[Peyo] I Puffi

Da Lupo Alberto ad Asterix passando per Rat-Man e i Puffi con tappa nell'euromanga di derivazione barbucciana, nato in Italia e trapiantato in Francia.
  • Riprendo dopo la pausa estiva con tre bei numeri:

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    Il Puffo Selvaggio (T.Culliford-Parthoens/Maury): Stavolta si abbandona un po' la formula satirica che ha caratterizzato Il Puffo Finanziere e Dottor Puffo per un genere di storia diverso, meno schematico e più avventuroso. Meno geniale ovviamente, ma variare il menu non può far che bene: viene quindi introdotto il Puffo Selvaggio, quello stesso Puffo che figurava spesso e volentieri nel cast della serie televisiva del periodo intermedio (quella con la sigla che faceva Puffi Qua, Puffi Là, ma non li troverai etc), di cui mi ero sempre chiesto la provenienza. E francamente molti dubbi emergono a questo punto sul rapporto tra il fumetto e il cartone: abbiamo infatti visto spesso e volentieri nella serie animata venir utilizzati alla follia alcuni personaggi "particolari" come Selvaggio, Baby Puffo, i Puffolini, Nonno e Nonna Puffa, Cucciolo, Agatha, Madre Natura, Padre Tempo o Lenticchia. Addirittura per un bel periodo questi personaggi hanno soppiantato quasi del tutto il cast più classico. Raramente queste new entry sono apparse nel fumetto, e quando l'hanno fatto è stato per venir fugacemente introdotti e poi dimenticati. I Puffolini, Baby Puffo, Buegrasso e Padre Tempo sono apparsi (vabbè l'ultimo è stato solo menzionato) nelle storie principali su Spirou mentre Cucciolo, Madre Natura, Agatha invece hanno avuto il loro battesimo nella produzione "plebea" del mensile per bambini dedicato ai Puffi. Di Lenticchia, Nonno e Nonna Puffa non ho notizie. Fattostà che il motivo del loro uso (o non uso, a seconda dei media) non è mai stato spiegato. E ora tra capo e collo spunta questa storia dedicata ad una new entry, in un periodo in cui col progetto graphic novel cartonate si vuole prendere le distanze il più possibile dalla modernità che aveva infettato gli ultimi numeri. Tralaltro la storia è del 98, mentre gli episodi in cui appariva il personaggio risalgono a parecchio prima. Qual'è il motivo di uno scarto temporale così grande? E le origini qui descritte sono in linea con quelle del cartone?
    Quesiti filologici a parte, la storia non presenta chissà quale guizzo geniale, ma ha un'andamento trasognato, naturalistico e a suo modo poetico. Più che sull'introduzione del personaggio, il tutto gioca intorno ad un incendio estivo e quanto possa accadere alla foresta (e al villaggio rimasto sprovvisto dell'incantesimo che lo proteggeva) nell'anno che segue e che vede la naturale ricrescita delle piante. Il Puffo Selvaggio non è altro che un souvenir che i Puffi si portano involontariamente dietro da un viaggio al limitare della foresta per combattere la carestia che si preannuncia ora che le provviste sono sparite. E attorno al suo processo di pseudocivilizzazione si dipanano altre vicende, tipo la sorte del villaggio, rimasto privo dell'incantesimo antifurto che lo proteggeva dagli umani, le peripezie di Gargamella, l'autoesilio dei Puffi etc. Una storia frammentaria se vogliamo semplice a livello di trama che però ha il gran pregio di immergerci in un'atmosfera naturalistica che forse mancava dai tempi del Re Puffo.
    Nota di continuity: interessante notare come nel flashback che narra le origini del Puffo Selvaggio, la sua nascita avvenga in una notte di luna blu come fu per Baby Puffo, come a voler sottolineare che prima della creazione della Puffetta fosse questa la maniera di venire al mondo per un Puffo. E ancor più interessante che nel racconto sia mostrata la precedente generazione di Puffi, alla quale dovrebbe appartenere il Grande Puffo, ma di cui non è ben chiara la sorte.


