Certo, era difficile replicare gli entusiasmi suscitati dalla perfezione che trasudava da ogni poro della cartuccia Ds. E infatti così non fu. Certo
Mario Kart Wii, rimane un giocone, un pezzo da novanta, irrinunciabile da chiunque possieda un Wii, eppure qua e là qualcosa non ha convinto appieno i mariokartisti più esigenti. Per quel che riguarda il sottoscritto, posso irrazionalmente dire che questa è stata l'edizione che mi ha fatto definitivamente innamorare della serie, dopo un decennio passato ad apprezzarla tiepidamente, ma dopotutto alcuni difetti oggettivi saltano all'occhio comunque: come ad esempio la mancanza delle missioni, che nella versione ds arricchivano di molto il menù delle cose da fare. Per il resto la struttura memore di Smash Bros, quindi pervasa di cose da sbloccare, viene rispettata, tantissimi saranno i personaggi segreti, compresi alcuni decisamente improbabili come Funky Kong o la nuovissima Rosalinda utilizzabile se si ha nel Wii un salvataggio di
Super Mario Galaxy, e c'è pure la possibilità di gareggiare impersonando uno dei propri Mii, cosa davvero gradita visto la sensazione immersiva che dà. Al posto delle missioni ci sono stavolta degli eventi che Nintendo organizza periodicamente diffondendoli tramite il canale Mario Kart, scaricabile su Wii tramite disco di gioco, il tutto tramite Wi-Fi connection che è stata ottimamente implementata dopo le meraviglie dell'edizione Ds.
Certo, un altro difetto, se così si può definire sta nel fatto che giunti alla sesta edizione sarebbe anche ora di inventarsi qualcosa di diverso per quanto riguarda i livelli di difficoltà. Lo sanno anche i gatti ormai che una volta completato 50, 100 e 150 si sblocca la modalità Speculare, e vedersi ripetere pari pari questa successione anche adesso ha iniziato a stufare leggermente. Paradossalmente aveva dimostrato più coraggio il criticatissimo
Mario Kart Double Dash per Game Cube che al termine di tutto offriva la possibilità di fare un mega Gran Premio che comprendesse tutti i percorsi del gioco. Per quanto riguarda i percorsi va detto che ci sono alcuni difetti additabili pure lì: in questa nuova edizione ce ne sono di veramente stupendi, come ad esempio l'Outlet Cocco, la Miniera di Wario, il Bosco Autunnale e via dicendo. Grandi, originali, pazzi e valorizzati dal fatto che il gioco seleziona in modo randomico i mii delle propria piazza per schiaffarli qua e là nelle tribune, nelle statue, sui manifesti. Capiterà infatti di guidare fuori da un centro commerciale ed essere investiti nel parcheggio dal proprio professore che cerca di fare manovra, o di scorgere la propria ragazza ballare con un altro sottoforma di statue nel Circuito di Daisy.
Ma molti percorsi altro non sono che riedizioni di piste già esistenti, e quel che è peggio riedizioni non dichiarate: come ad esempio la Prateria Verde, tarocco della Fattoria Muu Muu del Nintendo 64 con tanto di mucche in giro per la strada (ma con una colonna sonora particolarissima), o l'Autostrada Lunare, identica al Circuito di Toad, anch'esso del Nintendo 64, le Rovine Desertiche, simili al deserti Picchiasol, o La Pista Snowboard di Dk, uguale alle Vette di DK della versione DS.
La cosa peggiore è che come nella versione Ds, quattro degli otto gran Premi altro non sono che una selezione di vecchie glorie, che di per sé non sarebbe neanche più un difetto nell'ottica di un'operazione nostalgia, selezione che però poteva essere fatta decisamente meglio visto che ci si ritrova con tre Circuiti di Mario, due Castelli di Bowser e addirittura alcune piste che sono state riciclate tra i percorsi nuovi. E che quindi era meglio non scegliere, quantomeno per salvare la faccia.
Due però sono le grandi e stupende novità offerte da questa discussa edizione: la prima è il sistema di controllo. Nella confezione è stato infatti allegato il Wii Wheel, periferica creata ad hoc, che altro non è che un pezzo di plastica circolare al centro del quale inserire il Wiimote per replicare la sensazione di guida che può dare un volante. Tutto, dalla cover del gioco ad alcuni particolari interni è strutturato per promuovere questa periferica, perfettamente in linea con lo stile Nintendo e i suoi controlli che favoriscono l'immedesimazione: e infatti è un vero spasso usare il volante, un'esperienza assai coinvolgente. i giocatori più hardcore che preferiscono un sistema di guida più tradizionale potranno invece ricorrere all'accoppiata Wiimote più Nunchaku che dalla sua ha una precisione millimetrica, che viene incontro a tutti i patiti della derapata col miniturbo (lo snaking è invece stato abolito).
La seconda bella novità è rappresentata dalle moto, classe di veicoli alternativa alle auto. Dopo che nelle ultime due versioni avevano fatto la loro comparsa i veicoli più astrusi, ben lontani dai kart, non c'era motivo di non aprire i portoni anche alle moto. Ed è uno spasso poterle guidare specie quando si tratta di fare acrobazie dando una scrollata al controller durante i salti per guadagnare accellerazione. Non che con i kart questo non sia possibile, ma è solo con le moto che verso la fine della corsa si può arrogantemente impennare, col rischio di rimetterci velocità in caso di caduta.
Il parco oggetti stavolta vanta tre new entry, cioè il megafungo di
New Super Mario Brosche serve a ingigantirsi, il blocco Pow e la nuvoletta temporalesca, sorta di patata bollente da sbolognare agli avversari. Il resto rimane pressocché invariato, tranne il fantasmino che è stato rimosso da tanto che era inutile, mentre vengono mantenute le novità del mega pallottolo bill che serve a tornare in testa se si sta nelle retrovie e il calamarcio sputainchiostro e che era state inventate per la versione Ds.
Si spera che nei prossimi capitoli si sappiano inserire nuove modalità che rimpiazzino l'ormai stantia speculare, e che si affianchino alla classicissima battaglia, e magari reinserire nuovamente le missioni che potrebbero essere un bel modo di sbloccare i personaggi più nascosti (mettersi a gareggiare contro fantasmi o cercare di ottenere il voto massimo di tre stelle in tutti i campi non è infatti il massimo per il giocatore meno hardcore ma pur sempre completista), ma ad ogni modo siamo di fronte ad un altro grande gioco, che pur pagando non poco il confronto con la perfezione del predecessore, rimane uno dei più degni capitoli di questa rombante serie mariosa.