[Topolino] Annata 2006

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • ("Tutti mi chiamano Topolino, perchè sono piccolo, ma il mio nome è Mickey... perciò saremo i Wizards of Mickey!"...)
    Signori, questa trovata è PEGGIO di quella del codice PK sullo scudo... cioè, io non lo credevo possibile...



    M A H . . .
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Pensa se facevano dire a qualcuno "cosa fai, ammicchi?" "e allora ci chiameremo..."
  • ma su... abbiamo chiamato Topolino così per 80 anni, adesso arriva STEFANO AMBROSIO a dirci che si chiama così perchè è piccolo e il suo nome è Mickey!!!!!!!!!!!!

    /me va a piangere in un angolo
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Grrodon ha scritto:Pensa se facevano dire a qualcuno "cosa fai, ammicchi?" "e allora ci chiameremo..."
    E' troppo bella questa frase... l'ho messa nel mio MSN!

    E ancor non riesco a smettere di ridere...
  • #2655

    Bè è una beltade comprarsi Topolino e trovare ai due capi del giornale due storie a puntate.

    I Bis-Bis di Pippo - 8° Episodio: Sulla Rotta di Pippòn (Sisti/Ferraris): Niente di che, carina, nulla più. Sarà per i disegni di Ferraris, ma non è fra gli episodi migliori. Porta avanti coerentemente quello che la saga è stata finora, una carrellata storica che mostra come in ogni epoca i Pippidi abbiano avuto una vita più facile degli altri proprio perchè sorretti dai parenti. Mi chiedo se esaurire il medioevo in due episodi sia stato appropriato cmq vabbuò.

    Wizards of Mickey - Episodio 2: La Palude dei Dolmen (Ambrosio/Gervasio): Uhmm. Bè, come metterla in maniera carina? Ambrosio non è esattamente un innovatore, ecco. Il vero Wizard è lui, il mago del riciclo e della rielaborazione di ciò che fa tendenza. Tutto ciò che fa è marketing, un pastone di ciò che va per la maggiore. E questa cosa si sente in questo secondo episodio che carino è carino, ma che i disegni di Gervasio, molto più "standard" di quelli del Pastro valorizzano fino a metterne a nudo le debolezze sceneggiatorie. La scena di Nereus/Gandalf prigioniero di Sarumacchianeruman, è ai limiti del plagio, e per quanto possa sottolineare la natura citazionistica di questa opera mettendo in scena Ron, Harry e Hermione, non si può fare a meno di notare la sboronaggine frittolosa del tutto. E' una pena dire queste cose di un episodio che mi è anche piaciuto più del primo (ottime le atmosfere comunque) però non posso fare a meno di accorgermi di quanto lo stile ambrosiano sia pretenzioso e ben lontano da ciò che altri autori ben più originali stanno facendo in questo periodo.

