[Topolino] Annata 2008

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Uhm.

    Ho trovato questo articolo sul Blog dell'autore dell'adattamento del film.
    Lo sceneggiatore è lo stesso di Pirati dei Caraibi Magazine.
    Lui stesso esprime la difficoltà nell'adattare un film praticamente muto.
    Ci saranno un sacco di didascalie.
    E tutto starà in 48 pagine.

    Mah, saranno buoni i disegni di Sciarrone, ma credo che non ci sarà da stupirsi se sarà il solito adattamento a fumetti inutile per chi ha più di 10 anni e ha già visto il film.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • mi sa di sì...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Elikrotupos ha scritto:uhm... e quando?
    La testata è uscita il 25, il film a fumetti dovrebbe essere uscito oggi.
  • Va bene, ecco il N°2758

    Ormai possiamo dire che è la regola: finita una serie se ne fa un'altra... E allora eccone una nuova:"Topolino e i milioni di Marco Topo", nata dalla penna di Sisti e dalla matita di Mastantuono. Come palesemente si capisce dal titolo, Sisti si è ispirato al milione di Marco Polo, e, nonostante il gioco di parole Polo/Topo, si riprendono numerossissimi elementi della vita del veneziano. Questo primo episodio sembra nascondere una serie abbastanza buona, grazie alla trama accattivante e alle buone gag, ma per dirlo bisognerà vedere i prossimi episodi (e come continuerà a nascondersi Gamba)...
    Ma personalmente credo che la sorpresona di questo numero sia "Paperino e il quadriequivoco", scritto da Vitaliano e disegnato da Guerrini. A prima vista mi sembrava la solita noiosa storia moralistica, ma dopo averla letta posso solo tesserne le lodi (anche se l'intento moralistico rimane). Storia davvero caotica ma con gag e battute a non finire e divertentissime (credo ricorderò a vita la vignetta in cui Paperina pensa quanto sia strano Paperoga e lui pensa: "Io? E tu allora?"...fenomenale).
    Per quanto riguarda il resto, divertente il "che aria tira" della Ziche, una sfiziosa storia di Palmas e Milano, un solito lavoretto disastroso per Paperino, nella storia di Panaro e Held, e una storia scritta da Lepera e disegnata da Lucci, che offre un divertente Paperone costretto a essere smielato.
    Infine, sorpresona, i gulp con Wall•E!!!!

    E la prossima settimana, album di Wall•E, e storia della Ziche!
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • T 2757
    Casty e Faccini. Due tra i migliori autori attualmente in circolazione, il primo giocoso ed avvincente, il secondo geniale nella sua pazzia. Entrambi hanno saputo ridare lustro chi ai Topi chi ai Paperi, ripulendoli dagli stereotipi che ne avevano azzerato lo spessore. Entrambi purtroppo non molto presenti sulle pagine del Topo, in particolar modo Casty, di cui si era digiuni da una trentina di numeri esclusa la recente Il Grande Pippunga. Entrambi bravissimi sia ai testi che ai disegni, tanto che si vorrebbe poter assistere anche ad un Faccini/Casty dopo la lettura di Topolino e la Jellamolecola (Casty/Faccini). Una storia ben congeniata, che vanta un soggetto indubbiamente originale raccontato con abilità ed arricchito da gag devastanti (i dinosauri!) e scene da manuale come la rocambolesca successione di slapstick gag al C.a.s.p.i.t.e.r.i.n.a. che compensa un villain telefonato e una spiegazione finale forse un po’ semplicistica ma che non stona. Bravissimo Faccini, dinamico ed espressivo, aggiunge molto alla storia anche se non risulta propriamente a suo agio con Topolino di tre quarti.
    E se le grandi aspettative per il binomio castyfacciniano non vengono disattese, non si può dire altrettanto della seconda puntata di Topolino McMuose e la Leggenda della Maschera di Pietra (Vitaliano/Dalla Santa), che perde molto dell’appeal e della brillantezza della sua prima parte, risultando non certo brutta ma comunque alquanto banale e molto deludente. Una rilettura sommativa delle due parti, tuttavia, riabilita notevolmente quest’ultima pur non riuscendo a dissimularne i principali difetti.
    Chiude Zio Paperone e il Capovolgimento Scientifico (Gilbert/Andersen), dal tema tutt’altro che originale ma comunque fresca e coinvolgente, complice il piacevolissimo tratto di Andersen.

    T 2758
    Che Aria Tira…
    (Ziche): davvero bella! La Ziche dovrebbe osare un po’ di più su gag articolate come questa.
    Topolino e i Milioni di Marco Topo (Sisti/Mastantuono): buona. La prima parte di questa saga è alquanto bilanciata: se da un lato l’identità del misterioso villain è lapalissiana Sisti si mostra abilissimo nello sviare inizialmente il lettore (Topolino e Pippo con abiti d’epoca, Zapotec… chi non aveva pensato ad un’avventura con la Macchina del Tempo?). E poi c’è Mastantuono: eccelso, uno dei migliori artisti in forza alla Disney eppure a dir poco sottoutilizzato. A vedere le meraviglie che escono dalla sua matita, non sembra davvero possibile.
    Paperino e il Quadriequivoco (Vitaliano/Guerrini): uno schema consolidato che Vitaliano sfrutta al massimo trasformandolo in una storia imprevedibile con un ritmo impeccabile: Fausto ancora una volta dimostra la sua abilità nelle commedie familiari, in un’esplosione di situazioni ricche di irrefrenabile comicità e gag al limite dell’assurdo (Io? E tu, allora?) in cui Guerrini (altro ottimo disegnatore poco valorizzato) si trova a suo agio illustrando alla perfezione tutta la storia.