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    La Minaccia Puffa (T.Culliford-Parthoens/Maury): Di nuovo la formula satirico-sociale, questa volta miscelata con una componente d'azione piuttosto pronunciata. L'idea dei Puffi malvagi, che fanno da contraltare e da "buon" esempio agli incattiviti Puffi buoni è veramente deliziosa. Una satira allo specchio, insomma. Le trovate sono di livello piuttosto alto, si respira l'aria del fumetto intelligente. Giusto il finale è un po' veloce, ma si perdona di fronte alla scenetta del Grande Puffo malvagio che fa discorsi dittatoriali, o a quella del litigio tra le due Puffette. Per il resto ben poco da segnalare, se non un uso corretto del personaggio di Forzuto, che con pochi cenni è caratterizzato molto bene. Ed è parecchio difficile caratterizzare bene un Puffo visto che renderlo tridimensionale sarebbe fuori luogo, e renderlo troppo bidimensionale pure.


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    Il Progesso Non Si Puffa (T.Culliford-Delzenne/Borecki-Garray): Toh, la squadra di autori responsabili della rinascita si rinnova. Il figlio di Peyo rimane, mentre il cosceneggiatore e il comparto grafico cambiano. Questo di certo non si traduce in un calo della qualità generale, che rimane fissata su altissimi standard, ma non si può non rilevare un leggero cambiamento stilistico. L'episodio si potrebbe dividere in due parti, la prima ricalcante le dinamiche satirico-sociali già conosciute, in cui il villaggio cade preda della febbre da progresso, impigrendosi sempre più, e la seconda più avventurosa per certi versi simile alle recenti storie in cui i Puffi venivano schiavizzati e fatti prigionieri. Peccato che letta subito dopo La Minaccia Puffa l'effetto novità cali non poco. Le differenze sceneggiatorie saltano all'occhio esaminando l'umorismo, che qui è meno satirico e più improntato sullo scambio di battute (siamo lontani dai brainwashing del Puffo Dottore, anche se Grande Puffo che si irrita sentendosi chiamare vecchio fa sorridere non poco). Di contro si avverte una maggior filologia, in senso sincretistico, visto che riappaiono dopo tanto tempo i Puffolini, il Grande Puffo si riferisce alle "lezioni del passato" e si menziona (piuttosto tristemente direi) il Puffo Robot. Infine i disegni sono parecchio differenti: i Puffi sono disegnati più grandi, si avverte un dinamismo maggiore e una certa voglia di sperimentare (la visuale a "volo d'uccello" del Villaggio nella vignetta di ritorno del Grande Puffo è bellissima). Insomma, pur preferendo forse quello vecchio non mi sento assolutamente di demonizzare questo nuovo team visto che la confezione rimane la medesima.
  • Per un po' in fumetteria non mi sono arrivati albi dei Puffi, evidentemente la Planeta si è presa una pausa estiva nelle spedizioni, e così a metà settembre mi sono ritrovato con quattro volumi tutti in una volta in casella.

    Dottor Puffo
    La critica satirica dei primi tempi, rivolta alla medicina, alle persone che si lasciano suggestionare facilmente sulle malattie, e a quelli che si trovano da soli una soluzione per i propri mali. Vediamo poi un confronto tra le diverse discipline mediche, che si conclude con una visitina al mondo degli umani, che sono saggi e hanno la soluzione.
    I Puffi però non sono poi così tanto saggi, dato che bastano un paio di paroline dolci e si fanno convincere ad accompagnare Gargamella nel proprio villaggio... una faciloneria di sceneggiatura, comunque bella storia.

    Il Puffo Selvaggio
    Meno sociologia ma più avventura per questa versione puffesca di Tarzan o de Il Libro della giungla, dei quali riprende molti elementi.
    Molto divertente l'arrivo di Gargamella al villaggio deserto, con la vignetta di sospensione del tempo che riesce a scatenare perfettamente l'effetto comico quando poi i Puffi ritornano.
    Comunque il livello dei disegni sta proprio aumentando a vista d'occhio, certe espressioni facciali sono meravigliose, e tutte le vignette vanno sempre analizzate per non lasciarsi sfuggire qualche gag marginale sullo sfondo, soprattutto nelle scene "di massa".

