Rat-Man #46: Camera 9
"Camera nove" è un numero che commuove.
Oltre a rappresentare una svolta per la continuity ratmaniana, prima limitata solo agli eventi passati, ora più serrata, prepara il campo per una seconda e più matura fase.
Rat-Man, ricoverato in ospedale esattamente dove l'avevamo lasciato al termine di Rat-Max, attraversa una fase di ripiegamento interiore: spaventato dal mondo esterno, pronto a rimpiazzarlo con altri supereroi nuovi di zecca, protrae oltremisura la sua convalescenza illudendo sè stesso di non essere ancora guarito.
Durante questa fase di stallo sfoga il suo eroismo latente prendendosi cura di un anziano abbandonato, il tenero signor Guglielmo, uno dei migliori personaggi mai sfornati da Ortolani.
Il numero ci immerge in una quotidianità fatta di piccole schermaglie per poi concludersi tristemente la notte in cui il signor Guglielmo si spegne e Rat-Man decide di riprendere il suo posto nella società.
Un numero meraviglioso in cui Leo si esprime al massimo.
Rat-Man #47: Scuola di Fumetto
Sembrava fosse già stato detto tutto sul metafumetto e invece qualcosina ancora da dire c'è. Non che l'idea mi entusiasmi, avrei preferito vedere la quadrilogia di Dio come l'Apice del discorso cominciato con R-Files e invece no...
Il rischio è che Ortolani finisca per marciarci sopra e che questo vada a scapito del resto. Eppur mi fido, Leo ha promesso che dopo il #50, avremo una nuova trilogia (Rat-man: anno uno) e poi sarà dato il via alla lunga marcia che ci porterà all'ancora lontana conclusione.
Scuola di fumetto è un numero un po' boh. La storia, oscillante tra sogno e ricordo, sembra essere buttata un po'lì e non si capisce bene dove voglia andare a parare. Forse il problema è che siamo in una fase di transizione e la sproporzione tra numero di tavole e carne al fuoco ivi inserita non aiuta un Leo ormai abituato a strutturare le sue idee migliori in grandi saghe.
Eppure a me questo numero non è affatto dispiaciuto. Il protagonista è ancora una volta il ratman attore e non il supereroe che conosciamo. Apprendiamo inoltre che i fumetti "niubbi" hanno le sembianze di scarabocchi infantili, e che solo attraverso appunto la scuola del titolo giungono "a maturazione".
Il finale lascia il lettore confuso, non tutto viene spiegato. I ciechi probabilmente rappresentano cloro che non capiscono il fumetto, ma allora perchè Tristazzi non ha gli occhi? Secondo me tutto andava spiegato un po' meglio, ma è anche vero che così ci ha guadagnato l'atmosfera.
In appendice, due tavole inedite, l'ultima burba e il buon vecchio star rats episodio 1.
Rat-Man #48: Rat-Man & Friends
Allordunque, il tanto atteso decennale è giunto ed ecco la tanto annunciata multistoria.
Rat-Men (Ortolani): 6 tavole introduttive che inaugurano egregiamente l'albo. La gag delle mentos è vecchia (utilizzata anche nella trilogia del ritorno), ma sempre godibile; il "mi dia una trilogia" di pagina 4 rocsa tantissimo.
Senzappello (Cavalli/Cantù): graficamente interessante assai. mi è piaciuta l'impostazione iperstilizzata di Tartakovskiana memoria e l'atmosfera videoludica. Belli anche i grigi (i chiaroscuri, non gli alieni). La storia invece non mi ha granchè entusiasmato. L'idea del giudice col martellone è non poco intrigante ma viene portata avanti a suon di battute non sempre all'altezza. Nota di demerito: completamente sballata la caratterizzazione di Clara; la moglie di Bracco tradisce, sì, ma lo fa con uno spirito diverso. é fondamentalmente una donna malinconica, divorata dai sensi di colpa, e malgrado tutto, ama suo marito. é un personaggio straordinario e paradossalmente poetico. vederla tratteggiata così mi ha urtato.
C'era una volta...(per una volta) (Clod): Veramente Pessima questa. Uno spunto banale portato avanti a suon di gag straabusate. Non mi ha strappato alcuna risata. Da dimenticare.
Contratto col Ratto (Bonfatti): Il CAPOLAVORO del numero. Uno sfogo, un omaggio, una dichiarazione d'intenti e soprattutto una pacca sulla spalla per Leo. Più metanarrativo ancora della stessa quadrilogia di Dio, Contratto con il ratto parla di Contratto con il ratto. e lo fa toccando varie tematiche, tra le quali spicca la necessità di chiudere un fumetto quando non ha più nient'altro da dire. Bonfa in questo si dimostra solidale con Leo.
La definizione che lo stesso Bonfa, poi, fa di Cattivik, come di un fumetto "sfruttato in tutti i modi ma su cui si è investito ben poco per svilupparne le potenzialità", mi trova pienamente concorde.
Molti si son lamentati della sovrabbondanza di dialoghi. Non che sia necessariamente un difetto, devo ammettere però che tutti quei balloon affaticano un po' il lettore. Sottigliezze cmq.
Sacrifici (Ampollini/Soffritti) : Rat-Man Disney! WoW!! Esalto a parte, Sacrifici fra tutte è la storia che più sente il bisogno di aggiungere qualcosa a quanto già detto da Leo.
Si colloca infatti in quella che ormai viene considerata la continuity-bis, quella del Rat-man attore visto nella Quadrilogia di Dio, di cui Sacrifici è un ideale prequel. La seconda tavola infatti riprende l'idea della gavetta di Rat-Man e cita i Peanuts, Asterix e Topolino...
Storiella assai gradevole che chiude in bellezza l'albo.
Complessivamente ne sono assai soddisfatto...
Speciale Rat-Man: Star Rats - Episodio 1
Dunque. Quel che intendevo dire poc'anzi è che ad Ortolani IMHO la dimensione della parodia oramai sta stretta. E non solo a lui, anche al lettore, ormai abituato a trovare in ogni sua storia ben altro che semplici sberleffi.
A me questo terzo specialone è piaciuto. Trovo però assurda l'idea di non parodizzare l'intera trilogia, creando così una notevole sproporzione se si ripensa al primo star rats.
Di conseguenza, confrontandolo col suo denso gemello, quest'albo appare fin troppo spoglio.
Per il resto le genialate ci sono, prima fra tutte la scena del pupazzo, o il naso finto.
L'articolo in fondo dice la sua sulla minaccia fantasma. peccato che cerchi di dare un valore oggettivo a semplici constatazioni da nerd deluso.