    Nel resto dell’albo fuffume che abbassa notevolmente la media qualitativa.
  • Mi unisco al coro di elogi per "Paperino e il quadriequivoco", che è riuscita a compiere un piccolo miracolo.

    Sì, perchè il mio fratellino più piccolo (12 anni), che non è di certo l'acquirente tipo del topo (scusate il gioco di parole), visto che, oltre ad essere uno di quei ragazzini che disconosce la lettura disimpegnata e sta attaccato alla Playstation da mattina a sera, lo comprerà sì e no due o tre volte l'anno (e non è tanto per dire... nella maggior parte dei casi lo prende in coincidenza con gadget e quant'altro), preferendo leggere per giunta le brevissime ("mi piacciono perchè sono le più corte, e si finiscono prima" ... non farebbe una piega, se tale lettura non fosse un obbligo :omg: ), si è molto appassionato a questa storia, letta dopo il mio puntuale consiglio (e lui è uno di quelli che non le manda a dire... se faceva schifo me l'avrebbe fatto capire senza problemi), con mia grande sorpresa. :)

    Oh, il numero ovviamente non l'ha comprato apposta, ma direi che è già tanto, conoscendolo.

    Insomma, tutto questo grazie a San Fausto. :angel:
  • Mi unisco al coro di elogi per Fausto Vitaliano! (perchè non pensi che io posti solo le mie critiche sui suoi lavori... :P )

    E poi davvero complimenti a Corradone Mastantuono! Davvero un disegnatore di un altro pianeta, decisamente accostabile a mostri sacri come Cavazzano e De Vita! :clap:
    Potrete ingannare tutti per un pò.
    Potrete ingannare qualcuno per sempre.
    Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
  • Dalla preview sul sito del Topo:

    http://www.disney.it/publishing/topolin ... i/2760.jsp

    il prossimo numero 2760 sarà dedicato a Wall-E!
    Tra le storie, oltre alla terza parte di Marco Topo una storia di Tito Faraci... disegnata dall'Uggetti! (sbaglio o è la prima volta?)
  • T 2759
    E se la Ziche questa settimana non spicca particolarmente in un comunque discreto Che Aria Tira…, sicuramente si fa notare per la copertina e per la buona prestazione (vasta la sua gamma di impagabili espressioni) di Paperinik e il Fuggiasco del Gran Varietà (Sisti/Ziche), storia simpatica e senza pretese che adempie bene al suo scopo di storia VIP regalandoci anche qualche perla come l’idea molto suggestiva della fuga del personaggio. Forse la ricerca di Paperinik e Bracchetto è un po’ troppo pretestuosa, ma grazie ad una trama scorrevole e accattivante la cosa è difficilmente percettibile.
    Topolino e i Milioni di Marco Topo (Sisti/Gervasio): una puntata avulsa dalle finezze che invece vantava la precedente, ma ben più equilibrata e studiata. L’intreccio tiene viva l’attenzione del lettore, in modo da alleggerire anche il notevole quantitativo di nozioni inserito nell’arco della storia. Forse l’unico punto debole è costituito dall’enfatizzazione degli interventi di Gamba (è lui, non l’avreste mai detto, eh?), mentre non ci si può esprimere sul finale che si spera possa rivelare ancora qualche sorpresa, visto che l’arcano dell’ “altro me stesso” non è poi così arcano. Ma Sisti dovrebbe aver imparato dall’esperienza della Deriva U-Cronica
    Gervasio davvero bravo, molto attento ai particolari, non sfigura nel succedere l’eccelso Mastantuono.

    Di grande effetto i disegni in Topolino e gli Attimi di Paura (Panaro/Mazzarello), bella almeno fino alla banalissima conclusione, mentre Concina ci rifila della sbobba riscaldata.
    Ultima modifica di PORTAMANTELLO il domenica 02 novembre 2008, 19:29, modificato 1 volta in totale.
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  • nonostante io l'avessi preso per Mastantuono, ecco che il secondo episodio non è suo... è del comunque sorprendente Gervasio che nel mio modestissimo e niubbissimo parere assomiglia sempre più a Cavazzano...

