[DisneyToon/Fairies #2] Trilli e il Tesoro Perduto
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Chi avrebbe mai potuto immaginare che, laddove ha fallito Taron, sarebbe riuscita la fatina Trilli?
Eggià, a sorpresa il personaggio spalla di Peter Pan in questo secondo capitolo della sua personale saga spin-off si distacca dalle trame fiabesche, diventando protagonista di un vero e proprio fantasy in miniatura. Questo lungometraggio perde infatti il confronto al precedente sul piano della "magia" e poesia delle situazioni, ma guadagna in epicità: il viaggio da affrontare, un prezioso oggetto magico da recuperare, gli ostacoli da superare, i troll, le armi, i compagni che si uniscono alla squadra... sembra proprio di essere alle prese con un film fantasy o un videogioco RPG. Anche l'atmosfera vira in questa direzione, al punto che il mondo delle fate sembra quasi assomigliare al villaggio Kokiri di Zeldiana memoria.
La trama non parte nel migliore dei modi: a Trilli viene affidato il compito di creare un importante scettro ed è chiaro come il sole che la fatina prima o poi lo romperà, ma questa fase viene tirata un po' troppo per le lunghe, mentre lo spettatore attende l'inevitabile disastro che finalmente darà il via alla vicenda. Certo è l'occasione per approfondire un po' di più il personaggio di Terence (personalmente odioso già dal nome) caratterizzato effettivamente come stucchevole e irritante, mentre viene mostrata l'indole permalosa e irascibile di Trilli, caratteristica principale in Peter Pan ma assente nel film precedente della serie. Poi però la storia parte e ingrana, con la piccola avventura di Trilli nel tentativo di rimediare al danno compiuto, altrimenti sarà la fine per il mondo delle fate, crisi, distruzione, stridore di denti, blabla.
Ci sono alcuni elementi del mondo fatato piuttosto affascinanti, come il FataTeatro (ho adorato le coccinelle con la moneta sul dorso usate come piatti) o i preparativi per la grande cerimonia di inizio autunno; particolarmente divertente il siparietto con il gufo, anche se si basa su un gioco di parole che in italiano si perde, ma chi capisce l'inglese può comprenderlo facilmente.
Dato che Trilli intraprende un viaggio sola soletta, indispensabile dargli una spalla per i dialoghi, per non farla sembrare una pazza che parla da sola; ecco quindi Brillo, la quintessenza degli animaletti Disneyani! Per lo più, la disneyanità è mixata con tutte le caratteristiche da manuale del filmaker per le spalle buffe e pucciose: Brillo entra in scena con un rutto, ha la sua bella inquadratura con gli occhioni da gatto con gli stivali e parla con un ronzio incomprensibile che però Trilli riesce a capire. Mah. Nonostante tutto ciò, l'ho trovante irritante solo a metà, non è un completo fallimento.
La più grande sorpresa però sono stati i troll, visti anche nel trailer, presenti solo per una scena e doppiati a mia insaputa dai Fichi d'India: alla prima frase li ho riconosciuti e temevo il peggio, invece il pessimo duo comico riesce a dare una riuscita interpretazione simpatica e pure con un briciolo di cuore. Peccato per un ahrahra che si fanno scappare, maledetti!
La colonna sonora mi è sembrata addirittura migliore di quella del primo capitolo, con le melodie celtiche e simili molto più adatte a una vicenda fantasy come questa, brani molto più interessanti e piacevoli all'ascolto; personalmente ho apprezzato anche la performance vocale di L'Aura, che già mi piace di suo, qui particolarmente adatta alle sonorità del film e alla canzone dei titoli di coda che le fanno cantare.
Ah, mega-lol per la schermata dei titoli di coda riguardante John Lasseter, con Trilli che tiene in mano una camicia hawaiana
No, guarda, comunque il film è fine, nonostante il ruttino di presentazione della bestiola e a me è piaciuto anche più del primo.
