[PIXAR #10] Up

Lo studio fondato da John Lasseter che ha inventato la CGI, traendo arte dai poligoni e rivoluzionando lo scenario moderno. E da quando è entrata a far parte della famiglia Disney i benefici influssi si sono diffusi ovunque, portando la Disney verso una rinascita!
  • Infatti ho come il sospetto che Giacchino abbia fatto (di sua iniziativa o su consiglio del regista) una gigantesca citazione della struttura "anomala" della musica di Howl, al di là della scelta di usare un valzer... Anomala per le comuni logiche delle colonne sonore, intendo: anche in quel caso, si trattava di una dilatatissima struttura del tipo "tema e variazioni".
    Esattamente! L'ho notato anche io!
  • Visto ieri. Molto bello, sono in accordo con Deboroh. Lo stacco non si sente, ognuna delle due parti ha, volendo, i suoi difetti e le sue caratteristiche, ma non c'è un calo di qualità.

    Evito di ripetere le varie cose meravigliose che ci sono, mi limito a dire che lo considero un ottimo film. Non ottimo ai livelli di Ratatouille, ma comunque ottimo.

    Detto questo, ma dove sta scritto che Carl è un vecchietto scorbutico che si addolcisce? Carl non è mai stato scorbutico in vita sua...
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  • Bè, semmai lo diventa, sicuramente non è il suo carattere di partenza. La perdita della moglie lo fa diventare "scorbutico" e più duro appunto, il rapporto con Russel gli fa superare la morte di Ellie facendolo tornare come il bambino che era.
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  • DeborohWalker ha scritto:il rapporto con Russel gli fa superare la morte di Ellie facendolo tornare come il bambino che era.
    Secondo me è il contrario... Carl smette di essere il bambino che era, impara a vivere pienamente nella realtà che gli appartiene. Semmai l'incontro con Russell lo fa crescere, gli fa capire che deve vivere, scoprire, essere più aperto.
    Lui ha vissuto tutta la vita credendo nel mito di un'avventura che non è riuscito a realizzare. Ellie, al contrario, era maturata, aveva accettato la vita che gli era toccata in sorte - e infatti aveva completato l'album delle cose da fare: lei era felice ugualmente di quanto aveva avuto e vissuto, anche se non era riuscita a volare sulle Paradise Falls.
    E' Carl l'insoddisfatto. E curiosamente riesce ad abbandonare il suo concetto infantile di "vita avventurosa" proprio quando riesce a viverla davvero, un'avventura. Realizza il suo sogno ma allo stesso lo ridimensiona. Porta la casa sulle cascate ma comprende comunque che "è solo una casa". Scappa dal Sudamerica, guida un dirigbile, fa cose impensabili per poi tornare indietro a mangiare il gelato sul muretto con Russell e contare le macchine rosse.

