[Topolino] Annata 2023

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • #3543

    La statuetta di Steamboat Willie è molto carina.
    «È uno strano mondo.»
    «Facciamo in modo che non cambi.»
    (Warren Ellis, Planetary)
  • Attenzione agli SPOILER.

    Gli Evaporati di Bruno Enna (spezzettata in due stagioni) è stata una benedizione. Assolutamente fantastica. Dialoghi, caratterizzazioni dei personaggi e loro "recitazione", toni, stile, regia, tutto assolutamente di altissimo livello, che supera molte delle (pur validissime) storie degli ultimi anni. Un Enna in stato di grazia, così convincente come non era da tempo, a riprova che il buon Bruno è tutt'altro che bollito ed ha ancora molte cose da dire (inutile ribadire che lo rivorrei alle prese con il progetto PK, magari portando con sé un certo evroniano con le treccine, o anche raccontando qualcosa di interamente nuovo, ovvio). Disegni perfettamente funzionali alla storia, forse non saranno un capolavoro ma sono perfettamente dinamici ed espressivi.

    Una storia a volte cupa e disperata, a volte inquietante e disturbante nel senso più buono del termine. Ma soprattutto un'avventura appassionante ed emozionante. Enna sconvolge l'intero mondo di Topolinia e dintorni ponendo tutto il cast classico di protagonisti e comprimari in una situazione assolutamente inedita, divertendosi a mostrare come ciascuno si adatta alla nuova realtà, talvolta in maniera sorprendente.

    I personaggi in particolare sono tratteggiati in maniera sopraffina, ed è questo il punto forte della saga, più degli eventi in sé della storia. Oltretutto in maniera naturale e non ostentata né didascalica. Un Gambadilegno che torna ad avere una gamba prostetica (probabilmente perché la gamba simil-piede non gli funzionava più in mancanza di elettricità) e in una delle sue versioni più perfide e allo stesso tempo più umane (notare il dettaglio del ciondolo di Trudy). Un Macchia Nera allo sbando, privo della voglia di vivere, che la ritrova - tornando spaventoso e spietato quanto e più di prima - solo perché il suo nemico è tornato dandogli una ragione d'essere. Manetta confuso e in crisi d'identità. Basettoni che si sacrifica. Ma questa saga è soprattutto il trionfo e la rivincita dei comprimari, delle seconde file che finalmente assurgono al ruolo di protagonisti. Orazio (di cui si ricordano il cognome, era ora!) ha un ruolo di primo piano che gli permette di brillare dopo anni in cui ha fatto da tappezzeria. Minni ha un'evoluzione di cui speriamo si tenga conto in futuro.

    Gli Evaporati di Enna è un po' Mad Max, un po' "Batman - Terra di Nessuno" (il periodo in cui Gotham City era stata devastata da un terremoto diventando una città senza legge e preda delle bande più disparate). Ma soprattutto è un po'...il Covid. O lo snap/blip di Thanos del MCU.

    Mi spiego: la pandemia nel mondo reale e la temporanea estinzione di metà del creato nell'universo cinematografico Marvel hanno in comune con la nebbia degli Evaporati non solo l'ingente numero di vittime ma anche il tempo perduto prima del ritorno a una situazione di normalità. Quando ho iniziato a leggere questa minisaga in due tronconi mi sono subito chiesto come si sarebbe risolta la vicenda: stavo forse leggendo un elseworld, una storia alternativa che si svolgeva in una Terra parallela distinta da quella del Topolino classico? Oppure sarebbe finito tutto con un viaggio nel tempo per cambiare il passato o un qualsiasi altro colpo di spugna, facendo sì che tutta la saga non fosse mai avvenuta? E invece Bruno Enna si è dimostrato coraggioso: è avvenuto tutto, ovviamente è tornata la normalità ma i personaggi ricordano perfettamente ciò che è successo e nulla cambierà il fatto che hanno perso un anno di vita.

    Molto bravo Enna nel parlare delle conseguenze in maniera non scontata. Non è un finale a tarallucci e vino. Atomino che si chiede se riusciranno a lasciarsi il passato alle spalle dopo tutto quello che hanno...passato, Topolino che ha dubbi su quanto durerà la gioia e la sensazione di ritorno alla normalità, Minni che dice che ci vorrà tempo, che alcune cose cambieranno ma altre forse torneranno al loro posto. E poi TUTTI che al primo blackout di pochi secondi vanno nel panico e gli viene il PTSD, assolutamente terrorizzati, e infine che decidono di ballare e godersi il momento senza pensarci troppo.

    Ci siamo sentiti tutti così, nel fin troppo reale periodo dal quale siamo lentamente e faticosamente usciti da poco più di un annetto. E gli autori sono riusciti a rendere in maniera precisissima quella sensazione. Noi, gli eroi dei film Marvel e la banda Disney del fumetto italiano abbiamo ora un trauma in comune. E pazienza se mi è rimasta la curiosità di sapere cosa è successo parallelamente a Paperopoli alla componente papera dei nostri amici di carta. Pazienza anche se queste evoluzioni dovessero essere dimenticate dai successivi autori, cosa che probabilmente capiterà. In fondo, anche a molti di noi a volte quei tre anni sembrano quasi un sogno lontano, un qualcosa successo a qualcun altro e non a noi. Questa storia rimarrà comunque validissima.
    Applausi a Bruno. E grazie.
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