Nella sconfinata filmografia di Mel Brooks occorre distinguere e accuratamente separare le (più o meno) buone cose (Non toccate le vecchiette, L'ultima follia di Mel Brooks, ...) da una marea di roba assolutamente indecente (parodiume vario) ed infine creare una sezione ad hoc per Frankestein Junior, vero e proprio capolavoro comico-demenziale in cui Brooks riesce abilmente ad inserire qua e là sprazzi di poesia (seppur ovviamente orchestrata su toni demenziali); il lavoro è reso inoltre facilissimo da un cast perfetto (indimenticabili il gobbo Marty Feldman, il grandissimo Gene WIlder e, perché no, il cieco Gene Hackman), da una manciata di scelte azzeccatissime (in primis l'affascinante b/n) e da una sceneggiatura ricolma di perle (lupo ululà eccetera) che lanciano il film in una dimensione estranea alla parodia, trasformandolo quasi in un remake dell'opera originale della Shelley; remake arricchito dalla poetica (concedetemelo) di Mel Brooks.
Ultima modifica di Blonde il venerdì 16 novembre 2007, 18:54, modificato 17 volte in totale.