    invece mi ha un po' deluso la Ziche... il personaggio di Brachetti, becco a parte, è semplice come gli omini ovoidali e calvi sullo sfondo. Comunque, nonostante io non sopporti l'andazzo delle storie vip, avendo smesso di comprare il topo da un bel po' di tempo non l'ho sentito così inflazionato, ergo me lo sono goduto, anche perché la storia è surreale senza essere patetica (e il rischio c'era, visto che si è tirata in ballo la magia)
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Allora, ho terminato ieri la lettura di Topolino McMouse e la Leggenda della Maschera di Pietra (eh si, son un po' in ritardo...), e di poco convincente ho trovato ben poco, per essere precisi solamente il mistero dello zio di Topolino e come si risolve lo scontro finale con la Maschera. Ma in generale l'ho trovato una buona storia, che mi ha fatto molto piacere leggere.
    Il mistero degli alieni sarà inflazionato, ma in verità non ha chissà quale rilevanza nella storia, visto che si tratta di una sorta di "Mc Guffin"; l'importante alla fine non è il mistero alieno ma il fatto che questo spinga in nostri all'avventura.
    Plauso per la caratterizzazione dei personaggi, davvero ottima e per nulla "out of character"; le gag legate sulle invenzioni "a molla" (divertenti e mai eccessive) le trovo in linea con il "pensiero laterale" pippesco (così come anche il finale), e la caratterizzazione di Minni è quella che vorrei sempre vedere per il personaggio.
    A parte qualche imprecisione, ho trovato molto buoni anche i disegni di Dalla Santa, alla sua migliore realizzazione da un po' di tempo a questa parte, imho.

    Paperino e il Certame del Nipotame è molto meglio di quello che mi aspettassi, anzi è davvero gradevole l'idea alla base della storia. Peccato solo per il pasticciaccio con il personaggio di Meo-Pigeon, però chiudendo un'occhio su questo non si può che apprezzare la storia. Divertenti la tavola iniziale con l'alternarsi delle vignette zione-nipotastro e gli stratagemmi inventati dall'ozioso duo per non lavorare. In definifitva, bravi Pesce e Gula.

    E infine veniamo al ritorno di Casty, assente da un po': Topolino e la Jellamolecola è una storia divertente, che per quanto in certi aspetti risulti sempliciotta (chi fosse il cattivo lo si è capito da subito) si basa su un'idea e delle gag originali. Faccini ai disegni di una storia di Casty ci sta come il cacio sui macheroni, e a parte qualche incertezza, dovuta forse al fatto che con i personaggi di Topolinia è ancora alle prime armi, ha realizzato davvero un ottimo lavoro. Speriamo che l'accoppiata non rimanga un unicum, ma che presto salti fuori qualche nuova storia del fantastico duo.
  • Numero 2759!!!

    A me è abbastanza piaciuta "Paperinik e il fuggiasco del gran varietà", di Sisti e della granda Ziche. Innanzitutto non è la solita storia VIP, inflazionatissima sul Topo, ma, anche se un pò illogica, lo ammetto, è una bella storia sulla "magia" del teatro e, secondo me, molto adatta a Brachetti, semplicemente il numero 1 del trasformismo mondiale...
    Buono il secondo episodio di "Topolino e i milioni di Marco Topo", con i disegni di un Gervasio veramente notevole, e i testi di Sisti, anche se la storia ha dei risvolti un pò prevedibili...
    Per quanto riguarda il resto, sfiziosa "Topolino e gli attimi di paura", scritta da Panaro e disegnata da Mazzarello, nonostante il finale prevedibilissimo e con la solita morale ("bisogna vincere le proprie paure, eec. ecc. ecc..."). Ho trovato buona anche "Paperino e le delizie dell'alta finanza", se non altro solo per vedere Paperino alle prese con l'impero PdP in una (ipotetica) epoca post-Paperone. La solita solfa per quanto riguarda "Il manuale del tempo libero: Modellismo", di Bosco e Uggetti.
    "2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana... Ma della prima non sono sicuro..." A.Einstein
  • Dal blog di Luca Boschi:
    Particolarmente ricca di appuntamenti, per quanto mi riguarda, è la giornata di domani, domenica 12.

    Il supplemento domenicale del quotidiano La Repubblica apre con un bel servizio su Topolino, visto dall'estero nella prospettiva (e retrospettiva) della sua lunghissima carriera (dal 1928 a oggi) dall'occhio amorevole di Vittorio Zucconi. [...]

    Il servizio è "da non perdere", perché contiene anche immagini in esclusiva di almeno due storie "contemporanee". Una di queste è la nuova fatica di Tito Faraci e Giorgio Cavazzano, ispirata all'episodio "seminale" di Floyd Gottfredson Topolino poliziotto e Pippo suo aiutante

    Si presume, quindi, che si tratti di un'altra storia celebrativa (in questo caso il "festeggiato" sarebbe il prossimo ottantenne Topolino), al pari di ciò che ci venne proposto l'anno scorso con Zio Paperone in... un altro Natale sul Monte Orso (sequel di una celebre storia barksiana), sempre della stessa coppia di autori. :clap:

    Chissà se per l'occasione rivedremo Cavazzano disegnare Topolino con le braghette corte (anche in un semplice flashback)? :)
  • Riporto ancora dal sempre puntuale blog di Luca Boschi:
    TOPOLINO AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

    [...]

