Batman: Europa #3: Parigi
Terza tappa per la missione europea di Batman e Joker, che per trovare rimedio al virus mortale che li ha contagiati si sono alleati sulle tracce del misterioso nemico.
E in questo episodio lo trovano, pure!
Matteo Casali spiazza il lettore mostrando il volto dell'attentatore ora, invece che nel prossimo e ultimo numero, anche se la figura in questione è talmente ammantata di mistero da non rendere ben chiara la sua natura o identità: sicuramente costituisce uno spunto interessante a livello simbolico, ma al di là di questo preferisco aspettare di vedere il finale per giudicare tale scelta.
Il team-up tra il Crociato Incappucciato e il Pagliaccio del Crimine, ad ogni modo, prosegue in maniera positiva e funzionale, senza forzature: i due continuano ad odiarsi ma il pericolo mortale a cui sono esposti regge bene come motivazione per la provvisoria alleanza.
Il setting parigino è molto interessante, e l'idea di una "setta" dedita al culto del Joker nei sotterranei della capitale francese è un tocco di classe davvero simpatico
Meno positivi sono i miei giudizi ai disegni: se le matite di
Giuseppe Camuncoli - visionabili nella versione
Uncut dell'albo, che consiglio sempre in luogo della basica vista l'irrisorio differenza di prezzo e pure l'interessante "dietro le quinte" a puntate di Casali - sono come sempre eccellenti, il lavoro dello spagnolo
Diego Latorre è tanto immaginifico e visionario... quanto confuso e poco leggibile. L'artista è senz'altro dotato di grande talento, ma il tratto "fluido" e lo stile pittorico con colori cupi sfavorisce la comprensione di molte vignette, rendendo poco fruibile il fumetto. Anche le vignette "in soggettiva", con la visione distorta per immedesimarsi nel calo dei sensi di Batman, contribuisce a questo clima. Artisticamente ineccepibile, ma come leggibilità si difetta. Che è un po' l'accusa che muovevo al grande Dave McKean per quanto riguarda i disegni di
Arkham Asylum.
Ad ogni modo, la mini procede comunque molto bene: non si tratterà di un'opera imperdibile, ma è una lettura senz'altro piacevole e degna di nota sotto diversi aspetti.
Batman di Greg Rucka - Volume 1
Qualche settimana fa è uscito anche questo volume, che si occupa di ristampare le prime 5 storie della gestione di
Greg Rucka su
Detective Comics, iniziata nei primi mesi dell'anno 2000.
Io Rucka l'ho conosciuto sulle pagine di
Gotham Central, e mi sono innamorato del suo stile di scrittura molto improntato all'
hard-boiled, così mi sono accostato con curiosità a questo recupero.
Sono buone storie: siamo immediatamente dopo l'evento
Terra di Nessuno (dove Gotham City, sconvolta da un terremoto, era rimasta isolata dal resto degli Stati Uniti) e dopo la morte della moglie di Jim Gordon: la prima storia si concentra proprio sullo stato d'animo del commissario, e si configura come un'ottima storia intimista e in grado di focalizzarsi sull'amicizia tra Batman e Gordon.
Evoluzione è invece la saga in 4 parti che dà il titolo al volume: gradevole e immersa al punto giusto negli affari gothamiti di malavita e mafia, sporcati però da due emissari di Ra's Al Ghul e dal loro piano di conquista della città.
A me non dispiace trovare elementi in qualche modo sovrannaturali nelle storie di Batman, specie quando ci sono di mezzo avversari dotati di qualche abilità, ma il filtro di cui sono dotati i due agenti sul campo mi è sembrato avere esiti troppo fantastici. Certo non è la prima volta, ma in una trama che ha un piglio marcatamente
noir la cosa mi ha vagamente spiazzato, nonostante l'agente femminile si riveli un buon personaggio.
Batman ad ogni modo appare molto in parte, la centrale di polizia è ben descritta e l'elemento di indagine funziona. Tutto sommato quindi una buona avventura, anche se un po' indecisa sull'atmosfera effettiva da infondere.
I disegni di
Shawn Martinbrought e
John Watkiss sono particolari: molti non li digeriscono, a me non dispiacciono, la figura del protagonista stesso secondo me assume un aspetto interessante. È anche vero però che alcune vignette si rivelano meno riuscite e alcuni volti degli altri personaggi non incontrano il mio gusto.
Nel complesso, però, non è un apparato grafico da buttare e anzi ha il suo perché.