[Spillati Disney] PKNA: Paperinik New Adventures

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Per un'incredibile coincidenza numerica, a pochi giorni dal decennale di Pkna esce in edicola la ristampa del # 10, Trauma (il tredicesimo numero della serie regolare). Ovvero La storia pknaica di Tito Faraci, nonché la prima della serie regolare. Anche se il suo esordio era già avvenuto in "Missing" lo Speciale '97, in cui diede inizio al mito di "Baldo l'Allegro Castoro".
    La storia arriva improvvisa, dopo 12 numeri complessivamente ottimi; e subito stupisce e colpisce. Il perché è forse complesso da spiegare, bisognerebbe spulciare pezzo per pezzo la storia, analizzare ogni didascalia, ogni espressione disegnata da Lorenzo Pastrovicchio, anch'egli all'esordio. Un lavoro alla Deboroh insomma :P , che non è che non voglia fare, ma che mi viene difficile ora, trovandomi a lavoro.
    Parto dunque dai 2 bei post di Grrodon e Alle (a proposito, rinnovo i complimenti al nostro Dottore/Amministratore per lo stralcio della sua tesi), per parlare di altri aspetti, sicuramente importanti e che rendono questa storia quello che è, un capolavoro.
    Non nego che questa è una delle mie storie preferite di tutta la saga e che la prima volta che la lessi mi seppe emozionare tanto. Complice il "flusso di coscienza" , è difficile non entrare nella storia, non immedesimarsi con quel "piccolo, fragile papero". E alla fine, quando Paperinik vince sul suo avversario e sul suo incubo viene quasi voglia di gridare con lui quel "Noooooo!". Merito questo di un Tito Faraci che ha scritto un soggetto e una sceneggiatura potenti ed emozionanti, un vero "pugno allo stomaco" come l'ha definita Alle. Ma la sceneggiatura forse non avrebbe reso al 100% se ai disegni non ci fosse stato il "Pastro", nella storia più bella che abbia mai disegnato; tramite la forza dei suoi disegni è riuscito a dare l'esatto tono di drammaticità e di bellezza della sceneggiatura di Tito Faraci.
    Quello che salta fuori nelle letture successive, è che in questa storia così gotica, fantascientifica, drammatica, introspettiva, vi è, a mio avviso, l'essenza delle prime storie del papero mascherato; Paperinik infatti vince su Trauma vendicando sé stesso e il torto subito da ragazzo. Ed è anche per questo aspetto che la storia faraciana è un capolavoro. E a proposito, bellissima la scelta di rappresentare questa scena sullo stile dei disegni delle storie Disney degli anni '40, una trovata geniale che da l'idea che il ricordo sia veramente accaduto nel passato di Paperino! Bravissimo Tito a sceneggiarla e il Pastro a rappresentarla!
    Un'ultima parola su Gorthan; Faraci e Pastrovicchio danno vita ad un personaggio straordinario, affascinante, dalle enormi potenzialità. Comparirà solo 3 volte, anzi 4 se consideriamo il fuori campo in "Sotto un Nuovo Sole"; eppure, e anzi forse anche per questo, è uno dei personaggi che più sono rimasti nel cuore dei lettori.

    EDIT: un altro aspetto che non va trascurato è la cura di Faraci per i dettagli e per la contuinity. Sono stati già citati i "Rock 'n Roll Kings" che riappariranno nella storia successiva, Urk scritta da Francesco Artibani, ma consideriamo anche il fatto che Paperinik nonostante stia ancora dormendo alla DT svolga il lavoro di fattorino a Channel 00. E inoltre faccio notare che Tito è il primo autore che in una storia inserisce la questione che la Pikar ha bisogno di monometilidrazina, fatto però già noto ai lettori dal PkProject del #1 (se non sbaglio).
  • DeborohWalker ha scritto: Qualcuno che la scannerizza e la uploada?
    Ecco qua:
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    Indi una mano fra la sua mi prese
    Con lieto volto, e con parole alate
    aggiunse: "Vieni, andiamo a quel paese".


    Guido Martina - L'Inferno di Topolino
  • Grrodon ha scritto:Già. Solo una cosa, non so mica se l'hai letta in versione "maggiorata", Pk-Strettamente Riservato era dello stesso formato di un comune albo di Pk...
    Albo PK: bxh cm. 17x25,5
    PK Strettamente riservato: bxh cm. 19x28

    Per la precisione...
    "Something not in the Guidebook? IMPOSSIBLE!"
    "I never thought it would be happen in OUR lifetime!"
    "... I feel faint ..."
