[Topolino] Annata 2007

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Morgan Fairfax ha scritto:Posto qui qualcosa e non sul Papersera, dove è in corso una specie di seduta psicanalitica di massa.
    Bè, invece proprio per questo motivo un parere in più avrebbe fatto comodo, avremmo diviso ancora di più il compenso da devolvere allo specialista...
    Non posso dire nulla di più, ed anzi sul Papersera non posso dire assolutamente nulla; ma sembra che qualcuno, in quella seduta psicoanalitica di gruppo, abbia azzeccato qualcosa.
    "Something not in the Guidebook? IMPOSSIBLE!"
    "I never thought it would be happen in OUR lifetime!"
    "... I feel faint ..."
    HDL in D 2003-081

    "Sei un mito, altro che misero kylioniano!" (Elikrotupos)
  • Preciso che la mia non era un'offesa o un'espressione di disprezzo rivolta al forum del Papersera - che lurko da tempo immemore - bensì la constatazione che la discussione relativa a questo numero del topo ha assunto a tratti caratteri grotteschi tra gente che si straccia le vesti ripetendo la litania leghista del "gli stranieri ci rubano il lavoro", lettori che preferiscono "le brevi italiane brutte alle brevi straniere brutte" e addirittura utenti che paventano l'ipotesi di un topolino tutto danese!
    Non nego che in molti hanno saputo azzeccarci qualcosa.
    Per il resto, non credo proprio che il mio commento avrebbe mai potuto contribuire a nulla perchè...


    ...

    ...perchè...

    ...

    ...ho scoperto che io sono PORTAMANTELLO! :P
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
  • Morgan Fairfax ha scritto:Preciso che la mia non era un'offesa o un'espressione di disprezzo rivolta al forum del Papersera
    Ovviamente non c'era bisogno di precisazioni ;) .
    Per quel che riguarda il Topolino tutto danese, altrettanto ovviamente ciò non accadrà mai, anche se in passato qualcuno ha messo in giro voci più o meno esplicite riguardo ad un possibile cambio di gestione in quella direzione (quando in un mio post scrivevo che non volevo mettere altra carne sul fuoco della grigliata mi riferivo proprio a questo).
    "Something not in the Guidebook? IMPOSSIBLE!"
    "I never thought it would be happen in OUR lifetime!"
    "... I feel faint ..."
    HDL in D 2003-081

    "Sei un mito, altro che misero kylioniano!" (Elikrotupos)
  • Dopo secoli, qualche appunto su tutte le storie della settimana:

    Dinamite Bla sindaco! - Io non misuro la bellezza di una storia dalle grasse risate che mi fa fisicamente fare. Se il mio cervello sorride per tutta la durata della lettura, allora sì che sono soddisfatto. La classe di Fausto è la classe di Tito e di pochi altri; mi spiace dirlo, non voglio offendere i colleghi, ma da uno che ci ha provato, l'abisso incolmabile si avverte. Come avete già detto, Cavazzano dà il meglio di sé quando la sceneggiatura lo stimola. Ineguagliabile. Come Fiuto Joe.
    Se proprio devo dire cosa non mi ha fatto impazzire: che il Cucuzzolo non fosse nella periferia di Paperopoli (ma questo, credo, fosse solo nella mia testa; col sindaco porcellino di Paperopoli avrebbe funzionato lo stesso, però).
    Il resto è farina del vostro sacco.

    Pippo e il gioco delle colf - Un genere di breve che per qualità di testi e disegni trovo soddisfacente e godibile. Va bene così.

    Paperino piastrellista pavimentista - Dopo settant'anni non è facile fare ancora variazioni sul tema su "Paperino prova un nuovo lavoro, è bravissimo ma fallisce", quindi tanto di cappello a chi ci prova ancora. E l'idea è originale, fa molto "delirio Disney". Colantuoni è storia, tutto qui.

    Ciccio e l'incontro speciale - La storia è carina. Goosy è un nome pseudo-filologico e banale, ma lo preferisco a molte varianti possibili. Mi è piaciuta la caratterizzazione grafica della femmina. Solo che: perché i grassi devono stare coi grassi, o comunque i simili coi simili? Non è un bel insegnamento.
    Che io ricordi, comunque, un'equivalente di Goosy esisteva già, forse dei tempi di Taliaferro... ma non fateci affidamento.

