Nathan Never #279: La ricordante (Perniola/Da Sacco-Santoro)
Perniola, ovvero la nostalgia per il passato. Le tute Anson-Tomino, l'inserto 'animato', una ragazza che fugge dal presente e si nasconde nel mondo virtuale. Filler piuttosto prevedibile e monocorde, ma in una serie avvitata su sé stessa come questa, in un momento triste come questo, ha un suo perché.
Nathan Never #280: Il demone intermittente (Vigna/Toffanetti)
Il titolo sembra riferirsi ad un qualcosa di informatico, invece raffigura semplicemente il disturbo bipolare e la follia. Bello. Purtroppo fumettisticamente l'albo è stantìo: l'ennesimo vecchio amico di Nat caduto in depressione e nello squallore, scazzottate su scazzottate e tremendi dialoghi in spagnolo maccheronico, disegni che provano ad essere incisivi ma più spesso sono legnosi. Io un albo così lo leggo in meno di dieci minuti, ma non direi che ciò sia un pregio.
Fuori serie:
Nathan Never & Dylan Dog: Memorie perdute (Gualdoni/Piccinelli)
Albetto realizzato per la quarta Fiera del Fumetto di Lugano, con copertina di Claudio Villa. Un albetto vecchio stile, come quelli realizzati negli anni '90, prevalentemente interpretati da MM. Dunque una breve storia completa, con un senso, una morale e, ovviamente, uno scopo didattico-promozionale, e non un flash abbozzato come le storie brevi più recenti. Si tratta peraltro di una storia breve atipica, in quanto è anche un team-up e un cross-over. Nel 2013 Gualdoni scrisse un altro racconto breve per la fiera di Lugano, con protagonista Dylan Dog. Stavolta il protagonista è Nathan, e la storia è dunque ambientata nel futuro, ma gli echi della storia dylandoghiana tornano. Non solo: torna anche Dylan stesso, anche se in forma di ologramma, segno che il team-up uscito nel DD Color Fest di un anno fa non è da considerare un giochino isolato. Un esperimento secondo me interessante, insomma. Gualdoni, poi, è lo sceneggiatore neveriano - nonostante sia l'ultimo arrivato nello staff - con più attenzione alla continuity della serie, e in una storiella come questa riesce ad inserire sia la Guerra dei Mondi e le sue conseguenze che l'ennesimo robot in cerca di umanità (leit motiv del post NiNo).
Nathan Never #281: Strage sul fondo (Gualdoni/Di Clemente)
Gualdoni esordisce anche sul mensile. Ed è un esordio che ha fatto schifo un po' a tutti, ma non a me. La posta dice che l'ispiratore della storia è il film
L'espresso sottomarino di Tezuka, ma potrebbe essere qualunque opera con il treno impazzito e inarrestabile. Tanto che l'ambientazione sottomarina non è granché sfruttata, a parte il contesto iniziale lotta ambientale vs progresso (si parla di collegare la Città alle Sun Islands, e sarebbe stata una piccola novità...se l'albo la avesse concretizzata). Con la scusa del campo di forza ("spiegato" con la telepatia...) l'azione è la stessa che si sarebbe vista in una galleria o nello spazio. C'è però un minimo di tecnologia, ancorché stereotipata, ma almeno è usata, e Gualdoni si dimostra anche attento alla continuity 'ongoing' quando mette in scena la robohostess "umana". Se a questo aggiungo che il cliché del treno pazzoide è uno di quelli che meno mi stanca, non posso considerare brutto l'albo. Di Clemente, da par suo, insiste nel copiare a destra e manca, azzeccando alcune inquadrature e alcuni tratteggi quando si rifà a modelli ottimali (Triton è in "stile Olivares") e fallando quando... copincolla sé stesso.
