata da Hicks.
    In definitiva il mondo di pk si allarga e diventa molto interessante scoprire come proseguirà la storia! Peccato che bisognerà aspettare quasi un anno!
    Ringrazio comunque gli autori per il lavoro eccezzionale.
  • Valerio ha scritto:Signori, io mi sono espresso.

    http://www.ilsollazzo.com/articoli/rece ... oldrock-2/
    Quello che farei notare è che Artibani sceneggia PKNE in modo da dare una sorta di autonomia ad ognuna delle quattro parti che compongono le sue storie, e quindi è facile trovarsi di fronte ad una girandola di situazioni e a un cast in continua crescita. Questo ha dei contro, ovvero l’effetto accozzaglia di cui sopra, ma ha anche dei vantaggi innegabili: sono storie ricche le sue, piene di spunti e di varietà. Non rimanere troppo in uno stesso posto ma cambiare scenario ogni 40 pagine riduce la monotonia, e ne beneficeranno le future riletture della storia, una volta riunita in volume.
    Se stiamo a guardare "il quadro generale", è ovvio che questi spunti che verranno ripresi in futuro sono un punto a favore. Ma parlando de "Il marchio di Moldrock" in sé e per sé tutti questi spunti che infarciscono la narrazione, la soffocano e poi cadono nel nulla sono un difetto bello grosso, e dubito molto che rileggendola tutta insieme nei volumi la cosa migliori.
    Da una storia intitolata "Il marchio di Moldrock" ci si aspetta che si parli di Moldrock, di Everett, di Corona e degli effetti che 'sto benedetto marchio ha sulla città. Invece per due quarti e mezzo di storia la telecamera si sposta sul filler INUTILE ai fini della trama di Trauma, che non c'entra nulla e non combina nulla di utile (fosse almeno riuscito a liberare le persone intrappolate nella testa di Moldrock, invece manco quello...)
    E anche lo stacco tra la seconda e la terza parte si noterà ancora di più nel volume. Soprattutto perché prima che partano nella storia non viene mai fatta menzione del Pozzo. E' TROPPO facile dire "off panel si sono detti questo questo è quest'altro, è ovvio". Sarà anche ovvio, ma è comunque una cosa in cui sono bravi tutti, anche il più scarso degli sceneggiatori.

    Poi, oh certo, fa piacere anche a me che la storia di PK2 di Juniper eccetera trovi una conclusione.
    Ma un conto è farlo, un altro è farlo bene. E se in PARECCHI, non solo io, hanno detto che "Il marchio di Moldrock" è stato scritto male, allora qualcosa di vero deve esserci. I difetti non vanno perdonati perché gli autori hanno buone intenzioni.

    E quindi parliamo di Artibani. Potrebbe anche essere l'uomo più santo del pianeta e piangere di notte al pensiero che la sua storia venga presa in giro, ma se su facebook risponde alle critiche con foto di scroti e definizioni poco carine chi ci fa una grama figura è lui.

    Primo, perché quel gruppo lì è il gruppo dei Pkers, non degli anti-PK. Quelli sono i lettori affezionati a PKNA e PK2, quindi qualcosa dovrebbero saperla. Definirli "haters che come mai continuano a leggere qualcosa che non gli piace" è riduttivo e sbagliato.
    Secondo, perché considerare le critiche come "non valide" per il solo fatto che vengono espresse con un tono sbagliato è una scusa ed è un atteggiamento ipocrita.
    Non era stato Topolino giornale a dirsi a favore della libertà d'espressione dicendo "Je suis Charlie" per mostrare solidarietà a Charlie Hebdo, un giornale che i toni non li ha MAI moderati?
  • Sì ma poni anche che faccia tutto pesantemente schifo.

    Nel disegno generale un finale sottotono è comunque meglio del moncone, mi spiace.

    Che poi non fa mica schifo, eh.
  • Io rimango dell'idea che il viaggio conti quanto la meta (per la cronaca, io non sono tra quelli che pensano che era meglio lasciare finire PK ad Affari di Famiglia)

    Se tu sei semplicemente contento di arrivare alla meta e non ti lasci intaccare l'umore dalle buche e le deviazioni incontrate nel viaggio, beh tanto meglio per te :re:
  • Valerio ha scritto:Sì ma poni anche che faccia tutto pesantemente schifo.

    Nel disegno generale un finale sottotono è comunque meglio del moncone, mi spiace.
    Boh.