    E sono d'accordo con LBReda, Carl non è scorbutico. Timido fino alle ossa, sì. Chiuso. Impaurito da tutto. Troppo attaccato e dipendente da Ellie. Ma non scorbutico o scontroso. Carl è molto mite e dolce.
    Anche con Russell: dopo i primi secondi di fastidio (comprensibili) per ritrovarsi un bambino petulante davanti casa, si intenerisce immediatamente e gli assegna, per farlo contento, il compito di catturare il beccaccino.
    I do not fit. I know that.
  • Ivy Walker ha scritto:Secondo me è il contrario... Carl smette di essere il bambino che era, impara a vivere pienamente nella realtà che gli appartiene. Semmai l'incontro con Russell lo fa crescere, gli fa capire che deve vivere, scoprire, essere più aperto.
    Sì, da questo punto di vista sicuramente hai ragione, io intendevo che è tornato il bambino che era per l'entusiasmo, l'avventura lo ha fatto tornare a vivere. Non credo che ora Carl sarà una persona espansiva con tutti, però si è aperto con Russel e ora si diverte a stare con lui facendo appunto attività come rendere il gelato contando le macchine: lo faceva con Ellie in quanto moglie, lo fa ora con Russel in quanto "figlio putativo".
    Ivy Walker ha scritto:E sono d'accordo con LBReda, Carl non è scorbutico. Timido fino alle ossa, sì. Chiuso. Impaurito da tutto. Troppo attaccato e dipendente da Ellie. Ma non scorbutico o scontroso. Carl è molto mite e dolce.
    Anche con Russell: dopo i primi secondi di fastidio (comprensibili) per ritrovarsi un bambino petulante davanti casa, si intenerisce immediatamente e gli assegna, per farlo contento, il compito di catturare il beccaccino.
    Mah, da quel che vediamo, in realtà Carl se la prende con gli operai e arriva addirittura a picchiarne uno, pur pentendosene subito dopo una volta scappato dentro casa, proprio per colpa dell'attaccatura ad Ellie. Certo, non lo vediamo in altri aspetti della sua vita al di fuori della casa (sempre che ne abbia) quindi non possiamo valutare altro.
    E anche l'approccio con Russel mi è sembrato brusco e non mi pare si sia ammorbidito prima di arrivare a Paradise Falls: la storia del beccaccino a me è sembrato tanto un compito sbrigativo per togliersi dalle scatole Russel, non mi sembrava un qualcosa di cui Carl avesse veramente bisogno, ma aveva capito che continuando a dire di no al boyscout sarebbe stato peggio...
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  • DeborohWalker ha scritto:Mah, da quel che vediamo, in realtà Carl se la prende con gli operai e arriva addirittura a picchiarne uno, pur pentendosene subito dopo una volta scappato dentro casa, proprio per colpa dell'attaccatura ad Ellie.
    Ma è un gesto istintivo per difendere un oggetto che gli ricordva Ellie. Se ne è pentito immediatamente. Non lo considero minimamente un gesto volontario o dovuto all'essere scontroso.
    DeborohWalker ha scritto:E anche l'approccio con Russel mi è sembrato brusco e non mi pare si sia ammorbidito prima di arrivare a Paradise Falls: la storia del beccaccino a me è sembrato tanto un compito sbrigativo per togliersi dalle scatole Russel, non mi sembrava un qualcosa di cui Carl avesse veramente bisogno, ma aveva capito che continuando a dire di no al boyscout sarebbe stato peggio...
    Nah, non sono convinto. Non è mai riuscito a dire di no a Russel, se ne è sempre pentito immediatamente cambiando idea. L'unica cosa in cui è riuscito ad essere davvero scontroso nei confronti di Russel è stato dopo l'incendio, e lo ha convinto a cambiare idea soltanto Ellie.

    Carl non è scorbutico, è solo troppo attaccato a ciò che riguarda Ellie. E mi pare anche il minimo.
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    Contiene ovviamente numerosi spoiler

