Non solo pizzammoremandolini: il Bel Paese è conosciuto nel resto del mondo anche grazie al suo grande cinema, da sempre nel bene e nel male riflesso del suo popolo.
L'annuncio è arrivato pochi giorni fa da Medusa. Nel ricco listino solo italiano di film che invaderanno le sale del Bel Paese nella prossima stagione ci sarà anche lui, Marcello Macchia in arte Maccio Capatonda, 36enne attore e comico da oltre un anno ideatore, regista e interprete principale della serie televisiva Mario.
Ebbene Capatonda sbarcherà in sala con il suo primo lungometraggio per il grande schermo, intitolato Italiano medio. Prodotto da Marco Belardi per Lotus e da Medusa, il film vedrà Maccio al fianco dei suoi amici di sempre, dando vita ad una pellicola che prenderà spunto da uno dei suoi celebri finti trailer.
Ed è proprio un esilarante finto trailer a lanciare quest'oggi Italiano medio, con Capatonda doppiatore d'eccezione impanicato dall'ansia del produttore di turno, che chiede giustamente informazioni sulla sua prima vera fatica cinematografica. Peccato che certezze non ci siano, tanto da limitarsi ad un generico 'prossimamente'. 10 anni fa, era il 2004, la prima produzione di Maccio a Mai Dire Reality su Italia 1, per poi sbarcare su All Music Show e tornare a Mediaset con Mai Dire Lunedì.
Storico il legame con la Gialappa's, fino alla novità MTV dell'ultimo anno targata Mario, già arrivata alla 2° stagione. Certezze sulla data di uscita in sala non se ne hanno, così come sulla trama e sugli attori che potranno interagire con Maccio, ma certo è che la geniale demenzialità che ha sempre contraddistinto i suoi lavori finirà per ingigantirsi ancor di più. E chissà se Medusa, dopo il boom di Zalone e il buon debutto di Ruffini, non abbia trovato un'altra gallina dalle uova d'oro da poter sfruttare...
Visto stasera:
Avevo bruttissimi presentimenti anche solo dal trailer. E invece.......è strano, ma strano forte, ma non male. Alterna momenti di umorismo superdemente, tra giochi di parole, situazioni surreali e personaggi assurdi che sono fantastici a momenti che ti domandi effettivamente "ma cosa diavolo sto guardando"? Tutto sommato non mi pento di averlo visto.
Non posso che consigliare di darci un occhio a tutti i fan di Maccio e family, a modo suo un evento di magnitudine epocale. E poi era davvero ora di un film italiano con un umorismo un po' diverso da quello da cinepanettone (non sempre ma abbastanza spesso...anche se penso che un certo umorismo scadente in certi punti fosse fatto volutamente così per rimandare appunto a certi film che piacciono all'italiano medio). L'aver scelto proprio il trailer di Italiano Medio per svilupparci un film e il personaggio di Giulio Verme ha un suo perché nell'ottica di un certo tipo di critica sociale...anche se alla fine la morale del film è più sul giusto mezzo che altro e appunto come titolo vuole sul solito tema "tanto in Italia ecc..."
Io comunque sono andato a vederlo per farmi quattro risate e su quello sono soddisfatto.
Cos'è riuscito a fare Maccio con questo suo primo lungometraCCio?
Un gran bel lavoro, bisogna proprio riconoscerglielo.
Con Italiano Medio Maccio ha preso uno dei suoi più bei finti trailer e... ha realizzato per davvero il film, esordendo così nelle sale cinematografiche con una coerenza autoriale che ha dello straordinario. Il comico avrebbe potuto con una certa facilità prendere quell'idea di partenza e allungarla all'inverosimile, per raggiungere il minutaggio previsto per un lungometraggio. Dopotutto l'idea di per sé era forte, così forte che molti altri comici meno dotati avrebbero fatto esattamente così, magari producendo anche più di un film, declinandone la trama in mille salse. Maccio però non si è limitato a questo, ma ha fortemente rimpolpato quello stesso spunto, rendendolo solido e perfettamente in grado di reggere una simile durata. Il film infatti segue fedelmente la storia vista nel trailer, proponendo la contrapposizione tra l'idealista impegnato Giulio Verme e il suo becero alter ego. Ma poi va decisamente oltre, mettendo in gioco diversi personaggi, un antagonista, una missione da compiere e persino dei colpi di scena. Il risultato? Un ritratto beffardo e impietoso dell'Italia di oggi, una riflessione sul concetto di "compromesso" e sull'importanza di fare la cacca. Il tutto senza che il registro demenziale tipico di Maccio venga contaminato, ridimensionato o minimamente compromesso dalla voglia di strafare.