    Io sono contento se lei adesso potrà andare fiero in giro a consigliare la saga di PK perché finalmente ha un finale, mi fa molto piacere che c'è qualcuno che la prende in maniera diversa da me che invece mi vedo costretto a continuare a dire: "Si, guarda, leggilo PK, è un bel ciclo di storie, però tieni presente che finito PKNA dopo un po' va tutto in vacca, fatto salvo Potere e Potenza."

    Che poi non fa mica schifo, eh.
    Insomma. Se alle medie avessi scritto una storia raccontata così a cazzo mi avrebbero fatto rifare il compito.

    Recensione molto gradevole, comunque.
  • Secondo me la storia risente pesantemente della localizzazione sul topo,della necessità di dividerla in 4puntate e della periodicità di pk. Naturalmente avendo una storia ogni sei mesi gli autori cercano di fare storie epiche inserendo quanti più eventi e personaggi possibile. Vi è poi la necessità di accontentare sì i vecchi fan ma anche che i nuovi lettori non si ritrovino troppo spaesati(in questa ottica anche vedo la ricomparsa di nebula, quasi a voler creare un richiamo per quelli che seguono pk da p&p). Una così terribile demolizione della storia non è giustificata. Certo non sarà la storia di pk più bella ma nemmeno la più brutta. Io sono felice perché gli autori cercano di dare una degna chiusura al cerchio che conla fine di pk2 era rimasto incompleto. Poi pk può anche finire non cerco una nuova serie ne un'opera infinita che inevitabilmente si porta dietro forzature e poca originalità. Ma pk deve chiedere alcuni punti e artibani lo sta facendo, con alti e bassi certo, ma lo sta facendo.
  • Jurambalco ha scritto: "Si, guarda, leggilo PK, è un bel ciclo di storie, però tieni presente che finito PKNA dopo un po' va tutto in vacca, fatto salvo Potere e Potenza."
    Ma non è un ciclo di storie scollegate, è una narrazione continuativa.

    Io invece dirò "Ecco la saga di PK. Inizia qui e finisce qui. Ce l'hai tutta dall'inizio alla fine, leggila e decidi se ti è piaciuta".

    Un'opera che si conclude, magari male, comunque si conclude e lascia la possibilità che uno che se la fruisce tutta possa gradirla. E' a sua discrezione, e non decidiamo noi se deve piacergli o no.

    Un'opera che non si conclude ma rimane appesa invece ti deruba di questo diritto. Preferire il moncone è illogico, aberrante e per giunta egoistico.
  • Sarà. Io Manoscritto trovato a Saragozza me lo sono goduto anche se incompiuto.
    Così come apprezzo molto il Satyricon e tutte le opere frammentarie tramandateci dalla classicità. La mancanza di un finale non mi impedisce di certo di godermi una bella storia. Un brutto finale invece si. Un po' mi fa dire "ma che cazzo".
    Asterix, ad esempio. Mica ce l'ha un finale. Ma forse è organizzato in modo un po' diverso. Le storie del gruppo tnt, allora, che per me finiscono quando magnus e bunker escono di scena. Mica gli hanno dato un finale, ma le storie fino a lì sono belle comunque.

    Sticazzi del finale, ecco, se è un finale brutto.

    Nemmeno ce lo da un finale, poi, pkne. A risistemare la continuity con la sottotrama del futuro ci ha pensato Sisti con pktube, senza fare troppi teatrini, con una storiella semplice e gradevole. Al massimo artibani ha rimesso tutto in mezzo ai pasticci perché ora bisognerà aspettare la storia in cui uno se ne va di nuovo con everett su corona.

    Ci sarebbe da parlare a lungo sull'effettiva necessità di dare un "finale" alle storie, su cosa sia un finale e se l'azione arrogante ed egoista non sia invece proprio quel decidere per gli altri quando è che gli eventi di un mondo inventato smettono di essere interessanti, ma come sempre non ho abbastanza stima per la galassia editoriale italiana per sostenere con impegno questo punto di vista, quindi accetto volentieri di mettermi un centrino sulla testa e chiuderla qui.

    Resta il fatto che, almeno per me, se l'unico valore di pkne è "dare un finale a pkna" , ecco.


    Sulla discrezionalità del giudizio non obietto. Del resto c'è pure gente che guarda con gusto ogni pomeriggio amici di maria de filippi. Buon per loro. È giusto che pure i fessi si divertano. Però se domani riprendono la programmazione di Passepartout e al posto di Philippe Daverio ci mettono Sgarbi io un po' me la prendo.
  • Jurambalco ha scritto:Sarà. Io Manoscritto trovato a Saragozza me lo sono goduto anche se incompiuto.
    Così come apprezzo molto il Satyricon e tutte le opere frammentarie tramandateci dalla classicità. La mancanza di un finale non mi impedisce di certo di godermi una bella storia. Un brutto finale invece si. Un po' mi fa dire "ma che cazzo". Asterix, ad esempio. Mica ce l'ha un finale. Ma forse è organizzato in modo un po' diverso. Le storie del gruppo tnt, allora, che per me finiscono quando magnus e bunker escono di scena. Mica gli hanno dato un finale, ma le storie fino a lì sono belle comunque.
    Scusa, le basi.