    Per fortuna che il prossimo numero già dalla copertina sembrerebbe promettere qualcosa di ben più succoso...
  • Notizia dell'ultim'ora. Pare che il prossimo Tpo non sarà quello con Casy, malgrado la copertina lo lasciasse intendere, bensì la famosa storia noir di Faraci annunciata da secoli.
  • Elikrotupos ha scritto:ma su... abbiamo chiamato Topolino così per 80 anni, adesso arriva STEFANO AMBROSIO a dirci che si chiama così perchè è piccolo e il suo nome è Mickey!!!!!!!!!!!!
    No, vabbe' dai... questo non è il vero Topolino, sono dei personaggi che stanno in qualche altra dimensione eccetera... come una parodia. Per cui li chiami pure un po' come gli pare ;)
  • In effetti sì, ma anche pk frittole non era il vero pk... Comunque con WoM ho chiuso... Compro solo il prossimo perché pare ai sia faraci...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:In effetti sì, ma anche pk frittole non era il vero pk...
    Certo, ma era il normalissimo Paperino che viveva a Paperopoli eccetera... qui no, siamo nella terra di mezzo o in sua cugina, per cui chissenefrega alla fine! E' "infrittolabile" per fortuna.
    Comunque con WoM ho chiuso... Compro solo il prossimo perché pare ai sia faraci...
    Togli pure il pare!
  • Grrodon ha scritto:#2655
    Wizards of Mickey - Episodio 2: La Palude dei Dolmen (Ambrosio/Gervasio): Uhmm. Bè, come metterla in maniera carina? Ambrosio non è esattamente un innovatore, ecco. Il vero Wizard è lui, il mago del riciclo e della rielaborazione di ciò che fa tendenza. Tutto ciò che fa è marketing, un pastone di ciò che va per la maggiore. E questa cosa si sente in questo secondo episodio che carino è carino, ma che i disegni di Gervasio, molto più "standard" di quelli del Pastro valorizzano fino a metterne a nudo le debolezze sceneggiatorie. La scena di Nereus/Gandalf prigioniero di Sarumacchianeruman, è ai limiti del plagio, e per quanto possa sottolineare la natura citazionistica di questa opera mettendo in scena Ron, Harry e Hermione, non si può fare a meno di notare la sboronaggine frittolosa del tutto. E' una pena dire queste cose di un episodio che mi è anche piaciuto più del primo (ottime le atmosfere comunque) però non posso fare a meno di accorgermi di quanto lo stile ambrosiano sia pretenzioso e ben lontano da ciò che altri autori ben più originali stanno facendo in questo periodo.
    Grrodon è sempre molto buono. Decisamente troppo. WoM è un'ambrosianata dura e pura, però, e la cosa mi irrita di molto (di troppo?).
    D'accordo, c'è l'atmosfera degna di nota (ma secondo me è tutto merito della colorazione azzeccata, indiscutibile lato positivo dell'epopea dei "maghi di mickey"). Va bene, il trio è sempre bello da vedere all'opera (io sono uno di quelli che sbavano per Kingdom hearts, sia ben chiaro, anche se Sora non vale mezzo Topolino). E poi la prima puntata della serie è stata disegnata da un Pastrovicchio in forma smagliante.
    Ma allora com'è che il tutto mi puzza così tanto di aria fritta? (e non credo di essere l'unico a provare simile sentimento di ripulsa per la serie di storie in oggetto!)
    Innanzitutto 'sta storia dei "tornei", dei combattimenti e delle prove da superare è decisamente più degna di un videogioco che di un fumetto, magari di una serie televisiva alla quale ispirarsi per creare qualche stronzissimo gioco di carte collezionabili (a suo tempo criticai PK FRITTOLE proprio per via dei suoi detestabili ritmi e stereotipi di matrice videoludica). I dialoghi, a mio parere unica ancora di salvataggio per qualunque narrazione dalla mediocre sceneggiatura e dal soggetto ancor meno degno di stima, sono brillanti come carbonella: dobbiamo trovare i diamagic per comporre la sacra corona perchè ovviamente la magia dei diamagic salveràla nostra gente e le nostre case in modo tale che il fuoco dell'inferno non prevarrà contro di esse (cit. di bassa lega).
    E quanto ancora il buon Ambrosio dovrà scassarci le palle con Paperino che scappa dal mugnaio, le squadre di maghi dai nomi anglofoni, le intuizioni "telefonate" del topastro e tante altre simili amenità?
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
  • AAIUTO AIUTO!!! Oddio cosa c'è sul topo... TOYLAND 2!!!
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Non c'è anche qualcos'altro?
  • Ah, sì...