    HDL in D 2003-081

    "Sei un mito, altro che misero kylioniano!" (Elikrotupos)
  • Ha ragione Alle, in "Strettamente Riservato" si apprezzano di più i disegni di "Trauma" e delle altre 2 storie.

    Sull'acquerello postato dal Marchese, dico che è fantastico. Quasi quasi... faccio il nerd e acquisto la ristampa! :P
  • E visto che il Marchese ha postato l'acquerello pastrovichiano, posto anch'io: si tratta sempre di un disegno di Pastrovicchio realizzato dal nostro per una piker del forum di Brad Barron. E visto che da quelle parti ho postato l'acquerello, mi sembra giusto e doveroso postare questo disegno che sembra uscito da Pkna #10:

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    Che dire, se non :sbav: :sbav: :sbav: :sbav:
  • Oddio, ma è stupendo...Il pastro è tornato quello di un tempo...
  • Io ho acquistato la ristampa e volevo chiedere a chi possiede il numero originale se nella preview "Tracce" compare Paperinik. Perchè mi sembra che sia lo stesso di una copertina del Romp Pk.
  • Il RomPK è venuto molto dopo, ed era lui a riciclare. Il Paperinik (di Barbucci) c'era eccome...
  • Hai ragione. Solo che io non ho i PKNA "originali" (però ora sto collezionando il reloaded) e sono stato tratto in inganno dal promo del Romp Pk 4 in cui c'era proprio il Paperinik di Barbucci.
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    Con questo 0/3 si conclude il ciclo dei numeri 0, che anticipa l'avvento della serie regolare; inoltre qui abbiamo la prima conferma della continuity che percorrerà tutto PKNA, reincontrando gli evroniani già incontrati nell'episodio d'esordio. Inoltre la saga si sviluppa con l'arrivo, già dal principio, di Xadhoom, figura estremamente affascinante e che rivestirà un ruolo fondamentale all'interno delle vicende evroniane. Il personaggio aveva fatto una prima apparizione "in incognito" nel prologo del #0, dove ci veniva mostrato il dramma dell'aliena xerbiana.
    Ogni scena dell'episodio è finalizzata alla presentazione di Xadhoom, dalla comparsa del personaggio fino alle indagini sulla base evroniana che farà da sfondo alla scena finale, dove attraverso un flashback l'aliena stessa racconterà le sue origini prima di fare piazza pulita di alieni viola. Da notare come in questo numero ci si liberi degli ultimi legami al Paperino "classico": si salutano definitivamente Qui,Quo,Qua mandandoli in missione in Africa, e viene addirittura distrutta la 313, così da poterla sostituire con la più avveniristica Pi-Kar.
    C'è anche un breve accenno alla vicenda di Channel 00 che non porta via alla vicenda di Xadhoom più di un paio di paginette, nel quale assistiamo al trasloco e al primo insediamente all'interno della Ducklair Tower, dimostrandoci che la vita di tutti i personaggi del cast prosegue. Le battute presenti in tutta la storia sono di sicuro effetto, così come il rapporto ricco di ironia che si crea tra PK e Xadhoom
    La copertina inizia a sfuttare bene la struttura a due pagine, mostrando sul fronte i due protagonisti principali del numero, e sul retro due evroniani, di cui uno rimane vittima dello scontro tra PK e Xadhoom. Da notare come anche la copertina contribuisca a presentare l'aliena xerbiana come un personaggio ostile e minaccioso per il papero mascherato (come infatti è all'inizio della storia), così da non rovinare la sorpresa rivelando la loro cooperazione. Il tratto spigoloso di Lavoradori, applicato sia a Pk, che a Xadhoom, che agli Evroniani, la rende molto caratteristica, arricchita da ottimi effetti grafici "made in Monteduro", come l'illuminazione proveniente dall'esterno, o il raggio della pistola di PK.
    I disegni della storia sono accreditati ad un certo "Paul Ackerman" che si scoprirà poi non esistere: la Disney nel #0/2 e #0/3 giudicò i becchi dei paperi non idonei ai propri canoni stilistici e in alcune vignette li fece ridisegnare; Sciarrone accettò questi cambiamenti, mentre Intini, disegnatore dello #0/3, non li accettò e vietò di pubblicare il proprio nome tra i credits. In effetti alcuni disegni risultano un po' fuori luogo se confrontati con lo stile "standard" del numero, basti guardare il Paperino della prima vignetta di pag.34... Per il resto i disegni sono comunque di alta qualità, con una ricchezza di particolari presenti in ogni vignetta. Intini continua ad approfondire la caratterizzazione dei personaggi secondari, dopo il lavoro fatto da Sciarrone nel numero precedente, ad esempio con Angus Fangus. Da notare come abbia infuso differenze negli evroniani, così che ognuno di essi sia diverso dagli altri, al contrario degli evroniani tutti uguali visti nei numeri precedenti.