    Gambadilegno e il master in controtruffa - Basta con storie di questo genere... E' del tutto casualmente in continuity: dopo il trattamento della settimana precedente, Trudy fa la gran signora. Ma non essendoci questa premeditazione, una delle due intepretazioni successive è fuori personaggio... indovinate a quale do più credito? :omg:
    La nave "Calidornia" è un ottimo esempio di come si possano fare carine citazioni come niente.

    Paperino e il rottame da salvare - Non voglio entrare nella diatriba. Penso che l'unico motivo accettabile per una scelta del genere sia il risparmio. Se non ci sono soldi, ok. Altrimenti, non ci sono molte scuse per togliere lavoro a chi esce dall'Accademia. Anche se si partoriscono cose ben al di sotto di ciò che si può pescare altrove.
    La storia è molto carina. Gli echi micheliniani ci sono, ma ben vengano. Come sceneggiatori, la coppia mi ha sempre garbato. C'è anche del sentimento, del tentativo di dare spessore ai personaggi, cosa che spesso da noi manca.
    I disegni, invece, sono del genere che stona assolutamente sul Topo. Se non avessi già saputo, sfogliando mi sarei chiesto "Ma che roba è?". Sul versante grafico, siamo imbattibili.
    Per Grrodon: apprezzo moltissimo il tuo integralismo sulla continuity delle origini. Mi sento però di non vedere i Qui, Quo e Qua di un annetto come un errore... per quel che ne sappiamo, può essere interpretazione sbagliata e/o esasperata del disegnatore. La storia parla solo di "quando erano più piccoli", che può essere il periodo post-affidamento.

    Sono molto curioso sulla saga di Paperinik, anche se decisamente supereroica e per niente "vendicativa"; non credo riuscirà ad essere ai bassi livelli di Pkfrittole.
    A presto,
    Michele
  • Sono molto curioso sulla saga di Paperinik, anche se decisamente supereroica e per niente "vendicativa"; non credo riuscirà ad essere ai bassi livelli di Pkfrittole.
    Vabbè, no, per quanto io reputi il vendicatore più affascinante del supereroe, si potrebbe giungere a un degno compromesso come il vigilante mostrato dal bravissimo Lucio Leoni.
    Non credo di riuscire a reggere una saga frittolosa dopo WoM II... :P
  • No, assolutamente, si vede che è di un'altra levatura.
    Ciò che doveva essere Pkfrittole, nella necessità di avere un Pkfrittole.
    A presto,
    Michele
  • T 2693
    Topolino in: Gastronomia e pallottole (Salati/Pastrovicchio): sempre alle prese con cibo e affini, eh, Salati? Beh, finché le storie sono buone non mi lamento di certo. Buona storia che si fa apprezzare per le sue numerose gag, ma soprattutto per la caratterizzazione di Topolino (davvero corroborante la vignetta in cui lo si vede inebriato dalla possibilità di un futuro come grande giornalista), il cui personaggio viene ripulito da un bel po’ di stereotipi pur non essendo (una volta tanto) fondamentale per la risoluzione del caso. Ottimi i disegni pastrovicchiani, che come al solito riprende deliziosamente gli stilemi del Maestro dello Utah.
    Paperinik contro tutti: Paperinik contro il Dr. Hack-Mack (Secchi/Cavazzano): storia ideata in parallelo per il mercato danese, realizzata da un’idea di Peter Hopfner e dal successivo soggetto di Secchi e Salati. E ben venga la collaborazione con i danesi, eppure non riesco a fare a meno di brontolare. 16 tavole. La saga conta 16, striminzite tavole, quando potrebbe benissimo occupare la posizione d’apertura con una trentina di tavole. Un’occasione terribilmente sprecata. Anche perché la storia non è niente male, anzi, un ottimo prodotto se considerato come puro divertissement di gag e azione. Infatti la storia non si cura troppo di certi dettagli logistici (il gruppo di criminali attacca Paperinik uno alla volta per farsi sconfiggere meglio? E perché assaltare la Banca Nazionale quando giusto affianco c’è un deposito con tre ettari cubici di denaro?) ma s’incentra su humor e combattimenti. E anche se Paperinik combina poco e nulla i disegni di Cavazzano sono una gioia per gli occhi, con le dinamiche scimmie e il realistico tirannosauro, preso pari pari dalla Deriva U-Cronica. Bellina, sì, ma peccato.
    Brigitta, Filo Sganga e la Sfera conciliasonno (Panaro/Held): oh, Panaro nei suoi spazi. Panaro che mi confeziona una buona storia, improntata su uno schema collaudato e tuttavia non banale né stancante. Nulla di eclatante, ma almeno è un segnale di miglioramento dopo l’esperienza dell’inferno delle brevi che avevano fiaccato lo spirito di questo sceneggiatore. Che questa storia piacevole ma non eccelsa possa essere un punto di (ri)partenza in attesa delle future lunghe che Carlo ha promesso. Ah, e Held. Non dimentichiamoci di questo bravo autore che spunta a ogni morte di Papa. Anche lui, non eccezionale ma un onesto mestierante che fa comunque piacere vedere sulle pagine del Topo; e mi farebbe piacere anche vedercelo di più.
    Settimana prossima: Tutti i Milioni di Paperone. Vitaliano, deliziaci.
  • Topolino in: Gastronomia e pallottole. Dopo due settimane di storie "illustri" in apertura, quella presentata dal n. 2693 non si porta dietro nessuna aspettativa. Abbastanza sorprendentemente, invece, questo noir leggero di Salati (che ancora una volta vediamo alle prese con una storia di carattere culinario, potrà ancora dire che si tratta di coincidenze?) è decisamente godibile, e lascia anche più soddisfatti della comica riuscita a metà di Faraci. Nonostante qualche stranezza nella trama, l'intreccio si sviluppa in modo originale (curioso il fatto che la risoluzione della vicenda avvenga "a telecamere spente" e senza l'intervento di Topolino); si nota un grande impegno nel non fare dei comprimari delle macchiette, e un umorismo davvero atipico. Lorenzo Pastrovicchio mi convince un'altra volta più con i topi che con i paperi; apprezzabilissimo il suo modo di conciliare una "regia" moderna a personaggi dai tratti "vintage"... [7.5]