In conclusione, dobbiamo aspettarci altri due albi?
perchè la storiella anteprima non viene considerata?
mah...
Rat-Man #49: L'Ombra su di Me
L'ombra su di me è forse ancor più di Camera 9 il manifesto della fase intimista di Leo Ortolani.
Personalmente parlando non mi ha deluso affatto. Sapevo cosa aspettarmi.
é una storia che può essere vista sia come primo episodio di una trilogia che come terzo di una pentalogia, una storia che non fa che confermare come in questo momento Ortolani sia tutt'altro che povero d'idee. Proprio a causa di questo suo fermento creativo, infatti, i piani tanto sbandierati nel mesi scorsi sono mutati radicalmente. Due mesi fa non se ne sapeva neanche il titolo, e tutti erano sicuri che sarebbe stata una storia di passaggio in attesa della trilogia di Anno Uno; adesso le cose sono evidentemente ben diverse. Forse è stato proprio questo contrattempo creativo la causa della penuria di avvenimenti del numero. E forse l'Ombra su di me è una storia preparata in fretta e furia, nulla più che un assaggio di ciò che questa trilogia imprevista ci riserverà poi. In quest'ottica la leggerezza del numero non è che un piccolo prezzo da pagare.
Andando nel dettaglio: Il grande Nascondini. Inizialmente pensavo avesse direttamente a che fare con l'Ombra, fosse il primo uomo ad esserne stato avvolto. Ma è assai più probabile l'ipotesi che non sia altro che un esempio qualsiasi di potere, e che quindi non ne sentiremo più parlare. Ipotesi avvalorata dalla leggerezza quasi eccessiva con cui la scoperta del potere di Aron viene trattata.
La sequenza dei sinistri sei è stata forse messa lì per riempire quattro pagine. Cerca di emulare il vecchio stile di Ortolani. non se ne sentiva troppo il bisogno, ma il suo scopo lo raggiunge in pieno.
In conclusione ci tengo a ripetere che un numero così leggero sia stato una sorta di male necessario per spianare la strada a ciò che verrà poi. Ho una fiducia smisurata in questo nuovo progetto di Leo.
Sapore di Sale la conoscevo bene. La trovo un gioiellino.
Un po' fiacche stavolta le strisce dell'ultima burba...
Rat-Man #50: Il Migliore!
Direi che a questo punto la svolta è avvenuta. Il numero 49 acquista adesso una nuova luce, non certo un numero vuoto ma una vera e propria dichiarazione d'intenti.
La struttura è mutata, e d'ora in avanti si potranno giudicare i numeri solo in base al loro potenziale o col senno di poi. Perchè, esattamente come il precendente, in sè questo numero dice poco, finalone a parte, ma fa ben capire quali siano le intenzioni dell'autore.
Ci si addentra sempre più nella psicologia ratmaniana, questa volta con l'aiuto di flashback che ripropongono vecchi personaggi come Il pipistrello, il Drago e L'Eroe col costume da Ragno.
La continuity si fa sempre più serrata ed ecco emergere alcuni particolari che danno profondità ad elementi inzialmente "solo" umoristici. Il coma di Rat-Man ad esempio. Provocato dal pestaggio di un bambino, il coma doveva solo essere un espediente per concludere Ratmax. In Camera 9 già la cosa acquistava profondità, ed ecco adesso Ortolani fornirci la data esatta di inizio e fine del coma collocandolo durante i numeri della Quadrilogia di Dio, ambientata, guarda caso, in un altra continuity.
Torna Il grande nascondini. Si pensava fosse solo un esempio deliroso di persona con poteri e invece no; ha un suo perchè. Inizialmente pensavo fosse il primo uomo-ombra, ma visto che alla sua seconda apparizione non ne parla ancora comincio a dubitarlo.
Il finale è spettacolare, nella splash-page appare quello stesso Guardiano visto al termine della Quadrilogia del Supereroe.
Siamo prossimi a una maturazione definitiva. E sebbene non sia un numero apertamente celebrativo (gli unici riferimenti al numero tondo si hanno nell'editoriale di Plazzi) possiamo notare come la "celebrazione" avvenga dietro le quinte della storia, a un più alto livello di lettura.
Poi ci sono le Comixisters, una vecchia striscia di un Leo ancora acerbo, divertenti ma niente di che.
L'interessamento di Leo e il varo di una nuova rubrica a tema fa ben sperare per la serie animata del ratto e il Rat-Man/Stemboat Willie è Sbavv. Inoltre il titolo del primo episodio "Il silenzio dei Ratti" rievoca le tematiche parodiche delle prime storie del ratto.
Ultima Burba e mail nella norma.
Rat-Man #51: La Fine di Rat-Man!
Sembra ormai da tre numeri a questa parte che l'unico commento possibile che si possa fare ad un albo di Rat-Man consista nell'avvertire una svolta che da tempo è nell'aria.
In questo numero però la svolta avviene sul serio: per salvare la città Rat-Man decide di rinunciare a sé stesso. Al cospetto dell'ombra si toglie così il costume mettendo fine alla sua storia. Ma dove finisce la storia di un eroe inizia la leggenda sembrerebbe suggerire l'allegoria del Grande Nascondini che chiude l'albo. A un numero dal giro di boa che dovrebbe portare il giornale al traguardo dei cento ecco il vero numero della svolta. Non si sa bene cosa farà adesso Leo Ortolani; probabilmente lascerà il suo personaggio in stand by per i prossimi sei mesi e inizierà la tanto attesa trilogia di Rat-Man: Anno Uno, al termine della quale sarà passato un quantitativo sufficente di tempo per poter rimettere in pista il suo eroe. Ma fare previsioni è inutile, Leo spiazza sempre e comunque. E lo fa anche in questo numero: chi si aspettava sconvolgenti rivelazioni su Valker e gli uomini ombra rimarrà deluso, perchè questa trilogia si conclude coerentemente all'insegna del minimalismo introspettivo che aveva caratterizzato i primi due episodi. La fine di Rat-Man, introdotto dalla tanto attesa copertina che cita "Spiderman: No More!", conta addirittura e in via del tutto eccezionale 50 tavole, la metà delle quali improntate alla ricapitolazione. Succede davvero poco in questa storia, anzi l'avvenimento è unico, e occupa solo la seconda metà. Dedicare altre 25 pagine ai soliti flashback commiserativi mi è parso francamente un po' eccessivo, come mi è stonato il fatto che Rat-Man si rifugiasse a casa di Brakko per ben due volte. Si poteva sintetizzare. Tuttavia è una sproporzione che si fa ben presto perdonare di fronte alla poesia con cui Leo descrive il rapporto di Rat con la famiglia Brakko. Una delle storie migliori del ratto, che potrebbe idealmente concludere la saga se non sapessimo che non è così.