    Il comunicato stampa della Disney sottolinea come celebre magazine di casa Disney non potesse perdere l’occasione di festeggiare il cinema a modo suo: infatti, presso il Museo Archeologico dell’Auditorium Parco della Musica sarà allestita una mostra dal titolo TOPOLINO, CHE ATTORE!, dove saranno esposte le due più celebri parodie cinematografiche a fumetti pubblicate dal settimanale:

    *TOPOLINO PRESENTA “LA STRADA” – UN OMAGGIO A FEDERICO FELLINI (pubblicata il 1° settembre 1991, testi di Massimo Marconi, disegni di Giorgio Cavazzano).

    *TOPOLINO E MINNI IN “CASABLANCA" (pubblicata il 30 agosto 1987, testi e disegni di Giorgio Cavazzano), un omaggio al grande capolavoro del cinema americano.

    [...]

    Inoltre, proprio in occasione dell’inaugurazione del Festival Internazionale del Film di Roma, il settimanale Topolino dedica una nuova storia a questo evento, dal titolo: Paperica e il doppio fiasco di successo, scritta da Fausto Vitaliano e disegnata sempre da Cavazzano, che sarà pubblicata sul numero in edicola mercoledì 22 ottobre, giorno di apertura del Festival.

    I protagonisti di questa avvincente storia saranno, oltre al reporter Vincenzo Paperica, alter ego di Vincenzo Mollica, due grandi della Banda Disney: Topolino e Zio Paperone! Topi e Paperi saranno infatti di nuovo insieme a Roma nel nome del cinema, impegnati a destreggiarsi tra Vip antagonisti, registi fanatici, rapimenti, e scambi di ostaggi…

    Anche la storia Paperica e il doppio fiasco di successo sarà uno dei “gioielli” della mostra TOPOLINO, CHE ATTORE!, organizzata dal settimanale Topolino.
    Comunque mi pare un'ottima iniziativa, speriamo che venga organizzata bene.

    Ottimo anche il ritorno ad un serio coinvolgimento di Paperi e Topi all'interno della stessa storia (universo di UH a parte). :)
  • :sbav:
    fralaltro io non ho ancora avuto modo di leggere "La Strada" ;_;
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • 2750

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    Topolino e il Signore dei Cerchi - Ultimo Cerchio: Il Giallo (Marconi/Mottura): Ecco che Mottura, criticato agli inizi, dimostra qui di che pasta è fatto e ci piazza un drago/Chernabog indimenticabile. La storia giunge a compimento in maniera gradevole e interessante, molto più di quanto si poteva pensare guardando la struttura della saga. Nel complesso abbiamo in mano un'operazione più che buona, che annuncia il gradito ritorno di un graditissimo autore.

    Dinamite Bla e il Muflone Cotonato (Vitaliano/Dalla Santa): No, non va. Questo quarto capitolo della ripresa di Dinamite, a differenza degli altri tre, veramente belli, non ingrana e mi è parso banalotto, telefonato e quasi noioso nel suo voler portare avanti la sua commediola degli equivoci. Fa piacere aver rivisto Truz, e la bruttona strappa più di un sorriso, ma tutto ciò che c'è intorno non mi ha per niente preso. Peccato, però.


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    Paperino Paperotto e la Strada per Quack Town - Il Segreto del Sasquack (Enna/Urbano): Finita una saga ne inizia un'altra, e stavolta tocca a Paperino Paperotto, protagonista già a suo tempo di un'altra saga, però in due puntate. L'autore era lo stesso, Bruno Enna, sceneggiatore di gran classe, che cerca sempre di far sentire la differenza. E la storia, pur essendo abbastanza bambinesca, considerato il protagonista, parte benino. Non mi sono piaciuti però i cattivi, troppo caricaturali e da cartone animato del sabato pomeriggio...forse sui bambini questi due personaggi avranno fatto presa, ma personalmente mi sembra che abbassino di molto il livello di una narrazione altrimenti impeccabile.

    Topolino e l'Allegra Camper Brigata (Marconi/Mazzarello): Non faccio a tempo a coprire di elogi Marconi che subito mi tocca fare marcia indietro. Questo è il genere di storia, per quanto ben realizzata visto l'autore, i cui principi di fondo fanno male al fumetto Disney. Che è una realtà così antica da render normale la prassi di creare storie in cui vengano messi in burletta i personaggi stessi, che ormai nessuno prende più sul serio. Questo avviene quando ormai gli autori non credono più molto negli strumenti che hanno in mano, e tentano combinazioni paradossali e ardite così tanto per stupire. Ed ecco quindi le Badiniane storie di Lusky e Battista, le storie con gli scambi di ruoli e via dicendo. E duole dire che questa storia, mostrando Gamba, Topolino, Basettoni e compagnia bella andarsene in vacanza insieme tra mille gag si iscrive perfettamente in questa disastrosa tradizione. Delusione massima...


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    Paperino e il Singolare Allenamento Balneare (Macchetto/Cavazzano): No ok, qui mi sono piegato dal ridere, senza mezzi termini, quando è saltato fuori Papà con le figurine per i figliuoli. E non è l'unica gag divertente, in quella che è la prima storia sul calcio ad avermi fatto davvero ridere. Macchetto se lo si sa prendere si dimostra una forza della natura.