    La narrativa funziona così: c'è una storia, questa inizia e poi finisce. Se non finisce non va bene, non hai avuto il percorso che la storia si è prefissata.

    Poi. Nessun incompiuto nasce con l'idea di esserlo, ma lo diviene incidentalmente. Se ti piace comunque cibarti di antichi incompiuti, sei un bravo filologo. Forse. Perché non dimenticare mai che prima di diventare oggetto di studio ogni opera è stata prima di tutto intrattenimento. Per il quale valgono le regole narrative enunciate sopra. Dimenticarselo è farle un torto, e dunque pessima filologia.

    Inoltre. Asterix è una serie con memoria storica (i personaggi ricordano di aver vissuto le precedenti avventure), non è una serie a trama orizzontale. Quindi non esige un finale che non sia quello che di volta viene dato ai singoli suoi episodi. Lo stesso vale per un sacco di altra roba, ovviamente, dal fumetto a strisce ai classici Bonelli. Non pensavo di doverlo specificare, sinceramente.

    Infine. PKNA era una serie semi-orizzontale. Che servisse un finale alle sue sottotrame non era detto, ma è stato fatto e va bene così. PKNA però sfocia in PK2 che invece cambia struttura e diventa una serie del tutto orizzontale. Quindi il finale, o comunque la risoluzione delle faccende che mette in campo o delle evoluzioni che crea nel cast, diventa importante che ci sia, il suo esito naturale.

    Senza questo snodo rimane incompleto PK2, rimane incompleto di riflesso anche PKNA che in PK2 sfociava. E rimane incompleto PK in generale.
  • Ma Bramo, Mightypirate, PORTAMANTELLO e parolealvento che fine hanno fatto? :???:
  • Mi dispiace ragazzi, leggo entusiasmo e contentezza, ma ammetto di essere deluso da questo nuovo episodio di Pkne. Il motivo risiede principalmente nella rilettura del personaggio di Everett Ducklair, ormai assunto a stregone onnipotente e millenario personaggio. Credo che la scelta di Artibani di rileggere tutto Pk2 in funzione Moldrock, perchè cosi e, si avvicina pericolosamente al concetto di frittolatura tanto osteggiato. Insomma, l'idea che Zardoz sia scappato da Corona per salvare il bestione, e le figlie, mi sembra abbastanza ridicola, cosi come l'idea del negatachione e di una sorta di immortalita data al personaggio.

    Everett, e pk2 ben lo raccontava, funzionava perchè, nonostante la sua provenienza aliena, era profondamente umano, e capace di debolezze e di terribili rimorsi e rimpianti. Ora che ha quasi una vita infinita, che cosa sono i piccoli problemi terrestri se non fastidiosi diversivi?

    Poi, il marchio ha altri problemi, che sono gia stata scandagliati e su cui si puo anche passare sopra. Ma la rilettura dell'intera saga di Pk2, perchè di questo si tratta, mi sembra un prezzo fin troppo alto da pagare per assistere al ritorno di Uno (peraltro un po' posticcio).

    Mi spiace, ma di Pkne ormai salvo solo PkTube e P&P. Il resto è fanservice e Moldrock, una gran bagarre per aggiungere poco e stravolgere molto. Vedremo come la quarta storia risolverà la faccenda, e se aggiungerà dettagli. Ma l'amaro in bocca è piuttosto alto, ora.
  • FearTear ha scritto:Ma Bramo, Mightypirate, PORTAMANTELLO e parolealvento che fine hanno fatto? :???:
    Per quanto mi riguarda, difficilmente mi vedrai nuovamente scrivere sul Sollazzo.
    Questo forum è stato la mia casa virtuale per anni, ma da diverso tempo non mi riconosco più in quello che è diventato, per tutta una serie di motivi, e di conseguenza mi limito a lurkarlo di tanto in tanto (per quei pochi post nuovi che ormai offre), ma senza più investirci tempo, energie e post.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Quando arrivano le risposte di Pastrovicchio su Il marchio di Moldrock?? È una cosa confermata, o possiamo metterci l'anima in pace e sperare in un botta e risposta per la prossima storia? ;)
  • FearTear ha scritto:Ma Bramo, Mightypirate, PORTAMANTELLO e parolealvento che fine hanno fatto? :???:
    Tutti, tutti, dormono sulla collina...