[Leo Ortolani] Rat-Man
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Ultima modifica di Valerio il sabato 11 marzo 2006, 23:38, modificato 6 volte in totale.
Concordo pienamente con tutto quanto detto sopra.
Questa saga è subito dietro l'esalogia di Rat-Boy e Valker nella mia ipotetica classifica di n-logie preferite.
Qui Leo si è superato, dando una drastica virata alla trama di Rat-Man, facendo qualcosa di comletamente originale.
Ed è riuscito nonostante abbia fatto qualcosa che si era già visto in "Spieder-Man No More!"
Ora Leo per qualche numero ha dichiarato di volersi concentrare sui personaggi secondari, sui comprimari di Rat-Man.
E questo è perfetto per permettere di avere delle storie ancora più belle quando Rat-Man tornerà ad essere il protagonista...
Questa saga è subito dietro l'esalogia di Rat-Boy e Valker nella mia ipotetica classifica di n-logie preferite.
Qui Leo si è superato, dando una drastica virata alla trama di Rat-Man, facendo qualcosa di comletamente originale.
Ed è riuscito nonostante abbia fatto qualcosa che si era già visto in "Spieder-Man No More!"
Ora Leo per qualche numero ha dichiarato di volersi concentrare sui personaggi secondari, sui comprimari di Rat-Man.
E questo è perfetto per permettere di avere delle storie ancora più belle quando Rat-Man tornerà ad essere il protagonista...
Rat-Man #52: I Fantastici!
Che dopo La Fine di Rat-Man dovesse giungere un periodo di "riposo" non era certo un mistero. Tuttavia alcuni dicevano che sarebbero arrivate storie senza Rat-Man, altri, prendendo a prova la copertina del numero, auspicavano invece un periodo di parodie fuori continuity. Come al solito Leo ha accontentato tutti nel modo più imprevedibile possibile.
I Fantastici è una storia assurda, una sorta di compromesso tra le due cose. Un ibrido che alterna momenti in continuity che mostrano una giornata in una Città Senza Nome orfana di Rat-Man, con una parodia del fumetto Marvel più importante per Leo Ortolani: i Fantastici Quattro.
La linea narrativa In Continuity presenta cinque scene, quattro delle quali con Brakko e una con Cinzia. Riappare Tamara, già vista nella Quadrilogia del Supereroe, nel ruolo di spalla consolatrice di una Cinzia disperata.
La linea narrativa Fuori Continuity ripercorre in quattro parti la storia dei Fantastici Quattro, sostituendo ai superpoteri i politicamente scorretti handicap su cui Leo è solito ironizzare: Rat-Man diventa un demente, Cinzia si trasforma in un transessuale, Brakko in un NEGRO e Jordan muore. E' proprio su quest'ultimo che viene applicato "l'umorismo dell'inanimato", tanto caro a Leo, che consiste nell'inserire nella storia un personaggio/oggetto che però il resto del cast conitnua a trattare come se fosse una normalissima persona.
La storia si interrompe bruscamente. Plazzi dall'editoriale spiega che si tratta di una nuova trilogia. Dovremo quindi aspettarci altri due numeri strutturati così? O presto o tardi le due trame, con qualche espediente narrativo, convergeranno?
Con questo numero si chiude definitivamente L'Ultima Burba e inizia una nuova serie di gioventù di Leo: Clan, sorta di intaccabili formato striscia. Da notare che Leo le ha ridisegnate col suo stile attuale, e poi dice di non avere tempo
Next: Il Nemico tra Noi!
Che dopo La Fine di Rat-Man dovesse giungere un periodo di "riposo" non era certo un mistero. Tuttavia alcuni dicevano che sarebbero arrivate storie senza Rat-Man, altri, prendendo a prova la copertina del numero, auspicavano invece un periodo di parodie fuori continuity. Come al solito Leo ha accontentato tutti nel modo più imprevedibile possibile.
I Fantastici è una storia assurda, una sorta di compromesso tra le due cose. Un ibrido che alterna momenti in continuity che mostrano una giornata in una Città Senza Nome orfana di Rat-Man, con una parodia del fumetto Marvel più importante per Leo Ortolani: i Fantastici Quattro.
La linea narrativa In Continuity presenta cinque scene, quattro delle quali con Brakko e una con Cinzia. Riappare Tamara, già vista nella Quadrilogia del Supereroe, nel ruolo di spalla consolatrice di una Cinzia disperata.
La linea narrativa Fuori Continuity ripercorre in quattro parti la storia dei Fantastici Quattro, sostituendo ai superpoteri i politicamente scorretti handicap su cui Leo è solito ironizzare: Rat-Man diventa un demente, Cinzia si trasforma in un transessuale, Brakko in un NEGRO e Jordan muore. E' proprio su quest'ultimo che viene applicato "l'umorismo dell'inanimato", tanto caro a Leo, che consiste nell'inserire nella storia un personaggio/oggetto che però il resto del cast conitnua a trattare come se fosse una normalissima persona.
La storia si interrompe bruscamente. Plazzi dall'editoriale spiega che si tratta di una nuova trilogia. Dovremo quindi aspettarci altri due numeri strutturati così? O presto o tardi le due trame, con qualche espediente narrativo, convergeranno?
Con questo numero si chiude definitivamente L'Ultima Burba e inizia una nuova serie di gioventù di Leo: Clan, sorta di intaccabili formato striscia. Da notare che Leo le ha ridisegnate col suo stile attuale, e poi dice di non avere tempo
Next: Il Nemico tra Noi!
Ultima modifica di Valerio il mercoledì 15 marzo 2006, 22:39, modificato 1 volta in totale.
Copioincollo dal Forum e dalla ML Rattesca:
Bel numero il 52!
Eh, già!
Su due piani parallelli si sviluppa una storia che porterà... Boh! Chissà dove!
Non concordo con le ipotesi fatte prima di me, per le quali esiste una trama in continuity che ci mostra cosa succede gli amici di Rat-Man nella Città Senza Nome, e una storia fuori continuity che ci mostra le avventure dei Icitsanafi... Le due storie sono paralleli ed entrambe in continuity.
Andate a pagina 6; dopo la prima comparsa degli Icitsanafi, nella seconda vignetta una didascalia dice "Nello stesso istante...". A pagina 8 una didascalia dice: "In un altro palazzo, in una sala d'attesa..." e ci viene mostrata Cinzia, la "nostra Cinzia".