    La Minaccia Puffa
    IL Capuffolavoro.
    Un'approfondita e intelligente analisi sociologica dei meccanismi umani. I Puffi, personaggi allegroni e bonari per eccellenza, finalmente cominciano a incacchiarsi per un nonnulla uno contro l'altro, e improvvisamente ci sembrano molto più simili agli esseri umani. Poi, quando si pensava che questo fosse l'oggetto della storia, arrivano i Puffi Grigi, una versione malvagia degli esserini blu, che catalizzeranno tutto l'astio dei Puffi, ora uniti contro un nemico comune; ed ecco così opporsi il Bene e il Male, la Forza e il Lato Oscuro in una vera e propria guerra senza esclusione di colpi. Prima, i Puffi cercheranno di collaborare, di porgere l'altra guancia, ma nulla servirà e sarà battaglia.
    Un vero e proprio conflitto epico, come mai mi sarei immaginato di leggere su questi albi: scene emotivamente potentissime come la distruzione del villaggio dei Puffi attraverso le catapulte, il rogo dei libri del Grande Puffo, i Puffi ai lavori forzati, e addirittura le torture fisiche!
    Sicuramente il momento più cupo della storia puffa, mentre leggevo mi immaginavo di sentire quei bei temi da colonna sonora in un film in cui ad un certo punto sembra che per il gruppo di protagonisti non ci sia nulla da fare.
    Non mancano i momenti divertenti, con siparietti surreali (i Puffi che per fingersi malvagi camminano mostrando i denti) e tante altre gag in cui i tempi comici sono usati ottimamente, come la ricomparsa sul finale del Puffo che ha scavato la galleria.
    E poi il fatto che i Puffi grigi fossero stati creati dallo stesso Grande Puffo, l'evasione, disegni me-ra-vi-glio-si... mamma mia, che Signora Storia.
    Finora la migliore, e dubito sarà mai superata. Se dovessero trarre un lungometraggio dalle storie a fumetti dei Puffi, consiglierei spassionatamente un adattamento di questo volume, è superbo e dentro c'è tutto.

    Il Progesso Non Si Puffa
    Stiamo seguendo la scia qualitativa dei passati volumi, e il livello è alto, molto.
    Stavolta ci si concentra sulla tecnologia e tutto ciò che essa comporta: i Puffi si impigriscono, perdono interesse per le attività che caratterizzano ognuno di loro preferendo delegare alle "macchine", e lo stesso avviene per attività divertenti come giocare a calcio. Simpatica la caratterizzazione di Re Spazzatura, così come la resa grafica più particolareggiata di certi Puffi (non avevo notato finora che Mugnaio e Panettiere avessero un cappello differente dagli altri). Toccanti anche qui alcuni momenti della prigionia, pur non raggiungendo la "brutalità" del volume precedente.
    Da notare la scena in cui un Puffo si mette a sbirciare Puffetta nuda, sicuramente lontana dalle scene della serie tv, e l'espressione libidinosa dei Puffi quando, succube dei Robot, Puffetta è costretta a uscire con addosso solo la biancheria.

    Uao.
    Gli ultimi due sono decisamente i due albi della collana che ho apprezzato di più, spero tanto che il rush finale con gli ultimi 4 volumi rimanga su questo livello.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Lol, e pensare che sul Comicus andava di moda fermarsi al Puffo Finanziere.
  • No, no, ora io sono letteralmente innamorato della Minaccia Puffa, e andrò a urlare per mare e monti quant'è meravigliosa. :adore:
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  • Scherzi? E' nel dopo Peyo! e' spuria!
  • Chissene di Peyo.
    Cioè, mi sono piaciute molto le prime storie e mi hanno sorpreso perchè non pensavo che i Puffi avessero livelli di lettura più profondi, ma Baby Peyo sta facendo anche meglio.

    Tu continua ad amare il vecchiume Biancaneve, che io mi prendo Lilo & Stitch :P
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  • Faccenda grave, se Grrodon non commenta più neanche i Puffi.

