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[Philip Pullman] La lama sottile

Inviato: sabato 12 gennaio 2008, 21:55
da Mike Haggar
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Continua la saga di Queste oscure materie.
Il tanto atteso varco per "l'altro mondo", tanto bramato e perennemente citato durante le vicende del precedente volume La bussola d'oro, finalmente è stato aperto.
Lyra, la nostra protagonista, lo ha varcato, e finalmente noi lettori scopriamo che il tanto vociferato "altro mondo" è quello "reale", il pianeta Terra degli anni 90.
Qui, Lyra incontrerà un nuovo amico e compagno d'avventure, Will Parry, un bambino che vive nella nostra Oxford, in fuga da un gruppo di loschi individui.
I due ancora non lo sanno, ma forse anche il loro incontro non è casuale, ma parte del grande piano che il destino ha in serbo per loro e per l'universo intero...

Il secondo volume della trilogia si fa meno fantasy nel senso classico del termine e ancora più cupo e filosofico del primo episodio. Ambientato tra il nostro mondo, quello di Lyra incontrato ne "La bussola d'oro", e un terzo, Cittagazze, una città di mare abitata da oscure presenze che uccidono gli adulti e risparmiano solo i bambini, "La lama sottile" è un thriller pieno di colpi di scena serratissimi, dove la riflessione filosofica e religiosa è spinta alle più estreme conseguenze.
L'universo di Pullman viene ancora una volta ribaltato completamente, ma non dimentica le sue origini. Personaggi come Lee Scoresby o Serafina Pekkala, importanti compagni d'avventura di Lyra nel primo episodio, qui compiranno parallele avventure in solitario, venendo approfonditi ulteriormente. E scopriremo che anche il più piccolo e irrilevante dettaglio del volume precedente, così irrilevante non lo era, dopotutto, dato che la trama portante di questo secondo episodio sarà incentrata proprio su di lui!

Degna continuazione di una delle storie fantasy più originali, innovative, avvincenti e provocatorie degli ultimi anni. Vedremo, nelle cinquecento e passa pagine del terzo e ultimo libro della saga, come questo grande autore che è Philip Pullman concluderà la sua appassionante vicenda e come ribalterà ancora il mondo da lui creato.

Re: Philip Pullman: La lama sottile

Inviato: sabato 13 agosto 2011, 00:35
da Bramo
Libro particolare, questo romanzo di mezzo della trilogia di Pullman.
Egoisticamente parlando, però: l'ho trovato particolare secondo i miei gusti.
All'inzio, infatti, ne sono rimasto favorevolmente colpito: la parte in cui veniamo subito a conoscenza del nuovo personaggio della saga, Will, è molto bella e toccante per come viene descritto il suo atteggiamento verso la malattia della madre e la sua solitudine dovuta anche al suo doversi prendere cura del genitore. Lì mi ha ha sinceramente preso, e anche la parte thriller che ne segue con il mistero della sparizione del padre del ragazzo e con misteriosi uomini che cercano alcune carte legate al papà di Will è stuzzicante.
Però iniziano a un certo punto a mancare i punti fermi, a mancarti i personaggi del primo libro... e quando ritroviamo Lyra, ecco che io mi arrovello su come sia possibile che Will si sia stupito così poco nei confronti di un'apertura verso un altro mondo.
Ma è solo una fase, e poi si ingrana: la scrittura di Pullman torna ad essere effervescente come aveva dimostrato ne La Bussola d'Oro, e come dice Mike qua sopra vengono approfondite le riflessioni filosofico-teologiche introdotte nel primo romanzo, con la questione della Polvere vista dalla fisica del nostro mondo. E il bello è che questo è niente: occorre arrivare più addentro al libro, verso la fine, ma poi il lettore arriva alla consapevolezza del racconto teologico che sta facendo l'autore attraverso i suoi personaggi e i vari mondi esistenti. Il piano di Lord Asriel è quantomeno... ardito, anche se la parola è decisamente inadeguata. Ma di certo affascinante per il significato e gli intenti di cui è rivestito. L'identità di Lyra è un colpo di scena non da poco e geniale nell'economia di tutta la storia. Così come a figura di Will rappresente una bella allegoria, oltre ad essere descritto proprio bene nei suoi sentimenti. E non è da dimenticare lo strumento che dà il titolo al libro, un coltello che già da quello che capiamo in questo romanzo è formidabile, ma che sembra possa avere un'importanza ancora più grande per il futuro.
Ritengo poi bella la figura dell'aeronauta Scoresby, che nel primo libro era forse rimasto un po' in ombra ma che ora ha l'occasione per essere protagonista di una parte particolare di tutto l'intreccio, in cui il suo coraggio e la sua personalità avranno l'occasione di emergere restituendoci un bellissimo personaggio.

Philip Pullman non scherza più, e dopo un primo libro in cui la viviacità della narrazione e il fantasy la facevano da padroni qui pur non perdendo il gusto del raccontare quest e avventure approfondisce alcune tematiche delicate in modo per niente banale. E allora il viaggiare tra i mondi, la figura della fisica del nostro mondo, Cittagazze, gli Angeli, il ruolo delle streghe e gli intenti della rediviva signora Coulter trasfigurano tutti in qualcosa di più alto, in un disegno elevato e complesso dagli interessanti risvolti filosofici, che non vedo l'ora di vedersi compiere nell'ultimo romanzo della trilogia.