Tutte le altre scene con gli Icitsanafi sono flashback con lo scopo di mostrarci le loro origini. La scena di pagina 4-5 è ambientata contemporaneamente alle vicende del gruppo di amici "orfani" di Rat-Man. O almeno così pare.
Non ritengo che la trama parallela degli Icitsanafi sia un qualcosa di esterno alla storia, come è stato Nascondini. Per due semplici motivi: non penso che Leo adotti nuovamente lo stesso meccanismo subito dopo averlo utilizzato nella saga di Nascondini. E poi le vicende di Nascondini erano a sè stanti, le avventure degli Icitsanafi ci vengono narrate in mezzo alla storia in cui tutti "compiangono" Rat-Man. Quindi le due trame dovranno sfociare prima o poi fra di loro.
Certo, è strano che delle radiazioni abbiano trasformato un gruppo di persone in "sosia" dei protagonisti della serie regolare... Potrebbe sembrare un qualche messaggio metafumettistico, ma d'altronde anche l'esalogia si concludeva con una rivelazione metafumettistica, pur essendo la saga più immersa nella continuity che abbiamo letto. Come al solito, da Leo possiamo aspettarci veramente di tutto.
Continuo a notare un miglioramento del livello delle battute, che non sono più in maggioranza gag "fulminanti", ma sono strutturate molto meglio. Meravigliosi Fisso, la mamma di Jordan e la poiana. Spassoso Jordan in versione "la morte umana" che fortunatamente non è stato usato per fare gag in stile Piccettino o Nano (da ISDR), cosa che sinceramente avrei trovato ripetitiva. Citazionismo sfrenato, ma non a discapito della storia; Destino/ Clokmaster lo tengo d'occhio, ha ottime potenzialità comiche per il futuro...
Esopo surreale e divertente come al solito, le burbe molto belle.
Shockante vedere che Clan è stato ridisegnato da Leo, non me lo sarei mai aspettato! O_o
Ampollini & Cavalli ci rivelano qualcosa in più sul Teleratto e l'idea della Fraudolent come "minaccia" mi incuriosisce non poco, voglio proprio vedere come verrà resa la cosa...
La posta divertente ma... che fine ha fatto la cartolina orrenda?!?!?!
Bel numero il 52!
Eh, già!
Su due piani parallelli si sviluppa una storia che porterà... Boh! Chissà dove!
Non concordo con le ipotesi fatte prima di me, per le quali esiste una trama in continuity che ci mostra cosa succede gli amici di Rat-Man nella Città Senza Nome, e una storia fuori continuity che ci mostra le avventure dei Icitsanafi... Le due storie sono paralleli ed entrambe in continuity.
Andate a pagina 6; dopo la prima comparsa degli Icitsanafi, nella seconda vignetta una didascalia dice "Nello stesso istante...". A pagina 8 una didascalia dice: "In un altro palazzo, in una sala d'attesa..." e ci viene mostrata Cinzia, la "nostra Cinzia".
Tutte le altre scene con gli Icitsanafi sono flashback con lo scopo di mostrarci le loro origini. La scena di pagina 4-5 è ambientata contemporaneamente alle vicende del gruppo di amici "orfani" di Rat-Man. O almeno così pare.
Non ritengo che la trama parallela degli Icitsanafi sia un qualcosa di esterno alla storia, come è stato Nascondini. Per due semplici motivi: non penso che Leo adotti nuovamente lo stesso meccanismo subito dopo averlo utilizzato nella saga di Nascondini. E poi le vicende di Nascondini erano a sè stanti, le avventure degli Icitsanafi ci vengono narrate in mezzo alla storia in cui tutti "compiangono" Rat-Man. Quindi le due trame dovranno sfociare prima o poi fra di loro.
Certo, è strano che delle radiazioni abbiano trasformato un gruppo di persone in "sosia" dei protagonisti della serie regolare... Potrebbe sembrare un qualche messaggio metafumettistico, ma d'altronde anche l'esalogia si concludeva con una rivelazione metafumettistica, pur essendo la saga più immersa nella continuity che abbiamo letto. Come al solito, da Leo possiamo aspettarci veramente di tutto.
Continuo a notare un miglioramento del livello delle battute, che non sono più in maggioranza gag "fulminanti", ma sono strutturate molto meglio. Meravigliosi Fisso, la mamma di Jordan e la poiana. Spassoso Jordan in versione "la morte umana" che fortunatamente non è stato usato per fare gag in stile Piccettino o Nano (da ISDR), cosa che sinceramente avrei trovato ripetitiva. Citazionismo sfrenato, ma non a discapito della storia; Destino/ Clokmaster lo tengo d'occhio, ha ottime potenzialità comiche per il futuro...
Esopo surreale e divertente come al solito, le burbe molto belle.
Shockante vedere che Clan è stato ridisegnato da Leo, non me lo sarei mai aspettato! O_o
Ampollini & Cavalli ci rivelano qualcosa in più sul Teleratto e l'idea della Fraudolent come "minaccia" mi incuriosisce non poco, voglio proprio vedere come verrà resa la cosa...
La posta divertente ma... che fine ha fatto la cartolina orrenda?!?!?!
l'ultimo numero non mi è piaciuto granché e clan non è neanche lontanamente paragonabile all'ultima burba! è___é
blah blah blah
Se interessa, sul sito del buon Clausi (qui MaC) è apparsa la copertina di Rat-Man #53: Il Nemico tra Noi!
http://www.imd.it/rat-man/CoverC53prw.htm
http://www.imd.it/rat-man/CoverC53prw.htm
Rat-Man #53: Il Nemico tra Noi!
A torto si pensava che la fase intimista di Leo Ortolani fosse cessata con La Fine di Rat-Man; a quanto pare invece il momento introspettivo di Leo non solo non è finito, ma prosegue colorandosi di malinconia dal momento che, come gli stessi Cinzia e Brakko affermano, sono loro con le loro vite vuote ad esser diventati i veri protagonisti del fumetto. E infatti i pochi avvenimenti di questo Il Nemico tra Noi! sembrerebbero riguardare proprio i poveri e derelitti comprimari della serie, che, privati del protagonista, si ritrovano adesso a farsi compagnia tra loro. Brakko in particolare, quando non è impegnato a pronunciare battute metafumettistiche, reminescenze di un discorso iniziato due anni fa e evidentemente non ancora concluso, sembra identificarsi proprio con lo stesso Ortolani, costretto a ripartire da zero per ricreare un mondo senza più Rat-Man al centro. Il continuo insistere di Leo su tematiche a lui care come l'infedeltà di Clara, potrebbe inoltre preludere a una crisi nel rapporto tra i coniugi Brakko, tantopiù che per la prima volta dai tempi della Trilogia della Gatta, viene mostrata un evoluzione del rapporto tra Brakko e Cinzia.