    ODDIO AIUTO AIUTO!!! La copertina di casty!! ;_;
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Topolino… sulla scena del delitto (Faraci/Cavazzano): posso dirlo? Lo dico: Tito Faraci è semplicemente un genio. Mai scontato e sempre innovatore, pur rimanendo ancorato ai canoni classici. La storia è uno spassoso ed efficace miscuglio tra giallo scientifico e commedia degli equivoci; complici dei vari fraintendimenti della figura di Topolino sono Manetta e Rock Sassi, caratterizzati al punto giusto, anche se devo dire che Rock ha perso, dagli esordi, un po’ di spessore: da abile poliziotto texano, temuto persino da Gambadilegno e Macchia Nera, a babbeo puro e semplice… Tuttavia in questo contesto le sue nuove caratteristiche si inseriscono perfettamente; splendido il personaggio di Gambadilegno (non il cattivo gottfredsoniano ma neanche il ladro-macchietta moderno) e i suoi complici per non parlare del tenente Bolson; sembra quasi che questo personaggio provenga da una realtà non realistica come quella di Andeville, ma che entra ugualmente in contrasto stridente con la Topolinia “città sulle nuvole”, dove ispettori incompetenti inquinano impunemente la scena del crimine, dove i principali sospettati di ogni malefatta sono Gambadilegno e Macchia Nera, dove “la polizia si affida a un dilettante” e dove “non è semplice rilevare impronte digitali” (mi sono rotolato dalle risate per mezz’ora quando l’ho letta!). Il tutto condito da gag “tormentone”, dalla citazione a Baldo e da una sana scazzottata che non vedevamo sulle pagine del Topo da troppo tempo, ormai! L’unica pecca di questa storia? Che probabilmente è l’unica produzione faraciana per la Dinsey per mooolto (troppo) tempo.
    Wizards of Mickey – Il Segreto della Grande Corona (Ambrosio/Palazzi): posso dirlo? Lo dico: questa saga sta prendendo una brutta piega, IMHO. Passi il riepilogo con una distinzione quasi bambinesca tra “eroi” e “malvagi”, passi la borsa magica di Pippo che ricorda un certo gonnellino di un certo uomo del futuro, passi la storia di Fafnir che, sdolcinata al punto giusto, ricorda Dragon Lords… ma l’Amuletofonino mi ha fatto semplicemente accapponare la pelle! E, come se non bastasse è la cosa meno fantasy che abbia mai visto… Vogliamo parlare poi della storiellina della Corona e dell’Incudine del Fato che ricorda l’omonima Voragine? O dell’incantesimo della puzza eterna (Aaaargh!)?
    L’happy end, quanto mai prevedibile (con un po’ di filippica sull’amicizia ecc, ecc…) rovina anche la figura dei Draghi, che si poteva sviluppare in maniera molto migliore. Insomma, per ora, la cosa veramente bella di questa saga sono i disegni, questa settimana realizzati da un Palazzi abile e particolarmente ispirato.
  • WoM è Latristezza. Amuletofonino? Incantesimo della puzza eterna? La migliore storia di Scarpa o Barks avrebbe perso molto con trovate di tal fatta.
    Penoso il riassunto iniziale (vogliono provare una continuity di ampio respiro? che si risparmino 'sti teatrini stronzi che nulla danno a chi ha letto le puntate precedenti e anche a chi non lo ha fatto).
    Pessima la storiella di Fefnir e del suo raffreddore (buona solo la ripresa della battuta "E' il suo modo di ringraziare" nel finale).
    Pessimi i draghi che capiscono che "anche i senza-scaglie sono capaci di atti nobili".
    Pessimo Topolino. Non era un mago imbranato all'inizio della serie? Ed allora com'è che ora si ritrova a combattere con inusuale baldanza in un torneo fra maghi di alto livello al quale partecipano campioni di ogni tipo (come 'sto team magma fire)?
    Pessimo il flashback e l'insensato accavallarsi di rivelazioni e preoccupazioni nell'incipit della storia (ho fatto davvero fatica a distinguere quale fosse il filo logico che unisse le primissime tavole, fra incudini fatati, corone spezzate, draghetti ammalati e zii paperoni "alternativi").
    Ambrosio mio, la tua è una frittata mal fritta e ancor peggio condita.
    Unica nota positiva: la tavola introduttiva (nonchè la preview della prossima copertina del Topo). Ma non è forse a causa di questi disegni che ci siamo fatti troppe illusioni su tutto il progetto? :stronk:
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
  • Direi che parlare di WoM è quanto di più fuori luogo si possa fare questa settimana.
  • PORTAMANTELLO ha scritto:anche se devo dire che Rock ha perso, dagli esordi, un po’ di spessore: da abile poliziotto texano, temuto persino da Gambadilegno e Macchia Nera, a babbeo puro e semplice…