    Paperino Paperotto e la Strada per Quack Town - Fantasmi dal Passato (Enna/Dalena): Permangono gli stessi difetti del primo episodio, e cioè uno humor piuttosto dozzinale e infantile legato ai cattivi, mentre la tappa del viaggio ha un suo perchè. Nel complesso la qualità si mantiene uniforme, la storia non fa gridare al capolavoro ma rimane un buon esercizio di stile.

    Gambadilegno Furfante Troppo Curioso (Faccini): LOL, quando l'ho letta ho trasecolato anch'io. Faccini è un pazzo, come hanno fatto a permettergli una roba del genere? Meglio così va', che almeno mi sono fatto quattro grasse risate. Stupendo il disegno di Gamba tralaltro, a differenza del criticatissimo - a ragione - Topolino dell'ultima vignetta. Faccini ha un modo tutto suo di comporre la vignetta, che crea un certo appeal visivo, ricordandomi un po' Casty e un po' il primo Scarpa.


    # 2753

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    Paperino Paperotto e la Strada per Quacktown – La Via del Fiume (Enna/Urbano): Una tappa del viaggio un po’ più demenziale e frivola del solito, che prelude però a un finale interessante e poetico. Sono un po’ indeciso su come considerare finora questa saga, visto che come già ho specificato il suo umorismo non mi sta facendo impazzire, ma del resto trovo che alcuni accorgimenti siano deliziosi, come il Paperino rimatore, il personaggio di Bronson e via dicendo.

    Topolino e il Grande Pippunga (Casty): Dopo mesi e mesi di latitanza dal suo capolavoro Il Mondo Che Verrà, ecco quindi ritornare l’ottimo Castellan, ancora una volta come autore completo, di una storia che pare faccia parte delle giacenze dello scorso anno. La lunghissima assenza e l’acquolina in bocca lasciata dalla sua saga con la Spia Poeta hanno però aumentato a dismisura le aspettative, impedendo a questa storia di essere gustata appieno. Sarà a causa dello spunto di base che non è affatto originale, visto che tira in ballo una sorta di Pippo gigantesco che parodizza King Kong, con tanto di produttore cinematografico senza scrupoli alle calcagna. Ma al di là di questi cliché Casty ha modo di mettersi in mostra comunque, con un utilizzo simpaticissimo dei personaggi, Gambadilegno in primis, una quantità di ottime gag e un colpo di scena finale tutt’altro che telefonato. La lunga assenza però è anche servita a far saltare subito all’occhio una caratteristica del Casty autore completo che altrimenti poteva esser data per scontata: il modo personalissimo di comporre il disegno nella vignetta. Le sequenze con Pippunga che batte la testa nella serra, o che usa le auto come pattini, alcune battute di Gambadilegno visualizzate inducono ad una riflessione. Come già si disse in passato, Casty è un narratore e lo è sia nella sceneggiatura che nel disegno: quando poi le due cose si fondono e fa l’autore completo ecco creare quel non so che che rende la storia unica, autoriale, un qualcosa a sé. La rende, a differenza di altre mille storie Disney prodotte in massa con accoppiamenti artistici randomici, un vero e proprio Fumetto.


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    Paperino Paperotto e la Strada per Quacktown – Ritorno a Casa (Enna/Dalena): L’ultimo capitolo in cui tutti i misteri si risolvono, i nodi vengono al pettine e la storia finisce tra una nota malinconica e una risata. Ecco, devo proprio dire che il finale, parecchio poetico e intelligente, mi ha davvero convinto. Un capitolo pervaso di nostalgia, di rimpianto per l’infanzia passata, di detto e non detto. Veramente ottimo, bravo Enna!

    Paperino e Bum Bum in Storie di Corse e Motori (Mastantuono/Intini): Ed ecco il ritorno di Mastantuono e del suo Bum Bum Ghigno, il papero rozzo e alienato che era stato defenestrato nell’era Muci perché a Claretta metteva ansia. E’ un ritorno celebrato anche dalla copertina, ma che non viene supportato adeguatamente dalla qualità della storia che è confusionaria, banalotta e stupidina. Credo che il personaggio di Ghigno meriti molto di più, e possa rendere meglio da solo. In più questa sorta di microcosmo Bum Bum in cui c’è insistentemente questo inedito trio di amici composto da lui, Paperino e Archimede sta iniziando a stufare. Per carità, sono a favore del fatto che i personaggi inizino a frequentarsi come amici in modo regolare, senza cadere nei soliti cliché, e senza creare anonimi personaggi ogni volta che si vuole dare un amico a Paperino, ma così la cosa è esagerata e inizia a non avere alcuna attinenza col resto dello status quo disneyano. Mah.