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    Le notizie. Con tutto ciò che ad esse è correlato: la diffusione delle informazioni, l'invenzione della stampa (fantastica "l'idea" di Baby Puffo), le bufale giornalistiche, il gossip e la curiosità morbosa che ne scaturisce e altro ancora... Geniale l'attaccamento alla stampa, che porterà durante l'emergenza a dire "Quest'informazione l'avresti scritta sul giornale? Allora è vero! Perchè se è nel giornale è vero!", triste ritratto dell'affidamento che ormai oggi l'intera società ha nei confronti degli organi di stampa, ben più che l'opinione personale.
    Alquanto bizzarro il balloon di Puffo Giornalista nei confronti del Grande Puffo nell'ultima vignetta di pag.35; mai si era visto un pensiero tanto irrispettoso nei confronti del mentore di tutti gli esserini blu.

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    Come nella storia precedente, anche qui tutto il villaggio dei Puffi viene traviato da un vizio, che poi si rivelerà risolutivo nel finale per superare un problema. Se nel Puffo Giornalista l'ostacolo era il "solito" Gargamella, qui i Puffi devono invece cercare di impedire la distruzione della foresta; per farlo si alleano col loro nemico di sempre, che qui dimostra di avere fin troppe abilità, quando invece dalla parte dei cattivi era solo un tontolone goffo...
    La storia è in realtà un po' banalotta, e se può essere apprezzata la seconda parte per la momentanea alleanza con Gargamella, la prima parte che dovrebbe come al solito fare satira sociale sul gioco d'azzardo, non offre in realtà alcun momento interessante, sviluppando il tutto in modo decisamente prevedibile.
    Ultima modifica di DeborohWalker il lunedì 13 ottobre 2008, 10:36, modificato 1 volta in totale.
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  • DeborohWalker ha scritto:Se nel Puffo Giornalista l'ostacolo era il "solito" Gargamella, qui i Puffi devono invece cercare di impedire la distruzione della foresta; per farlo si
    La storia è in realtà un po' banalotta[...]
    Per farlo si?! Non puoi lasciarci con questo cliffhanger! :P
  • Uff, non apprezzate la struttura dei miei post che simulano i romanzi d'appendice a puntate, tsk!
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    Il Puffo Giornalista (T.Culliford-Parthoens/Borecki): Peyo Jr riprende le redini della serie insieme a Parthoens, dopo aver flirtato per un albo con Delzenne. Ritornata quindi la consueta squadra di sceneggiatori anche la serie riprende lo stile consueto, tornando a fare satira approfondita. Stavolta tocca al mondo del giornalismo, con i Puffi che inventano la stampa e uno di loro che al comando della cosa ci fornisce un campionario tutto umano delle conseguenze negative ad essa legate. Peccato che alla fine il giornale venga ostracizzato e si ritorni allo status di partenza visto che poteva essere anche un progresso se usato bene e secondo i consigli del Grande Puffo, e peccato anche che la sottotrama gargamelliaca venga introdotta e risolta di fretta, ma ad ogni modo siamo di fronte ad un'altra grande, grandissima storia. Ed è affascinante che argomenti come il gossip, la diffamazione, la calunnia gratuita, la bufala giornalistica e la stampa politicamente faziosa (ai danni del Grande Puffo) possano essere trattati con leggerezza nel mondo dei Puffi. Alcune note di continuity: oltre ad essere introdotto il Puffo Giornalista, viene ufficializzata l'esistenza di un Puffo Pescatore, ricompare Baby Puffo, si fanno svariati riferimenti al fallimento del Puffo Finanziere e vengono mostrati di nuovo i Puffi Pompieri, mostrando una certa attenzione da parte di queste graphic novel cartonate anche verso le brevi del mensile. Interessante la festa carnevalesca in cui sottoforma di costumi ricompaiono alcuni riferimenti a vecchie storie come l'Astropuffo o Puffosinfonia in Do...e persino Nonno Puffo la cui apparizione (quasi sicuramente un Puffo travestito) non si sa bene come considerare, visto che si tratta di un personaggio apparso esclusivamente nella serie tv, che non mi risulta sia mai stato introdotto nel fumetto, a differenza del Puffo Selvaggio, creazione più o meno coeva. Insomma, c'è da chiedersi il perché di questo cameo, se per caso Nonno Puffo non abbia fatto il suo ingresso magari nelle storielle brevi del mensile che qui non sono state inserite o se abbiano intenzione di farlo spuntare nelle graphic novel future.