Agenzia Alfa #32: Triplice attacco; Uomini e superuomini; La tata; Il dubbio; Le due guerriere (Rigamonti/Jacomelli; Gualdoni/Regazzoni; A.Russo/Daho; Cordone Lisiero/De Biase; Gualdoni/Dall'Oglio)
Questo numero di
Agenzia Alfa si presenta particolarmente curato dal punto di vista grafico. Soltanto l'esordiente - come disegnatore completo - De Biase presenta personaggi sfigurati da diverse lacune anatomiche; gli altri quattro, invece, forniscono prove a modo loro ottime (Regazzoni) quando non eccellenti: il redivivo Jacomelli è persino migliorato rispetto al passato, l'esordiente bonelliano Rosario Daho è già a suo perfetto agio con i personaggi (la sua Betty è splendida) e del mangaka italiano Massimo Dall'Oglio che cosa si può dire, se non che è un acquisto perfetto per NN? A livello di testi, invece, siamo nella media: Alessandro Russo se la cava più degli altri grazie ad una regia ineccepibile e a dida abbastanza buone; poi la sua storia è pure un necessario approfondimento della nuova vita di Sig e Betty, questa collana dovrebbe servire proprio ad ospitare storie del genere. Gualdoni, come ho già scritto più volte, è l'autore con più attenzione alla continuity: le sue due storie ce lo ricordano, anche se nella seconda il finale è stato probabilmente forzato da Serra nel suo cercare di supplire all'assenza del consueto epilogo giardiano. Quella di Rigamonti racconta in flashback la formazione delle Walkyrie, ma a parte questo offre poco; la storia della Cordone, ahimé, è piuttosto anonima per almeno 33 delle sue 35 tavole, poi all'improvviso presenta un finale forzato in cui Link scazza e viene buttato dentro al piano di Omega (il ché ha senso, ma dubito che sia una idea della Cordone).
Nathan Never #282: La sconfitta (Perniola/Stellato)
L'importanza delle vignette mute, che alleggeriscono la lettura e creano atmosfera, raccontando senza dialoghi inutili. Sisti, impara. Poi vabbè, ovviamente la strombazzata sconfitta del titolo e delle scorse preview è una truffa, ma insomma era evidente. Prevedibile anche che fosse Mogo a non voler socializzare. Buono comunque l'utilizzo di Kay, benché il modo in cui diventa deus ex machina nel finale sia un poco esagerato. Mediamente buono anche l'esordio di Lucilla Stellato, alcune vignette sono ottime altre mediocri, ma forse quest'ultime hanno subìto ritocchi redazionali.
Universo Alfa #15 - Dipartimento 51 4: Interferenze; La città sospesa (Vietti/Vercelli; Vietti/Pueroni-Mortarino-Regazzoni)
Il quarto volume di
Dipartimento 51 avrebbe dovuto essere l'ultimo, ma Vietti, impegnato con Dragonero, non aveva il tempo per occuparsene con calma. Quindi ha buttato giù un albo di transizione, con due episodi anziché uno. Boh. Soprassedendo alla logica dietro a questo ragionamento, vediamo come sono queste due storie. La prima è l'episodio "vero" che fa da collegamento fra la precedente trilogia e il prossimo finale. Non è particolarmente emozionante né utile, ma comunque si fa leggere. Come i precedenti, sembra un episodio di
Stargate Sg1 con una continuity un po' più stretta. Ora Nicole ha nuovamente incontrato i poliponi di Mister Alfa e ha una traccia per raggiungere il "Manipolatore". Mi auguro che la prossima sia la volta buona per chiudere una serie eccessivamente anacronistica (funzionerebbe di più se fosse più sperimentale, sia come testi che come disegni, oppure se la narrazione fosse più "recagnana" e meno fredda). La seconda storia è una storiella breve senza pretese, autoconclusiva più che mai, ben illustrata da Pueroni e Mortarino e leggermente più "fiabesca", e contiene anche un inserto "vittoriano" di Regazzoni, che però non mi ha convinto pienamente (lo stile si rifà ai lavori dei collaboratori di Alan Moore, tipo Totleben e Campbell, ma con minore scioltezza).
