Faccio una domanda veloce poi mi riparo nel mio rifugio antiatomico:
perché la gestione di Claretta Muci viene a tutt'oggi quasi universalmente denigrata -anche da alcuni addetti ai lavori- in quanto infantile e indirizzata ai "bambini svegli delle elementari", mentre l'attuale gestione di Valentina De Poli viene quasi universalmente lodata nonostante sia praticamente la stessa cosa? (almeno sei storie a numero, presenza di vip, attenzione alle tendenze del momento...)
Allora decidetevi, o date a Cesare quel che è di Cesare e riconoscete che anche la gestione della Muci non era così male, oppure abbiate il coraggio di dire quel che pensate anche della gestione De Poli.
Gestione che oltretutto, rispetto a quella precedente, non sembra più trattare i lettori come "bambini svegli", se ho capito bene questo passaggio dell'intervista alla direttore
Ho capito che i bambini di oggi crescono abituati ai pop-up di internet e per far tenere il passo al giornale bisogna adattarsi, ma così è troppo. Questa è proprio completa sfiducia e arrendevolezza nei confronti della soglia di attenzione del lettore medio, praticamente adesso la mentalità è "i bambini di oggi sono abituati così, non c'è nulla da fare, accodiamoci".Nella nuova versione troverà spazio anche una sezione dedicata all’attualità. Nasce proprio dal fatto che oggi i ragazzi sono molto più informati di un tempo?
«Si, più che informati sono bombardati di notizie anche non so dirti che cosa trattengono realmente di queste informazioni. La parte giornalistica su Topolino c’è sempre stata: con il restyling abbiamo cercato di renderla più appetibile, utilizzando i codici del fumetto, contaminando così la parte redazionale con balloon e onomatopee. Questo per catturare l’attenzione dei mobile born mentre “surfano” con gli occhi sulla pagine. Se si fermano allora abbiamo raggiunto l’ obiettivo».
...poi vabbè, comprendo che il cambiamento di Topolino riflette solo quello che sta diventando il mondo inevitabilmente. La vita media dell'uomo si è allungata, di conseguenza anche il processo di crescita da bambini a ragazzi sta rallentando a vista d'occhio, le tecnologie e i modi di comunicazione moderni stanno contribuendo a rallentare anche lo sviluppo del cervello, di questo passo fra cento anni i dodicenni saranno uguali ai seienni di oggi... Insomma le cose vanno così, non si può far nulla per riportarle a com'erano prima. Ma non è nemmeno il caso di assecondarle a braccia aperte come sta facendo Topolino.