[LucasArts] Grim Fandango
Inviato: giovedì 07 agosto 2008, 10:29
"Non voglio che tutti mi chiedano di Grim Fandango!"
(Guybrush Threepowood)
"La mia falce: mi piace tenerla vicino a dove era il mio cuore."
(Manuel Calavera)
La Terra dei Morti è il mondo nel quale si ritrovano le anime dei trapassati in attesa di raggiungere la metà ultima, il Nono Aldilà. Per arrivare a destinazione normalmente occorre un viaggio attraverso la Terra dei Morti, che può essere portato a termine in non meno di quattro anni, a meno che non ci si possa permettere uno dei pacchetti viaggio del Dipartimento della Morte. Per le anime giuste, infatti, è possibile accorciare la durata del viaggio in base al tipo di mezzo di trasporto che ci si può permettere: tanto più si è avuta una buona condotta in vita, tanto più si può ambire ad un mezzo più veloce. Il non plus ultra è rappresentato dal Numero 9, un treno ultra-veloce che permette di attraversare la Terra dei Morti in soli 4 minuti.
Ma per chi può permettersi solo mezzi di trasporto lenti o non se ne può permettere affatto, il viaggio può diventare difficoltoso, e molti di costoro allora smettono di credere nell'esistenza del Nono Aldilà, preferendo vivere in eterno nella Terra dei Morti. A meno che non si venga eliminati da un proiettile di Germoglina, ovviamente.
Manuel Calavera in vita non è stato proprio uno stinco di santo. Non è noto quali siano stati i suoi peccati, ma a causa di questi è condannato a non poter raggiungere il Nono Aldilà sino a quando non avrà venduto un certo quantitativo di pacchetti viaggio per conto del Dipartimento della Morte alle anime defunte che ha precedentemente provveduto a "mietere".
Un tempo era il migliore nel suo lavoro, ma da un po' di tempo è stato surclassato dal collega-rivale Domino Hurley, e non riesce più a concludere affari decenti.
Un giorno allora decide di appropriarsi di un anima di Domino, nella speranza che si tratti di qualcuno con una condotta in vita così impeccabile da meritarsi un viaggio nel Numero 9. Incappa in Mercedes Colomar, una donna dalla condotta impeccabile (e della quale il nostro Manny s'invaghirà subito) alla quale però, inspiegabilmente non viene assegnato il biglietto per il Numero 9. Manny, che nel frattempo ha perso il lavoro a causa dell'affare Colomar, capendo che c'è sotto qualcosa di losco, decide di indagare e di raggiungere Meche, la quale ha deciso di raggiungere a piedi il Nono Aldilà...
Così inizia Grim Fandango, l'avventura grafica made in Lucasarts pubblicata nel 1998, la prima interamente realizzata in 3D e la penultima della software house di George Lucas.
Frutto della geniale mente di Tim Schafer, giù autore di The Day of Tentacle e Frull Throttle, all'epoca il titolo rappresentò un'autentica rivoluzione, e per alcuni un'autentica follia. Infatti non solo venne introdotto per la prima volta nella storia delle avventure grafiche Lucasarts una grafica tridimensionale, ma venne completamente eliminata la storica interfaccia "punta&clicca": infatti, è tramite la tastiera che è possibile far muovere il protagonista, Manny Calavera, attraverso gli ambienti, in modo simile a quanto visto in titoli come Alone in the Dark. All'epoca, questo cambiamento fece storcere il naso a molti, ma era frutto di una precisa volontà dei progettisti: quella di offrire un'immersione più istintiva del giocatore nei panni del protagonista.
L'interazione con l'ambiente avviene quando Manny volta la testa verso una zona interattiva che ha "visto"; a quel punto, tramite la pressione degli appositi tasti è possibile compiere le solite azioni: esamina, attiva, raccogli e parla con. Anche l'inventario è sparito, o meglio è stato trasformato nella tasca di Manny, dalla quale è possibile raccogliere tutti gli oggetti fin qui raccolti. In poche parole, l'interfaccia di gioco venne semplificata all'estremo, al punto che nel manuale stesso è indicato:"L'interfaccia non c'è, Manny è l'interfaccia".