    # 2755

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    Una splendida copertina di Silvia Ziche annuncia il ritorno degli Ultraheroes, ma non con la loro seconda saga, ma – evento più unico che raro per Topolino – con un numero interamente dedicato. Non si era mai tentata una cosa simile, e la natura antologica di Topolino non era mai stata messa in discussione, forse si è voluto provare a tentare la strada dell’one shot (e infatti pure i ciak sono a tema), o forse è solo un esperimento senza seguito. Fattostà che nulla è cambiato dai tempi della prima saga e le sensazioni contraddittorie che suscitano sono le stesse. Non si capisce bene quanto tutto questo voglia essere parodico e quanto no, e quindi se sia gusto o meno dedicare un così grande spazio alla cosa. Se a questo aggiungiamo il fatto che da queste cinque storie emerge che la questione Ultraheroes non è così occasionale come poteva sembrare dalla prima saga ma influente pure sul normale status quo supereroistico del mondo Disney (gli eroi continuano a fare capo a Eta Beta, indossano i costumi azzurri anche quando sono in missione da soli, i supercattivi stanno ancora tutti insieme). D’altra parte, non si può neanche parlare di una serie da non prendere troppo sul serio visto che la continuity c’è, viene curata e si tiene conto – come raramente era stato fatto su Topolino – di un infinità di elementi e di personaggi del Calisota.

    Botte Prima degli Esami (Faraci/Turconi): Sapere di questo suo coinvolgimento nel progetto Ultraheroes mi ha lasciato perplesso. Ma in fin dei conti, anche se adesso sua maestà Tituzzo è conosciuto per le sue storie serie, profonde e impegnate, non va dimenticato che un tempo era stato il dio della demenzialità, e autore di cose come Angus Tales o Nervoniani. Il coinvolgimento in una cosa tanto insensata quindi ci sta tutto…se non fosse che ancora una volta non si riesce a capire QUANTO Ultraheroes voglia essere demenziale e quanto “normalmente divertente”. Nel caso della demenzialità sfrenata infatti tutto questo ci sta eccome, ma nel secondo caso purtroppo si ricadrebbe nel solito discorso della credibilità zero dei personaggi, di cui parlavo poco tempo fa in occasione della storiella vacanziera di Marconi. Una sinossi del genere “i supereroi e supercattivi vanno a scuola” a seconda di come la si tratti offre risultati differenti, ma rimane pur sempre qualcosa di molto pericoloso. Poi però la storia va a parare sul giallo e spunta fuori Tuba Mascherata, un vecchio supereroe, vero e proprio tocco di stile dell’albo che ricorda che Ultraheroes altro non vuole essere che una demenzialissima rimpatriata, rassicurando i cuori…fino alla priossima volta ovviamente.

    Paperbat, Topolino e il Misterioso Taccuino (Salati/Migheli): Salati ha una buona concezione dei personaggi Disney, li conosce, li ama, li sa far muovere e interagire tra loro. Qui sperimenta, rimettendo in scena l’altrimenti escluso Topolino, i due modi diversi di ragionare dei due protagonisti, coinvolgendoli in un caso insensato. Divertente, anche se la Migheli non sa proprio disegnare e manda in vacca tutto quanto.
    Una storia che però avrebbe potuto fare benissimo a meno della dimensione Ultraheroes, visto che in termini di continuity non c’è niente che implichi che Paper-Bat debba avere quel costume lì o che Gambadilegno debba avere i tentacoli sempre e comunque. Mah.

    Incubo Natalizio (Salati/Gervasio): Questa insieme a quella di Faraci dovrebbe essere la perla dell’albo, in cui viene ripreso il tema del Natale che si ripete (come in Topolino e la Magia del Natale), e ci sono divertenti e originali paradossi temporali, e un modo molto buono di raccontare la cosa, armonizzandola con l’affare Ultraheroes. Belle e molto faraciane le didascalie iniziali, è però nel finale che tutto si svacca col robottone di Babbo Natale e altre amenità semplicione in perfetto stile Topolino dei poveri. Ad ogni modo questa incarnazione pseudoseria del contesto Ultraheroes pone nuovamente i dubbi sul registro dell’operazione, sul perché anche in avventure indipendenti il gruppo rimanga in piedi e abbia i nuovi costumi e via dicendo.

    Casa Bad-7 – Seratina al Covo (Ferrari/Tosolini): Orribile. La peggiore dell’albo. Dodici tavole stupidissime ricolme di battute prevedibili e stereotipi da supercattivi, che cercano di far ridere con un procedimento scontatissimo e oramai superato. Per non parlare del fatto che i cattivi abitano ancora tutti insieme senza motivo alcuno. Tutti i lati negativi di Ultraheroes riuniti in una storia sola. E il problema è che vuole essere esattamente ciò che è.

    Quadrifoglio e l’Alba di un Nuovo Eroe (Ferrari/Urbano): Carina, ma è un’altra storia che avrebbe potuto giovarsi di Ultraheroes solamente riguardo all’inserimento del nuovo personaggio, perché per il resto potrebbe benissimo non avere alcuna attinenza e essere una delle tante imprese di Paperinik. Orrido il Calciatore di Mondi, tralaltro, humor degno di Ambrosio e sicuramente più adatto a Superpippo.

    Insomma, da un prodotto indeciso non può che scaturire un giudizio indeciso.


    # 2756

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    Topolino e la Leggenda della Maschera di Pietra - Prima Puntata (Vitaliano/Dalla Santa): A me questa incarnazione avventurosa ipercriticata di Vitaliano piace. Potrebbe benissimo dedicarcisi completamente e tornare alle umoristiche solo in un secondo momento, per quel che mi riguarda, visto che il suo humor bene o male traspare ma viene mediato dal registro della storia. Premesse molto buone, con un uso dei personaggi inedito ma per niente out of character, che mi ha ricordato molto gli episodi lunghi (le Mouse Tails) della serie Mickey Mouse Works, in costume e dove Topolino era molto allegro e tenero.

