Re: Zio Paperone - Discussione Generale
Inviato: venerdì 22 febbraio 2008, 21:58
ZP 213
L’Anno del Topo. E’ il caso di dirlo: non solo perchè ricorre l’ottantenario di Mickey Mouse, a anche perché secondo il calendario nipponico il 2008 è dedicato proprio a questo emblematico roditore, come ci mostra anche questa cartolina disegnata dal regista giapponese Goro Miyazaki e che, vista la presenza della Gioconda, sembra citare il più grande film Disney/Pixar, Ratatouille, che guarda caso parla sempre di ratti e affini.
Cogliendo l’occasione dell’ennesima inedita scarpiana pubblicata sul bimestrale dedicato agli appassionati, Luca Boschi redime un interessante articolo che parla appunto di Topolino e che offre anche una breve ma significativa biografia di Floyd Gottfredson. La copertina di Rota sembra incarnare lo spirito dell’articolo, rappresentando l’armonia della classica foto di famiglia modellata sullo stampo barksiano rotta dall’esuberanza di Paperoga e dal timido Topolino, seminascosto, che sembra quasi volere dire “Ehi! Ci sono Anch’io!” (cit.).
Tutto questo lascerebbe presagire la riconversione che alcuni si augurano da tempo per veder resuscitare una testata che non ha molto da dire e per poter finalmente apprezzare una versione curata e definitiva dell’epopea del Mickey a strisce realizzata da Gottfredson, Walsh e collaboratori ed è assai auspicabile, visto che la presenza della Grande Dinastia dei Paperi nelle edicole rischierebbe di sconsacrare definitivamente ZP precludendogli ogni altro motivo d’esistenza. Ma le intenzioni a quanto pare ci sono e sono anche buone: dunque non resta che aspettare e sperare che le idee e le proposte di quei tre santi di Cannatella, Boschi e Becattini.
L’albo in questione presenta uno strano miscuglio di storie. Da una parte ci sono quelle gradevoli ed interessanti, dall’altra alcuna fuffetta superflua che comunque è assai meglio del lerciume passato. E’ questo un numero migliore dei precedenti, il che non implica che sia necessariamente ottimo ma è comunque un gigantesco passo avanti che, soprattutto, vede finalmente i propositi della testata concretizzati in un obiettivo e in un filo conduttore che potrebbe ridare senso al tutto.
Topolino e i Regali Mutanti (Scarpa): altra inedita del Maestro elargitaci dopo The Secret of the Coat e The Photonic Muffler che, a differenza delle precedenti, ha conservato i testi che non sono dovuti essere stati reinventati dal comunque valido Boschi. La storia in sé non è certo il massimo, e si perde decisamente a tre quarti compromettendosi un po’ con trovate ed espedienti discutibili: rimane comunque piacevole poter rimirare nuove opere dell’immenso Romano che anche quando non raggiunge i suoi massimi livelli si mantiene su livelli ragguardevoli. Graficamente parlando, invece, la qualità è decisamente alta, che deliziano non solo con il Gambadilegno felino ma anche con il cast normale, assai curato come del resto ambienti ed architetture. Un tantino zoppicante la colorazione, sebbene vedere di tanto in tanto un Topolino dal volto roseo faccia senz’altro piacere.
Le Giovani Marmotte e il Colossosarus Paperolensis (Barks/Jippes): storiella piacevole per quanto appartenente al periodo più debole di Barks. Ovviamente è un periodo di relativa debolezza: così come per Scarpa, anche il Barks debole è comunque sempre godibile. Buono il lavoro di Jippes, che sicuramente incarna e rappresenta assai bene lo spirito grafico barksiano anche se questo non lo favorisce come autore autonomo e anzi lo ostacola in un’ideale svezzamento dalla figura di clone dell’Uomo dei Paperi. Rimane comunque il dubbio su che senso abbia pubblicare una storia di Barks ora che la sua opera omnia è in corso d’uscita nelle edicole.
Madam XX (Barks & Hannah): storyboard assai interessante del cortometraggio mai realizzato ma che ha ispirato la capolavorosa Paperino e Le Spie Atomiche. Decisamente è questo il tipo di chicche che ci si aspetta di ZP, non certo le storie su San Nicola. Deliziose le scene in cui Madam XX (palesemente ispirata a Veronica Lake) si ossigena i capelli (perché gli uomini preferiscono le bionde!) e la scenetta finale in cui Donald cerca di recuperare i piani segreti senza dover frugare nella scollatura della sensuale papera.
Stupenda poi la quarta di copertina dedicata al Deposito Oceanico di Rota, piacevole Paperino e Paperoga in: Tessere o Non Tessere? (Kinney/Hubbard). Poco significative le sanvalentinesche Paperino – Cuori Bollenti (Rota), Paperino – Appuntamento al Buio (Hedman/Vicar) e l’anonima Paperino e Quel Matto d’un Cugino (Srobol), che rovinano decisamente l’albo. Albo comunque nettamente superiore dei precedenti, ma con ancora ampi margini di miglioramento, che potranno essere drasticamente ridotti grazie a quella riconversione che l’articolo introduttivo sembra voler anticipare. Magari non in tempi brevissimi, ma ci si spera.