    (Immagino comunque sia implicitamente richiesto un mio parere sulla storia: ma ho postato poco proprio perché la storia mi ha un po' disamorato - concordo con la maggior parte dei pareri negativi)

    Obermeister ha scritto:Quando arrivano le risposte di Pastrovicchio su Il marchio di Moldrock??
    Appena la smetto di dormire sulla collina. Abbi fede, arriveranno!
  • Eccomi! In breve: Il Marchio di Moldrock è una signora storia.

    Meno in breve. In centosessanta pagine abbiamo visto o visitato tutti i luoghi più caratteristici della serie: il monastero di Dhasam-Bul; Paperopoli, la Ducklair Tower e i suoi rifugi sotterranei; il Dept. 51 e i suoi laboratori; il Pozzo e la sua fauna variegata e pericolosa; la desolata Pentadimensione; Corona, nel suo passato e presente.

    Mi metto nei panni di un nuovo lettore e lo immagino di certo sovrastato, ma soprattutto incuriosito, dalla mole di informazioni che ha ricevuto, e penso che abbia voglia di saperne di più, quantomeno di leggere i vecchi numeri per farsi una cultura pikappika.

    Il cambio di strategia tra seconda e terza parte, cioè dall'uso dei cloni di Trauma a Trauma stesso, penso sia dovuto al precipitare della situazione a opera di Moldrock. Quest'ultimo si rivela sempre più interessante. Ho scritto che mi aspettavo la distruzione di Paperopoli, ma non è andata così. Come ha detto Raksaka nella prima parte, Moldrock non è così forte come vuole apparire. Certo, ha circondato con un campo di energia Paperopoli, ma deve avvalersi dei suoi guerrieri per soggiogarla: la sua personalità è quella di un guerriero con un forte senso dell'onore e di un creatore di materia. La sua più grande paura è quella di ritornare nel deserto, perduto e abbandonato. Dopo quest'ultima parte faccio fatica a considerarlo un vero nemico, visto che i Coroniani lo stavano per far fuori senza pensarci due volte, lui, il fondatore della loro attuale civiltà.

    L'altro personaggio chiave della storia è Hicks: di storia in storia diventa sempre più umano. In Potere e Potenza accusava Pk di aver fallito; nella storia presente lo elogia per aver dato il massimo, anche se non è bastato. Proprio da lui ha origine la serie Y, da cui scaturirà il modello 5Y della nostra Lyla. Mi è piaciuto anche il pezzo in cui sembra minacciare di prendere il controllo della Terra.

    Nel corso dei numeri ho respirato una certa urgenza da parte dei protagonisti per risolvere la situazione di Paperopoli, culminata con l'ultimo episodio. L'inizio della quarte parte trasuda epicità: vedere Westcock preoccupato per i civili, ma impotente e pentito della sua decisione non ha prezzo, e aiutano le belle tavole di Pastrovicchio; così come Pk che fugge sconfitto e si prepara all'evento più temuto, la battaglia nella sua amata città.

    E poi arriva la cavalleria. Trauma stordisce tutti e riesce ad assestare un bel cazzotto a Moldrock, prima di essere steso. E' un bel personaggio: rispetta Pk perché è stato l'unico ad averlo sconfitto ed e si fida di lui, che gli ha promesso la libertà. I Grozsnaz fanno la loro piccola parte, prima dell'entrata in campo dei due che tutti attendevamo. Diciassette anni sono tanti e in effetti, ed è l'unico appunto serio che faccio, ci sarebbero state bene due pagine di lacrimoni tra Pk e Uno, ma quel Ricominciamo! mi ha subito preso.

    Possiamo intravedere la fine degli eventi di Corona: quella conclusione tronca di Pk2 mi è sempre rimasta indigesta. Il Marchio e prima ancora ancora il Raggio Nero hanno compiuto una lenta opera di avvicinamento a quello che era già stato raccontato in PKNA e PK2 su Ducklair. Lascio ad altri il cercare eventuali incongruenze: per me la narrazione funzione e, tenendo conto che gli attuali eventi sono stati pensati a posteriori, non vedo errori. Sul pianeta di Ducklair la situazione potrebbe essere incadescente, perché se Juniper è diventata regina, ed è in abiti da battaglia, non abbiamo visto ne la sorella Korinna né la madre Serifa. Moldrock giocherà un ruolo chiave nella ripresa del pianeta.

    Buona dose di umorismo, su tutte la battuta del zignor de'Paperoni e quella sul frigorifero rivolta a Moldrock, tra le più divertenti lette in una serie di Pk.

