All'inizio degli Anni '40, la major RKO concede a un giovane Orson Welles la totale libertà creativa per realizzare il suo primo film; questo evento, unico nella storia del cinema, si verifica a fronte della notorietà che Welles già aveva per una serie di spettacoli teatrali di successo, e per la celebre beffa radiofonica basata sulla
Guerra dei Mondi del suo quasi-omonimo Wells. In particolare quest'ultima performance, dimostrò che a soli 23 anni Orson Welles aveva un grande talento nella comunicazione di massa e nello sfruttamento innovativo dei nuovi mezzi di comunicazione; questo portò la RKO a offrirgli carta bianca e una cifra stratosferica, per assicurarsi che facesse parte della propria scuderia, consapevole del rischio di avere a che fare con una personalità artistica al di fuori da ogni schema, incline alla trasgressione e alla provocazione.
Quarto Potere è la ricostruzione della vita di Charles Foster Kane, magnate dell'editoria, che sussurra "Rosabella" in punto di morte; chi o cosa si celi dietro questa parola sarà il fulcro dell'indagine effettuata da un giornalista, intenzionato a scrivere un servizio sensazionale che rivelasse la vera personalità dell'importante editore.
Il passato di Kane viene rivelato attraverso le testimonianze, spesso in contraddizione l'una con l'altra, delle persone che l'hanno conosciuto e hanno collaborato con lui; mostrando flashback in ordine non cronologico, Welles lascia allo spettatore il compito di riordinare quanto visto e farsi una propria idea di come si siano svolti i fatti, come per i pezzi di un puzzle (non a caso è il passatempo preferito della moglie di Kane). Il tema di fondo di tutta l'opera è la perdita dell'infanzia, di come il protagonista ne sia stato privato per essere gettato in un mondo dove regnano il denaro e la corruzione.
Il protagonista del film è un personaggio fittizio, ma era palese all'epoca un attacco alla figura di William Hearst, magnate dell'editoria con una vita simile a quella di Kane; la vicenda era piuttosto scomoda, facendo parlare di sè quando il film era ancora in produzione, tanto che Hearst offrì 800.000$ alla RKO per non far uscire il film.
La RKO rifiutò l'offertà, ma il film fu comunque ostacolato da Hearst, e proiettato in un numero relativamente ridotto di sale, per non scontrarsi apertamente contro uno degli uomini più potenti dell'epoca; la distribuzione limitata fece sì che
Quarto potere non ottenesse un grande successo di pubblica, e la critica lo apprezzò, ma al di sotto di quanto merita, prevalentemente per la fotografia.
Welles infatti sperimenta nella sua opera prima l'utilizzo della cinepresa in modi completamente nuovi, esplorando possibilità assenti nel cinema delle origini, ma che diverranno consuetudine nel cinema moderno: le sue inquadrature sono originali e virtuose, analizzano l'azione da punti di vista inconsueti, stratagemma che si ritiene Welles abbia prelevato dalle vignette dinamiche di
Spirit, di Will Eisner. Il regista gioca consapevolmente, cosa mai accaduta prima, con la profondità di campo, i riflessi, i piani sequenza; come se tutto ciò non bastasse, interpreterà personalmente il protagonista della sua opera, diventandone in pratica il responsabile unico.
Il film vinse un solo Oscar per la sceneggiatura originali, ma a distanza di anni venne rivalutato dalla critica; oggi è una presenza fissa nella lista dei film più memorabili realizzati, e la maggior parte dei critici ritiene non sia azzardato ritenerlo il film più importante di tutta la storia del cinema.