[DisneyToon/Fairies #1] Trilli
Inviato: venerdì 28 novembre 2008, 13:22
Il brand Disney Fairies nasce nel 2005 per dare a Trilli un mondo tutto suo, uno spin-off rispetto a quanto visto in Peter Pan e nel suo sequel targato Toon Studios. D'altronde è dall'arrivo dei parchi a tema e delle prime trasmissioni televisive Disney che Trilli era entrata tra le mascotte iconiche dello studio insieme al castello della Bella Addormentata, a Topolino, al Grillo Parlante e al When You Wish Upon a Star di Pinocchio. Il progetto Disney Fairies viene varato con l'uscita del romanzo di Gail Carson Levine Trilli e l'Isola delle Fate a cui seguono alcuni libretti illustrati più infantili e soprattutto la serie a fumetti, concepita su suolo italiano sotto la direzione di Santillo nell'Accademia Disney. Un grande progetto internazionale e multimediale dunque, volto a raccontare una fase della vita di Trilli successiva al periodo passato con Peter Pan: nascono così Prilla, Rani e un sacco di nuovi personaggi appartenenti ad un mondo faerico abbastanza infantile ma suggestivo, e soprattutto lontano dall'arruffianamento modaiolo stile Winx (e ahimé anche Witch, oggi come oggi). E come già dal lontano 2005 lo stesso Santillo annunciava, viene subito messo in cantiere un film legato al brand. Che non si sapesse bene in che direzione andare però traspariva da alcune news contrastanti, che parlavano di trilogie, quadrilogie, con episodi dedicati alle singole fatine, apparizioni improvvise di Capitan Uncino, tecnica di animazione che cambiava da 2d a 3d.
Con l'arrivo di Lasseter ovviamente cambia tutto. Dopo anni e anni di (dis)onorata carriera vengono chiusi uno ad uno gli studi Disney all'opera sui direct to video e viene stoppata la produzione di sequel, prequel o midquel economici. Ma pur non avendo più uno studio materiale a cui far riferimento il brand Toon Studios permane, per venire applicato ad un tipo di produzione differente, le serie di lungometraggi appartenenti a un determinato brand. L'ultimo sequel, La Sirenetta 3 esce appoggiandosi nella realizzazione a Toon City, pur con un budget considerevole per un direct to video, una cosa del genere avviene con questo primo parto del nuovo corso, che Lasseter fa rifare da capo. Questa nuova versione del lungometraggio, inizialmente intitolata Tinker Bell and the Ring of Belief e poi semplicemente Tinker Bell viene infatti, pur sotto il logo Toon Studios, fatta in realtà animare dai Prana Animation Studios.
Il film, colonna sonora a parte, non ha attinenza alcuna con quel teaser apparso tempo fa, che vedeva una bambina trovare le fate in una radura, forse quel personaggio lo vedremo in seguito, forse appartiene alla versione preliminare cancellata, fattostà che sorprendentemente il setting temporale non è quello dei romanzi, dei fumetti, non è il dopo Peter, ma il prima. E' un'altra situazione e, almeno parzialmente, un altro cast (anche se Vidia rimane). Si narrano da capo le origini di Trilli, si descrive il funzionamento del mondo faerico, ci si immerge progressivamente nella radura incantata e si scopre un mondo nuovo, narrato con un certo gusto e una certa raffinatezza. Perchè è questo il grande pregio del film, non certo la trama semplicissima che vede Trilli cercare sé stessa e la sua abilità sperimentandone molte, non certo l'animazione dei personaggi ovviamente plasticosi dato il tipo di produzione CGI. La cosa bella, che dimostra come a differenza di molti sequel questo film abbia qualcosa da dire, e da mostrare, sono proprio le atmosfere, le ambientazioni, i paesaggi, il mondo descritto. A dispetto dei limiti imposti dal tipo di produzione, gli sfondi sono qualcosa di assolutamente suggestivo, poetico, come anche la musica. Si temeva che ci si sarebbe lasciati andare ad un feeling disneychannelliano, e la colonna sonora in vendita nei negozi stracolma di canzoncine pop era questo che suggeriva. E invece no, nel film non c'è niente di tutto questo, solo due canzoni e per niente pop, ma dalle sonorità molto celtiche. La prima è quella che si sentiva nel teaser To The Fairies They Draw Near, che detta bene le atmosfere dell'inizio mentre mostra, in ossequio agli scritti di Barrie di cui vengono riprese le parole, la nascita di una fatina, scaturita dalla prima risata di un bimbo. La seconda è invece quella che si sente nel finale che accompagna le fatine al lavoro, mostrando in versione estesa ciò che vedevamo loro fare nello Schiaccianoci di Fantasia, anche questa molto intensa ed evocativa, ma che non viene accreditata. C'è poi una canzone dei titoli di coda Fly to Your Heart, leggermente più pop. Per quanto riguarda le strumentali siamo sempre a livelli altissimi, tra orchestrazioni, flauti, zufoli viene ricreata perfettamente l'atmosfera faerica di gusto irlandese, e si vede che sono state fatte delle ricerche approfondite in tal senso. Il folklore popolare, gli scritti di Barrie, lo stesso Peter Pan Disneyano viene citato [spoiler]con un piccolo colpo di scena finale veramente ben riuscito[/spoiler], ponendo l'opera sotto una luce più artistico culturale e meno commerciale di quanto si pensasse. Pure il fatto che Trilli parli, bersaglio di pesanti critiche da parte di un fandom un po' ottuso che non capisce che è del tutto naturale che tra fatine questo accada, non stona, visto che dice quanto serve, senza snaturazioni, esagerazioni logorroiche, né battute comiche forzate, come accadeva invece nel pasticciatissimo La Sirenetta 3. Certo, lo humor Toon Studios sottotono qua e là non manca, ci sono Clunk e Bloblò i due fatini doppiati da Luca e Paolo a incarnare il ruolo, ma neanche loro eccedono mai, e rimangono sul garbato senza mai sfiorare il patetico.
Missione compiuta quindi, la riconversione dei Toon Studios ha dato il suo primo frutto di questa nuova era in cui anche i direct to video avranno qualcosa da dire. Trilli è un film semplice, ma genuino, non un capolavoro ma il ritratto di come si possa realizzare un'opera minore senza per forza naufragare nel commerciale, nel pacchiano e nel cattivo gusto. Un ottimo inizio per quella che sembra sarà una pentalogia, di cui il secondo capitolo Tinker Bell and the Lost Treasure arriverà il prossimo anno. E stavolta posso dire di starlo attendendo. Senza imbarazzo e senza vergogna.