Come nel numero precedente la storia alterna momenti "normali" con altri fuori continuity, proseguendo così la divertentissima parodia dei Fantastici Quattro. Ortolani svuota il suo repertorio di ogni più piccola battuta riguardo i superpoteri/handicap dei protagonisti, mostrandoci inoltre i primi dissidi interni al gruppo. La cosa strana è che in ben due occasioni le due trame sembrerebbero convergere: il Rat-Man dei Fantastici si sente infatti cercato da qualcuno, mentre nello stesso istante, sebbene a un universo narrativo di distanza, Brakko poggia l'orecchio al muro cercando di cogliere la voce di Rat-Man. Nel finale poi Brakko si sofferma a guardare la locandina del film dei Fantastici Quattro, a testimonianza innegabile del fatto che prima o poi le due trame convergeranno e finalmente si capirà il perchè di una scelta così poco consueta.
La vena nostalgica e malinconica di Leo però non si esaurisce nella storia principale, ma continua nelle strisce in appendice, con la versione ridisegnata della sua vecchia serie Clan e l'inimmaginabile proseguimento de L'Ultima Burba, con strisce nuove di zecca. Potrà sembrare una scelta anacronistica ma non si può che apprezzare l'amore con cui Leo di mese in mese mette in luce i lati più nascosti della sua opera.
Next: Abbandonati!
A torto si pensava che la fase intimista di Leo Ortolani fosse cessata con La Fine di Rat-Man; a quanto pare invece il momento introspettivo di Leo non solo non è finito, ma prosegue colorandosi di malinconia dal momento che, come gli stessi Cinzia e Brakko affermano, sono loro con le loro vite vuote ad esser diventati i veri protagonisti del fumetto. E infatti i pochi avvenimenti di questo Il Nemico tra Noi! sembrerebbero riguardare proprio i poveri e derelitti comprimari della serie, che, privati del protagonista, si ritrovano adesso a farsi compagnia tra loro. Brakko in particolare, quando non è impegnato a pronunciare battute metafumettistiche, reminescenze di un discorso iniziato due anni fa e evidentemente non ancora concluso, sembra identificarsi proprio con lo stesso Ortolani, costretto a ripartire da zero per ricreare un mondo senza più Rat-Man al centro. Il continuo insistere di Leo su tematiche a lui care come l'infedeltà di Clara, potrebbe inoltre preludere a una crisi nel rapporto tra i coniugi Brakko, tantopiù che per la prima volta dai tempi della Trilogia della Gatta, viene mostrata un evoluzione del rapporto tra Brakko e Cinzia.
Come nel numero precedente la storia alterna momenti "normali" con altri fuori continuity, proseguendo così la divertentissima parodia dei Fantastici Quattro. Ortolani svuota il suo repertorio di ogni più piccola battuta riguardo i superpoteri/handicap dei protagonisti, mostrandoci inoltre i primi dissidi interni al gruppo. La cosa strana è che in ben due occasioni le due trame sembrerebbero convergere: il Rat-Man dei Fantastici si sente infatti cercato da qualcuno, mentre nello stesso istante, sebbene a un universo narrativo di distanza, Brakko poggia l'orecchio al muro cercando di cogliere la voce di Rat-Man. Nel finale poi Brakko si sofferma a guardare la locandina del film dei Fantastici Quattro, a testimonianza innegabile del fatto che prima o poi le due trame convergeranno e finalmente si capirà il perchè di una scelta così poco consueta.
La vena nostalgica e malinconica di Leo però non si esaurisce nella storia principale, ma continua nelle strisce in appendice, con la versione ridisegnata della sua vecchia serie Clan e l'inimmaginabile proseguimento de L'Ultima Burba, con strisce nuove di zecca. Potrà sembrare una scelta anacronistica ma non si può che apprezzare l'amore con cui Leo di mese in mese mette in luce i lati più nascosti della sua opera.
Next: Abbandonati!
Rat-Man #54: Abbandonati!
E convergono! Non si capisce ancora del tutto come però, e soprattutto che senso ha tutto questo nell'economia della saga. La trilogia dei Fantastici si conclude in questo numero, e lo fa mischiando serio e faceto (come al solito, del resto) ma anche reale con immaginario, parodia con citazione e soprattutto metafumetto con metafisica. Oltre alla storia principale, il numero contiene anche Clan ridisegnato, le nuove strisce de L'Ultima Burba e un divertentissimo sfottò sulla rubrica della posta a una tristemente nota pubblicità antipirateria. 48 sono le tavole di Abbandonati!, a riconfermare come Ortolani non soffra del problema della compressione narrativa dovuta al numero di tavole, concedendosi lo spazio che reputa opportuno ed efficace per raccontare ciò che ha da dire. Già, ma cos'ha esattamente da dire questo numero? Perchè strano a dirsi, non tutto fila liscio e molti punti, al termine della storia rimangono oscuri. Per più della metà, la storia segue lo schema dei due episodi precedenti, con il doppio binario della routine cittadina di Brakko e Cinzia e quello più umoristico dei Fantastici. E' quando il climax raggiunge l'apice che le due storie iniziano a convergere, con un Clockmaster sconfitto dai Fantastici Quattro, quelli veri, che a quanto pare erano sempre stati dietro le quinte, e un Brakko più Ortolani che mai che va al cinema a gustarsi la loro versione cinematografica. Ed è qui che si inserisce l'inspiegabile ritorno di quell'Aeiou, corrispettivo Ortolaniano dell'Osservatore, creato in occasione del Rat-Man & Friends. Non si capisce il nesso tra l'apparizione di Aeiou a Reed Richards, narrata nel volumetto che Brakko trova tra le poltroncine, e il suo effettivo intervento all'interno della storia parallela dei Fantastici. Non si capisce cosa intenda con "questa NON è la vostra storia", frase detta ai Fantastici poco prima di trasformarli. Non si capisce neanche il significato dello sconfinamento del Rat-Man dei Fantastici nel mondo reale, e il perchè in quel momento lui acquisisca l'identità del vero Rat-Man per poter fare da coscienza a Brakko. Non si capisce che fine faranno i Fantastici e il loro collegamento coi veri Fantastici Quattro. Si capiscono e si lodano le metafore, la poesia, le corrispondenze tra i due mondi, il tema del bisogno e soprattutto le terribili frecciate che Leo rivolge al film dei Fantastici Quattro, ma non si coglie il significato concreto di tutto questo. E si ha l'impressione che, come nella trilogia conclusiva di Venerdì 12, Leo si sia fatto prendere la mano dal voler esprimere il significato simbolico delle cose e abbia sacrificato lo svolgersi concreto dei fatti. Ma è solo un'idea, forse tutto questo verrà spiegato in seguito, e come preannunciato da Plazzi, ogni elemento si fonderà imprevedibilmente con quanto già visto nella trilogia dell'Ombra per assumere una luce del tutto nuova.