    [..] e "dove non è semplice rilevare impronte digitali” (mi sono rotolato dalle risate per mezz’ora quando l’ho letta!).
    Quoto. Mi hai tolto le parole, anzi, le lettere di bocca (anzi, di testiera)... :P
    Il personaggio di Bolson è palesemente ispirato al Grissom di C.S.I, ma, a differenza di quanto sperato da Sprea nel Papersera, dubito che potremo rivederlo ancora... L'unico "cono d'ombra" della storia, è che non è stata spiegata l'assenza del commissario durante le indagini (il che, sia chiaro, è anche un bene ai fini della storia)...

    Ma vogliamo dimenticarci di Cavazzano? Splendida prova anche la sua, che fa dimenticare le recenti storie da lui firmate (mi viene quasi da pensare che si tenga da parte le "matite buone" per utilizzarle sonlo per le occasioni giuste...)
    Particolarissimi i due complici di Gamba (uno, graficamente, sembra provenire da una storia di Bottaro, ma anche di Ferraris, per via del naso...)
  • #2656

    Ci siamo finalmente, il numero atteso da più di un anno è giunto. E si fa annunciare da una copertina piuttosto generica ad opera di Casty, sempre più artista completo. Viene però il dubbio che sia stata disegnata da Casty per una sua storia e qui riciclata. Cmq la cosa notevole è che le storie del numero sono cinque, il che mi pare un buon compromesso. C'è una buona distinzione tra lunghe e brevi e anche questo è bene. La cosa migliore però resta il fatto che abbiano deciso finalmente di pubblicizzare come si deve un volume evento come La Nera di Topolino. Raramente in un servizio si erano fatti i nomi degli autori, e quasi sempre soltanto per commemorazioni, annunci di morte o appuntamenti fieristici. Ma questa volta si punta il dito sulle storie di Tito Faraci, e il Topo inizia a riconoscere quell'autorialità da tempo sperata. Non parlo di riconoscimenti contrattuali ovviamente, cosa di cui non possiamo sapere molto, ma proprio del tipo di prodotto che si cerca di vendere alla gente. Non più una raccolta di storie ipermegagiallissime ma il volume con le storie di Tito Faraci. Target più alto o riconoscimento di una minor superficialità da parte dei bambini? Forse entrambe le cose, fattostà che sono cose belle queste.