    Paperinik contro il Dr. Hack-Mac. Obiettivamente, il soggetto di questa storia è imbarazzante. Una carrellata di cattivi da stereotipo che contro ogni logica decidono di agire separatamente in sequenza, i dinosauri che ricordano il triste capitolo di Toyland, e il robot idiota che rovina tutto, davvero da dimenticare. Ma nonostante tutto riesco a deglutire il boccone dell'impressione iniziale e a vedere i lati positivi del tutto. Perchè a me l'idea della collaborazione internazionale ispira davvero moltissimo, e davvero mi auguro che dia i frutti che potrebbe. A mio avviso, l'Italia è rimasta troppo a lungo una specie di riserva protetta in cui il fumetto Disney ha avuto un'evoluzione eccezionale, mentre il resto dell'Europa (e del mondo) rimaneva fermo a 40 anni fa. Che quindi si abbattano un po' di confini in rapporto alla Egmont è positivissimo: un'occasione unica per esportare un esempio da imitare, almeno per estendere il "parco personaggi" italiano al resto del continente. Un passo in avanti, magari, per farlo notare anche in America. D'altra parte, ovviamente, questa storiella non è quello che si dice un modello. Ma questo è il rovescio della medaglia: se si vogliono annullare certi confini, bisogna scendere a compromessi, quindi temo che potremo aspettarci altri "ibridi" non troppo riusciti in futuro. Spero che sia a fin di bene. [5]

    Zio Paperone e il megabassotto antifurto. Cabella autore completo migliora rispetto a certe brutture del passato. Ma non riesco a capire comunque che bisogno c'è di scriversi storie insipide come questa, piuttosto che farsele assegnare. Gli altri autori completi, almeno, si vede che "puntano in alto". [5.5]

    Archimede e l'invenzione delle invenzioni. A me il modo di sceneggiare della Quattrocolo piace davvero. E questa breve storia dimostra anche una certa attenzione alla filologia (mi pare che tutte le invenzioni passate in rassegna da Archimede si siano viste in vecchie storie). E neppure Amendola mi dispiace, no affatto. Carina e senza pretese. [6.5]

    Paperino, Gastone e i fulmini a ciel sereno. Storia malriuscita. [5]