    Il decimo film della Disney-Pixar è simbolizzato da una casa che vola grazie a un sacco di palloncini. Già questo non può che far pensare a qualcosa di poetico, fantastico e fantasioso.
    Così è stato?
    No, decisamente di più.
    Visto il sabato sera della settimana scorsa con la mi carissima e dolcissima Minnie, Up si è rivelato qualcosa di decisamente meraviglioso, che ha saputo catturarmi in moltissimi modi e su piani diversi.
    C'è l'inizio, ovviamente, il tanto osannato inizio: tanto osannato a ragione, direi, dato che anch'io (e Minnie) faccio parte della schiera di quelli che hanno versato una lacrimuccia nel vedere tutta la vita di Carl ed Ellie scorrere sullo schermo in pochi minuti, dopo aver assistito al loro primo incontro. E già lì iniziano i palloncini... ;)
    Vedere i due che si frequentano, si sposano, vivono insieme, coltivano i proprio sogni, affrontano problemi economici, subiscono il dramma dell'aborto (io l'ho interpretato tale)... e infine la morte di Ellie. In modo del tutto realistico per una coppia che ha vissuto in modo così affiatato e innamorato per tutta la vita, Carl preferisce vivere di ricordi. La sua casa diventa la personificazione della donna con cui ha condiviso l'esistenza, per questo non la vende a quelli che stanno ricostruendo tutto il quartiere con abitazioni più moderne. Carl non ha bisogno di niente e di nessuno, finchè resta nella sua casa a stretto contatto con la sua Ellie.
    La scena della cassetta delle lettere a questo proposito è eccezionale. E' lì che si possono toccare con mano i sentimenti di Carl, dove vediamo fin dove il suo attaccamente patologico alla memoria della moglie può arrivare. In tutto questo non si arrende, e a chi lo vuole in ospizio per portargli via la casa, lui decide di andarsene portando via con sè la casa, parte di sè. Ma c'è un ospite imprevisto in questa fuga dalla realtà: Russel. Il pacioccoso e orientale boyscout vuole a tutti i costi aiutare in qualche modo l'anziano signore, che come sappiamo vorrebbe solo starsene in pace, e a questo punto è costretto a seguire Carl fino alle Cascate Paradiso, posto dove aveva promesso di portare Ellie ma dove alla fine non erano mai potuti andare. Un atto fortemente simbolico, se si pensa che lui ci porta la casa alle Cascate, casa che per lui è come se fosse il nuovo corpo di Ellie. Il fatto che la faccia volare con i palloncini, che sono una costante della sua vita, è una cosa bellissima e ancora collegata al passato, per lo spettatore è motivo per far volare la fantasia e vedere scene stupenda con mille palloncini colorati che portano nel cielo azzurro una casetta di legno. Spettacolare!
    Non trovo ci sia una calo nella seconda parte del film. Sono d'accordo con chi dice che un cambio di registro c'è, ma anche che lo stacco non si nota per niente. Questa poetica prima parte è la giusta introduzione alla seconda parte, di certo più "action" ma senza dimenticare il grande divertimento e le basi su cui poggia.
    Il personaggio di Kevin è un catalizzatore di divertimento: a me ha ricordato tantissimo l'uccello Aracuan di I tre caballeros e del corto Clown of the jungle. Infatti questo grande uccello (bellissima la continuità con la storia del beccaccino :P ) fa della mimica e dei movimenti il suo cavallo di battaglia, che molte risate strappano (come muove le zampe, quando imita Carl). E' un coloratissimo catalizzatore di guai e risate, di cui poi capiremo l'importanza per la parte d'azione dell'avventura e per la psicologia di Carl. Ma anche Dug non scherza. Meno divertente in effetti di quello che pensavo, è comunque un personaggio non invasivo e funzionale alla storia, con un umorismo non eccessivo ma dunque ben calibrato.
    L'incontro dei nostri eroi con il vecchio mito e ispiratore del mito dell'avventura di Carl non è del tutto una sorpresa per lo spettatore, e neanche la sua parte da cattivo, ma è un personaggio interessantissimo sotto molti aspetti, e regala (oltre alla scena superba della battaglia "artritica" con Carl) momenti divertenti ed emozionanti.
    Il bruciare la casa di Carl è un momento, per esempio, di grande impatto emotivo anche per chi guarda il film, oltre che per il protagonista: io serrva i pugni sulla poltroncina del cinema, vedendo andare a fuoco quello che simboleggava la vita di quello che era il mio eroe.

