da parolealvento » martedì 10 aprile 2018, 09:37
Il vuoto. E' stata la sensazione che ha accompagnato la visione del film, accresciuta da una durata eccessiva. Sceneggiatura debole, sviluppata peggio, saltando da una scena digitale all'altra, con l'occhio che si perde tra una citazione all'altra, dagli anni settanta fino ai nostri giorni, senza riuscirne a cogliere l'insieme, e soprattutto senza riuscire a provare empatia per i personaggi, messi lì solo per mandare avanti uno straccio di trama. Per carità, divertente a tratti, ma la scena di Kubrick è stata imbarazzante. Si fatica a credere che questa baracconata sia un film di Steven Spielberg.
Viene da chiedersi quanto un pubblico di ragazzini, è questo il target di riferimento, capisca tutti i rimandi. La telecamera indugia su 2112 dei Rush album del 1976, ma quanti sanno, oggi, chi sono e cosa hanno suonato? Per non parlare dell'eterno ritorno degli anni ottanta, che molti degli spettatori avranno vissuto, al massimo, di striscio.
Lontani, lontanissimi i tempi di Hook, bellissima storia di padri e figli, e di Jurassic Park, un'avventura che meraviglia e mette paura anche adesso. Se il futuro del cinema d'intrattenimento è questo, poveri noi.
di Jim Starlin, Geroge Pérez e Ron Lim
di Jim Starlin e Ron Lim