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    I Puffi Giocatori (T.Culliford-Parthoens/Borecki): Stessi autori, stessa qualità. Altra bella storia, che prende in esame un'altro fenomeno umano e lo trapianta con esiti disastrosi nel villaggio dei Puffi. Eccoli questa volta, dopo un malaugurato spunto umano, fare i conti con scommesse, debiti, miseria e bische clandestine. Spunta ovviamente un nuovo puffo, Fortunato, malato per il gioco, e viene data una caratterizzazione più precisa e dei vestiti distinguibili al rude Puffo Falegname. C'è però una svolta da metà storia in poi, che fa vertere il tutto in una direzione inaspettata: per salvare la foresta che nasconde il proprio Villaggio i Puffi si alleano con Gargamella e sfidano il castellano in un'olimpiade particolarissima. Uno spunto abbastanza demenziale visto che coinvolge un Gargamella più svilito che mai, ma che viene portato avanti benino, senza cadere troppo nell'infantile. Le atmosfere medioevaleggianti sono sempre molto gradevoli e il personaggio del castellano affetto dal demone del gioco è azzeccato e utile per "guarire" il villaggio in maniera diversa dal solito. In coda all'albo torna la tavola con Gargamella che legge le storie dei buffi e tifa contro Quattrocchi, dopo un paio di numeri con variazioni sul tema.


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    Insalata di Puffi (T.Culliford-Parthoens/Borecki-De Coninck): Oh, una storia horror. Non che la satira venga messa da parte, stavolta. Semplicemente non c'è un elemento su cui costruire la storia secondo il solito schema, ma una serie di riflessioni desunte da un fatto magico, che stavolta sta alla base di tutto. La progressiva trasformazione dei Puffi in verdure per colpa della cattiva alimentazione non permette soltanto di ironizzare sui cibi transgenici e i loro effetti, ma anche sulla solitudine e l'isolamento degli appestati, sul panico irrazionale che può cogliere una comunità in tale frangente, sulle divisioni a cui questo può portare. Interessante anche che questa sorta di Resident Evil puffoso venga raccontato per metà in tempo reale e per metà sottoforma di flashback. Il culmine della storia poi è quando anche il Grande Puffo accidentalmente si trasforma e gli altri Puffi che fino a poco fa l'avevano aiutato a trovare una soluzione fuggono da lui credendo abbia deciso di punto in bianco di contagiarli. Un favola molto efficace, che mette un po' a disagio il lettore, intrigandolo grazie allo stratagemma delle trasformazioni. Per quanto riguarda la continuity stavolta va segnalato il positivo ritorno dell'Aeropuffo, apparso anch'esso in una delle primissime brevi del mensile, che era stata inclusa e aveva dato il titolo ad uno dei due volumi della serie cartonata che offrivano una selezione di storie tratte dalla produzione "minore".

    Next: Un Bambino Tra i Puffi...e la serie giungerà a termine.
  • Speciale Lucca

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    Un Bambino Tra i Puffi (T.Culliford/Vizoso-De Coninck): Oh che storia tenera. Tenera e pedagogica aggiungerei. Lo stile cambia radicalmente, stavolta, gli autori sono differenti. Però la qualità rimane altissima: niente satira, solo una storia tenera, divertente e calda. Il senso di calore che trasmette lo si ha sin dalle primissime tavole con Grande Puffo che spia l'umano che si prende cura nei mesi della cicogna, e si prosegue poi con un finale arguto e spiritoso. In mezzo ci sono un po' di malanni e marachelle, con un bambino che cambia bandiera un po' troppe volte, ma il tutto appare gradevolissimo, anche grazie ai disegni, molto buoni che presentano un Grande Puffo molto "morbido".