Dopo anni di onorato servizio, lo SCUMM venne congedato sostituito da un nuovo engine, il GrimE, il quale si basa sul JediEngine di Jedi Knight: Dark Forces 2.
Comprensibile quindi la perplessità di molti verso il titolo alla vigilia dell'uscita. In realtà Shafer e soci, pur introducendo un nuovo sistema di gioco, realizzarono una grande avventura grafica, degna della migliore tradizione Lucasrts.
Innanzitutto c'è la storia (divisa in 4 anni, tanti quanto quelli necessari al raggiungimento del Nono Aldilà), un mix perfetto di leggende azteche, tradizioni messicane (il Giorno dei Morti) e noir cinematografici alla Casablanca, pervasa dal surrealismo umoristico tipico delle avventure Lucasarts, ma senza gli elementi di demenzialità di altri titoli. Il risultato è una storia che regala tanti momenti di divertimento, ma pervaso da un'atmosfera cupa, a tratti malinconica e violenta, che fa di questo un titolo più adulto rispetto ad altri suoi predecessori.
A personaggi sono ottimamente caratterizzati e dialoghi pungenti ed azzeccati, si aggiungono enigmi ben congegnati (in qualche caso, pure troppo!) e atmosfere epiche che rendono questo titolo un'esperienza notevole, al punto che spesso non è difficile entrare in empatia con Manny. A tutto questo aggiungiamo il fatto che l'abbondanza di enigmi e ambientazioni rende il titolo notevolmente longevo (a me in particolare mi ha spiazzato, visto che me lo aspettavo più breve).
Dal punto di vista grafico, il passaggio al 3D rappresentava un azzardo. Non si sapeva quale sarebbe stato il risultato finale, e soprattutto ci sarebbe stato l'inevitabile confronto con la bellissima grafica cartoonesca di The Curse of Monkey Island. Fortunatamente il lavoro svolto da Peter Chan si mostrò all'altezza, con il risultato di offrire una buona grafica che ben s'implementava al nuovo motore 3D. Io ho giocato per la prima volta a Grim alcuni mesi fa; la fluidità dei movimenti non è certo sui livelli di titoli odierni, così come la complessità delle texture, ma devo dire che a distanza di 10 anni il titolo non sfigura per niente, e soprattutto con una storia e delle atmosfere ben realizzate, si sorvola volentieri senza problemi.
Venendo al comparto audio, Peter McConnell realizzò una colonna sonora completamente originale nella quale trovano posto ritmi centro e sudamericani e il sound jazz e swing tipico delle pellicole noir degli anni Quaranta e Cinquanta. L'eccellente lavoro svolto gli valse l'onere della pubblicazione da parte della stessa Lucasarts delle colonna sonora suonata dal vivo insieme ad un'orchestra.
Quanto al parlato, il doppiaggio italiano si mostra all'altezza, al punto che per la voce del protagonista venne scritturato l'esperto doppiatore Renato Cecchetto (direttore del doppiaggio di Alias e voce del verdorco Shrek). Peccato solo che nella versione italiana le voci non abbiano la cadenza ispanica; anni fa giocai alla demo in inglese, e devo dire che fa tutto un altro effetto. E a proposito del doppiaggio inglese, per Manny la Lucasarts si valse della voce dell'attore messicano Tony Plana, da qualche tempo noto al grande pubblico come l'Ignacio Suarez di Ugly Betty!
In conclusione, un titolo assolutamente consigliato a chi ha amato le avventure grafiche della Lucasarts, visto che questo è probabilmente l'ultimo grande titolo di questo genere della software house.
Un consiglio: chi ha usato solo interfacce "punta&clicca" dovrà abituarsi al nuovo sistema di controllo, tra l'altro non privo di qualche errorino (che con l'abitudine si riesce anche ad evitare). Inoltre, se all'inizio della storia non è ben chiaro quale piega debba prendere, non demordete e dopo poco le cose incominceranno ad andare nella giusta direzione.