    Brigitta, Filo Sganga e la sfera conciliasonno. Una buona storia manieristica. Soggetto e sceneggiatura, tutto è talmente classico e calibrato che cambiando poche cose si possono ottenere altre cento storie con poche differenze. Non si può dire che ci siano cose fuori posto, ma non si farà certo ricordare. Buoni i disegni di Held. [6]
    Oannes, the Fish-Man!
    The one who taught mankind wisdom.
  • rensel ha scritto:non riesco a capire comunque che bisogno c'è di scriversi storie insipide come questa, piuttosto che farsele assegnare
    Come no? :oO:
    E' normale che un artista preferisca spendere energie per realizzare una propria storia piuttosto che una altrui.
    A presto,
    Michele
  • Sì, ma dico: tutti gli autori completi che abbiamo visto finora, lo erano - o lo si improvvisavano - perchè avevano un progetto in mente. Mastantuono sviluppava il "suo" personaggio, Bum Bum Ghigno. Gervasio portava avanti il suo revival del Paperinik vendicatore. Casty e Faccini non ne parliamo neanche. Ferraris si è scritto un paio di lunghe, non proprio riuscitissime ma che comunque si potevano comprensibilmente ideare come "opere complete".
    Ma Cabella? Possibile che sia così poco ambizioso da farsi delle storielle brevi uguali a quelle che gli avrebbero potuto assegnare, scritte da altri autori? Intendo: un autore completo dovrebbe sentire un attaccamento, una paternità doppia per la sua storia. Non è come lo sceneggiatore che ogni tanto sforna soggettini per sopravvivere, nè come il disegnatore che magari non ha voglia di impegnarsi su una storia che non gli piace. Dovrebbe avere un progetto dietro. Cabella o non ce l'ha o lo nasconde bene.
    Oannes, the Fish-Man!
    The one who taught mankind wisdom.
  • #2693

    Copertina dedicata all'Evento. E se tutti gli eventi sono come questo o Wizards of Mickey penso proprio che mi farò suora.

    Topolino in: Gastronomia e Pallottole (Salati/Pastrovicchio): Sì vabbè, Salati ci piglia in giro. "Sono solo coincidenze!". Rotfl, non è possibile che un tizio con il suo cognome faccia praticamente SOLO storie culinarie. E i coltelli, e il giro del mondo, e questa qua e mille altre. Almeno lo ammetta e siamo tutti più felici, no?
    La storia cmq è bella, non un capolavoro ma è bella. E' il tipo di storie la cui qualità media dovrebbe illuminare la strada per creare un nuovo standard. E complici i disegni di Pastrovicchio coi suoi gottfredsonianissimi profili (i frontali invece lasciano molto a deisderare) ci restituisce il feeling del Topolino ragazzino e scavezzacollo. Bene, bravo, bis. Burp.

    Paperinik Contro il Dr. Hack-Mac (Salati-Secchi/Cavazzano): Bello schifo. L'ho letta tre giorni fa e per poco il cor non si spaura: è tornato Pk-frittole. Anzi no, è arrivato Pk-frittole-frittole. No ma io dico, cos'è la sagra dello stereotipo? La banda dei supercattivi, lo scienziato pazzo che non sa giocare di squadra, il servo tonto, il DINOSAURO, la rapina alla banca centrale, la Hackstation e il videogioco Supermegamonsters. Il tutto condensato in 16 tavole. Ebbene sì, peggio di Toyland. Ben venga la collaborazione con altre scuole disneyane, ben venga il sincretismo, ben venga l'abbattimento delle barriere, ma se il tutto deve procurarmi settimanalmente un collasso della durata di tre giorni significa che a monte c'è qualcosa che non va. E cmq un tempo c'era Pk, e queste porcate qua non venivano fatte nemmeno sul Topo, ma ovviamente Pk è un retaggio di un passato di cui vergognarsi, vero? Sono deluso e amareggiato nel vedere come per quanti progressi si possano fare c'è sempre qualcuno che preme per farti tornare indietro.

    Next: Tutti i Milioni di Paperone by Vitaliano. E chissenefrega delle polemiche sincretistiche, dopo una tale mazzata paperinikiana ho bisogno di qualcosa di buono.
  • Per quanto riguarda "Paperinik Contro il Dr. Hack-Mac", nonostante tutto, trovo decisamente belli i disegni di Cavazzano! ;)
    Per il resto, una fuffa frittoliana come non se ne vedevano da tempo (e Wom ha saputo avere i suoi buon momenti). Non credo la serie si risolleverà, forse a questo punto converrebbe pensarla come una serie di brevi scacciapensieri e fuor d'ogni logica - a 'sto punto giustificherei anche il gruppo di avversari che agisce separatamente, in successione.

