[N./Level 5] Il Professor Layton e lo Scrigno di Pandora
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Se alla fine di un gioco di enigmistica ci si ritrova coi lacrimoni agli occhi qualcosa dovrà pur significare. E quella cosa è che la serie del Professor Layton è un vero capolavoro, e siamo fortunati ad aver la possibilità di giocarci, sia pur con un certo ritardo. Questo perché anche se da noi è appena uscito il secondo episodio della trilogia, in Giappone ci si prepara già all'uscita del secondo episodio della trilogia prequel ed è imminente anche un film animato. Le ragioni di tanto successo sono da ricercarsi nella struttura assolutamente nuova, nelle trame interessanti e nei personaggi carismatici e azzeccati, per non parlare - dulcis in fundo - di atmosfere e musiche dal sapore antico. Questo secondo Layton a dir la verità non cambia granché dalla vecchia cara formula: si tratta sempre di proseguire attraverso un'avventura grafica costellata di enigmi e indovinelli di varia natura. Ci sono ancora i filmati di gioco animati dal sapore ghibliano, e stavolta il pretesto di partenza è il ritrovamento da parte del mentore di Layton di uno strano scrigno che pare uccidere chiunque lo apra. Il vecchietto non resiste ad aprirlo e tocca poi a Layton e Luke sbrigliare la matassa imbarcandosi nel Molentary Express, un treno misterioso i cui interni ci faranno compagnia per tutti i primi capitoli. Uno spunto intrigante in cui inserire il consueto tran tran di enigmi: qualche differenza stavolta però c'è e consiste nella maggior contestualizzazione di queste sessioni di gioco. Sarà raro che al professor Layton vengano in mente enigmi così dal nulla, come invece accadeva nel primo titolo, stavolta gli spunti vengono dritti dritti dall'avventura: bisognerà quindi decifrare indizi trovati sul luogo del delitto, aiutare Luke ad ottimizzare lo spazio nella sua valigia con un giochetto a incastro e via dicendo, fino ad arrivare all'ultimo enigma del gioco, che risolve la vicenda. Un miglioramento notevole a cui fa però da contrappeso una minor ispirazione negli enigmi, che stavolta pur essendo come al solito ottimamente costruiti si fanno ricordare meno di certe genialate del primo titolo. Da segnalare però il metaenigma risolvibile staccando dal libretto d'istruzioni la riproduzione del biglietto del treno e maneggiandolo un po' fino a farne risultare la vera destinazione, sorta di metatestualità che fa tornare alla ribalta i manualetti, da troppo tempo trascurati. Un altro cambiamento di gameplay, sia pur minore, è la possibilità di prendere appunti in ogni enigma, mentre prima accadeva solo in alcuni casi.
Nella scorsa avventura erano stati inseriti alcuni minigiochi presenti nella valigia di Layton, che via via che si procedeva nel gioco venivano progressivamente completati. L'idea era stata vincente, perché oltre a spezzare felicemente la continua alternanza tra le due fasi del gioco, finalizzavano il giocatore a risolvere ogni enigma che gli si parava innanzi con il desiderio di ricevere tutti i pezzettini per completare la camera d'albergo di Layton, costruire il cane meccanico e completare il dipinto.
L'idea è stata riutilizzata integrandola ancor di più nel gameplay e adesso la valigia di Layton offre dei minigiochi tutti diversi, e tutti a loro modo utili per il completamento dell'avventura: c'è il gioco del criceto da far dimagrire che se completato aiuterà a reperire le monete aiuto mancanti, sparse per gli scenari, c'è la costruzione della macchina fotografica che una volta realizzata permette di scattare foto e trovare le differenze, per scovare gli enigmi più nascosti, e infine c'è il minigioco delle tisane in cui Layton sfodererà tutto il suo carisma inglese e offrirà té preparati con vari ingredienti, ai personaggi non giocanti presenti nei vari scenari. A questo inoltre va ad aggiungersi, sorta di minigioco obbligato, la sezione in cui verranno raccolti i diari che troveremo per la strada, che ci racconteranno sempre più una storia struggente, che avrà modo di collegarsi alla trama generale sul finale. Inutile dire che questa maggior integrazione dei minigiochi funziona alla grande e tra l'avanzamento nella trama, una sessione fotografica e un po' di tisane, gli enigmi vengono diluiti meglio. Ma non per questo diminuiti, visto che stavolta sono ancor più numerosi della volta scorsa, e tra indovinelli necessari, enigmi nascosti e modalità extra-avventura che si sbloccano nella sezione bonus, proseguendo nel gioco il livello di sfida non scende mai. Perché ricordiamo che anche come extra questo gioco non scherza, e infatti una volta conclusa l'avventura rimangono gli enigmi avanzati, gli enigmi scaricabili di settimana in settimana, i contenuti speciali, making of e ovviamente l'interessante possibilità di interagire col vecchio gioco (e col prossimo) aprendo le porte tra i due con un sistema di password e beccandosi i premi fedeltà che ne conseguono.
Infine una nota va al doppiaggio che stavolta è stato implementato e parecchio bene. Sentire Layton e compagnia bella parlare in italiano aumenta l'esalto provato in certe cutscene, già di per sé di un'epicità grandiosa. E sempre rimanendo dalle parti del sonoro, il gioco ha una colonna sonora fantastica, perfettamente in linea coi toni retrò del precedente titolo, ma stavolta ancor più d'atmosfera e struggente, specie nel finale, quando dopo un climax partono le rivelazioni e la trama mostra il suo vero volto. E quando si giunge ai titoli di coda ci si sente in pace col mondo anche se un po' tristi nel dover salutare personaggi tanto amati e profondi. Grazie a Level 5 il mondo Nintendo si è arricchito di un brand meraviglioso, il cui successo non solo non accenna a cessare, ma è anche meritatissimo.
Eh sì, è proprio bello. Adesso mi faccio una tisana.