Concordo, pur con le dovute attenuanti: un'opera composta da una tale mole di tavole non può non avere i suoi momenti storti e persino l'Odissea e la Divina Commedia, ad eccezione dei soliti celebratissimi passi, spesso sono noiose/pedanti/neanche troppo ben congegnate. Ma qualcuno potrebbe dire che ciò fa di loro delle opere "tutto fumo e niente arrosto"? No, e dunque neanche della saga del maestro del Kentucky (Don è del Kentucky o sto facendo una figuraccia? )."Gli sfondi grandiosi dell'opera ti fanno dimenticare che il tenore in primo piano di tanto in tanto stecca, talvolta un tantinellino, e qua e là di brutto.”
Innanzitutto, comunque, grazie Fausto per la risposta - non me l'aspettavo ritenendo tu preferissi frequentare maggiormente il Papersera e in misura molto minore questa tana di nerd incalliti.
Non sto qui a scusarmi per il tono da ragazzetto saccente che caratterizzava il mio precedente post - che cazz', c'ho quasi vent'anni e ancora a fare il bimbo capriccioso!.
Ovviamente, ho capito il tenore che avrebbe assunto la "saga" non appena conclusa la lettura del primo episodio. E devo dire che la cosa non mi dispiace, tutt'altro.
Il fatto è che quando un autore è particolarmente bravo si esige sempre molto da lui. E' la dura legge del primo della classe, la maestra ti sprona a fare sempre di meglio e non è mai contenta.
Ecco, diciamo che noi tutti siamo una maestrina dalla penna rossa mai contenta.
Pretendiamo: il sincretismo, che tu non entri in contraddizione con Barks e Don Rosa, i migliori disegnatori anche a fronte dell'opera di decine di bravissimi disegnatori freschi d'accademia, Gedeone e Doretta Doremì, magari anche il Congoro e il castello in Scozia. Pretendiamo tutto e non ci accorgiamo che se un autore ha deciso altro è perchè HA SOLO DECISO ALTRO.
E' un po' quel che accade per l'ultimo capitolo della saga di Harry Potter: i lettori pretendono di impossessarsi del lavoro della scrittrice e di dettarle l'agenda creativa. Seppur con le dovute differenze, mi sembra che noi amanti del fumetto Disney facciamo un po' questo.
Certo non abbiamo sempre i nostri torti: la saga "ultimate" di PK ne è l'esempio. A chi farebbe piacere vedere una riscrittura dei migliori romanzi della storia? Anna Karenina cubista in una discoteca di San Pietroburgo, Oliver Twist che vende accendini davanti al Colosseo, Madame Bovary tra le desperate housewives.
Cosa voglio dire con tutto questo? Che noi tutti - io, perlomeno - rispettiamo ogni tua singola scelta e persino le scelte di - glom - la grande mamma Disney (e la Egmont) ma non possiamo poi fare a meno di esprimere i nostri desiderata. E il mio sogno, scusa la franchezza, è vedere una saga di PdP che metta in ordine tutto il materiale italiano - specialmente Scarpiano - sulla vita e la famiglia del vecchio taccagno, tenendo fermi i capisaldi della sua biografia ormai accettati in tutto il mondo - infanzia in Scozia, corsa all'oro in Klondyke e via discorrendo. Magari una saga italiana che riparta da Barks e arricchisca il tutto con i nostri autori. Non è una cosa poi tanto assurda. In una sua breve neanche troppo vecchia il buon Faccini ha direttamente citato la storia in cui Gastone rimpiange di aver, per debolezza, lavorato per un giorno nella sua vita: il profano sorride e il fatto che non capisca il riferimento diretto non incide sulla godibilità della storia, il fan scafato invece apprezza oltre ogni misura. Ovviamente una cosa è una gag citazionista, un'altra un'intera opera. Ma tant'è!
Ripeto: questa non è una critica nei tuoi confronti, è solo una fantasia di quelle che si impongono prepotenti a noi fan!
Complimenti, comunque, per il tuo lavoro. E bravo ancora per il recupero di Dinamite Bla, per Paperino&Paperoga Starsky&Hutch e una miriade di altre cose che non sto qui a ricordare!