    Un plauso vero a Salati. Ammetto di aver iniziato a leggere la storia carico di pregiudizi, credendola una di quelle storie d'apertura scialbotte cui il topo ci ha purtroppo abituati. Sommo godimento, dunque, quando arrivato alla parola FINE mi sono accorto di aver letto qualcosa di memorabile - cioè facilmente ricordabile vista l'impressione che mi ha fatto - e memoranda - da ricordare. Un effetto che mi fanno solo le storie scritte da Faraci, Casty, Vitaliano e Faccini. :adore:

    E poi bravobravobravo al Pastro, che preferisco alle prese con i topi piuttosto che con i paperi - sono ancora dell'idea che il suo cambio di stile sia avvenuto in coincidenza con l'avvento di PkFrittole, mi sbaglio forse? :omg:
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
  • Grrodon ha scritto: Next: Tutti i Milioni di Paperone by Vitaliano. E chissenefrega delle polemiche sincretistiche, dopo una tale mazzata paperinikiana ho bisogno di qualcosa di buono.
    Hanno dato pure un servizio stamani al Tg5:

    http://www.video.mediaset.it/video.html ... o&from=tg5

    Devo dire che la cosa mi ha piacevolmente stupito, visto che mi aspettavo la saga vitalianica a fine anno... Bene, bene, perlomeno visto quel che sembra la saga su Pk, qualcosa di notevole da leggere sotto l'ombrellone l'avremo comunque.
    Morgan Fairfax ha scritto: E poi bravobravobravo al Pastro, che preferisco alle prese con i topi piuttosto che con i paperi - sono ancora dell'idea che il suo cambio di stile sia avvenuto in coincidenza con l'avvento di PkFrittole, mi sbaglio forse? :omg:
    Stai parlando di Lorenzo, giusto? (lo chiedo perchè non ho ancora letto il Topo) In questo caso, è un'impressione che ho avuto anche io.
  • Se mi conoscete, immaginerete che tutta la lettura della storia di Vitaliano è stata accompagnata dal suo suono delle mie unghie sulla lavagna del mio cervello. Purtroppo è un mio limite che speravo di superare - e spero ancora di riuscirci, in attesa della storia faraciana per il compleanno di Scrooge.
    La storia è molto carina ma, pur analizzandola di per sé, non spicca particolarmente. Lo spazio che il soggetto riservava per l'umorismo che adoriamo in Fausto era esiguo ed è stato adeguatamente sfruttato. No comment per "la piuma", che esula totalmente dalla mia concezione del mondo Disney (v. suddetti limiti).

    La storia di Paperinik ha dei buoni momenti, ma mi stona qualcosa nella testa...

    Un vago deja vu per la storia di Enna, però mi è piaciuta molto! Bello il momento in cui i cugini faticano a riconoscere la reciproca somiglianza :elio:

    La storia di Ciccio non ce la faccio a leggerla, mi scuso vivamente con i suoi autori che ci hanno speso le loro energie.
    A presto,
    Michele
  • Continuo a non capire. Ma entra palesemente in contraddizione? Glissa? Che fa?
  • Se ti riferisci a quel che penso... bé, il buon Fausto ignora completamente Don.
    (E ho la sensazione che il rapporto di parentela tra Nonna Papera e Paperone che viene suggerito tra le righe abbia echi martiniani).