Next: Stessa Spiagga, Stesso Sale. Ma come una storia leggera e con protagonista Rat-Man proprio adesso? Mah, staremo a vedere.
E convergono! Non si capisce ancora del tutto come però, e soprattutto che senso ha tutto questo nell'economia della saga. La trilogia dei Fantastici si conclude in questo numero, e lo fa mischiando serio e faceto (come al solito, del resto) ma anche reale con immaginario, parodia con citazione e soprattutto metafumetto con metafisica. Oltre alla storia principale, il numero contiene anche Clan ridisegnato, le nuove strisce de L'Ultima Burba e un divertentissimo sfottò sulla rubrica della posta a una tristemente nota pubblicità antipirateria. 48 sono le tavole di Abbandonati!, a riconfermare come Ortolani non soffra del problema della compressione narrativa dovuta al numero di tavole, concedendosi lo spazio che reputa opportuno ed efficace per raccontare ciò che ha da dire. Già, ma cos'ha esattamente da dire questo numero? Perchè strano a dirsi, non tutto fila liscio e molti punti, al termine della storia rimangono oscuri. Per più della metà, la storia segue lo schema dei due episodi precedenti, con il doppio binario della routine cittadina di Brakko e Cinzia e quello più umoristico dei Fantastici. E' quando il climax raggiunge l'apice che le due storie iniziano a convergere, con un Clockmaster sconfitto dai Fantastici Quattro, quelli veri, che a quanto pare erano sempre stati dietro le quinte, e un Brakko più Ortolani che mai che va al cinema a gustarsi la loro versione cinematografica. Ed è qui che si inserisce l'inspiegabile ritorno di quell'Aeiou, corrispettivo Ortolaniano dell'Osservatore, creato in occasione del Rat-Man & Friends. Non si capisce il nesso tra l'apparizione di Aeiou a Reed Richards, narrata nel volumetto che Brakko trova tra le poltroncine, e il suo effettivo intervento all'interno della storia parallela dei Fantastici. Non si capisce cosa intenda con "questa NON è la vostra storia", frase detta ai Fantastici poco prima di trasformarli. Non si capisce neanche il significato dello sconfinamento del Rat-Man dei Fantastici nel mondo reale, e il perchè in quel momento lui acquisisca l'identità del vero Rat-Man per poter fare da coscienza a Brakko. Non si capisce che fine faranno i Fantastici e il loro collegamento coi veri Fantastici Quattro. Si capiscono e si lodano le metafore, la poesia, le corrispondenze tra i due mondi, il tema del bisogno e soprattutto le terribili frecciate che Leo rivolge al film dei Fantastici Quattro, ma non si coglie il significato concreto di tutto questo. E si ha l'impressione che, come nella trilogia conclusiva di Venerdì 12, Leo si sia fatto prendere la mano dal voler esprimere il significato simbolico delle cose e abbia sacrificato lo svolgersi concreto dei fatti. Ma è solo un'idea, forse tutto questo verrà spiegato in seguito, e come preannunciato da Plazzi, ogni elemento si fonderà imprevedibilmente con quanto già visto nella trilogia dell'Ombra per assumere una luce del tutto nuova.
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Rat-Man #55: Stessa Spiaggia, Stesso Sale!
Oddio, Ortolani è impazzito!! Dopo aver faticosamente costruito il progetto di sparizione del Ratto, nelle ultime due trilogie, e dopo aver passato pagine e pagine a spiegare motivi, significati e allegorie dell'assenza del suo protagonista, ecco che Leo se ne frega bellamente e confeziona Stessa Spiaggia, Stesso Sale, una sorta di sequel della storiella Sapore di Sale, fatta uscire sul pluriristampato Speciale Rimicomix e recuperata di recente in appendice a L'Ombra su di Me. E in questo seguito il Ratto appare eccome, è quello vero e soprattutto porta il costume che ha di recente cestinato. Che nel Rat-Universe una storia così possa inserirsi in qualsiasi momento è ovvio, solo che l'unico momento in cui non poteva essere collocata era proprio questo. Ed è uscita. Che questo numero debba considerarsi una sorta di pausa per un Ortolani con in serbo cose così grandi da potersi permettere di soddisfare per il momento quella parte di pubblico che vuole solo storie only-lol, è alquanto probabile. E' ovvio che i fatti di questo numero vadano posposti (o anteposti) a quanto stiamo vedendo in questo periodo, resta però il fatto che in questo modo la continuità ha subito un forte scossone e che l'anno sabbatico di Ratty è stato forzatamente interrotto. Perplessità a parte, non si può fare a meno di apprezzare la storia, sorta di compendio del Ratto sessualmente frustrato e incline all'autoerotismo che storie come L'Internauta o la Trilogia della Gatta ci avevano fatto conoscere. Ottime battute, come al solito ma una storia assai più breve del solito, visto che conta solo 22 pagine. Forse Leo non avrà voluto sbilanciarla troppo rispetto alla brevissima Sapore di Sale che ne contava 16, forse Leo ha voluto sottolineare che questo è un numero particolarissimo, o forse molto più semplicemente Leo non aveva voglia di sbattersi troppo, fattostà che nell'albo oltre al ridisegnato Clan e al nuovissimo L'Ultima Burba è presente anche una seconda storia di lunghezza analoga alla principale: I Guardiani - L'Immagine Vivente, puntata pilota (un po' sbilanciata a dire il vero) di una serie da lui interrotta ai tempi della creazione del Ratto. Una gradita sorpresa visto che ne La Gatta i protagonisti di questa storia avevano fatto un cameo, sottolineando una volta di più quanto ogni serie Ortolaniana sia legata a tutte le altre. Insomma un numero assai atipico, caratterizzato da una delle migliori copertine che si siano mai viste.
Next: Rat-Man, Che Passione! Il ritorno del metafumetto?
