Di discussioni così se ne leggono spesso in rete e mi ricordano sempre quella vignetta di Pazienza con il tipo che mangia una minestra disgustosa e invita l'altro commensale ad assaggiarla per sentire quanto sia cattiva. I meccanisimi di fedeltà sono una gran cosa ma quando diventano dei vincoli soffocanti li trovo poco salutari. Se una cosa non piace, se si ha l'impressione di buttare via i soldi tanto vale liberarsi di quella cosa: c'è un mucchio di roba bella da leggere in giro. Da lettore e collezionista di fumetti ho attraversato (e attraverso ancora) i miei momenti di autolesionismo ma basta provare a guardare le cose con un minimo di distacco e in prospettiva per riuscire a tagliare certi cordoni ombelicali (un buon rimedio è provare a quantificare in euro quanti soldi hai buttato per della roba che, a posteriori, trovi illeggibile. Lo shock che ne consegue è un toccasana). Poi, va da sè, ognuno fa le proprie scelte però trovo bizzarro arrivare ad auspicare la chiusura di una cosa che non incontra il proprio gradimento.Grrodon ha scritto:Detta così è semplice. Anzi no, è molto facile, visto che della vecchia guardia a leggerlo siamo rimasti in tre (io, Icnarf e Hyb), fattostà che se non si smette una testata, soprattutto se non la si smette dopo 90 numeri qualche motivo c'è. Perchè col tempo si instaurano meccanismi di fedeltà, affezione, abitudine di cui è difficile sbarazzarsi, tipo "dai che fra un po' chiude e si legge il finale", o "abbiamo fatto novanta, facciamo novantuno", oppure "peggio della sesta saga non potrà essere" o "siamo vicini al numero 100" o "se lo smetto ora allora tanto valeva che lo smettessi trenta numeri fa, quando è diventato così brutto".
Però se gli stessi autori ti vengono a dire di smetterla di comprarlo, allora forse è ora di cambiare mentalità, ed è ora che anche gli ultimi tre saltino giù dal treno lasciandolo a schiantarsi da solo.
Non leggo la Gazzetta dello Sport o la rivista del bracco italiano ma non mi disturba l'idea che ad altri possa piacere.
Come diceva Edika, perchè tanto odio?