    Come mai non l'hai ancora letto?
    A presto,
    Michele
  • Tutto sommato la storia di Fausto mi è piaciuta.
    Un omaggio semplice, schietto e genuino.
    Anche i disegni non sono così malaccio.
  • Carina ma non divina, godibile ma dalla lettura difficilmente ripetibile.
    Un'onesta storia autoconclusiva quanto basta per fare in modo che Vitaliano non ci regali un'intera saga di PdP bis. Una somma di avventure ben congegnate (la prima almeno lo è) ma niente più.
    E comunque Mazzarello è gradevole... Ma non nell'apertura di una serie di punta del Topo - avrei visto meglio uno qualsiasi dei grandi maestri, persino un De Vita tornato ai paperi o il solito gigante Cavazzano.
    Mi intriga, comunque, l'avvicendamento di disegnatori (era l'unica cosa che mi intrigava in WoM, figuratevi voi).
    Tutto sommato la storia di Fausto mi è piaciuta.
    Un omaggio semplice, schietto e genuino.
    Anche i disegni non sono così malaccio.
    Voglio fare un po' l'avvocato del diavolo (non me ne voglia Fausto che tanto può ben intuire quanto io lo stimi).
    Ci sono opere lette le quali niente è più lo stesso.
    Ciò vale anche per la saga di Don Rosa. Chiunque l'abbia letta non può fare a meno di pensarci. Brutto, dunque, il confronto che inevitabilmente ognuno di noi è portato a compiere nel mentre si gusta la decalogia di Vitaliano.
    Non sarebbe, dunque, stato opportuno alzare un po' il tiro?
    Magari portando in porto un progetto speculare rispeto a quello del Don Rosa?
    Scrivere un'altra vera e propria storia di PdP basandosi, come ha fatto il più acclamato seguace di Barks, sulle storie del maestro dell'Oregon?
    Pochi capisaldi: l'infanzia in Scozia, alcuni piccoli riferimenti dei primi tempi (compresa anche Doretta, magari con integrazioni sincretistiche dall'opera Scarpiana) e via discorrendo. Un'altra versione, magari senza Ortensia e Matilda ma forse con Gedeone, il primo incontro con Brigitta ed altro ancora.
    Chissà perchè ma è il mio sogno.
    Ho amato l'opera Donrosiana ma a volte... Mi sembra che in essa manchi il genuino stile italiano. Non sarebbe stata un'occasione degna di nota per portare alla ribalta un grande progettone?
    Perchè quello che abbiamo oggi, specialmente sotto questi chiari di luna, è puro oro colato, nessuno osa negarlo. Ma qualcosa in più? Che ne pensate?
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
  • Provo a mettere insieme uno straccetto di risposta. Ve la devo, dài.
    Dunque, Don Rosa è Don Rosa e io sono solo io, evidentemente. È un dato di fatto sul quale è piuttosto inutile star lì a ricamare. Detto ciò, le domande potrebbero essere: Questa è una saga? È una nuova saga? È il prolungamento o il completamento? È una saga speculare/alternativa?
    La mia risposta è che la mia non è una saga, tutt'al più (TUTT'AL PIU') un lavoro di consolidamento di una qualche minima fessura della facciata generale, così come tutti noi la conosciamo. Ovvero, una serie di episodi a sé stanti, leggeri e, spero, divertenti, dell'avventura paperoniana d'antan. Tutto qui.
    Non ho la capacità di mettere insieme un lavoro come quello che tutti sappiamo, né la voglia tutto sommato. Né la Disney me lo ha chiesto. Né me lo chiederebbe. Non ne sente il bisogno, immagino. E perché mai dovrebbe? Barks esiste. Rosa anche. Vitaliano farebbe la figura del Carneade. Figuriamoci.
    A me spiace se qualcuno tra voi si sentirà deluso, ma ho cercato più volte di avvertire (in quell'"altro" forum) di non prendere questi dieci episodi come "la risposta a…", perché non era quella l'intenzione. Ho fatto quello che sono capace di fare: scrivere storie credibili, leggere, umoristiche (dove si può, dato che Paperone non è né Paperoga né Dinamite Bla), costruite con un po' di criterio. Alla fine dei dieci episodi uno potrà dire:
    1. Mi è rimasto qualcosa;
    2. Mi è rimasta una ceppa;
    3. Che roba è;
    4. Bah.
    E via dicendo.
    No, alzare il tiro non si poteva proprio, né potrei.
    Ma approfitto della vostra ospitalità solo per aggiungere un parere non richiesto, che tuttavia può essere utile per una visione complessiva.
    Alla domanda: "Ma a te, Vitaliano, la saga di DR piace?", Vitaliano così rispondeva: "Gli sfondi grandiosi dell'opera ti fanno dimenticare che il tenore in primo piano di tanto in tanto stecca, talvolta un tantinellino, e qua e là di brutto.”
    E adesso, vai con le sassate.
    Con immutato affetto,

    Fausto Vitaliano
    Fausto
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