Oddio, Ortolani è impazzito!! Dopo aver faticosamente costruito il progetto di sparizione del Ratto, nelle ultime due trilogie, e dopo aver passato pagine e pagine a spiegare motivi, significati e allegorie dell'assenza del suo protagonista, ecco che Leo se ne frega bellamente e confeziona Stessa Spiaggia, Stesso Sale, una sorta di sequel della storiella Sapore di Sale, fatta uscire sul pluriristampato Speciale Rimicomix e recuperata di recente in appendice a L'Ombra su di Me. E in questo seguito il Ratto appare eccome, è quello vero e soprattutto porta il costume che ha di recente cestinato. Che nel Rat-Universe una storia così possa inserirsi in qualsiasi momento è ovvio, solo che l'unico momento in cui non poteva essere collocata era proprio questo. Ed è uscita. Che questo numero debba considerarsi una sorta di pausa per un Ortolani con in serbo cose così grandi da potersi permettere di soddisfare per il momento quella parte di pubblico che vuole solo storie only-lol, è alquanto probabile. E' ovvio che i fatti di questo numero vadano posposti (o anteposti) a quanto stiamo vedendo in questo periodo, resta però il fatto che in questo modo la continuità ha subito un forte scossone e che l'anno sabbatico di Ratty è stato forzatamente interrotto. Perplessità a parte, non si può fare a meno di apprezzare la storia, sorta di compendio del Ratto sessualmente frustrato e incline all'autoerotismo che storie come L'Internauta o la Trilogia della Gatta ci avevano fatto conoscere. Ottime battute, come al solito ma una storia assai più breve del solito, visto che conta solo 22 pagine. Forse Leo non avrà voluto sbilanciarla troppo rispetto alla brevissima Sapore di Sale che ne contava 16, forse Leo ha voluto sottolineare che questo è un numero particolarissimo, o forse molto più semplicemente Leo non aveva voglia di sbattersi troppo, fattostà che nell'albo oltre al ridisegnato Clan e al nuovissimo L'Ultima Burba è presente anche una seconda storia di lunghezza analoga alla principale: I Guardiani - L'Immagine Vivente, puntata pilota (un po' sbilanciata a dire il vero) di una serie da lui interrotta ai tempi della creazione del Ratto. Una gradita sorpresa visto che ne La Gatta i protagonisti di questa storia avevano fatto un cameo, sottolineando una volta di più quanto ogni serie Ortolaniana sia legata a tutte le altre. Insomma un numero assai atipico, caratterizzato da una delle migliori copertine che si siano mai viste.
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Ultima modifica di Valerio il domenica 17 settembre 2006, 00:31, modificato 1 volta in totale.
RAT-MAN: Superstorie di un Supernessuno
<a href="http://www.imd.it/rat-man/images/CoverSp12.jpg" target="_blank"><img src="http://www.imd.it/rat-man/images/CoverSp12.jpg" height="200" /></a>
Esce per Rizzoli (e per Panini, nelle fumetterie) una raccolta (la prima, da quel che sento dire) di alcune storie del "secondo topo più famoso del mondo", non saprei nemmeno dire se sono le migliori, ma sono comunque stupende, a una prima lettura.
Le storie contenute sono le seguenti: Le origini, Sapore di sale, L'internauta, Il soldato, Sette giorni, Rat-max e Camera nove.
Nella mia miserabilità, posso solo dire che le ultime due sono straordinarie. La parodia di Matrix è fra le cose più rotfl che abbia mai letto, mentre Camera nove è ai limiti del drammatico, del pagliaccio triste.
Insomma, sono tentato di iniziare a comprare costantemente il ratto, ma cosa vengo a sapere? Che non è più protagonista delle sue stesse pagine?!!? la mia solita sfiga...
<a href="http://www.imd.it/rat-man/images/CoverSp12.jpg" target="_blank"><img src="http://www.imd.it/rat-man/images/CoverSp12.jpg" height="200" /></a>
Esce per Rizzoli (e per Panini, nelle fumetterie) una raccolta (la prima, da quel che sento dire) di alcune storie del "secondo topo più famoso del mondo", non saprei nemmeno dire se sono le migliori, ma sono comunque stupende, a una prima lettura.
Le storie contenute sono le seguenti: Le origini, Sapore di sale, L'internauta, Il soldato, Sette giorni, Rat-max e Camera nove.
Nella mia miserabilità, posso solo dire che le ultime due sono straordinarie. La parodia di Matrix è fra le cose più rotfl che abbia mai letto, mentre Camera nove è ai limiti del drammatico, del pagliaccio triste.
Insomma, sono tentato di iniziare a comprare costantemente il ratto, ma cosa vengo a sapere? Che non è più protagonista delle sue stesse pagine?!!? la mia solita sfiga...
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
sono indecisa se comprarlo.... Il prezzo non è acqua, e sapore di sale e il soldato (quest'ultima una delle mie storie preferite) già le possiedo... bah, vedrò.
blah blah blah
Non lo acquisterò per due ragioni: la prima è che sono incasinato di fumetti da acquistare, la seconda è che sto prendendo la ristampa di Rat-Man e le ultime due storie le ritroverò a dicembre.
Ciao
Ciao
Le Meraviglie del Mondo
E' finalmente giunto IL volume. Le Meraviglie del Mondo è una manna dal cielo per gli appassionati Ortolaniani, finalmente TUTTE le storie contenute nei due volumi de Le Meraviglie della Natura e nel singolo Le Meraviglie della Tecnica, vengono qui riunite senza distinzioni. Sei eurozzi costa il volume, ma direi che ne vale decisamente la pena, perchè le pagine sono un paio di centinaia, la serie è completa e soprattutto questo è forse il meglio dell'Ortolani umoristico e politically uncorrect che tanto ha fatto faville nella recente Trilogia dei Fantastici. E sebbene il lato grafico sia ancora acerbo, i testi sono già quelli dell'Ortolani odierno (e oserei pure dire che sono superiori) Le storie contenute sono pillole documentaristiche di breve durata (possono essere di 8, 12 o 16 tavole), tutte risalenti agli anni '90 in cui si esaminano una per una le varie "minoranze" con uno humor che va dalla cattiveria al compatimento, con quel saggio gioco di alternanza tonale di cui Ortolani sembra essere maestro. Il volume si apre con L'Aborto, breve storiella un po' sottotono, per poi passare all'esilarante (e lunga), Il Naziskin. Seguono poi Il Mafioso, La Prostituta e Il Drogato che tra una risata e l'altra si rivelerà piuttosto amara, concludendosi con un finale che è un vero e proprio pugno nello stomaco. Chiude la prima parte un'altra storiella piuttosto lunga e riuscita: L'Aids.