    Paperino e il Certame del Nipotame (Pesce/Gula): Mi unisco al coro di quelli che pensano che riesumare Meo Porcello (come nipote del sindaco tralaltro) sia stata una buona idea, ma che trovano sia stato piuttosto stupido cambiargli nome in Pigeon Pig. Voglio dire, se Meo Porcello poteva sembrare antiquato si poteva pur sempre ricorrere al suo nome originale Peter Pig, senza alcun problema. E invece no, si è scelto di appioppargli un terzo nome (quarto se consideriamo che nel Treasure Silly Simphonies viene tradotto Pierino il Porcellino), tanto per confondere le idee ai fanciulli.


    # 2757

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    Topolino e la Leggenda della Maschera di Pietra – Seconda Puntata (Vitaliano/Dalla Santa): Affrettata, semplicistica e deludente questa seconda e ultima parte della storia di Vitaliano. Un vero peccato visto che la prima parte mi era parsa così ispirata. Tutto avviene in modo poco convincente, il risveglio del nemico è banale, il rispuntare dello zio non viene spiegato, la risoluzione di tutto non ha molto senso. Peccato, davvero.

    Topolino e la Jellamolecola (Casty/Faccini): Incontro tra due grandi del fumetto Disney. Ritorna Casty a breve distanza dal Pippunga, stavolta non come autore completo ma con i disegni di Faccini. Ed è un felice connubio, che mette in luce quanto i loro due stili, la loro estetica, la loro stessa visione del mondo Disney sia simile. Non ci aveva mai fatto caso nessuno, proprio perché Faccini si mimetizzava occupandosi più spesso dei paperi, in maniera bislacca e innovativa, mentre Casty, giocando a portare avanti la vecchia scuola era sempre sembrato un classicista. E invece le basi dei due autori sono le stesse, dall’amore per la stramberia all’ispirazione scarpiano/gottfredsoniana, base grafica di entrambi. Fino a giungere ad un elemento comune che poteva sembrare ancor meno evidente, ma che qui emerge prepotentemente: il modo di comporre la vignetta, di organizzarsi lo spazio e di dare ai disegni quel feeling narrativo di cui si era parlato in occasione del Pippunga. In soldoni, la storia sembra quasi disegnata da Casty, fatta eccezione per quelle dentature un po’ troppo vistose, probabilmente un tentativo fallito di accrescere ulteriormente la mimesi con il Gottfredson anni 50.
    Non di sola mimesi però vive la storia, che racconta una trama allegra, e interessante. Memorabile la presenza del C.A.S.P.I.T.E.R.I.N.A., dato che è anche l’esclamazione prediletta di Topolino nell’animazione. Non rientra certo tra i gialli Castyani più imprevedibili (il colpevole viene suggerito subito), ma è più che altro un’avventura assurda, fantasiosa e spensierata, che fa un grande uso dell’humor paradossale, con alcuni tocchi di stile. Del resto chi si immaginava che so Topolino venissero tirate in ballo le leggi di Murphy?


    # 2758

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    Iniziano a far capolino dei Ciak dedicati a Wall-E, che come promozione del film vanno benissimo, come ciak in sé sono orribili. Questo a causa dell’uso di didascalie che banalizzano tutto, si poteva avere un bellissimo fumetto muto e invece…

    Topolino e i Milioni di Marco Topo – Prima Puntata (Sisti/Mastantuono): Oh una saga in tre parti firmata da Sisti, che coinvolge Topolino, Zapotec, misteri storici e quant’altro sia caro a questo bravissimo autore. Un primo episodio veramente buono, in cui la narrazione si sviluppa su due piani temporali diversi, grazie ad abilissimi trucchetti da virtuoso della sceneggiatura. Mastantuono dal canto suo fa un lavoro impressionante, ha maturato parecchio il suo stile dai tempi del Fiume del Tempo e adesso appare più piacevole, tondeggiante e ordinato. Bello anche il Topolino/Marco Topo sbarazzino e ragazzinesco, un genere di caratterizzazione che vorremmo vedere più spesso. Unica perplessità riguarda proprio Marco Topo: ok che serviva un sosia storico di Topolino, ma non mi risulta avessero mai storpiato il nome di un personaggio storico tanto famoso, tantopiù che nella celeberrima storia di Scarpa, si parlava normalissimamente di Marco Polo. Personaggio che va a sostituire la figura di Marco Polo o semplice alternativa? Sono domande che non avrebbe senso porsi se l’autore non fosse quel guru della continuity che è Alessandro Sisti.

    Paperino e il Quadriequivoco (Vitaliano/Guerrini): Non male, per essere l’ennesima variazione sul tema delle bugie. Andamento brillante, anche se a rimanermi più impresso è stato l’sms che Paperone manda a Paperino. Non so, l’ho trovato azzeccato, ed è proprio il modo in cui mi figuro parlerebbe lo zione se mi mandasse un messaggino.