    La prima apparizione del consigliere imperiale Zotnam (il personaggio gerarchicamente più potente tra quelli finora conosciuti) è sufficientemente inquietante, e anche la prima caratterizzazione grafica di Xadhoom è decisamente azzeccata, con caratteristiche e una struttura di disegno decisamente originale.
    Le rubriche PkFiles e PKProject ci danno informazioni interessanti su Xadhoom e sugli shuttle di invasione evroniani; ma la vera perla dei redazionali di questo numero e lo speciale di 14 pagine sulla Ducklair Tower. Un dossier ultra-dettagliato che ci mostra numerosi aspetti ancora sconosciuti dela Ducklair Tower: se da un lato ci si chiede perchè siano stati mostrati con solo qualche mese d'anticipo l'astronave collocata sul tetto, e il tunnel collegato alla baia, rovinando così la sorpresa (i due elementi verrano rivelati rispettivamente nel #1 e nel #4), d'altro canto non si può non rimanere sbigottiti davanti alla presenza in uno sketch preparatorio, con ben 6 anni d'anticipo rispetto alla serie Pk2, di una certa figlia di Everett che dorme in sonno iperbarico nei sotteranei della Ducklair Tower. Non si può dire che il Pkteam non avesse progettato la vicenda a lungo termine...
    Caratteristica negativa del numero, diretta conseguenza del successo di vendite dei primi due numeri, è la comparsa della pubblicità: se il diario in seconda di copertina passa inosservato, la pagina con Rio Mare Snack in chiusura d'albo non si può proprio guardare... E pensare che PKNA era rivolto ad un pubblico più maturo!
    Nelle anticipazioni del numero successivo viene fatta intuire la coolflamizzazione di Angus Fangus, evento già ai tempi inquietante; questo deve far riiflettere sulla qualità di PKNA, non è normale che dopo sole 3 storie ci sentissimo così affezionati ad un personaggio secondario...
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    Forse uno dei numeri più deboli del periodo Pknaico, Urk ha il pregio di introdurre un personaggio da tempo annunciato. La prima apparizione del guerriero irochese si ebbe infatti nell'anteprima apparsa sul numero zero, dopodiché sarebbe apparso di sfuggita solo nello speciale Missing. La storia principale Urk (Artibani/Giglione) vede ai disegni Marco Giglione, artista che fin ora si era visto principalmente come copertinista di Topolino. Lo stile "iconico" a cui Ghiglione sembra essere abituato emerge non poco e questo si vede soprattutto nei primi piani, mentre i personaggi più lontani appaiono assai poco curati. Altra caratteristica ghiglionica è il classicismo di certe sue pose. Già su Topolino aveva fatto un generoso uso di stilemi derivati dall'animazione o dai modelli disneyani per il merchandising, modelli che ritornano qui con un Paperino più classico che mai e con comparse che richiamano alcuni celebri personaggi come il poliziotto umano in prima pagina, simile a Spugna e Dotto e il telegiornalista di p.28 che è la copia carbone del Topos di Le Avventure di Ichabod & Mr. Toad e Canto di Natale di Topolino.
    Nel complesso questa sperimentazione però non convince del tutto, proprio a causa dello stacco qualitativo tra una vignetta e l'altra che si fa piuttosto pesante nelle scene dinamiche. Per quanto riguarda la sceneggiatura invece, c'è da dire che apre una nuova sottotrama al filone temporale, quella extra-dimensionale che verrà sfruttata assai poco concludendosi prima di tutte le altre con un numero,Crepuscolo, uscito solo un anno dopo. Non avrebbe quindi avuto una sfolgorante carriera il povero Urk, personaggio che si era fatto attendere non poco per poi apparire in soli tre numeri. Da segnalare anche i Rock 'n' Roll Kings che dopo la comparsa in Trauma, tornano a fare capolino per poi scomparire dalle scene per sempre.
    Se la storia non dovesse soddisfare, il numero vale comunque i soldi spesi anche solo per la storiella breve Cani (Faraci/Ziche) considerato da molti un picco nella collaborazione tra i due artisti che avrebbero dato vita in seguito a capolavori come Motore/Azione e Infierno. Tra Criceti Mannari e Pagliacci Tristi, tormentoni vecchi e nuovi nascono in Cani: fa la sua seconda apparizione Billy Paganino, mentre esordisce Betty Flopson, l'attrice di film di serie Z che sarebbe stata nominata un paio di volte in seguito.