    E alla fine ci siamo giunti. Ridendo e puffando ci hanno accompagnato per ben un anno, attraverso i vari periodi della loro storia. Siamo partiti dai primi volumi pieni di storie del periodo a cinque strisce, ristampate alla rinfusa, abbiamo acquistato rigore cronologico attraverso il periodo "arioso" e quello "inchiostroso", abbiamo poi assistito alla decadenza modernista influenzata dalla serie animata, abbiamo avuto un assaggio di storie brevi a target basso prese dal mensile e infine siamo tornati a livelli qualitativi elevatissimi con l'inizio delle graphic novel cartonate, fortunatamente il periodo più duraturo. Non è finita qui però la produzione visto che annualmente esce un volume nuovo e mentre venivano pubblicati i cartonati planeta è nel frattempo uscito Les Schtroumpfs et le Livre Qui Dit Tout. Si spera che venga presto proposto in Italia anche questo tomo e i successivi che di anno in anno si aggiungeranno, magari come avviene con Asterix la cui uscita è tutt'ora un evento che giunge immancabilmente anche da noi. Speriamo che la Planeta abbia propositi completistici.
  • E così è finita, ma come Grrodon aspetto speranzosa i prossimi cartonati... sarà un'attesa lunga...

    Bel numero per concludere questa raccolta, soprattutto per la sua natura pedagogica. Il grande puffo aiuta una pecorella smarrita e la riporta sulla retta via.
    Anche quì apparirà un Gargamella più fuffoso che mai che suo malgrado fungerà da esempio per salvare il bimbo monosopracciglio. Carine le scene del viaggio della cicogna senza senso dell'orientamento.
  • Ho recuperato gli ultimi due numeri puffeschi che ancora mi mancavano.
    Ho gradito molto la vicenda horror Insalata di Puffi, con tanto di gruppo di sopravvissuti e antidoto al morbo che viene distribuito, come in molti film di zombie. Qualche siparietto buffo qua e là, ma nulla di più.
    Un Bambino tra i Puffi l'ho trovata anch'io piuttosto caotica, con i voltagabbana di Gentile fin troppo bruschi, a meno che non lo si voglia considerare un abile doppiogiochista; durante la lettura mi è pure sorta la sensazione che se Gentile fosse stato fino in fondo un adepto di Gargamella, questa storia sarebbe potuto essere una sorta di "Origini di Lenticchia", personaggio assente nelle storie a fumetti.

    Per onor di completezza, ma soprattutto perchè il livello delle ultime storie si è rivelato piuttosto alto, gradirei anch'io che la Planeta continuasse a monitorare e adattare (magari con qualche errore in meno, presenti anche in questi ultimi due albi), le prossime uscite dei Puffi.
    Credo che tutto dipenderà dal riscontro di pubblico di questa collana, si sa qualcosa a riguardo?
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  • http://comicus.forumfree.org/index.php?&showtopic=54636

    Di già un'altra ristampa? Ma che senso ha? ... sarà mica un'edizione diversa (dubito)? :???:
  • Sono capitato in Francia, e per non sapere né leggere né scrivere (in Francese) mi sono recuperato gli ultimi due volumi, un regolare e uno speciale. E li ho letti e capiti, andando un po' a tentoni.

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    Les Schtroumpfs et le Livre Qui Dit Tout (Jost-T.Culliford/Garray) è il 26esimo volume della collana dei Puffi. Vabbé da noi sarebbe il 27esimo per via dell'inclusione nella collana italiana del Flauto a Sei Puffi, ma tanto difficilmente lo vedremo qui da noi. La collana è finita e pare che la Planeta non stia facendo niente per sincronizzarsi con le uscite francesi. Ma intanto una zompata dall'altra parte l'ho data e posso dire che è una signora storia che sin dalla prima tavola col Grande Puffo che parte e riflette sul fatto che ogni volta che lo fa i Puffi fanno andare tutto de travers mi fa sorridere. Perché di traverso ci va tutto e per colpa di Quattrocchi che si impossessa di un libro magico che gli conferisce una sorta di potere intellettivo che finirà per esercitare sul villaggio. Il fattore satira sociale che caratterizza tutti i migliori volumi del nuovo corso dei Puffi è presente anche qui e mi sono fatto di quelle risatone mentre giravo per Notre Dame. Inoltre la solita narrazione decompressa in questi casi fa miracoli e la storia è infatti infarcita di gag e di momenti interessanti come il ritorno e le successive temporanee dimissioni del Grande Puffo. Preghiamo che giunga da noi.