Nathan Never #283: Gli uomini del Presidente (Eccher/Boccanfuso)
Buono! Finalmente un albo non serriano che utilizza il NiNo come presupposto: un terrorista mutato marziano minaccia la celebrazione del trennale della pace fra la Terra e Marte. L'agenzia Alfa (quasi) al completo è deputata alla protezione di Darver e dei suoi commensali, oltre che alla ricerca dell'attentatore. Un episodio al contempo action e "parlato", ma con dei dialoghi che una volta tanto funzionano (e c'è anche un po' di esplorazione della "nuova" Città Est, con il nuovo quartiere mutato/marziano). Il personaggio che Eccher muove meglio è indubbiamente Legs, cui infatti attribuirà un gran ruolo anche nello Special e nel Grandi Storie. Personalmente non approvo la parziale giustificazione dei comportamenti di Darver da parte di Nathan e alla fine anche di Legs. Ma per ora chiudo un occhio.
Nathan Never Special #25: Alla deriva (Eccher/Resinanti-Vicari)
Uno Special che effettivamente è un po' Special, come i primi numeri di vent'anni fa: Nathan e la bella Florence naufragano su un asteroide. Per quasi un anno (!). Mentre Legs li cerca (per quasi un anno?!), i due si creano il loro micromondo sul relitto. Un albo buono (anche se i disegni passano dall'ottimo al mediocre con troppa facilità), divenuto però celebre soltanto per le sequenze da "piccolo chimico" (la birra e il tappo sparato nello spazio). Per quanto mi riguarda, invece, sarà che io ho letto l'episodio a giugno, in piena stagione degli amori, mi sono concentrato quasi solamente sulla simpatica love story "estiva", apprezzandola.
Ah, la debolezza mostrata da Elania non m'è piaciuta.
Nathan Never #284/285/286: Rivelazione/La mela di Eris/L'angelo della distruzione (Eccher/Fiorelli-Giardo)
Il 2015 si apre con questa tripla e la terza apparizione consecutiva di Eccher (che firmerà pure il 'Grandi Storie'). Si tratta di una tripla che ha riacceso un po' l'interesse per NN e ha riportato un minimo di sense of wonder sul mensile. L'inizio, infatti, sorprende tutti riportando sulla scena la Setta della Divina Presenza del fu Skotos, ora gestita da tal Keldan. La Setta è in totale declino ed è divenuta di nicchia, ma ritorna alla ribalta e al centro dei media quando Keldan, in qualche modo, riesce a portare sulla Terra una misteriosa ragazza dotata di poteri taumaturgici (e non solo). Costei viene subito ribattezzata Angel, dato che viene ritenuta un angelo. Né Keldan, né l'Agenzia Alfa (né nessun altro) riesce a raccapezzarsi dell'esistenza di Angel, ed Eccher e Fiorelli sono molto bravi a gestire la situazione, sia internamente al cast fisso della serie che esternamente, nella Città Est dei suoi tanti comprimari. Fiorelli, in particolare, si distingue per uno stile "strano", con varie inflessioni kirbyane, nipponiche e cartoonesche, però non eccessive. Molto interessante. Per motivi di cui non ho memoria nella seconda e terza parte Fiorelli passa la palla a Giardo, che torna sul mensile dopo svariato tempo. Al cambio di disegnatore corrisponde però anche una direzione diversa per la trama, che elimina di botto il contesto (Keldan in primis) e si concentra soltanto sugli agenti Alfa, che Angel porta alla collisione seminando zizzania ("la mela di Eris") soprattutto fra Sigmund e Nathan. Onestamente ho trovato eccessive le puerilità che Sigmund e soprattutto Nathan finiscono per tirarsi l'un l'altro. Per fortuna nell'episodio conclusivo la trama torna ad allargare un po' il proprio orizzonte, mettendo in scena, come è giusto che sia, il Consiglio di Sicurezza di Darver e pure la Sorellanza Telepate, deus ex machina che mette in stallo la situazione in vista dell'inevitabile sequel. La vicenda rimane, infatti, aperta: i misteriosi mandanti di Angel, risiedenti nella costellazione del Granchio, rimangono pratica inevasa. Un nuovo possibile nemico sembra dunque aleggiare sulla Città (e sul pianeta, in realtà), dopo che i vari litigi fra gli Alfa erano sembrati soltanto (?) un ennesimo tassello del puzzle di Omega.