    Next: Seconda Stesura. E saran capolavori.
  • Ed è dalla Pk-Mail del numero 0/3, uscito agli sgoccioli dell'estate 1996, che proveniva la famosa frase Il numero Zero/1 non esiste!, seguita a ruota dalla lista dei primissimi Pk fans club che avrebbero costituito la base da cui sarebbe partito il lunghissimo percorso che avrebbe visto nascere questo stesso forum giusto un decennio dopo. Xadhoom! (Sisti/Ackerman), terzo numero effettivo della serie, riprende la trama principale, quella spaziale, presentando un personaggio che avrebbe contribuito di molto ad alzare il target del giornale. Il dramma alla base dell'esistenza di Xadhoom, il dolore dell'aver perso i suoi cari, la rabbia e il senso di colpa contribuirono a rendere Xadhoom il personaggio tragico che fu. Un personaggio angoscioso, quindi, ambiguo e sofferente costituì un elemento nuovo (almeno relativamente visti i trascorsi di Cimino) per la disney di quegli anni. Sotto lo pseudonimo di Paul Ackerman si celava Stefano Intini, che a suo tempo volle prendere le distanze dalla sua opera, a cui erano stati modificati i becchi dei personaggi. Intini tuttavia sarebbe rientrato dalla finestra firmando la ministoria Xarghon presente nello speciale Missing, avente come protagonista - guarda caso - Xadhoom. Nel numero 0/3 compare per la primissima volta anche il consigliere imperiale Zotnam, uno dei 111 evroniani rossi con la coda (che alla loro unica apparizione Lontano Lontano sarebbero diventati evroniani normali -.-), adibiti ad incarichi speciali. In questo caso si tratta della spedizione di attacco alla Terra e per la prima volta scopriamo esistere una base situata nella cintura degli asteroidi. L'idea dello star combattento contro una minima parte di evroniani sarebbe poi rimasta a lungo, ripresentando Zotnam a capo degli invasori in Silicio (anche se con un nome diverso -.-), in Virus e in Fase Due, per poi però venire accantonata nella Trilogia di Xadhoom in cui gli Evroniani avrebbero trovato la loro fine direttamente in patria. Appare per la prima volta anche la Pikar, in sostituzione della 313-x ormai rottamata. Il passaggio tra le due auto verrà poi raccontato nella nostalgica Addio! contenuta nello speciale Zero Barra Uno, in cui si mostrano gli scrupoli di un Paperino più nostalgico del solito e in procinto togliere i congegni speciali installati da Archimede tanti anni prima. La storia poi sarebbe stata leggermente modificata in fase di realizzazione con l'aggiunta della frase in cui Paperino supplica Uno di lasciare intatto il dispositivo di volo per non creare una grossa incongruenza: Addio! infatti doveva svolgersi subito dopo Evroniani e prima de lI Vento del Tempo e Xadhoom che mostravano la 313-x ancora utilizzata da Paperino. Non che questo abbia molto senso, tuttavia si apprezza il tentativo di Marconi, autore della breve di non entrare in contraddizione con lo 0/3. Un ulteriore elemento di continuity presente in Xadhoom è senza dubbio la comparsata dei nipotini. Il lavoro (provvisorio) di Paperino alla Ducklair Tower avrebbe implicato l'abbandono della vecchia casetta, nipotame incluso. Ma Sisti, sensibile alla continuity, giustifica questa assenza dei nipoti con una missione di portata mondiale, la stessa che in quel periodo le Giovani Marmotte stavano vivendo all'interno della Master Story, lunga saga a episodi pubblicata in GM, il mensile delle Giovani Marmotte. Questo è forse l'unico esempio di cross-over tra due testate che narrano gli stessi fatti da due punti di vista diversi, abitudine consolidata in casa Marvel (vedere il recente House of M) e mai più rivista in Disney.
    Correda la storia uno specialone di 14 pagine sulla Ducklair Tower che spoilera leggermente parte delle sorprese che la torre avrebbe svelato nei numeri successivi, non risparmiando Pk2 che solo cinque anni dopo avrebbe svelato l'esistenza della prole di Everett dormiente nei sotterranei della Torre...
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    Seconda. Stesura. è. un. Capolavoro.