    Un film molto convincente, che io ho preferito a Wall-E, per esempio, che già mi era piaciuto un sacco. C'è tutto, come dicevo all'inizio: la poesia, la simbolistica, la commozione per nulla scontata o forzata, il divertimento, la commedia, la parte d'azione, il ritmo, i personaggi forti e ben caratterizzati, una storia che val la pena di raccontare e di ascoltare perchè ti può far arrivare molto. Potrei dire ancora molte cose per spiegare quanto questo film mi sia piaciuto, ma finirei per sbrodolare più di quanto non stia già facendo, quindi mi limito a un paio di appunti finali.
    Sulla parte tecnica, innanzitutto: non è un mistero che ad ogni film l'animazione 3D della Pixar migliori. Qui l'ho notato particolarmente, se mi sembrava troppo irrealistico l'aspetto di Carl quando vidi le prime immagini mesi fa, ormai lo vedo come più che credibile. L'aspetto cubico dell'anziano protagonista è quello che gli calza a pennello e lo rende molto simpatico da vedere, così come è calzante la rotorndità di Russel. Non mi dilungherò troppo quindi su come mi sia stato anche una gioia per gli occhi. Per la visione con occhialetti in 3D, mi è piaciuto vedere alcune scene (l'alzata in volo della casa, la veduta delle Cascate) con la profondità, ma secondo me anche vederlo normalmente non avrebbe tolto niente.
    Infine, un appunto negativo e una cosa che non mi torna, fattami notare da Minnie. Innanzitutto, mi sta bene vedere i cani che possono parlare grazie allo speciale collare. Ma se la battuta "Scoiattolo!" a me ha fatto abbastanza ridere (non è nemmeno abusata), mi è sembrata stonata quella della voce in falsetto del capo-cane. E in tutto ciò, mi è sembrato eccessivo perfino in un contesto fantastico il fatto che i cani pilotassero degli elicotteri.
    La cosa che non torna a me e a Minnie: quando Carl entra in casa lasciando fuori i due che lo porteranno all'ospizio, e anche quando la casa subito dopo si alza in volo... ecco, in tutte queste scene si può vedere bene la verando fuori dalla porta, ma di Russel nemmeno l'ombra. Com'è possibile che invece poco dopo lo ritroviamo proprio lì, sostenendo di essere lì a cercare il beccaccino? Qualcuno ha notato la cosa, ha una risposta, magari qualcosa che ci è sfuggita?

    A parte ciò, comunque, Up è qualcosa di stupefacente, un viaggio meraviglioso che porta un anziano a scoprire meglio se stesso e a trovare il coraggio di andare avanti, e lo spettatore a commuoversi e a riflettere.
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  • L'ho visto finalmente anch'io e ho pensato ad una possibile contraddizione, in cui s'inserisce questa citazione:
    DeborohWalker ha scritto: Comunque non è solo "portare un uccello allo zoo", se vuoi sminuire tutto sì, puoi fare la vocina sarcastica e metterla giù così, ma quell'uccello per Muntz significa recuperare il prestigio di un tempo dimostrando che lo scheletro portato dalla missione esplorativa era reale; in un certo senso è una vendetta per lo smacco subito decenni prima, a causa del quale ha dovuto rimanere in esilio nella giungla per 30 e passa anni (e uno che vive da solo con dei cani parlanti per così tanto tempo, di sicuro non rimane una personcina pacata).
    Per me non si tratta di "30 e passa anni", ma di una settantina: se Carl ha 78 anni e il film è ambientato ai giorni nostri, Muntz allora dev'essere almeno centenario (e sicuramente li porta bene: merito dell'aria pura delle Cascate Paradiso?). A meno che, basandosi su un'immagine dei titoli di coda in cui si vedono Carl e Russell di fronte ad un cinema che ha in programmazione "Star Wars", il film non sia ambientato nel 1977 (e quindi Muntz ha passato 30-40 anni nella giungla). Questo però mi pare ben poco plausibile, perché in tal caso Carl non può avere 78 anni, se era bambino negli anni '30. Inoltre si vedono prodotti della tecnologia odierna come i telefoni cellulari.
    Concordo poi con Grrrodon quando ritiene che il personaggio di Muntz cambi faccia troppo alla svelta; ma d'altronde credo che, se Carl non fosse venuto a conoscenza del fatto che Kevin aveva prole, non avrebbe cercato d'intralciare i piani di Muntz per catturarla, ma anzi avrebbe anche cercato di aiutarlo.
  • Sì, con 30 e passa anni intendevo il periodo di invecchiamento (non mi ricordavo con precisione se Muntzvenisse esiliato quanto Carl ed Ellie erano bambini oppure se erano già cresciutelli); per quanto riguarda l'anno, io direi che il film è ambientato nel presente proprio per la presenza dei cellulari e di altri strumenti tecnologici.
    Per quanto riguarda Star Wars, magari si tratta della riedizione in 3D che uscirà tra qualche anno :D
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  • Un'altra cosa: c'è stato qualcun altro a cui l'atteggiamento petulante del boy-scout Russell nei confronti dell'anziano Carl ha ricordato una breve scena di Appuntamento a Belleville, in cui un altro boy-scout vuole a tutti i costi aiutare Madame Souza (la nonna del protagonista) ad attraversare la strada, ricevendone in cambio delle bastonate?
  • lol, è vero... fralaltro nessuno ha voluto mettere la nonnina in ospizio per questo...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Boh, a me sembra un po' forzato come paragone, anche perché la figura del boyscout che vuole a tutti i costi aiutare un vecchietto anche se indesiderato mi sembra un immaginario ricorrente in diverse opere: di sicuro c'è in diversi cartoni Warner, fumetti delle Giovani Marmotte e molto altro che al momento non ricordo, ma anche quella di Appuntamento a Belleville non può sicuramente considerarsi una "prima volta".
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  • Ho visto il film per la prima volta sabato scorso, e mi sono letto avidamente tutta la discussione a riguardo.

