Il brand Mario e il brand Donkey Kong come tutti ben sanno hanno un'origine comune, ovvero la trilogia di giochi arcade in cui entrambi debuttarono. Del primo
Donkey Kong arcade venne fatta una specie di remake ai tempi del Game Boy Color, in cui si riproducevano come tutorial i quattro livelli del gioco originale, per costruire poi un gioco completamente nuovo e assai vasto. L'idea piacque e successivamente, ai tempi del Game Boy Advance, venne varata una serie apposita, che riecheggiasse nel suo essere un puzzle game i sapori delle origini. In essa Mario doveva affrontare lo scimmione salvando alcuni minimario meccanici che Donkey Kong aveva rapito, il tutto muovendosi attraverso livelli di gioco che si estendevano in verticale. Lo spirito del primo Donkey Kong era stato pienamente colto, e anche se ad oggi questo
Mario Vs. Donkey Kong è praticamente misconosciuto, i pochi che a suo tempo lo giocarono lo considerano un piccolo cult.
Per Ds è uscito il sequel, in cui stavolta a farla da padroni sono proprio i minimario meccanici salvati nel primo. Sviluppato come il predecessore da Nintendo Software Technology, questo giochino piccino piccino sfrutta in maniera molto simpatica le feature del ds, dal momento che lo scopo del tutto è muovere attraverso i vari livelli di gioco un nugolo di marietti meccanici, facendolo a colpi di pennino. Con una strisciata il bambolotto giocattolo cambia direzione di marcia, con un colpetto si ferma, inoltre è possibile interagire con l'ambiente di gioco raccogliendo mattoncini per costruire passerelle e rendere innocui gli ostacoli che i marietti incontreranno sul cammino. Ovviamente benché l'obiettivo sia quello di portare tutti a destinazione sani e salvi, c'è modo e modo di perseguirlo, e sarà infatti possibile migliorare il proprio punteggio - che si misura in medaglie - ottimizzando i tempi e cercando di non fermare mai l'avanzata di alcun bambolotto.
Il pretesto narrativo è molto semplice: alla conferenza stampa per l'apertura di un parco a tema minimario, DK pazzo di gelosia rapisce Pauline (eh già, proprio lei!) e Mario conduce il suo esercito attraverso gli otto piani di questo edificio/parco per raggiungere DK e suonargliele come si deve. Ovviamente finirà tutto a tarallucci e vino e in amicizia, ma ne sarà valsa la pena di aver visto una storia così sciocca visto che viene raccontata attraverso filmati in computer grafica assolutamente divini. Le sequenze hanno del cinematografico, e il che è assolutamente spiazzante (credo volutamente) dato il tono generale del gioco che è invece minimalista al massimo. Ogni piano è a tema e riproduce un ambiente tratto dai giochi di Mario e Donkey Kong, con tanto di musichette tratte da
Mario 64 e dalla serie
Country, inoltre man mano che si sale vengono via via introdotti nuovi meccanismi e elementi interattivi dello scenario che vanno ad arricchire il gameplay in modo sempre originale. Ogni piano contiene nove livellini da superare più un livello boss che consiste in una sfiziosissima battaglia con DK da combattere muovendo un timone e sparando i minimario verso di lui, inoltre quando finalmente si giunge faccia a faccia con lo scimmione, che ci aspetta nell'attico, prende il via un combattimento finale che altro non è che il ritorno della collaudata formula primordiale che avevamo giocato nel primo arcade della serie. Insomma un gioiellino grazioso ma miscroscopico, consigliato se si vuole rivangare un po' la Storia divertendosi in maniera minimalista, ma che probabilmente ha convinto poco la stessa Nintendo dal momento che ha messo in cantiere il terzo capitolo...ma vendendolo come software per il servizio Dsi-ware, con tanti saluti a chi ha il lite ma se lo sarebbe giocato più che volentieri.