    Ciò posto comincio col rammaricarmi del fatto che la ristampa e gli originali non stanno procedendo di pari passo, con l'antipatico effetto di avere Silicio in Gennaio e La Notte più Buia a luglio. Ma pazienza, l'importante è che le nuove generazioni possano conoscere questa fantastica storia che quando nel novembre 1997 uscì, approfondì ulteriormente il filone futuristico iniziato con Il Giorno del Sole Freddo. A dire il vero però, Seconda Stesura (Sisti/Sciarrone) porta avanti, all'interno di questo filone, la sottotrama "sociale" iniziata con Ritratto dell'Eroe da Giovane, che vede Paperinik venire a contatto con forti personalità mediatiche e politiche del ventitreesimo secolo, senza per forza tirare in ballo il Razziatore, al momento incarcerato a Time Zero. Ed è Time Zero, la base della Tempolizia, situata in un limbo senza tempo, il teatro principale degli eventi di questo numero. Time Zero si era già vista nell'omonima ministoria all'interno dello speciale Missing, senza che però ne venisse spiegata la natura. Certo è che l'idea stessa del luogo senza tempo constituisce una contraddizione in termini, visto che in questa e altre storie non si riuscirà perfettamente a capire a quale momento della vita dei personaggi appartengono le loro azioni avvenute in quel luogo, e come mai i personaggi quando ci vanno non incontrano tanti sé stessi quante sono le volte che sono stati lì. Ma vabbè licenza poetica. Quel che conta è che questo numero spiazza dalla prima tavola mostrando una realtà che non è quella a cui siamo abituati. Un espediente spesso usato nel Marvel Universe ma che trova in Disney la sua primissima applicazione, e che giustifica l'originale titolo della storia.
    Seconda Stesura vede inoltre il ritorno in grande stile di gran parte del cast di Ritratto dell'Eroe da Giovane: Odin Eidolon, ad esempio, qui promosso da comparsa enigmatica a collaboratore fisso di Paperinik, o la tenera Geena, personaggio in Ritratto solo accennato che qui trova la sua consacrazione grazie anche alle malinconiche parole che Paperinik le dedica nelle ultime pagine, passate alla Storia recente del fumetto Disney.
    Seconda Stesura è una storia assai complessa realizzata da un Sisti in stato di grazia, e uno Sciarrone sempre migliore, che potrebbe non essere compresa appieno alla prima lettura, essendo stracolma di paradossi temporali e situazioni ingarbugliatissime che danno l'idea del clima che si respirava in Disney a fine anni 90.
    In appendice continuano le Angus Tales, qui con Il Posto Sbagliato (Faraci/Ziche), una divertentissima commedia degli equivoci in puro stile Faraciano. Assolutamente consigliato, per non dire prescrito, dunque.

    Nota: Un paio di ghiotte citazioni sono disseminate per l'albo. A Time Zero sugli schermi che monitorizzano il continuum c'è pure Topolino sullo Stemboat Willie, mentre nella prima vignetta della breve si cita addirittura il numero Zero/1 che di lì a poco sarebbe uscito davvero nelle edicole.

    Next: La Notte più Buia. Numero forse sottotono ma che vede Guerrini portare avanti ciò che ha inizato ne Le Sorgenti della Luna.
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    Dopo tre numeri aperiodici di PKNA, ognuno dei quali veniva accolto come una manna dal cielo dagli appassionati, la serie grazie all'enorme successo raccolto, ottiene una regolairtà, diventando ufficialmente un bimestrale, anche se poco tempo dopo verrà promosso a mensile. Comunqeu non si ha più a che fare con numeri zeri, arre e quant'altro: ora si ha una numerazione ufficiale.
    E per celebrare l'evento, ci ritroviamo tra le mani una storia che vede per protagonisti Pk (ma va'?), Xadhoom e Angus Fangus. Il kiwi neozelandese finora era stato relegato a un ruolo di cronista d'assalto, che si accaniva contro Pk; Angus però non si attirò gli odi dei lettori, ma addirittura divenne uno dei personaggi più amati, e così gli autori decisero di evolvere la sua caratterizzazione. A partire questa storia lo vedremo anche come personaggio "buono"; la sua funzione nella serie diverrà ora molto simile, ancor più di quanto già lo fosse, all'ambiguo J.J.Jameson di Spider-Man, un collerico giornalista che ogni tanto lascia intravedere qualche spiraglio di cuore d'oro. E per fare questo deve fare la sua comparsa un giornalista ancora più odioso di Angus, ossia Mike Morrighan: in questa storia appare particolarmente viscido, ma il suo carisma non eguaglia minimamente Angus Fangus, e così con il tempo Morrighan diventerà "solo" un giornalista di Channel00 caratterizzato un po' di più degli altri.