Asteroide Argo #8: Cramos (Vigna/Bormida)
Inizia il nuovo corso di Argo.
Agenzia Alfa #33: Il sole del mattino (Piani/Zanella)
GN filler sulla falsariga di
Calliope, altro lavoro "autoriale" di Piani (AA #17): mini-racconti dedicati ai quadri più celebri di Hopper, dietro ai quali l'autore immagina delle storie, vagamente metanarrative, raccontate da alcuni bambini presi in ostaggio e da May. Nulla di trascendentale, ma si legge senza difficoltà e si percepisce il piacere di Piani e Zanella (molto brava) nello scrivere e disegnare questa roba (più di 5 anni di lavoro!).
Le Grandi Storie di Nathan Never #2: Nathan contro Legs (Eccher/Mandanici)
C'è Omega, ma è stand alone. Come è possibile? Lo ammette lo stesso Eccher: l'idea che aveva in mente (quella del titolo) è stata integrata a posteriori nella macrotrama in corso. Il risultato è dunque negativo? No. Al netto di qualche sboronata, e dell'inutilità del plot, l'albo si legge tranquillamente. E cosa vede Janet nella mente di Omega? Non si sa.
NN #287: La rapina (Piani/Masala-Pueroni)
Ancora Piani, ancora un riempitivo. Mediocre, stavolta, anche per via dei disegni frettolosi. Un numero che sembra di quindici o venti anni fa, ma senza nostalgia. Mah.
Maxi Nathan Never #11: Il fantasma (Vigna/Gradin)
Stand alone con "sorpresa".
Universo Alfa #16: Le cronache di Marte #2 - Il tallone di ferro (Vigna/Giéz)
Seconda parte di tre della saga autoconclusiva.
NN #288/289: Senza via di scampo/Con gli occhi delle stelle (Perniola/Forlini)
Doppio episodio a basso tasso di originalità, dialoghi preconfezionati e disegni standard. Si lascia leggere, comunque. Ma il coinvolgimento dell'ex terrorista Branko meritava di essere approfondito (chi ha detto medaglione dell'Ingegnere? Ho sentito che qualcuno lo ha detto, io non l'ho detto, qualcuno deve averlo detto).
Agenzia Alfa #34: Lo sguardo del testimone; La balena mutante; Variazione di rotta; Mistero al circo; Crimson (Rigamonti/Resinanti-Vicari; Gualdoni/Palomba; Gualdoni/Atzori; Perniola/De Biase; Fissore/Dall'Oglio)
Il solito AA. Le due storie lunghe, la prima e la quarta, sono le solite indagini viste e riviste: bei disegni, un po' di timida personalità nella storia del circo e poco altro. La seconda e la terza sono le due storie di media lunghezza e sono entrambe di Gualdoni: la terza è banaloide all'ennesima potenza (si notano soltanto gli omaggi ad Alien e Tintin), la seconda pure ma almeno ci sono Kay e le sue amiche del tempio telepate (=continuity). La quinta è la storia breve, il consueto epilogo con il monologo di Omega, stavolta non sceneggiato da Serra, ma la differenza non si nota.
NN #290: Quando il sogno finisce (Rigamonti/Corbetta)
Ancora un albo autoconclusivo. Ma è davvero così? Sì. Eppure la protagonista del numero è una disadattata chiusa in una capsula che pretende affetto e la vita degli altri. E quindi? Come il roboSigmund e Omega! Fa niente, è autoconclusivo. Ma è sceneggiato bene e disegnato meglio! Ok, è un autoconclusivo che si legge con piacere. Allora smetto di sognare. Sì, dai.
Ma perché le donne del futuro sono tutte gnocc..va bene, va bene, la pianto.
Nathan Never Magazine #1: Lone Star;
La danza delle luci blu; La sfida; Colonie (Gualdoni/D.Bastianoni; Medda/Mari; Vigna/Bonazzi; Medda/Mari)
L'inedita è un flashback pre #1 vagamente ret-con. Le altre sono ristampe.