L’Anno del Topo. E’ il caso di dirlo: non solo perchè ricorre l’ottantenario di Mickey Mouse, a anche perché secondo il calendario nipponico il 2008 è dedicato proprio a questo emblematico roditore, come ci mostra anche questa cartolina disegnata dal regista giapponese Goro Miyazaki e che, vista la presenza della Gioconda, sembra citare il più grande film Disney/Pixar, Ratatouille, che guarda caso parla sempre di ratti e affini.
Cogliendo l’occasione dell’ennesima inedita scarpiana pubblicata sul bimestrale dedicato agli appassionati, Luca Boschi redime un interessante articolo che parla appunto di Topolino e che offre anche una breve ma significativa biografia di Floyd Gottfredson. La copertina di Rota sembra incarnare lo spirito dell’articolo, rappresentando l’armonia della classica foto di famiglia modellata sullo stampo barksiano rotta dall’esuberanza di Paperoga e dal timido Topolino, seminascosto, che sembra quasi volere dire “Ehi! Ci sono Anch’io!” (cit.).
Tutto questo lascerebbe presagire la riconversione che alcuni si augurano da tempo per veder resuscitare una testata che non ha molto da dire e per poter finalmente apprezzare una versione curata e definitiva dell’epopea del Mickey a strisce realizzata da Gottfredson, Walsh e collaboratori ed è assai auspicabile, visto che la presenza della Grande Dinastia dei Paperi nelle edicole rischierebbe di sconsacrare definitivamente ZP precludendogli ogni altro motivo d’esistenza. Ma le intenzioni a quanto pare ci sono e sono anche buone: dunque non resta che aspettare e sperare che le idee e le proposte di quei tre santi di Cannatella, Boschi e Becattini.
L’albo in questione presenta uno strano miscuglio di storie. Da una parte ci sono quelle gradevoli ed interessanti, dall’altra alcuna fuffetta superflua che comunque è assai meglio del lerciume passato. E’ questo un numero migliore dei precedenti, il che non implica che sia necessariamente ottimo ma è comunque un gigantesco passo avanti che, soprattutto, vede finalmente i propositi della testata concretizzati in un obiettivo e in un filo conduttore che potrebbe ridare senso al tutto.
Topolino e i Regali Mutanti (Scarpa): altra inedita del Maestro elargitaci dopo The Secret of the Coat e The Photonic Muffler che, a differenza delle precedenti, ha conservato i testi che non sono dovuti essere stati reinventati dal comunque valido Boschi. La storia in sé non è certo il massimo, e si perde decisamente a tre quarti compromettendosi un po’ con trovate ed espedienti discutibili: rimane comunque piacevole poter rimirare nuove opere dell’immenso Romano che anche quando non raggiunge i suoi massimi livelli si mantiene su livelli ragguardevoli. Graficamente parlando, invece, la qualità è decisamente alta, che deliziano non solo con il Gambadilegno felino ma anche con il cast normale, assai curato come del resto ambienti ed architetture. Un tantino zoppicante la colorazione, sebbene vedere di tanto in tanto un Topolino dal volto roseo faccia senz’altro piacere.
Le Giovani Marmotte e il Colossosarus Paperolensis (Barks/Jippes): storiella piacevole per quanto appartenente al periodo più debole di Barks. Ovviamente è un periodo di relativa debolezza: così come per Scarpa, anche il Barks debole è comunque sempre godibile. Buono il lavoro di Jippes, che sicuramente incarna e rappresenta assai bene lo spirito grafico barksiano anche se questo non lo favorisce come autore autonomo e anzi lo ostacola in un’ideale svezzamento dalla figura di clone dell’Uomo dei Paperi. Rimane comunque il dubbio su che senso abbia pubblicare una storia di Barks ora che la sua opera omnia è in corso d’uscita nelle edicole.
Madam XX (Barks & Hannah): storyboard assai interessante del cortometraggio mai realizzato ma che ha ispirato la capolavorosa Paperino e Le Spie Atomiche. Decisamente è questo il tipo di chicche che ci si aspetta di ZP, non certo le storie su San Nicola. Deliziose le scene in cui Madam XX (palesemente ispirata a Veronica Lake) si ossigena i capelli (perché gli uomini preferiscono le bionde!) e la scenetta finale in cui Donald cerca di recuperare i piani segreti senza dover frugare nella scollatura della sensuale papera.
Stupenda poi la quarta di copertina dedicata al Deposito Oceanico di Rota, piacevole Paperino e Paperoga in: Tessere o Non Tessere? (Kinney/Hubbard). Poco significative le sanvalentinesche Paperino – Cuori Bollenti (Rota), Paperino – Appuntamento al Buio (Hedman/Vicar) e l’anonima Paperino e Quel Matto d’un Cugino (Srobol), che rovinano decisamente l’albo. Albo comunque nettamente superiore dei precedenti, ma con ancora ampi margini di miglioramento, che potranno essere drasticamente ridotti grazie a quella riconversione che l’articolo introduttivo sembra voler anticipare. Magari non in tempi brevissimi, ma ci si spera.