    Dopo Corona, per me la serie potrebbe anche terminare. Non bisogna aver paura della fine, specie se viene dopo tanti anni. Noi pkers di vecchia data ce lo meritiamo un finale degno della serie. Abbiamo avuto quello che abbiamo chiesto e desiderato a lungo: il ritorno dei personaggi più amati, nuove avventure che, saranno il tempo e l'età, ho trovato più mature di quelle passate, e perfino PKNA, con Timecrime, perché la missione inizia dall'Uno del passato, attivo e funzionante.

    Resterebbe fuori Xadhoom, ma per lei c'è Sisti e comunque credo se ne parli tra un paio d'anni. Nel frattempo, consiglio una rilettura rilassata di PKNE, per apprezzare al meglio il lavoro degli autori che vi si sono dedicati, e di PK2, per rinfrescarci la memoria.
  • Speciale Il Marchio di Moldrock
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    Ed eccoci qui! Scusate per l'attesa, ci eravamo scordati il negatachione aperto.


    Portamantello: Pastro, in questa storia ho notato molte scene in cui i personaggi hanno il volto del tutto o parzialmente in ombra. Scelta stilistica d'atmosfera? Indicazione specifica di Artibani? Ti sei stufato di disegnare becchi?

    Lorenzo: Beh, no, non direi che mi sono stufato di disegnare i becchi! E’ che in alcune situazioni, per creare un po’ di tensione, si cerca una certa atmosfera. Quindi non è stata una scelta propriamente mia, ma non credo di averlo fatto tante volte.


    generalezargon: Nel primo episodio, in una palese violazione del piano regolatore comunale, Moldrock fa spuntare un tempio enorme dal nulla e già ai tempi del Raggio Nero avevamo potuto apprezzare la versatilità del -ehr- raggio nero, capace tra le altre cose di generare un intero esercito di golem. Ma allora cosa impedisce al nostro despota preferito di farsi da sé un’astronave per tornare su Corona?

    Lorenzo: Moldrock ha un potere terraformante, quindi riesce a costruire ciò che gli viene dato dalla terra: non, sicuramente, un’astronave.


    Ilja Topovic, DocRazziatore92: Finalmente incontriamo l’Orda in carne ed ossa! Come ti sei approcciato nell’elaborare il design di questi personaggi? Ogni personaggio sembra ispirato ad un uccello/rapace differente, puoi dirci di più?

    Lorenzo: Certo, tutti i personaggi del mondo di Pk hanno fondamentalmente un becco! Ho provato a volte a proporre altri tipi di animali, ma non funzionavano bene come gli animali con il becco. Quindi, non potendo fare paperi, ho utilizzato vari tipi di uccelli, rapaci ispirati da diversi becchi di forma diversa. E poi il resto ce l’ho messo io, insomma!


    Ilja Topovic: Sempre a proposito dell’Orda, se ti è consentito rivelarcelo: si è già pensato ad un potere caratteristico per ciascuno di loro, come per Egor? O agli altri bastano le proprie armi peculiari, come le mazze chiodate di Sharkan, il martellone di Goraz e la lancia di Sharkan?

    Lorenzo: Moldrock ha scelto di amplificare il loro potere, un po’ come è stato amplificato il suo – certo, non allo stesso livello. Ad Egor è stato dato questo potere particolare: più avanti vedremo se questi generali verranno ripescati, se verranno potenziati ulteriormente… abbiamo tutto un ultimo capitolo da sviluppare, potrebbero esserci delle sorprese!


    Ilja Topovic: Facciamo un po’ di ordine tra i vari Traumi! Nel secondo episodio si parla di due progetti Trauma, di cui il secondo più riuscito del primo. Confermi che il primo è quello che abbiamo conosciuto in PKNA #10, mentre il secondo ha dato origine ai cloni visti in Potere e Potenza? Se sì, il fatto che vengano considerati più riusciti va inteso secondo gli standard evroniani di obbedienza, di certo non rispettati dall’irruente Generale Trauma che tutti conosciamo e amiamo?

    Lorenzo: Sì, ti sei risposto da solo. Per gli evroniani il secondo progetto Trauma - quello che vediamo in Potere e Potenza- è quello più funzionale perché più asservito, mentre il primo era completamente fuori controllo.


    Ilja Topovic: Come può Karkadon aver lavorato al primo progetto Trauma se gli evroniani di Grrodon in Potere e Potenza erano nati da spore a chilometro zero, cresciute con amore sulla Terra?

