High School Musical, dopo due capitoli televisivi divenuti veri e propri fenomeni di massa tra i gggiovani , sbarca al cinema: dopo una settimana vado a vederlo e la sala continua a fare il tutto esaurito, cala il buio, titoli di testa e... IL boato.
Un entusiasmo e un'accoglienza così calorosa non l'avevo mai vista, neanche dopo 15 anni di attesa in un cinema gremito di fan di Star Wars, sintomo di quanto HSM, le sue storie e i suoi personaggi siano stati ben accolti dal pubblico, pur concentrandosi su un target mediamente giovane.
Poi vabbè, primo fotogramma con Zac Efron tutto sudato in primo piano in formato panoramico, e gli ormoni galoppanti delle ragazzine infoiate vengono liberati, con commenti irripetibili in un forum frequentato da minorenni. Poco tempo di sbalordimento, e poi riesco a seguire il film nonostante gli urli assatanati continuano per tutta la proiezione.
High School Musical 3 non mi è piaciuto. O meglio, se a una prima visione sono uscito dalla sala completamente deluso, a una seconda visione ho ricalibrato il giudizio e, nonostante molti difetti, ci sono anche lati positivi che comunque fanno di HSM3 un capitolo degno di far parte della trilogia di Troy Bolton & co., pur risultando il capitolo meno riuscito.
Ci sono due facce della medaglia da valutare:
High School Musical 3 film (storia e personaggi) e
High School Musical 3 musical (canzoni e coreografie).
High School Musical film è sicuramente ciò che più fa rabbrividire. La trama è banale, ma ok, non è che i primi due film fossero questa perla di originalità; il punto è che qui si mettono in scena trame e situazioni già visti anche all'interno dello stesso brand HSM, tra l'altro realizzandole in modo meno interessante di quanto visto finora. Certo, il successo del primo film è stato tale da portare gli autori ad aggrapparsi al motto "Squadra che vince non si cambia", ma la variazione di ambientazione nel secondo capitolo era stata sufficiente a rendere il tutto un po' più diverso, anche se l'intreccio principale era simile a quello del primo film. Qui, tornando a scuola, si ha l'impressione di assistere a una copia carbone del primo film, con il basket, il musical di fine anno e altri elementi che sono innegabilmente legati all'ambiente scolastico: insomma, se non ci fossero stati ne avremmo sentito la mancanza, ma così come sono presentati sembra
In tutto ciò va anche considerato il punto di vista degli autori, che possono finalmente proporre la propria opera sul grande schermo, e vogliono presentare al grande pubblico gli elementi di successo dei capitoli precedenti, quasi per valorizzare un qualcosa che era stato relegato alla trasmissione televisiva: un desiderio a mio parere assurdo, considerando che il successo dei primi due HSM è stato superiore a quello di un qualunque film per ragazzi trasmesso al cinema, tra trasmissioni tv e vendita home video.
La love-story tra Troy e Gabriella è piuttosto incasinata, il comportamento della donzella è piuttosto forzato, e in alcuni punti si crea confusione, al punto che non si capisce il quando e il dove di certi avvenimenti, sballando la linea spaziotemporale nella testa degli spettatori. Invece, la sottotrama di Troy che deve scegliere cosa fare del suo futuro l'ho trovata interessante; pollice in su anche il personaggio di Ryan (fantastico fin dalla sua entrata in scena svelando di essere la mascotte, e poi l'accennata storia con Kelsi) e per Chad, personaggio protagonista delle scene più emozionanti, ossia la dichiarazione a Taylor e la fuga dal palco alla fine del musical. Qualche riserva per i due nuovi personaggi inseriti, entrambi simpatici ma non troppo: Rocketman è pericolosamente in equilibrio sul confine tra il pacchiano-divertente e il pacchiano-esagerato (ma credo fosse negli intenti degli autori), mentre Tiara l'ho adorata come schiavetta di Sharpay, rimanendo deluso nello scoprire che nascondeva un desiderio di successo, mentre l'idea di un personaggio così devoto a Sharpay mi sembrava molto più divertente, e perfetta evoluzione del personaggio di Sharpay sempre più altezzoso.
Come musical, questo terzo capitolo ha il difetto di avere troppe canzoni più simili a un videoclip, senza alcuna coreografia, o comunque con coreografie meno sopra le righe rispetto ai livelli dei capitoli precedenti.
E' il caso di
Now or Never (inizio piuttosto sottotono, con una partita di basket sfruttata malamente, che poteva essere trasformata in una sfida/lotta/coreografia spettacolare), delle melodiche
Right Here, Right Now e
Walk Away, e della tamarra
Scream di Troy, più esagerata della ridicola
Bet on it di HSM2, ma che per assurdo con i suoi fulmini, corridoi rotanti e teloni strappati dalla parete, è riuscita ad esaltarmi.