NN #291: Le prime radici (Secchi/Denna)
Ed ecco la perlina del 2015. Non incisivo quanto
Vittime e carnefici (#212), ma d'altronde quello parlava del protagonista e questo della spalla (ritrovata). Scritto e illustrato in modo magistrale, forse eccessivamente professionale, questo numero ci racconta semplicemente della morte (miserabile) del padre di Legs e dell'elaborazione del lutto della figlia. Sullo sfondo il ruolo pacioccone del povero Nathan (fa tenerezza il suo affetto nei confronti della collega) e quello, più ambiguo, dello psicologo Herschield, più volte eccessivamente professionale (leggi: "bastardo dentro") - mi auguro che la sua sia una strategia. Ciò che è realmente riuscita in questo numero è l'atmosfera di ordinaria quotidianità che si respira seguendo la noiosa vita di Legs - e per lei questo lutto rappresenta un evento straordinario, sconvolgente. Antitesi molto riuscita anch'essa.
NN #292: Yana e il drago (Barzi/Belardo)
Ritorna, dopo un po' di tempo, la formula del 2x1. Il risultato è di medio livello. La prima storia vede il ritorno di Yana, la donna alata che Barzi introdusse nel #265 e che qui riprende inserendosi male nella continuity: solo pochissimi numeri fa Olsen menzionava la sua relazione con la "pipistrella" come positiva mentre qui si riappacificano dopo essersi lasciati chissà quando. Mah. La medio-breve avventura è comunque un normale caso autoconclusivo incentrato su un varano cyborg (sic!) e ufficialmente intestato a Olsen, il quale però fa ben poco. Nel complesso penso che il personaggio di Yana si prestasse a ben altri sviluppi.
Piccoli raggi di luce (Perniola/Stellato)
La seconda mini-storia, ancora più corta, è per metà l'ennesimo riassunto del passato di Nathan e forse è quella sequenza reintroduttiva di cui Perniola parlava quando stava per avvicinarsi il NiNo. Forse è stata poi tagliata da qualche storia in lavorazione e messa qui come riempitivo. Ad ogni modo, a parte l'inutilità di fondo questo recap è pure una retcon, dato che Laura annunziò la lieta novella in un altro contesto. Bisogna dire però che nella seconda parte la storiella si riprende un pochino e Perniola riesce ad infilarci ancora una volta la macrotrama socio-robotica, dunque alla fine non riesco a valutarla negativamente.
NN #293: Giustizia per Elodie Carter (Ramella/Bertolini)
Filler. Ma che filler! Appassionato, interessante, immerso (grazie pure all'apporto di Bertolini) in quelle che dovrebbero essere le atmosfere standard del mensile. Non dico che non ceda ad alcuni escamotage hollywoodiani, ma si tratta davvero di un buon esordio per lo sceneggiatore.
Agenzia Alfa #35: Nato dal Buio (A.Russo, Piani, Perniola/A.Russo-Chiereghin, Bormida-Corbetta, Mandanici)
Beh, sono abbastanza sorpreso da questo secondo volume della Guerra del Buio. Considerate le premesse - la necessità di sfoltire altre due vecchie giacenze con le avventure della giovane Kay - il rischio di un clone del volume precedente era ben più che concreto. E invece Serra e Russo sono riusciti a costruire una bella storia là dove forse non c'era, trasformando questo albone in un vero e proprio romanzo di formazione "young adult". Nelle due storie riciclate, e nella terza creata all'uopo dagli autori della storia-cornice (a proposito, Russo disegna, e nemmeno male!), assistiamo alle fasi finali della crescita di Kay, intenta a scoprire le ultime meraviglie della vita, prima fra tutte il sesso. Eh già, perchè proprio la sessualità si rivela essere, a sorpresa (siamo in Bonelli, su una testata non certo considerata fra le più "in"), l'elemento-cardine della vicenda che condurrà alla Guerra del Buio. Il sesso nella sua totalità, beninteso, dall'istinto al piacere passando per la necessità di completarsi in qualcun altro. La storia di Bud (il ragazzino visto anche nel volume precedente, ora uomo) e Kay è una storia che più universale di così non si può: Bene/Male, ragione/istinto, amore/odio, crescita/paura, giusto/sbagliato: si ritrova TUTTO in queste pagine; e non pare proprio un caso che sia, questo, uno degli albi più "giapponesi" visto nelle ultime annate neveriane, dopo che tale influenza culturale era andata scomparendo dalla serie o sminuita nei suoi clichés. Ed allora, nonostante il buon lavoro compiuto dai vari autori (tette di Betty escluse), pare giusto che il terzo volume, in uscita a ottobre, e probabilmente conclusivo, sia disegnato dal mangaka Dall'Oglio.