    E la storia assume anche un tocco nettamente più fantascientifico di quanto si sia visto fino a quel momento, introducendo un'atmosfera che trovrà il proprio punto massimo nella trilogia di Xadhoom. Per la prima volta PK finisce nello spazio, introducendosi addirittura all'interno di un'astronave evroniana (che vediamo per la prima volta in una sorprendente spalsh page, una delle poche presenti nella serie) dove incontrerà Zondag e Zoster, i due evroniani di rango più elevato visti finora. I disegni di Sciarrone sono qualitativamente elevati, anche se meno affascinanti di quelli visti nello 0/2: la sua Xadhoom è un po' meno carismatica di quella vista nel numero precedente, ma in compenso gli interni dell'incrociatore evroniano sono qualcosa di sbalorditivo, con una cura incredibile per i dettagli. Da notare come il character design dei personaggi principali si sia già stabilizzato definitivamente, e i modelli sono ricreati con sicurezza.
    La copertina, anche se molte affascinante, di sicuro non è tra le migliori: la struttura a doppia pagina non viene sfruttata a dovere, ed inoltre il soggetto non c'entra molto con la trama del numero, concentrandosi su un fatto che occupa soltanto le prime 5 pagine della storia. Interessante la presenza in quarta di copertina di due numeri (due date) che suscitarono la curiosità di tutti i fan, chiedendosi quale significato potessero mai avere, e se fossero un'indizio per qualcosa che avremmo visto in futuro.
    Ma in realtà i due numeri coincidono con le date di nascita di Sciarrone e Monteduro, i due autori della copertina.
    La storia è sceneggiata a dovere, e anche l'idea di base è azzeccata, trasportando il protagonista, dopo soli quattro numeri, nella base nemica. Ma alla fine Xadhoom userà il suo potere e l'incrociatorè salterà in aria... ma la domanda che mi pongo è: come si sono salvati Zondag e Zoster?
    La trama parallela ambientata sulla Terra ed incentrata sulla ricerca di Angus, pur se realizzata a dovere e incastrata alla perfezione con la vicenda principale, risulta alquanto fuori luogo per quanto accade in questo numero: la vicenda della maschera Maori occupa troppo spazio rubato alle vicende spaziali. Come introduzioni alle vicende neozelandesi di Angus Fangus è ottima, ma propendo più ad ipotizzare che quelle storie siano state ideate solo successivamente, sfruttando un elemento come questo, che non era stato approfondito a sufficienza. Da sottolineare che questa è la prima storia a non essere realizzata dalla coppia Sisti/Sisto, ideatori della serie
    Come redazionali tre schede dedicate a Zoster, Zondag e Angus Fangus, uno speciale sulla realizzazione delle copertine, ed un servizio sulla Pi-Kar, che mi ricordo di aver visto pubblicato qualche mese dopo l'uscita di PKNA #1 anche sulla rivista di macchine "Quattroruote", in un articolo che celebrava il cambiamento di vettura di Paperinik, che era passato dalla sua vecchia 313-X, alla più elaborata e più avveniristica.
    La preview del numero successivo, così com'era successo nel numero precedente anticipandoci la coolflamizzazione di Angus, punta su una minaccia che si abbatterrà sui personaggi più amati, questa volta spaventandoci con una ipotetica fine di Uno.
    E da notare come anche nella storia, la scritta "FIne", rimandi al nemico che vedremo in PKNA #2. Un caso?
    Ultima modifica di DeborohWalker il giovedì 15 giugno 2006, 00:22, modificato 1 volta in totale.
  • Un capolavoro dietro l'altro. Dopo i tre numeri zero ecco quindi il primo numero della serie regolare, uscito nel Natale 1996 a distanza di tre mesi da Xadhoom. Ed ecco confermata la struttura autoconclusiva ma concatenata della serie. L'episodio è una storia a sé, ma si collega direttamente alla precedente, rimettendo in scena Xadhoom e gli Evroniani, e alla successiva, citando sulla fine quel misterioso hacker che si scoprirà nel numero successivo essere Due. Ombre su Venere (Artibani-Stenti/Sciarrone) è strutturato su due livelli: l'uno segue Pk, Uno, Xadhoom e un Angus Fangus semicoolflamizzato all'interno di un incrociatore Evroniano ormeggiato dalle parti di Venere (mostrato in un'impressionante e più unica che rara splash-page), mentre l'altra è un'indagine che Lyla e Mike Morrighan - qui alla sua prima apparizione - conducono via terra per scoprire che fine abbia fatto Angus. L'indagine di Lyla e Mike, servirà a introdurre la sottotrama della maschera Maori, che troverà il suo compimento in Invasione, numero sulle origini di Angus Fangus. Oltre a Morrighan, fanno qui la loro prima apparizione Zondag e Zoster, due personaggi che avranno modo di ricomparire in seguito, anche se nei modi più astrusi, e il capitano Taratoa, personaggio "minore" che avrà modo di riapparire solo un'altra volta. I disegni sono di uno Sciarrone ancora acerbo e ben lontano dalle meraviglie de Il Peso dei Ricordi, ma che sanno strabiliare comunque, anche grazie a una colorazione meno tendente al rosa de Il Vento del Tempo. Il numero è famoso anche per un momento topico che avrà modo di essere citato in seguito più e più volte: la scoperta della sorte degli Xerbiani, finiti coolflamizzati in massa. Una sorte prevedibile per il lettore ma evidentemente inimmaginata da Xadhoom che si ritroverà a rivivere lo stesso incubo in numeri come Spore e Metamorfosi.