E incredibilmente i Fichi d'India (se lasci perdere un ahrahra che fanno per far capire al pubblico meno perspicace che sono proprio loro) riescono a fare un buon lavoro dotato perfino di una certa sensibilità: i miei complimenti al direttore del doppiaggio che probabilmente per raggiungere questo risultato li ha dovuti prendere a scudisciate.
E incredibilmente i Fichi d'India (se lasci perdere un ahrahra che fanno per far capire al pubblico meno perspicace che sono proprio loro) riescono a fare un buon lavoro dotato perfino di una certa sensibilità: i miei complimenti al direttore del doppiaggio che probabilmente per raggiungere questo risultato li ha dovuti prendere a scudisciate.
Strarotfl.DeborohWalker ha scritto: il pessimo duo comico
Ommamma... mi viene in mente il caso Valiant, col piccione enzosalvesco urlante al ritmo di "Mamma mia comme stooo"...DeborohWalker ha scritto: Peccato per un ahrahra che si fanno scappare, maledetti!
Spero che questo Santo Natale la punta dell'albero gli si infili nel sedere. Che possa capitare lo stesso a chi osasse censurarmi, snarl!
Per il resto speriamo sia come dici tu, il fatto che ti abbia più convinto del primo mi consola, sperando non dipenda da una questione di approcci personali a tematiche in particolare (per dire, "amo a priori il fantasy quindi me lo faccio piacere più del primo ma agli altri farà probabilmente schifo").
Ma visto che si parla del Deboroh ripongo più fiducia.
Se non mi piacerà, punta dell'albero pure per te.
(Trilli che comincia a mostrare più aggressività è un buon segno di progressione ed attinenza al personaggio originario, e considerando che si tratta sempre di prequel dell'esordio il tutto può essere molto plausibile...)
ma terence sempre da "Quello dell'intervallo" è doppiato?
No è un altro, tale Luigi Morville.
Per il cast completo andate sul sito di Antonio Genna
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Pur essendo circolato eccezionalmente in alcune sale UCI è finalmente uscito ufficialmente questo sequel di Trilli, che porta avanti il progetto di Lasseter di rifondazione del brand Toon Studios. Rifondazione che procede molto bene, e lo si può dire dopo un'annata intera in cui siamo per la prima volta rimasti privi di qualsivoglia sequel imbarazzate: niente Pinocchio 2, niente secondo dvd delle Enchanted Tales, progetto ormai naufragato, è rimasta questa consuetudine novembrina del film di Trilli, un'abitudine deliziosa, posizionata strategicamente come una sorta di assaggio delle novità Disney di fine anno che invece vedremo al cinema.
Perché adesso la qualità è davvero salita: pur non raccontando chissà cosa, questi film di Trilli sono una boccata di genuinità e magia, nel senso meno lezioso del termine. E questo secondo film non fa eccezione: animato ancora una volta dai Prana Animation Studios, studio indiano che aveva già realizzato il primo Trilli, si fa apprezzare per la cura maniacale infusa nella realizzazione di un mondo coerente per queste fatine. Il tutto è perfettamente in linea con quanto impostato l'anno scorso: il mondo delle fate, i richiami celtici, l'aspetto visivo dovuto alle atmosfere sognanti, agli scenari coloratissimi, alla natura che pervade ogni singolo fotogramma. Stavolta vengono messe da parte le amichette di Trilli, molto più presenti nel primo film, per far spazio a una sorta di piccola quest che vede Trilli andare a nord dell'Isola Che Non C'é: ci si focalizza più sul rapporto con Terence di amor/amicizia puramente adolescenziale, senza però cadere troppo nel teen drama, ma rimanendo nel più genuinamente infantile. In senso buono s'intende, visto che come nel primo film è la semplicità a farla da padrona: nessuno sbalzo di registro, nessuna esagerazione umoristica sfociante nel fiappume, come accadeva in titoli passati quali La Sirenetta 3, tutto è perfettamente calibrato e si nota che dietro c'è la mano discreta e saggia di Lasseter. Tuttavia, ho personalmente preferito il primo film, dove la trama era praticamente inesistente e c'era più magia e intimismo, il tutto sinfonicamente amalgamato con pennellate celtiche, che pur essendo presenti anche qui ho trovato meno efficaci. La colonna sonora rimane ad ogni modo di ottima qualità, anche se meno brillante: If You Believe, cantata in Italiano da L'Aura, apre (e chiude con un reprise) il film mostrando le fatine intente a creare l'autunno, in una scena che richiama un po' Fantasia, un po' il finale del primo film, dove invece toccava alla primavera. In questo caso la canzone è meno esaltante ma delicata quanto basta a immergere nelle bellissime atmosfere del film e L'Aura fa un buon lavoro adattandosi in pieno allo stile. Fairy Tale Theatre è invece il gioiello del film, ascoltabile quando Trilli viene accidentalmente a conoscenza dell'obiettivo del suo viaggio, è forse la più evocativa e solenne di tutte, e rimane ben impressa anche se composta da pochissimi versi cantati. The Gift of a Friend e Where the Sunbeams Play sono invece presenti nei titoli di coda, e quindi più tendenti al pop, pur non tradendo l'impronta stilistica raffinatissima del film, e apparendo piacevoli all'ascolto e sicuramente non Disneychannelliane.