    Mi trovo d'accordo in linea generale con quanto espone Elik, sebbene sia stato un film ad ogni modo ottimo, da vedere più volte.

    Ma anche io avrei desiderato la storia del "vecchio che compie un difficile percorso per raggiungere la sua meta" (che poi a ben vedere la cosa è presente nel film), invece del "vecchio che salva un uccello dalle grinfie di un cattiWone". Non mi sembra una scusante validissima giustificare la cosa come il "vivi un'altra avventura", più che altro mi sembrano due storie diverse poco collegate l'una all'altra, non fosse l'elemento "croce sul cuore" presente in entrambe le situazioni.

    Comunque bellissimo film, uè. Ma Coraline ha una marcia in più.
    Ultima modifica di Vito il mercoledì 11 novembre 2009, 18:09, modificato 1 volta in totale.
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  • Vito ha scritto: Mi trovo d'accordo in linea generale con quanto espone Elik
    Espose Elik, perché non sai come si evolvette il suo pensiero, strada facendo. Io l'ho scoperto ieri e ho passato la notte in bianco.
  • no, credo che Vito intenda che è d'accordo con me su quali siano i difetti del film. La differenza è che a lui è piaciuto comunque mentre a me no (e da qui tutta la irripetibile sfilza di conseguenze che ho snocciolato ieri in privato... [spoiler]in sostanza ho detto che Up fa schifo, e l'ho contornato di tutte le belle cose che si dicono di solito di un film che fa schifo, niente di che :P[/spoiler])
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Vito ha scritto:Ma anche io avrei desiderato la storia del "vecchio che compie un difficile percorso per raggiungere la sua meta" (che poi a ben vedere la cosa è presente nel film), invece del "vecchio che salva un uccello dalle grinfie di un cattiWone".
    A te e a Elik allora consiglio la visione di questo film.
    E' un altro film, non è Pixar, ma probabilmente è quello che voi avreste voluto fosse Up.
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  • L'ho visto quel film, e lo adoro. Non so se dalla Pixar volessi quello, sicuramente non volevo l'avventurina disneyiana (che non ci hanno mai dato, quindi mi fa incazzare che adesso abbiano cominciato).
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    :solly:
  • Io non lo premierei troppo. Lo metterei in castigo. Ha persino parlato di farsi lo scaffale con Toy Story 3 che segue Wall-E e schiaffare Up tra i dtv, o non comprarlo o che è meglio i Robinson, o che chiude il blog Pixar, cambia culto, firma etc. Insomma a me ha fatto male, a voi?
  • mettimi alla gogna allora, non insozziamo il thread di questo... glom... bel film.
    Cmq ci tengo a dire che ho anche pensato di sostituire Up con Bolt nella collezione di Blu-ray Disc
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    :solly:
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