    Lorenzo: Gli evroniani hanno comunque una memoria collettiva, essendo di base simili ad insetti come le formiche o le api. Karkadon ha fatto i suoi studi sul progetto del primo Trauma successivamente, sulla Terra: facendo parte di questa sorta di conoscenza collettiva il progetto (molto importante) gli era noto nonostante la distanza.


    Obermeister: Il buon generale Trauma ingenera confusione mentale non solo nei suoi nemici, ma anche in noi lettori! Nel secondo episodio il piano è di creare un Trauma ad hoc, ma all’inizio del terzo episodio l’idea è stata già abbandonata in favore della missione di recupero del Trauma d.o.c. Come mai questo cambio d’idea repentino? Per Pk non era più comodo passare a chiedere/rubare una spora a Westcock invece di fare una gitarella al Pozzo? Era tutta una scusa per stare solo soletto con Karkadon?

    Lorenzo: In un primo momento Pk ed Hicks credevano di avere il tempo di poter ricostruire un Trauma da una spora, ma il susseguirsi degli avvenimenti (con il ritrovamento di Karkadon) ha fatto sì che venissero a sapere dell’esistenza del Trauma nel Pozzo: hanno fatto due calcoli ed era più veloce andare a prendere il Trauma originale e conosciuto che non far crescere una spora.


    generalzargon: Come è stato tornare a disegnare il Pozzo? Possiamo dire che sia una tua “creatura” visto che, Frittole a parte, sei stato il primo ed il solo a tratteggiare questo luogo. Ti sei emozionato? Vuoi un fazzoletto? Quando hai finito dicci di più sul Pozzo! Ispirazioni varie ed eventuali, curiosità, ristorantini tipici che raccomanderesti…

    Lorenzo: Sì, il Pozzo l’ho inventato io nel lontano ’97! Per creare quelle ambientazioni mi sono ispirato alla fabbrica dove lavorava mio padre, uno stabilimento della Total Monteshell dove facevano benzine e quindi era pieno di tubature a vista, serbatoi, pozzi fumosi, oscurità, laghi di fango… era una cosa veramente tremenda! Nel ’97 sono andato a farmi un giro lì, ho fatto un po’ di foto e ho riproposto quel luogo come prigione evroniana. Ridisegnarlo mi è piaciuto tantissimo ed anzi mi ha dato la possibilità di mettere degli scorci che in Trauma non ero riuscito ad inserire per la mancanza di spazio. Ho cercato di riprodurre anche alcune inquadrature come l’incontro con Trauma, per ripresentare anche un po’ le atmosfere e le sensazioni dell’epoca. E’ stato veramente bello, sì, mi è scesa quasi una lacrimuccia!


    parolealvento: Arriviamo all’immancabile totocitazioni! Nel primo episodio, Pk tenta di sottomettere Moldrock con una corona: in Starzinger, la mitica serie animata di Leiji Matsumoto, la principessa Aurora riduce all'obbedienza il cyborg Jan Coog con una corona. L'idea è venuta da lì o è stata del tutto casuale?

    Lorenzo: Del tutto casuale!


    parolealvento: Invece Nebula in verde è un omaggio a Gamora dei Guardiani della Galassia o alla gastroenterite virale?

    Lorenzo: Alla gastroenterite virale, sicuramente.


    Obermeister: Per il regno dimensionale di Dhasam-Bul ti sei rifatto a qualcosa o è tutto scaturito dalla tua fantasia? Perché, per quanto si veda poco, l'ho davvero apprezzato un sacco! Quei colori sono nati da un’indicazione tua o sono farina del sacco di Max Monteduro?

    Lorenzo: Ho un libro su microrganismi e microcristalli visti tramite microscopio elettronico: sono stati questi oggetti piccolissimi ad ispirarmi nella creazione di questo universo. I colori sono stati dati sotto indicazione mia a Max Monteduro.


    Obermeister: Per l'astronave con cui arrivano Everett e Uno, hai preso ispirazione dal recente film Arrival? O siamo noi che dobbiamo… farci meno film?

    Lorenzo: Effettivamente l’astronave assomiglia parecchio a quella di Arrival, ma non mi sono ispirato. Ce l’avevo già in testa, mi piacciono quelle forme un po’ sintetiche alla Moebius e quindi -sembra incredibile- ma è stata una casualità. Quando ho visto il film mi sono detto che evidentemente avevamo in testa la stessa cosa!


    Obermeister: A proposito dell’astronave di Everett, quando Moldrock la vede la identifica subito come astronave coroniana. Ma… che ne sa lui, che è rimasto esiliato per un tempo indefinito nella Pentadimensione? Le astronavi odierne sono cambiate così poco? O quel drittone di Moldrock ha solo letto la targa?

