Mi verrebbe da dire "Man vs Corporation": per intenderci ciò che succede in Bambi aveva un supervisore con un certo modo di impostare certe sequenze, mentre Il Re Leone è un film che doveva seguire un diverso rigore un po' impreciso che caratterizza tutti i film del periodo '80/'90 (eccezion fatta in parte per quelli ove metteva mano il buon Howard Ashman), votato alla possanza e all'epicità tipicamente hollywooddiana.troms ha scritto:Però faccio sempre il confronto tra la morte di Mufasa e quella della madre di Bambi. Nel primo caso sembra tutto costruito a puntino per provocare la lacrimuccia: il corpo di Mufasa che appare lentamente nella foschia, Simba che cerca di svegliarlo e poi chiede aiuto - come se si rivolgesse al pubblico - e infine piange sul cadavere, la musica solenne in sottofondo, le maestose inquadratore del paesaggio circostante...la morte della madre di Bambi, invece, è intima e sommessa, mai rappresentata direttamente, ma proprio per questo più agghiacciante ed efficace nel mostrare ciò che vuole mostrare. Non a caso la suddetta scena del Re Leone a me non ha mai particolarmente "preso".
A me la scena di Simba piangente fa effetto, e ciò dipende evidentemente da me più che dall'emotività della sequenza (comunque presente), però mi trovo inevitabilmente d'accordo con te.
C'è inoltre da dire che Bambi è un film "freddo" dall'inizio alla fine: non importa quanti sentimenti e tenere sequenze vengano messe in mostra, è quasi un documentario. Lo spettatore non era mai stato così "spettatore" davanti ad un opera animata prima d'allora, forse solamente davanti a Fantasia, che segue, in parte, la medesima via (le eccezioni sono ovvie L'Apprendista Stregone, la Pastorale e parzialmente anche la Danza delle Ore).
La scena del corpo di Mufasa, per quanto ben gestita, non è molto diversa da mille altre scene viste nella storia del cinema, mentre il piccolo cerbiatto che chiama la mamma nel buio della tempesta senza ricevere risposta non è mai stata ripetuta e probabilmente mai lo sarà.