NN #294: Gargoyle (Eccher/Martino)
Ritornano i mutati wrestler Blue Fever e Wolfman, accusati ingiustamente di omicidio e decisi a scovare da soli il colpevole. In questo gradevole episodio, dai dialoghi a volte di serie b ma complessivamente spigliati, Nathan e amici sono soltanto comprimari, tanto più che alla fine i due strambi energumeni minacciano quasi di crearsi uno spin-off.
Universo Alfa #17: Guerra Futura 2115 - Eroi per forza (Vietti/Regazzoni, Vietti/Oskar-Gradin, Vietti/Regazzoni, Vietti/Gradin)
Ultimo volume del ciclo Guerra Futura, il secondo dedicato alla Guerra dei Mondi. Meglio del precedente, per quanto mi riguarda, benché anche in questo caso le mini-storie siano molto ordinarie (la prima,
Sacrifici, è collocabile in qualsiasi guerra). La seconda (
Neve rossa) e la terza (
I dimenticati) ci mostrano la guerra in Eurasia, ma in entrambi i casi non nella Città Bianca: invece si poteva sfruttare l'occasione per mostare Asija.
L'ultimo giorno (la quarta storia) è il flashback del sabotaggio dei ribelli marziani visto di sfuggita nel #249, e quindi è l'occasione per rivedere (sempre di sfuggita) Rejnard, Kos Aradan e compagnia, ma il fulcro è la solita vicenda strappalacrime di eroi sconosciuti. Del tutto assente, questa volta, il raccordo con Delya Davids, che fa una comparsata soltanto nell'epilogo in prosa, in cui afferma di essere "vuota e stanca"... in effetti la saga di Guerra Futura era iniziata con tutt'altra partecipazione e via via si è stancata di esistere.
NN #295: Scacco matto (Gualdoni-Rigamonti/Zoni)
Riempitivo superficiale e non privo di facilonate. Non posso dire che mi spia dispiaciuto, ma insomma.
Nathan Never Special #26: Arkadin il sicario (Medda-Fattori/Casini)
Stand alone.
NN #296: Metropolitan Hospital (Cajelli/Mortarino)
Filler che parte da due forzature, lo sceneggiatore e il suo omaggio ai medical drama, ma che riesce ad intrattenere piacevolmente per tutte e novantaquattro le tavole dell'episodio. Lodevole l'impegno da parte di Cajelli nel documentarsi e rendere credibile la vicenda. Arte decisamente funzionale.
Asteroide Argo #9: Il mistero dei terrestri (Vigna/Bormida)
Il nuovo ciclo di Argo entra nel vivo.
Agenzia Alfa #36: La scelta di Kay; Tra le foreste del Nord; Il signore del cosmo (A.Russo/Raho; Sammartino/Atzori; Rigamonti/Arduini)
La prima si collega alla Saga della Guerra del Buio. La terza chiude il miniciclo di May e di Laputa.
NN #297: La lunga marcia (Pistoia/Boccanfuso)
Filler di denuncia sociale, abbastanza ruffiano ma tutto sommato efficace.
Maxi Nathan Never #12: Le giustiziere; L'eroe della folla (Perniola/Perconti-Palomba; Artusi-Massaggia/Velardi)
La prima contiene piccole retcon, la seconda è il seguito di una storia breve promozionale.
Universo Alfa #18: Generazione Futuro #1-Attacco alla Terra (Vietti/Fiorelli; col.Rudoni-Musumeci)
Rilancio della serie, ma de facto uno stand alone. Si rivedono i Tecnomorfi del subspazio (AA #23).