    Lorenzo: Non so se Moldrock sia riuscito a leggere la targa, perché credo sia ben nascosta, credo più che altro che abbia una forma di legame empatico con Everett ed abbia riconosciuto l’astronave perché ha sentito in qualche modo il suo arrivo. Tante cose non le abbiamo spiegate, ma il tipo di rapporto che hanno Moldrock ed Everett è molto stretto, visto quello che è successo… ed il potere del raggio nero probabilmente ha amplificato ulteriormente i suoi poteri mentali.
    Non mi sono posto il problema del riconoscere lo stile coroniano delle astronavi, ma potrebbe anche essere!



    Keel: Il finale ci fa capire che finalmente saranno affrontati gli scottanti “affari di famiglia” di casa Ducklair e che, probabilmente, Corona ci aspetta. Anche Everett ed Uno si sono fatti rivedere, e nel corso della tua run con Artibani abbiamo rivisto tante facce note dell’universo pikappico, vedendo anche brevemente “cosa fanno adesso”. Quindi, aumma aumma, puoi dirci se avete in programma di far fare qualche comparsata al bistrattato cast di Pk2?

    Lorenzo: Non so bene cosa intendi per “comparsata” dei personaggi di Pk2, certo è che nel nostro quarto appuntamento -mio e di Francesco- si andrà a rispondere a parecchie domande rispetto alle figlie di Everett. Il come è tutto da scoprire, sarà forse una storia un po’ più lunga del solito, ci stiamo lavorando in questi giorni: abbiamo comunque già un percorso prestabilito, stiamo entrando nei dettagli e secondo me rimarrete molto soddisfatti del lavoro che stiamo facendo. La difficoltà è ampia, ma più è alta la sfida più dà soddisfazioni.


    Obermeister: A proposito del redivivo Everett! Ma… è cresciuto? Nelle serie precedenti era alto addirittura meno di Paperino, ora lo sovrasta: benefici della gravità di Corona? Ha preso le stesse vitamine di Moldrock? Scherzi a parte, è un cambiamento dovuto all’evoluzione del tuo stile o c’è stata una esplicita volontà di donargli un aspetto più marziale?

    Lorenzo: Mi stupisce addirittura la domanda, visto il cambiamento grafico che c’è stato in Lyla dalla sua prima apparizione ad oggi. Sono cose che capitano in vent’anni, credo sia del tutto normale: il primo Everett era alto un metro e un tappo e la prima Lyla aveva i piedi a papera e il testone! Sono evoluzioni grafiche su personaggi che non sono comparsi poi così tante volte e si vanno a migliorare ed interpretare: l’importante è che vengano mantenute l’anima e la riconoscibilità del personaggio, e queste sono rimaste.


    Obermeister: Sempre a proposito di redivivi! Il ritorno di Uno era atteso dai fan da anni ed anni, ma -sarà la concitazione del momento o le mazzate che ha preso fino a poco prima Pk- non c’è tanto spazio per baci e abbracci. Impostare un Pk così distaccato (ha appena ritrovato un amico che credeva “morto”!) è conseguenza dei tempi narrativi ristretti o è una scelta deliberata e ci sarà poi spazio in futuro per un’interazione più significativa fra i due, al chiaro di luna, davanti ad un calice di vino, ecc. ecc.?

    Lorenzo: Eravamo su un campo di battaglia, i tempi erano stretti, i personaggi dovevano agire in modo veloce e concitato… avranno tutto il tempo più avanti di farsi le carezze e darsi i bacini.


    DocRazziatore92: Domanda secca. Lyla vs Belinda! Chi vince in una cat-fight in bikini?

    Lorenzo: Beh, gli spettatori, sicuramente!


    Valerio: Altra domanda fondamentale. Cosa ne pensa Thala dell'invecchiamento di Raksaka? Ci sta ancora, secondo te?

    Lorenzo: Beh credo che a Thala piacciano parecchio gli uomini maturi, come a tante donne… quindi ci sta, ci sta!


    Valerio: Pastro, torniamo seri e torniamo a... qualche settimana fa. Ma 'sto Darkenblot, poi? E' finito o non è finito? La polemica sull'epilogo aperto ha impazzato sul web, eppure Casty ha affermato in ogni dove che la trilogia è compiuta. Puoi svelarci di più?