    Che sul tetto della Ducklair Tower ci fosse un'astronave doveva essere il gran colpo di scena del numero, particolare che però era stato spoilerato da quello speciale Ducklair Tower apparso sul numero 0/3 che tanto aveva svelato dei segreti della torre, arrivando a citare anche una certa figlia di Everett Ducklair.
    Insomma Ombre su Venere è IL numero di PK, non il più bello ma il modello basilare, il canone su cui si sarebbe sviluppata l'intera serie.
    DeborohWalker ha scritto:[la sua funzione nella serie diverrà ora molto simile, ancor più di quanto già lo fosse, all'ambiguo J.J.Jameson di Spider-Man, un collerico giornalista che ogni tanto lascia.
    lascia cosa?
    Zondag e Zoster, i due evroniani di rango più elevato visti finora.
    Falso! di generali se n'erano visti, con e senza la tuta nera.
    E poi comunque... che ti ha fatto Zotnam?
    Interessante la presenza in quarta di copertina di due numeri (due date) che suscitarono la curiosità di tutti i fan, chiedendosi quale significato potessero mai avere, e se fossero un'indizio per qualcosa che avremmo visto in futuro.
    Ma in realtà i due numeri coincidono con le date di nascita di Sciarrone e Monteduro, i due autori della copertina.
    Ok. Questa me la spieghi. Come cavolo hai fatto a venire a sapere di ciò?
    La storia è sceneggiata a dovere, e anche l'idea di base è azzeccata, trasportando il protagonista, dopo soli quattro numeri, nella base nemica.
    Bè è una delle tanti basi nemiche, le due più importanti sono Evron e il planetoide di Zotnam dietro la fascia degli asteroidi...
    Ma alla fine Xadhoom userà il suo potere e l'incrociatorè salterà in aria... ma la domanda che mi pongo è: come si sono salvati Zondag e Zoster?
    Sono regrediti a livello di spore, no? ma ad ogni modo anche se fosse stata una domanda retorica, in questo numero non bisognava neanche porsela, visto che Z&Z venivano dati per spacciati.
    ma propendo più ad ipotizzare che quelle storie siano state ideate solo successivamente, sfruttando un elemento come questo, che non era stato approfondito a sufficienza.
    No, no, figurati. Il Pk-Team ha sempre improvvisato molto ma questa cosa era già stata predecisa. E anche i casini con Fenimore Cook che avevano fatto fuggire Fangus erano stati "citati" da Lyla in Evroniani.
    E da notare come anche nella storia, la scritta "FIne", rimandi al nemico che vedremo in PKNA #2. Un caso?
    Uhm...sì?
  • Grrodon ha scritto: lascia cosa?
    Eh, sono pazzo e non so scrivere le recensioni.
    Cmq ho completato.
    Grrodon ha scritto: Ok. Questa me la spieghi. Come cavolo hai fatto a venire a sapere di ciò?
    Eh, eh... Non posso rivelarti le mie fonti.
    Comunque sono un nerd di rango avanzato, mica fuffa.
    Che credevi, di essere l'unico a sapere curiosità Disney?
  • Sì ok, te l'avrà detto il tuo fumettaro di fiducia. E cmq rileggile quelle cazzo di recensioni.
  • Grrodon ha scritto:Sì ok, te l'avrà detto il tuo fumettaro di fiducia.
    No.

    Anch'io cerco di risolvere gli enigmi dei fumetti.