I Want It All è la canzone di Sharpay e Ryan, e in quanto tale è quella dalla quale più di tutte avevo grandi aspettative: sicuramente è divertente, una sorta di visione del mondo ideale di Sharpay (Troy innamorato e Gabriella cameriera sono strepitosi!), ma che non mi ha soddisfatto appieno. Certo, il corpo di ballo mastodontico è una diretta conseguenza dell'aumento di budget dovuto al passaggio cinematografico, ma ho l'impressione che l'inventiva sia stata limitata. Sono stati per lo più utilizzati stratagemmi scenici, come piattaforme rotanti tra le quali i personaggi passano in pianisequenza, simulando così una rappresentazione teatrale; obiettivo ammirevole, ma che limita le potenzialità del mezzo cinematografico (e qui penso al montaggio di
Fabulous e
What's Time is It? in HSM 2, dal quale il ritmo aveva ampiamente guadagnato).
Can I Have This Dance è un lento valzer, sicuramente qualcosa di nuovo mai visto finora in HSM, ma che personalmente non mi ha entusiasmato, tra l'altro riproposto una seconda volta nel corso del film. La prima volta a rendere ridicola la scena ci si mette un diluvio improvviso fintissimo, mentre nel secondo viene messo in scena una interessante visione, poco chiara nello spiegare cosa sia veramente accaduto e cosa no.
A Night to Remember mescola i meccanismi scenografici teatrali visti nella canzone di Sharpay e Ryan con danze più classiche, con l'interessante meccanismo comico del contrapporre l'entusiasmo delle fanciulle per il ballo con l'aria da sufficienza dei maschi (fantastici i coretti con le esultanze sarcastiche!)
Just Wanna Be with You è la canzoncina tenera di Troy e Gabriella, che verrà poi adattata in una versione differente per Sharpay, com'è ormai tradizione; molto gradevole, trovo un sacco teneri quei passetti in cui i due si avvicinano l'un l'altro reciprocamente, con rispettivi sguardi.
The Boys Are Back è LA coreografia del film. E' quella in cui più di tutte c'è una valida idea di fondo, e buone trovate nel metterla in atto, con coreografie interessanti: appena ho visto i due ragazzi entrare dallo sfasciacarrozze mi ero già immaginato una scopiazzatura di
Grease Lighting col pick-up di Troy, ma in realtà il brano è una simpatica riflessione nostalgica sui giochi d'infanzia, con simpatiche mosse da Kill Bill, mosse di hip-hop, e una trasformazione in bambini che ha ovviamente sciolto tutte le femmine in sala (e me
)
Il musical messo in scena è un medley dei brani principali sentiti finora: si comincia con
Last Chance, un breve duetto delicato di Ryan e Kelsei, per poi passare a
Now or Never finalmente coreografato,
I Want It All interpretato da Ryan, e la versione grottesca di
Just Wanna Be with You. Dopo lo svelamento del vero scopo di Tiara, Sharpay dietro le quinte manifesta la volontà di volersi riprendere il palco, e sembra decisamente combattiva: io immaginavo di vederla entrare in scena con un elefante, o qualcosa di talmente esagerato da poter essere il punto più alto del suo personaggio, essendo il finale, e invece si limita a sgomitare con la sua nuova rivale. Peccato.
Un coro gospel sulle note di
We're All in This Together accompagna la consegna dei diplomi, per poi arrivare al gran finale di
High School Musical, il brano più orcchiabile e ritmato tra tutti quelli sentiti nell'intera trilogia, energica conclusione per il film: la corografia sarebbe anche bella, ma cercando il pelo nell'uovo l'ho trovata un po' confusionaria, per via delle tuniche da diplomati svolazzanti.
Come ho detto, alla prima visione sono stato molto più severo col film, specialmente per quanto riguarda i pezzi musicali; ascoltandomi a ripetizione la colonna sonora l'ho amata, le canzoni sono belle, forse nel complesso più delle due precedenti colonne sonore, ma forse per quanto c'era sotto i miei occhi durante la prima visione non ero riuscito ad apprezzarle, mentre ad un ascolto più attento ho dovuto ammettere la bellezza dei brani.
I 10 minuti finali, con le dichiarazioni d'intenti sul palcoscenico, il discorso di Troy alla cerimonia, sono il climax di tutti tre film, riassunto dei messaggi veicolati finora e punto d'arrivo della sensazione da "ultima volta" che attraversava tutto il film; peccato che, come al solito, Sharpay in conclusione venga snaturata accorpandola ai buoni, qui in modo ancor più frettoloso e inspiegato rispetto alle volte precedenti.
Ma dopo l'ultima coreografia, cala il sipario (letteralmente) dimostrando ancora una volta la volontà di richiamare il più possibile l'esperienza teatrale che c'è in questo film, cosa che avviene anche nei primi piani che si soffermano sui 6 protagonisti, fatti apposta per accogliere gli applausi dedicati ad ognuno di loro. E con un salto in alto, sullo sfondo del sipario rosso, viene omaggiata la locandina del primo High School Musical dove tutto era iniziato, un fenomeno che ha avuto una eco inimmaginabile, ha sdoganato i musical in una generazione che li trovava ridicoli, e ha creato discepoli (in Disney Camp Rock, che personalmente non ho apprezzato, ma qualcosina di fondo c'è).
Soprattutto, ha dimostrato che anche i film tv possono avere la stessa dignità dei prodotti cinematografici, addirittura scavalcandoli; chissà che magari gli autori televisivi ora non si adagino sugli allori, puntando più in alto avendo visto che le potenzialità di scatenare un fenomeno, ci sono anche con un filmetto per il piccolo schermo.