    Lorenzo: Quello che posso dire in maniera ufficiale è che la saga è conclusa. Però… dovete anche considerare che tra la seconda parte e la terza, quella uscita quest’anno, sono passati quanto? Tre, quattro anni? Quindi chi lo sa: se tra quattro anni ci verrà richiesto fortemente di proporre ancora qualcosa su Darkenblot e avremo ancora un’idea forte per raccontare nuove avventure… perché no? Per il resto abbiamo chiuso tutte le trame, l’ultima tavola non è nata per lasciarci una porta aperta riguardo qualcos’altro. Quindi, come ha detto Casty, la saga è chiusa con il terzo capitolo. Mi sembra che abbiamo fatto un ottimo lavoro, un lavoro lungo e durato molti anni e come tutte le cose belle non bisogna tirare troppo la corda. Ripeto, se tra un paio d’anni avverrà un miracolo, un’idea lampante o qualcosa che non riusciamo a non mettere su carta, certo, non la terremo lì ferma! Ma allo stato attuale, il progetto è chiuso con Darkenblot III.


    Portamantello: Sempre a proposito di DBIII: Miraitoshi e Robopolis sono due città "del futuro", eppure abbastanza diverse: Robopolis è un po' più "analogica", come dimostrano i dettagli come i binari per le auto, ecc. Al di là delle ispirazioni "nipponiche" di Miraitoshi, come hai reso questi due setting così diversi e riconoscibili nonostante la comune base futuristica? Quanto è dovuto alle indicazioni del Castellan e quanto è stato frutto di un tuo studio?

    Lorenzo: Ti sei risposto da solo: una è più analogica, più retrò, e l’altra più nipponica e moderna, quindi non è stata difficile creare uno stile diverso. A me la fantascienza in generale, l’hi-tech ed il mecha design piacciono molto, quindi ogni volta che ho possibilità di dare sfogo a questi interessi mi diverto un sacco: semplicemente ho scelto degli stili diversi per quello che veniva descritto in sceneggiatura, di cui avevo parlato con Casty. Non c’è troppa difficoltà in questo, è giusto un fatto di studiare bene le location in cui andrai a muovere i tuoi personaggi. Ci vuole un po’ ma, insomma, fa parte del gioco.


    DocRazziatore92: Continuiamo a parlare di futuro… ma torniamo su Pk! Ci confermi che il prossimo appuntamento è con la chiusura del ciclo Pastrobani nel 2018? Tempo fa si era parlato di altri progetti pikappici, con il coinvolgimento di altri autori oltre quelli che ben conosciamo. Se ne è più fatto niente?

    Lorenzo: Eh, domanda un po’ difficile! Del futuro immediato posso dirti che io ed Artibani andremo a chiudere la nostra tetralogia con il quarto capitolo, che forse (forse!) sarà un po’ più lungo dei primi tre – perché comunque dobbiamo sviluppare alcune cose, chiudere alcune trame aperte in Pk2 e chiudere le nostre trame.
    Per quanto riguarda gli altri autori coinvolti, posso dirti che sicuramente rivedremo Sisti e Sciarrone ma non so dirti quando, essendo adesso impegnati in altro modo,
    Per quanto riguarda me e Francesco, continueremo poi? Mah, non posso parlare direttamente per Francesco, ma qualche idea c’è. Vedremo lo svolgimento nel prossimo futuro, ma la chiusura completa non c’è mai: per quanto mi riguarda, Pk mi piace tantissimo, ci ho messo l’anima nel farlo ripartire e quindi sarò sicuramente presente anche più avanti. Per quanto riguarda Francesco, se vorrà prendersi un periodo di riposo, tornerà con idee ancora più belle, non ho dubbi a riguardo.
    Altri autori nuovi? Beh c’è sempre Paolo Mottura che ogni tanto fa delle comparsate, però personalmente in questo momento non so di altri autori. E’ difficile il mondo di Pk, soprattutto nel contesto
    Topolino: bisogna stare molto attenti a chi viene chiamato e inserito, bisogna stare attenti a che lavorino al livello a cui stiamo lavorando noi adesso, che -per quanto ci sia qualcuno che trova sempre il pelo nell’uovo- è un livello altissimo, considerato che non c’è più un macchinario grande come il mensile di Pk che lavorava solo su quello.
    Vedremo per il futuro. Sicuramente potrete contare su di me!

    Vi saluto e ringrazio tutti dell’affetto con cui seguite questo personaggio. A volte questo affetto si trasforma in qualcosa di vicino all’ossessione per il dettaglio, ma capisco che a volte l’amore porta alla sofferenza. Vi saluto con affetto, ci sentiamo presto!

    E nel magico mondo del Sollazzo, a volte, succede anche il contrario: che la sofferenza di noi nerdacci porti all'amore, quello dimostrato dal Pastro per il suo lavoro e per il mondo del vecchio mantello. Grazie a Lorenzo, alla prossima!
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