    # 2759

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    Continuano le gag legate a Wall-e, e per fortuna si migliora un pochettino, visto che le didascalie vengono ridotte e si inizia ad avere il senso della gag, e dello spirito muto del film.

    Paperinik e il Fuggiasco del Gran Varietà (Sisti/Ziche): Arthur Bracchetto? Lol, per fortuna una storia vip senza il prefisso paper. Ad ogni modo questo raddoppia la razione di Sisti del numero, ed è un bene perché lui è bravo, parecchio anche con questo genere di storie. Tralaltro non si smentisce mai, infilando un piccolo riferimento colto (Fantomius), a dimostrare che si può fare storie vip anche senza destinarle a scorfani mononeuronici. E il finale surreale e illogico ci sta tutto. Bravo!
    (Tralaltro il Paperinik della storia non indossa il costume nuovo, ma quello tradizionale, chissà come intendono lo status quo del periodo post-Ultraheroes)

    Topolino e i Milioni di Marco Topo – Seconda Puntata (Sisti/Gervasio): Ancora Sisti, ancora una bella storia. Il mistero si infittisce e si fa complesso. Molti sono i dati aggiuntivi che questa storia centrale fornisce, e ciò è molto bello. La storia continua su due piani temporali, tra un indagine e una deduzione, e la caratterizzazione topoliniana continua ad eccellere (bello l’episodio dei maghi, è questo il Topolino giusto, irruente, inscoscente, intelligente e simpaticissimo). Peccato per un paio di risposte che già si intuiscono…la prevedibilità potrebbe essere un difetto che minerebbe una storia altrimenti impeccabile.

    Topolino e gli Attimi di Paura (Panaro/Mazzarello): Una storiella che parte da ottime premesse e da un’atmosfera niente male, però non convince appieno, forse per una certa faciloneria di fondo.


    # 2760

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    Topolino e i Milioni di Marco Topo – Terza Puntata (Sisti/Mastantuono): Si conclude come previsto. Un po’ un peccato che si rinunci ai colpi di scena finendo nel telefonato. Del resto va anche detto che le rivelazioni non vengono trattate come tali ma come se fossero la cosa più ovvia del mondo. Pazienza, quel che si ha è comunque una gran bella storia, condotta in modo magistrale, con un Topolino in stato di grazia, sia graficamente che nell’animo. Alcune perplessità sul finale, che magari avrebbe dovuto essere esteso, anche solo per spiegare come i nostri giustificheranno agli altri archeologi la sparizione della matrice.

    Gambadilegno in…Agguato alla Cassa (Faraci/Uggetti): Sinceramente se mi avessero detto che questa storia era di Faraci non ci avrei mai creduto. Non che io sia contrario a priori che il grande Tito Faraci, quello di Trauma, quello de La Vera storia di Novecento, quello di Topolino e il Fiume del Tempo, quello di Anderville (etc..etc..) si dia alle brevi. In fondo è con le storielle demenziali che l’ho conosciuto, e ho imparato ad apprezzare il suo irresistibile humor. Humor che qui è del tutto assente: la storia è piatta, non divertente, e sembra scritta dal primo che passa. I disegni della Uggetti fanno il resto. E se penso che la storia prima di questa era quella poco più che carina di Ultraheroes mi viene da urlare “Tituzzo, perché ci hai abbandonati?” Sob…

    Zio Paperone e il Congelamento dei Crediti (Cimino/De Lorenzi): Oh, una storia di Cimino che esce dal solito schema, rimettendo in piedi un’Amelia seria, e cosa ancor più importante la cara vecchia Roberta. Che tralaltro è una sua creazione che non si vedeva da parecchio. De Lorenzi la disegna benissimo, a mio parere, anche se trascura un po’ Amelia. Ad ogni modo la trama è divertente e scorrevole, e mi ha impressionato parecchio, confermandosi sopra la media ciminiana dell’ultimo periodo.

    Per il resto è il numero dedicato a Wall-E con la relativa sacrosanta copertina (chissà se faranno lo stesso per Bolt…) di cui presenta una storiella di due tavole, più riuscita, nel suo essere praticamente muta, dei precedenti Ciak. Notevole anche la storia straniera, disegnata da quel folle di Andersen, che ha il pregio, cosa ormai rara nelle storie italiane, di intrecciare tra loro due trame parallele.
  • Certo che se per due storie che a te non sono piaciute, ti metti già a urlare... è proprio vero che in questo mestiere costruiamo castelli sulla sabbia e basta così poco a portarli via.
  • Su, diciamo una e mezza. Non serve offendersi però, sono casi isolati. Anche perchè so che in cantiere hai ben altro. Credo...spero...vero?
  • Eh? "Offendersi"?! Ma va'!
    Dai, non mi fare mettere i faccini con le strizzate d'occhio. Son troppo vecchio, pietà...

    Casomai, se proprio vogliamo (ma adesso non facciamola troppo grossa)... ironizzavo su quanto si faccia in fretta a "tirare le somme" su un forum. Quante storie Disney ho scritto? Sai che non lo so? Centinaia, suppongo. Due, anzi, una e mezza di fila non ti piacciono e io vi avrei "abbandonati"?


    Pace e amore
    Tito Faraci
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