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[Merritt/Kaufman] Walt Disney's Silly Symphonies

Inviato: venerdì 06 luglio 2007, 23:20
da hector
A 15 anni dalla pubblicazione del loro interessantissimo libro sulla produzione muta degli esordi di Walt Disney, ecco un altro gioiellino che farà la felicità di quelli che come me hanno amato questa spettacolare serie di cortometraggi che hanno contribuito a rendere grande il nome di Walt Disney: le Silly Symphonies.
L'idea di creare dei cortometraggi sperimentali da affiancare a quelli aventi per protagonisti Topolino e soci, affonda le sue radici nel 1929 ed è dovuta ad una proposta del compositore Carl Stalling, già responsabile della musica per i cotrometraggi di Topolino. La musica nei cortometraggi prodotti fino ad allora doveva essere funzionale all'azione dei personaggi: fungeva da commento, serviva ad enfatizzare la recitazione dei personaggi o contribuiva a gag che presupponevano l'uso di effetti sonori. Stalling si chiese invece se non fosse possibile realizzare dei film in cui l'azione fosse basata e costruita sulla musica, dei film in cui il compositore della colonna sonora potesse dare libero sfogo al proprio estro creativo realizzando mescolanze insolite, azzardate anche con improbabili accostamenti tra musica classica e popolare.
Walt Disney capì che l'idea aveva delle grosse potenzialità e così nel 1929 debuttò il primo cortometraggio della serie, The Skeleton Dance la cui animazione fu resa possibile ancora una volta (dopo l'incredibile tour de force necessario l'anno prima per realizzare il primo cortometraggio di Topolino), da Ub Iwerks. Per questo primo esperimento Carl Stalling realizzò un commento musicale che includeva una esecuzione della Marcia dei nani di Grieg su uno xilofono.
Questo accostamento tra la cultura popolare e la cultura cosiddetta colta, che dieci anni dopo sarebbe stata ufficializzata dalla stretta di mano tra Topolino e il maestro Leopold Stokowski, in Fantasia, vide il proprio embrione in un balletto tra quattro folli scheletri traballanti.
Nei successivi dieci anni le Silly Symphonies sarebbero diventate, come gli autori del libro sottolinenao, "il gioiello della corona" degli studi Disney, e avrebbero permesso di sperimentare nuove tecniche sia sul piano tecnico che su quello artistico della narrazione e della musica. Questi cortometraggi servirono come banco di prova per l'introduzione di novità che non sempre risultarono soddisfacenti al primo colpo. Ad esempio Walt Disney era alla ricerca di un modo per introdurre il colore ed è ormai stranoto che alla fine fu proprio una Silly Symphony, "Flowers and tress"(1932), a segnare il debutto dell'animazione in Technicolor. Tuttavia pochi sanno che in precedenza le due Symphony "Night"(1930) e "Frolicking Fish"(1930), pur essendo in bianco e nero erano state stampate su negativi rispettivamente blu e verde per poter ricreare nella sala di proiezione l'effetto della notte e degli abissi subacquei.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima viene ricostruita l'evoluzione stilistica delle Silly Symphonies riconoscendo anche alcuni topic ricorrenti, preludio di tematiche approfondite nei lungometraggi immediatamente successivi, "Biancaneve" e "Pinocchio". Interessanti alcune osservazioni sulla concezione del rapporto tra genitori e bambini e sul ruolo positivo della trasgressione nei bambini, quale strumento di crescita e di conquista di una propria indipendenza.
La seconda parte invece si concentra maggiormente sulla storia delle silly symphonies con riferimento al loro impatto sulla storia e sullo sviluppo dell'animazione. Diversi sono i primati che Disney ha potuto conseguire grazie alle silly symphonies: l'uso del technicolor, il primo oscar assegnato ad un cortometraggio animato, la prima canzone di successo dello studio, il primo film dello studio per cui venne pensato di realizzare versioni personalizzate per il mercato estero, i primi sequel,...
La parte centrale del libro consiste in una esauriente filmografia con schede per ogni singolo cortometraggio che oltre ai soliti dati tecnici (durata , regista e data di primo release) e ad un riassunto della trama, contengono informazioni sugli animatori delle singole sequenze, sui brani utilizzati nella colonna sonora, sui doppiatori, sul debutto in televisione, sulle riedizioni cinematografiche, oltre ad alcune note storiche.
Per concludere in bellezza è possibile dilettarsi con una ricca appendice in cui sono schedati tre film che pur non essendo formalmente delle Silly Symphonies, tuttavia hanno delle importanti connessioni con questa serie: "Hot Chocolate Soldiers" (1934) "Don Donald"(1937) "Donald's Better Self"(1937). Inoltre è presente una discografia, una bibliografia, una sezione sulle riduzioni a fumetti, una sulle pagine del "Good Houskeeping" (vedi il libro "Mickey and the Gang") e una su alcuni soggetti che inizialmente presi in considerazione per una possibile Silly Symphony, furono abbandonati o si trasformarono in altri progetti.
Il libro pur essendo edito dalla italiana "La Cineteca del Friuli" è interamente in inglese (a differnza del libro sui film muti che conteneva i due testi inglese e italiano).
E' il libro che avrei voluto leggere quando per la prima volta scoprii questi cortometraggi perchè pur essendo film sperimentali " le silly symphony furono, e sono, molto di più di semplici lavori da apprendisti. In verità, rappresentano una incomparabile pietra miliare nell'arte dell'animazione"(Kaufman, Merritt)

Inviato: sabato 07 luglio 2007, 11:39
da Rebo
Splendido libro, che possiedo da quando fu diffuso in anteprima durante le scorse "Giornate del Cinema muto" di Sacile, nell'autunno 2006.

I due autori presentarono di persona anche una bella retrospettiva sulle Silly Symphonies che attraversò tutto il festival: prima di ogni film, la sera, venivano proiettati su grande schermo due cortometraggi della serie. Durante la serata d'apertura Merritt e Kaufman lessero anche un messaggio che Diane Disney aveva scritto appositamente per gli spettatori della retrospettiva.

Era straordinario vedere come il pubblico (prevalentemente anglofono) si divertisse, ridendo (forse anche troppo!) sempre nei momenti giusti ed applaudendo calorosamente alla conclusione di ogni cortometraggio! Un'ulteriore conferma della vitalità che questi film riescono a conservare, attraverso gli anni.