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    Les Schtroumpfeurs de Flute (Parthoens-T.Culliford/De Coninck) è l'appassionato omaggio che per i 50 anni dei Puffi il figlio di Peyo dedica alla creazione paterna. E' infatti uscito quest'albo fuori serie, dalla copertina più lucida del solito contenente una storia inedita da 28 tavole più uno speciale sulla lingua dei Puffi realizzato a suo tempo da Peyo e diffuso sulle pagine di Spirou. La storia inedita è un divertissement realizzato per rispondere alla domanda "perché i Puffi avevano realizzato un flauto a sei fori?". E in effetti non è una domanda così fuori luogo visto che nell'antica storia si sapeva che era pratica comune per i Puffi però poi in quelle successive non sembrava essercene traccia. Ne esce quindi il prequel ufficiale della storia, di come il flauto venne creato, e di come cadde in mano al mercante che l'avrebbe poi venduto a Solfamì (che con Johan fa un cameo alla fine). Insomma un dietro le quinte interessante e una storia non lunghissima ma appassionante che vede Grande Puffo e un paio di Puffi perdersi nel mondo degli umani. Due elementi però mi stonano: che ci fa Brontolone? Che ci fa un ritratto di Baby Puffo in casa di Grande Puffo? Ok, Baby Puffo può benissimo essere il ritratto di qualsiasi puffo bambino ma la presenza di Brontolone posticiperebbe Il Flauto e Sei Puffi dopo I Puffi Neri. Semplice disattenzione? Non credo. Stiamo parlando di francesi e di un albo nato per parlare di continuity e nerdate affini, un simile svarione non me lo aspetterei mai. Forse i Puffi Neri è da considerarsi la prima storia dei Puffi (e infatti ha un che di cronaca leggendaria) o forse quanto abbiano visto finora va considerato prequel alla storia d'esordio che si collocherebbe solo adesso. Ad ogni modo se passate da Parigi fateci un pensierino anche voi.


    Argh e nel frattempo è già uscito un altro volume, Schtroumpf les Bains! Di questo passo si accumuleranno sempre più!
  • OIbò, ma ci sono solo altri 2 (o 3) volumi rispetto a quelli usciti nella collana Planeta?
    Pensavo fossero già più avanti, se l'avessi saputo un paio di settimane fa li avrei cercati volentieri nella Svizzera francofona... La prossima capatina che faccio in Francia provo a recuperarli.
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  • Sul sempre interessate Tg3Comics spunta una serie di tre articoli che esamina a fondo, non senza più di un velo di ironia, le interpretazioni socio-politiche che nel corso degli anni sono state attribuite in modo più o meno serio ai Puffi.
    Parte I, Parte II e Parte III, godetevele, ridetene e analizzatene :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

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  • Grrodon ha scritto:Les Schtroumpfs et le Livre Qui Dit Tout (Jost-T.Culliford/Garray) è il 26esimo volume della collana dei Puffi. Vabbé da noi sarebbe il 27esimo per via dell'inclusione nella collana italiana del Flauto a Sei Puffi, ma tanto difficilmente lo vedremo qui da noi.
    E invece no, è appena arrivato qui da Black Velvet!
    Guardando nel sito dell'editore ho scoperto che hanno pubblicato anche questo albo: che cos'è?
    Robba diversa da quanto incluso nella collana Planeta, giusto?

    Che bello, posso andare in libreria a ordinare due nuovi albi dei Puffi!
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  • Uh, li ho visti pure io a Roma! Il secondo albo dev'essere una raccolta di Pufferie carucce tratte dal mensile (quello che pubblica anche le storie brevi più infantili, ma per queste tavole non ci dovrebbero essere troppi sbalzi qualitativi/di taget). Quindi li consiglio entrambi, anche se un po' dispiace per il cambio di formato. Ma del resto la Planeta è da considerarsi defunta, no?
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