Seguono poi le altre sei storie che originariamente componevano il secondo volume delle Meraviglie della Natura: La piuttosto allegra Il Tifoso, l'amara Il Paraplegico e l'esilarante L'Omosessuale. Dopo Il Comunista. un breve intermezzo politicizzato, cosa rarissima in Ortolani, si passa poi ad altre due storie dal retrogusto amarotico: Il Cieco e Il Morto. L'ultima costituisce una specie di prova generale per il futuro ruolo di Jordan nella Trilogia dei Fantastici lasciando il lettore a desiderare un eventuale Il Negro (e perchè non Il Vecchio?) che probabilmente Leo non realizzerà mai.
Infine nella terza parte tocca alle Meraviglie della Tecnica, piuttosto simili alle precedenti, ma un po' meno amare. Sono sette storie in cui è la tematica sessuale a far da padrona, occupandone ben quattro. Il Sesso Virtuale apre la sezione, seguita poi dalla riuscitissima Il Voto. Si passa poi a I Metodi Contraccettivi, La Pena di Morte e La Rivista per Adulti. Grasse risate si fanno poi con La Fototessera, una delle meno "socialmente impegnate" per poi finire con Il Preservativo, ottima ma che sa un po' di già visto, dopo I Metodi Contraccettivi.
Insomma, al di là di tante malinconie, questo è l'Ortolani comico per eccellenza. Caldissimamente consigliato se non addirittura obbligato anche per l'ottima copertina, che reca scritto in calce consigliato a un pubblico maturo. Era proprio necessario scriverlo?
E' finalmente giunto IL volume. Le Meraviglie del Mondo è una manna dal cielo per gli appassionati Ortolaniani, finalmente TUTTE le storie contenute nei due volumi de Le Meraviglie della Natura e nel singolo Le Meraviglie della Tecnica, vengono qui riunite senza distinzioni. Sei eurozzi costa il volume, ma direi che ne vale decisamente la pena, perchè le pagine sono un paio di centinaia, la serie è completa e soprattutto questo è forse il meglio dell'Ortolani umoristico e politically uncorrect che tanto ha fatto faville nella recente Trilogia dei Fantastici. E sebbene il lato grafico sia ancora acerbo, i testi sono già quelli dell'Ortolani odierno (e oserei pure dire che sono superiori) Le storie contenute sono pillole documentaristiche di breve durata (possono essere di 8, 12 o 16 tavole), tutte risalenti agli anni '90 in cui si esaminano una per una le varie "minoranze" con uno humor che va dalla cattiveria al compatimento, con quel saggio gioco di alternanza tonale di cui Ortolani sembra essere maestro. Il volume si apre con L'Aborto, breve storiella un po' sottotono, per poi passare all'esilarante (e lunga), Il Naziskin. Seguono poi Il Mafioso, La Prostituta e Il Drogato che tra una risata e l'altra si rivelerà piuttosto amara, concludendosi con un finale che è un vero e proprio pugno nello stomaco. Chiude la prima parte un'altra storiella piuttosto lunga e riuscita: L'Aids.
Seguono poi le altre sei storie che originariamente componevano il secondo volume delle Meraviglie della Natura: La piuttosto allegra Il Tifoso, l'amara Il Paraplegico e l'esilarante L'Omosessuale. Dopo Il Comunista. un breve intermezzo politicizzato, cosa rarissima in Ortolani, si passa poi ad altre due storie dal retrogusto amarotico: Il Cieco e Il Morto. L'ultima costituisce una specie di prova generale per il futuro ruolo di Jordan nella Trilogia dei Fantastici lasciando il lettore a desiderare un eventuale Il Negro (e perchè non Il Vecchio?) che probabilmente Leo non realizzerà mai.
Infine nella terza parte tocca alle Meraviglie della Tecnica, piuttosto simili alle precedenti, ma un po' meno amare. Sono sette storie in cui è la tematica sessuale a far da padrona, occupandone ben quattro. Il Sesso Virtuale apre la sezione, seguita poi dalla riuscitissima Il Voto. Si passa poi a I Metodi Contraccettivi, La Pena di Morte e La Rivista per Adulti. Grasse risate si fanno poi con La Fototessera, una delle meno "socialmente impegnate" per poi finire con Il Preservativo, ottima ma che sa un po' di già visto, dopo I Metodi Contraccettivi.
Insomma, al di là di tante malinconie, questo è l'Ortolani comico per eccellenza. Caldissimamente consigliato se non addirittura obbligato anche per l'ottima copertina, che reca scritto in calce consigliato a un pubblico maturo. Era proprio necessario scriverlo?
Fantastico. La comicità graffiante del Leo Ortolani dei primi tempi è già ad alto livello. E per uno come me che non segue Rat-Man regolarmente non può che essere un invito a rimediare il prima possibile.Grrodon ha scritto:Le Meraviglie del Mondo
Acquisto caldamente consigliato, perchè si ride e tanto. Talvolta si tratta di risate amare come ne "Il drogato" o "L'Aids", altre volte si ride a crepapelle come nel caso de "L'Omosessuale" o "La Fototessera".
Bellissima la copertina, unico neo la scritta "Consigliato ad un pubblico maturo", a mio avviso inutile.
Notare come questo post può essere segnato come uno dei primi errori di Grrodon nel forum.Grrodon ha scritto:Le Meraviglie del Mondo
Infatti il Topic e su Rat-Man e quindi questo albo qui dentro non c'entra nulla.
Puntiamo tutti il dito contro Grrodon e urliamo "Ah-ha!"
Lol!
Notare come il post di Grrodon sia presente da un mese, ma solo ora in sua assenza Deboroh fomenti la rivolta!
E comunque, "Ah-Ha"!
Notare come il post di Grrodon sia presente da un mese, ma solo ora in sua assenza Deboroh fomenti la rivolta!
E comunque, "Ah-Ha"!
Ultima modifica di Tyrrel il mercoledì 30 agosto 2006, 13:26, modificato 1 volta in totale.
eh? cosa? come?
comunque...
"AH-AH!"
comunque...
"AH-AH!"
blah blah blah
Potremmo dire che col titolo Rat-Man si intenda tutta l'opera di Leo Ortolani, dal momento che, come lui stesso ammette, il bimestrale deve essere considerato più come un contenitore della sua opera omnia piuttosto che come una serie netta. A ulteriore riprova di questo basta prendere la pagina degli albi arretrati di Rat-Man che riporta tra i volumi speciali anche titoli come L'Ispettore Merlo, o le stesse Meraviglie, che di questo screzio sono state il casus belli.
Bla, bla, bla.
128 topic per i fumetti Disney, e uno solo per l'opera ortolaniana.
Me offeso.
128 topic per i fumetti Disney, e uno solo per l'opera ortolaniana.
Me offeso.