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    Non esistono veri e propri numeri di passaggio nella saga di PKNA. Questo a causa della struttura particolarissima della serie, che pur possedendo una sua continuity, rimane composta per lo più da episodi autoconclusivi. I vantaggi sono molti: innanzitutto una libertà infinita da parte degli autori, in secondo luogo la possibilità che ogni storia, anche la più insospettabile possa nascondere all'interno di sé la prosecuzione di una qualche sottotrama. Ma esistono anche degli svantaggi, e cioè che ogni autore, anche il meno ispirato possa disporre liberamente di ogni elemento e che una sottotrama iniziata in modo intrigante possa naufragare, venendo sfruttata poco e male, e causando non poca confusione nella testa dei lettori. Non esistono quindi numeri più o meno importanti di altri, solo numeri più o meno belli. E' il caso di La Notte Più Buia (Cordara/Guerrini), numero tutto fuorché brutto ma che inserito tra i due colossi Seconda Stesura e Carpe Diem ci fa una magra figura. La Notte Più Buia è un numero natalizio che racconta dell'invasione evroniana di Bravestone, un avvenimento "minore", interessante più per gli eventi a cui porta che per quanto viene raccontato al suo interno. Esce allo sbaraglio la sottotrama dell'esercito, iniziata con Spore e proseguita con Le Sorgenti della Luna, e avviene un passaggio di consegne tra generali: Abraham Lincoln Wisecube viene dimissionato e al suo posto subentra Clint E. Westocock, da sempre caratterizzato in modo burbero e ottuso. C'è molta ambiguità in tutto ciò, anche perchè il lettore come Pk fino alla fine della saga non capirà troppo bene di chi fidarsi. E sarà proprio il futuro Virus a minare le certezze e cambiare le carte in tavola, ribaltando la situazione e creando non pochi problemi etici. Le luci e le ombre di queste due figure conferiscono loro una buona dose di fascino, ma resta da chiedersi quanto di tutto questo sia effettivamente voluto, e se le loro oscillazioni caratteriali non siano da imputarsi più che altro a una scarsa coordinazione del Pk-Team. E non ricompaiono solo i due generali ma anche Miller & Janson i due soldati-citazione apparsi in Spore che qui fanno solo una comparsata. E durante la notte di Natale che si consuma quest'attacco evroniano, una notte i cui orari sono riportati pagina dopo pagina in un quadrante verde in alto a destra che scandisce i tempi narrativi. Una notte in cui il ruolo di Pk è abbastanza marginale e lo vede stringere amicizia con la paperotta dai capelli rossi Marjorie, personaggio destinato a non ricomparire mai più. Nel gran caos hanno modo di comparire, diversi personaggi come Angus, Camera Nove e Mike Morrighan, il cui destino si incrocerà con quello di Norman Bates Russel, il contadino di Spore e Silicio qui misteriosamente scomparso. E Russel rappresenta un ulteriore elemento enigmatico, dal momento che viene dato per scomparso all'inizio della storia, e che si vede soltanto il suo cane Buck. Sulla sorte di Rusel si glissa, e alla fine della storia nessuno se ne ricorderà più, indipercui potrebbe essere tornato a casa sano e salvo come essere sparito per sempre, dal momento che non si vedrà più in alcuna storia.
    Per un numero caotico come questo i disegni di Guerrini vanno più che bene, tantevvero che tra ombre e tratteggi riesce a destreggiarsi divinamente, non risparmiandoci le bellissime espressioni dei suoi personaggi.
    Un numero citazionoso questo. Oltre a venir introdotto per la prima volta il tormentone Evroniano dello Yostly, è presente una deliziosa citazione a Barks, quando nel mezzo della piazza, mentre Camera Nove rassicura un paio di vecchietti prigionieri questi esclamano "Paura? Era dai tempi della Stella del Polo che non ci divertivamo così! Quando arrivò a Dawson quel giovanotto con le basette" con un ovvio riferimento alle risse provocate da un giovane Paperone prima sul battello di Soapy Slick e poi al Bolla D'Oro, la sala da ballo di Doretta Doremì.
    In appendice alla storia abbiamo qui per l'ultima volta (ma non ultimissima visto che prima della fine della saga se ne vedrà un'altra) un episodio della serie Angus Tales, Il Grande Scoop (Ziche), meravigliosa commedia degli equivoci questa volta scritta e disegnata interamente da Silvia Ziche, senza l'aiuto di Tito Faraci. La breve è un capolavoro e rimette in scena oltre al solito Billy Paganino, anche Baldo L'Allegro Castoro, il direttore di Angus, il rivale Wilbur Brown e i fumettisti Sonny Smith e Michael Malone (quest'ultimo sosia di Elikrotupos e New Amz), per una commedia degli equivoci divertentissima e costruita a regola d'arte.

    Next: Carpe Diem. Un capolavoro costruito sopra...un errore di sceneggiatura.
    Ultima modifica di Valerio il lunedì 03 luglio 2006, 19:38, modificato 2 volte in totale.
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