Non a tutti riesce di far ridere continuamente e così a lungo, ed è questo il motivo per cui spesso il genere comico finisce per mescolarsi con la commedia, sempre leggera ma con qualche pretesa in più. Maccio invece ci riesce perfettamente: Italiano Medio infatti è un film comico, e lo è dall'inizio alla fine. Senza compromessi. Molti erano dubbiosi sul fatto che la sua comicità, ampiamente collaudata sui ritmi sincopati dei suoi trailer e lo stile minimalista delle sue miniserie, potesse reggere un lungometraggio con uno storytelling più disteso. E invece funziona, perché Maccio è un vulcano di idee, e non lascia tregua allo spettatore, bombardato da gag surreali e trovate geniali ad un ritmo indiavolato, tanto che la sensazione è esattamente quella di veder riprodotto su larga scala lo stesso umorismo ammirato sul web e giunto ora con naturalezza ad un nuovo step evolutivo. Inoltre non bisogna dimenticare l'abilità di Maccio nell'alternare diverse tipologie di humor, variando il menu. Ci sono infatti i giochi di parole sgrammaticati, c'è la satira sociale spietata e non mancano i suoi cavalli di battaglia: la recitazione grottesca e il metacinema. E a ben vedere sin dai tempi della Febbra è proprio quest'ultimo la vera costante nell'opera di Maccio. Per essere riuscito a a sfotterne così bene ogni stilema nel corso dell'ultimo decennio, Maccio dev'essere evidentemente un grande conoscitore dei linguaggi mediatici. E questo probabilmente spiega come sia riuscito a fare il grande salto senza bruciarsi.
Infine Italiano Medio è un film per intenditori. Chi ama la comicità e ha seguito il percorso di Marcello Macchia in questi anni troverà la summa di quanto realizzato finora. Citazioni, riferimenti ai suoi classici personaggi, persino celebri tormentoni, inseriti nei punti giusti senza risultare ridondanti. Rupert Sciamenna, Anna Pannocchia, Herbert Ballerina, Ivo Avido e moltissimi altri hanno seguito Maccio in questo travaso (stranamente manca Katherine J. Junior), e c'è persino Mariottide, presente con una nuova canzone sia sottoforma di videoclip montato all'interno del film, che nei titoli di coda. Insomma, la miglior celebrazione possibile di quello che è stato e che ha fatto la Shortcut Production dalla sua fondazione.
Si spera che Italiano Medio sia solo il primo di una lunga serie di filMacci, la cui ideale prosecuzione potrebbe essere - perché no - il musical sulla vita di Mariottide. Dopotutto con quale coraggio Maccio potrebbe lasciare il cinema italiano privo di altre perle del genere?
Un film che è qualcosa di unico nella sua stranezza. Un capolavoro mascherato da sciocchezza, una critica contro tutti che riesce anche a non passare come tale.
Geniale.
Mi dispiace solo che negli ultimi anni per trovare pellicole valide bisogna sempre aspettare film grotteschi che vanno a criticare la povertà morale italiana (vedi il film di Boris), a parte poche eccezioni. A quanto pare il filone di critica "alla Fantozzi" è ancora quello più efficace. Oltre il nostro degrado non riusciamo ad andare, nel cinema.
Ultima modifica di Donald Duck il lunedì 21 settembre 2015, 00:03, modificato 1 volta in totale.
La conoscenza dei linguaggi mediatici c'è, concordo, e non solo quella. Anche i meccanismi della recitazione, i tempi, eccetera, sono assimilati a menadito e sciorinati con disinvoltura. Macchia è un attorone coi cazzi, sarebbe il classico comico che farebbe il botto come attore non-comico, se facesse quel salto.
Valerio ha scritto:Toh, allora non è piaciuto solo a me.
cheffà scherzi? Capatonda è un genio (oltre che quasidipoco conterraneo)
imho la critica feroce alla società gli è riuscita anche meglio nel film dopo...OMICIDIO ALL'ITALIANA.
Valerio ha scritto:Intendevo "oh, allora non è vero che è piaciuto solo a me"
sisi, avevo capito
poi bisogna ammettere che maccio ancora non prende bene le misure coi tempi cinematografici ed ha una satira che va anche oltre il corrosivo, diciamo che naviga nel politicamente scorretto e dove può butta "cacca" alla prima occasione.