    Topolino sulla Scena del Crimine (Faraci/Cavazzano): Arieccolo! E' dai tempi dei Due Piedipiatti in Fuga (2004) che non lo si rivedeva (escludendo la storiella sponsorizzata su Fiorello). E il ritorno avviene coi personaggi tanto amati, che questa volta si spartiscono lo spazio per ottenere una storia corale. Perchè questa è sia una storia del filone Manetta/Rock Sassi che una sull'ambiguo rapporto Topolino/Gambadilegno. E non solo, perchè a far da connettore tra i due ambiti c'è il nuovissimo Barry Bolson, tenente della scientifica e, si spera, personaggio d'ora in poi ricorrente. E non sarebbe la prima volta, visto che nell'ultimo decennio il commissariato di Topolinia oltre che da Rock Sassi è stato rifornito di un sottobosco di tutto rispetto, fatto anche di poliziotti "minori" come Phil, Ray e Joe. Faraci in questi anni ha creato il suo microcosmo pazientemente e per gradi, sposandolo alla pefezione con l'universo preesistente, col quale non solo non è entrato mai in contraddizione ma con cui ha sempre amato giocare, mettendone a nudo i punti deboli e sfruttandoli per trarne nuovi punti di forza. E il senso del metodo faraciano sta tutto nelle prime sette tavole di questa storia, dove avviene l'incontro tra Bolson, Manetta e Rock Sassi. Due realtà messe a confronto, quella realistica e "ad alto target" di Bolson, che sembra sbucato fuori da un telefilm americano, e quella fantasiosa di Topolinia in cui è difficile rilevare le impronte digitali perchè tutti portano i guanti, e dove i colpevoli sono sempre Gambadilegno e Macchia Nera. L'unico modo di distruggere uno stereotipo è metterlo sotto gli occhi di tutti, problematizzandolo. Faraci lo sa bene, e sono anni che purifica lo scenario poliziesco Disney valorizzandolo e sfidando continuamente gli stessi paradossi che decenni di storie, spesso ripetitive, hanno provocato.
    Altri punti notevoli della storia sono rappresentati dagli inside-jokes come la citazione agli "allegri castori" (e una lacrimuccia scende ripensando a Baldo), la già citata battuta dei guanti e soprattutto l'affermazione di Manetta che non fa mistero di aver sospettato di Topolino un tempo, ritirando fuori quella vena rosicona e ostile che aveva nelle storie di Gottfredson e di Scarpa. Cavazzano direi che si è comportato benissimo, sia nel tratteggiare Bolson, che nel conferire in più di una vignetta delle pose assai dinamiche e deliziosamente estetiche a Topolino. Unica nota negativa è rappresentata da Rock Sassi che, sia caratterialmente che fisicamente, ha perso parte dell'aria da duro che aveva, ottenendone in cambio una caratterizzazione meno spigolosa e più fanciullesca. E questo è male, visto che erano i suoi occhietti piccoli piccoli e la sua ruga a delinearne il personaggio. In compenso però ci viene regalata nel finale una bella zuffa a sei, come da tempo non se ne vedevano.
    Insomma Faraci è tornato e l'ha fatto col botto. Non sarà questa la storia che scalzerà dal mio cuore Il Fiume del Tempo, il barbiere Aristide o Gli Ultimi dell'Anno ma resta sempre una lezione di sceneggiatura e il modo attualmente più intelligente di raggiungere quella media dei target che la Disney dovrebbe porsi come obiettivo.

    Wizards of Mickey - Episodio 3: Il Segreto della Grande Corona (Ambrosio/Palazzi): Sì insomma, un altro Toyland sostanzialmente. Ormai si è capito di che pasta sia fatto questo progettone. Che poteva anche esser digerito meglio se non ci fosse stata quell'enorme montatura pubblicitaria. Tolkien, Star Wars, Harry Potter, Pokémon, Yu-Gi-Oh. Ormai si è capito che Ambrosio assorbe tutto, lo frigge e lo riversa in Wizards of Mickey. Quest'episodio è Pokémon, nulla più, nulla meno. C'è Pikachu - amico mio - con la tosse. La sfida dell'episodio, con l'avversario che si redime a razzo sul finale, l'inizio di una nuova amicizia. La zoomata intensa su Paperino che dice "non possiamo abbandonarlo, è mio amico!". Oltre al Signore degli Inganni che è anche il nome del villain del ciclo di Shannara, e un lungo flashback sugli errori del passato e sulla corruzione di Voldesarumanakin. E poi c'è l'Amuletofonino. Vabbè, torno a leggermi Faraci.

    E la settimana prossima i bis bis, il castello e una storia coi bassotti. Mah. Voio Casty.
  • Niente da aggiungere a quanto detto da Grrodon sull'ultima fatica del Faraci.
    Ottima prodezza del buon Tito, forse un tantinello più umoristica del solito, molto meno noir di quanto mi sarei mai aspettato.

    Qualche considerazione su Bolson.
    I fortunati possessori del cofanetto di 4 dvd della stagione n° 7 de "I simpson" si guardino la puntata "22 cortometraggi di Springfield" avvalendosi del commento degli autori, in particolar modo la tranche dell'episodio relativa a Skinner. Il sovraintendente Chalmers, in particolar modo, viene presentato come uno dei migliori personaggi della serie in quanto l'unico davvero "realistico", l'unico che si accorge realmente delle assurdità che gli altri comprimari commettono quotidianamente.
    E' un pò il meccanismo della prima parte della storia di Faraci dell'ultimo numero del Topo: Bolson è un personaggio "realistico" e il giochino della satira sugli stereotipi disneyani non sarebbe riuscito senza la sua buona dose di umana razionalità.
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
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