Il comparto grafico, pur trattandosi di un direct to video, è assai curato: su fondali, textures, animazioni, luci e colori neanche mi esprimo, tanto alta è la qualità. I modelli rimangono invece un po' bambolettosi, specialmente nelle figure maschili non caricaturali come Terence, ma le fatine sono piacevoli a vedersi e anche alcuni personaggi più comici come ad esempio i Troll. Ecco, i Troll. Quelli doppiati dai Fichi d'India. Che trovano il modo di inserirci pure un ahrahrahra a tradimento. Sorvolando sul fatto che graficamente sono due modelli molto buoni (molto meglio della banalerrima spalla puccettosa che affianca Trilli nel viaggio), che in inglese la resa è diversa e che hanno in tutto un paio di minuti di battute, trovo che si sia mancato di rispetto enormemente allo stile raffinato del film chiamando quei due dementi a doppiare due personaggi, sebbene comici. Che lo si sia fatto perché sotto sotto ci somigliano, che potesse venir fuori molto peggio sono cose indubbie, questo non toglie che il film perda sia pur in piccola parte prestigio, e trattandosi di un direct to video, categoria in fase di redenzione, non penso che fosse il caso. Per il resto va detto che sono stati chiamati, in continuità col primo film, nuovamente Luca e Paolo per dar la voce a Clunk e Bloblò, pur avendo i due personaggi pochissime battute, e la cosa è stata molto gradita e coerente. Quanto agli extra sono stati l'ennesima gradita sorpresa: niente giochetti puerili, a parte forse una clip in cui si fa il punto sul mondo delle fate, un filmato che mostra come il mondo di Trilli ha contaminato Walt Disney World, alcuni contenuti creati appositamente per l'edizione italiana con Luca e Paolo (spassoso) L'Aura (buono) e i Fichi d'India (no comment), le scene eliminate e soprattutto i fuoriscena, animati appositamente, come non si vedevano dai tempi di Monster & Co.
Per i puristi che continuano a veder di cattivo occhio questa raffinata operazione in quanto figlia del marketing e snaturante viene dato un contentino mostrando come il carattere di Trilli si sia parecchio evoluto verso l'irascibilità, la fatina infatti ha poca pazienza, non è maturissima e spesso e volentieri diventa tutta rossa, la qual cosa viste anche le premesse del terzo film, in cui verrà rapita e avrà a che fare con Vidia, potrebbe preludere a una maturazione del carattere in senso "negativo" con conseguente abbandono della Radura per andare a star con Peter. Qualsiasi cosa abbiano intenzione di fare con questo brand direi che non c'è troppo da preoccuparsi, l'uomo grasso con la camicia hawaiiana è lì che vigila.
Questo. Film. E'. Bellissimo.
Condivido i vostri commenti e recensioni e ringrazio Marta-Minnie che me l'ha fatto vedere!
E ho detto tutto.
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Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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