[Topolino] Annata 2010

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • LBreda ha scritto:Ma il prezzo è aumentato in maniera definitiva o solo per il Cutie incluso? Non che una delle due opzioni mi piaccia più dell'altra, ma...

    [o era solo il mio edicolante ad avere solo copie con il Cutie o con il cannocchiale?]
    No, Breda, da quello che so io è solo per questo numero che c'è il sovrapprezzo di 30 cent obbligatorio (nel senso che il tuo edicolante non ha colpa, non sono stati mandati "Topolino" senza nulla allegato questa settimana... le uniche eccezioni sono le copie che arrivano agli abbonati, quelle non hanno il cuties e hanno il prezzo stampato col solito colore nero di 2.20). Comunque è tutta colpa del cuties, e fra una settimana torna il solito prezzo.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Bramo ha scritto:Comunque è tutta colpa del cuties, e fra una settimana torna il solito prezzo.
    Ma dico, già ho la casa piena di Cuccioli Cercamici, possibile che mi debbano far comprare a forza anche la versione Disney? >______<
    Lorenzo Breda
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  • Topolino 2828

    Cronache del regno dei Due Laghi - Mosse vincenti: sinceramente, non credo di aver mai finito la lettura di una storia con un sorriso a trentadue denti come in questo caso. Le tre puntate sono un qualcosa dalla comicità assolutamente travolgente, delirante. Senza esagerare, direi che ricorda molto lo stile di Rat - Man, ovviamente adattato al mondo Disney.
    Una menzione d'onore al manifesto elettorale "Votate lui!", fortissimo, e alla comicissima scena finale dove Gambadilegno non sa come si scrive il suo nome! ;D
    Per quelli che criticano la trama per la sua essenzialità, eccessiva frammentazione e per il finale, penso che tutto questo sia dovuto al fatto che l'autore ha puntato tutto sul divertimento. La trama c'è, ovviamente, non è solo una sequela di gag senza filo logico, ma l'obiettivo principale è stato far divertire i lettori (e divertirsi). La frammentazione permette appunto di concentrarsi molto di più sull'aspetto comico. (Visto che Faraci frequenta il forum aspetto una conferma/smentita alla mia teoria :))
    Non male il finale poi scartato.
    I disegni della Ziche sono appropriatissimi, la scelta è stata una fortuna, perché ha reso alcune scene in modo unico che con altri autori avrebbero perso.

    Topolino e il misterioso Stradivari stonato: una bella storia, complimenti alla Camerini!
    Il mistero è intrigante quanto basta, la trama si svolge in modo interessante. Qualche passaggio non chiaro in effetti c'è, come ad esempio l'intuizione che ricava dal dialogo di Topolino della terza vignetta di pag. 143 (io ho pensato al fatto che la musica che suona Pippo è un pugno in un occhio :P), ma in fondo sono dettagli, perché la storia è una bella avventura della macchina del tempo in stile inizi anni '90, cosa che non si vedeva da un po'.
    Asteriti non è proprio precisissimo,(e forse varie incomprensioni possono derivare anche da questo) ma con queste genere di storie è come il cacio sui maccheroni, quindi ottima scelta.
    Bellissimi gli sfondi esterni, in particolare sarebbe stata spettacolare in bianco e nero la prima vignetta di pagina 144.

    Panaro firma una storia piuttosto gradevole e Indiana Pipps torna in una storia molto buona.
    Spassoso il Gulp di Faccini, al contrario di quello di Badino, che ho dovuto leggere varie volte per capire la "gag" (notare le virgolette).

    Insomma, direi proprio che Topolino sta sempre più rialzandosi: ormai ogni numero ha sempre una storia o due per il quale vale la pena di acquistarlo, (leggendo l'indice a pelle ovviamente) se non per l'albo intero (come questo).
    Questa settimana "Paperinik e l'amore nell'oblio", il numero prossimo la storia di Cimino in apertura... direi che un "brava" a Valentina De Poli va proprio fatto!
    Anche buona parte degli articoli è migliorata: quello che precede la storia dello "Stradivari stonato" è interessante e ben fatto, ed inoltre è funzionale alla storia.

    Ed ora devo valutare se comprare il numero 2829 (sarà meglio che mi decida a breve) per la storia "Paperinik e l'amore nell'oblio"...
    Timido postatore e finto nerd.

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  • Paper Yoda ha scritto:
    Ed ora devo valutare se comprare il numero 2829 (sarà meglio che mi decida a breve) per la storia "Paperinik e l'amore nell'oblio"...
    Da compratore occasionale di "Topolino" (solo quando c'è una storia di Faraci o Casty o qualcosa di particolarmente interessante) che si è acquistato i 3 numeri della saga del Regno dei Due Laghi, io ti consiglierei di sì.
    Nel senso che io ho potuto leggermi la storia di Paperinik gratis in biblioteca, ma mi è piaciuta così tanto che ho resisito giusto qualche giorno e poi ieri ho ceduto e ho compato il Topolino # 2829, per rileggermi la bellissima storia di Salati (di cui confermo il mio entusiastico commento nella pagina precedente) e per dare un'occhiata al resto del settimanale.
    Topolino e la città sempre accesa (Sisti, L. Pastrovicchio) a me è piaciuta tanto. L'ho trovata molto, molto gradevole, ben scritta, e col lodevole intento di promuovere una bella e importante iniziativa. Certo, un po' quindi si insiste sul tema del risparmio energetico, ma dai commenti letti altrove pensavo in modo molto più invasivo e noioso. Invece l'impressione che mi ha dato la storia è di saper amalgamare per bene questa tematica con una bella trama e con l'amore, perno su cui questo intero numero gira. I disegni del Pastro li ho adorati, soprattutto il suo Topolino col colletto alzato!
    Pillole di Pico - L'amore (Bosco, Tosolini) mi ha divertito per alcune scene-gag, di solito queste brevi mi dilettano abbastanza e questa non fa differenza. Buoni i disegni di Tosolini.
    Basettoni e la festa dei cuori (Macchetto, Soldati) a me è piaciuta tantissimo! Il Macchetto che piace a me, con lo stile che anni addietro me l'ha fatto amare. Non costretto in una storia ultra breve, ma nemmeno col compito di portare avanti una trama troppo lunga, lo sceneggiatore sa partire da una scena classica tra innamorati (in questo caso di lungo corso: Basettoni-Petunia e Gambadilegno-Trudy) soprattutto sotto S. Valentino, per poi costruire una trama intelligente, garbata e divertente. Non è la prima volta che due personaggi storicamente rivali si alleano, ma questa è una delle rare volte in cui la cosa non è troppo assurda o mal raccontata. Macchetto sa divertire con i tentativi riparatori dei due uomini, e il "tormentone-cammeo" di Topolino è un tocco di classe ironica veramente geniale. Per non parlare del ruolo di Manetta! Certo, c'è quell'erroruccio di continuity per quanto riguarda il primo incontro tra Gamba e Trudy, ma ci passo sopra dato che la storia mi ha soddisfatto. Molto buoni anche i disegni.
    La storia un po' più insipida a mio parere è Brigitta Agenzia Asso di Cuori - Una Questione di Rima (Nigro, Barbaro), che mette in scena il tema dell'amore in modo molto solito e banale, e la storiella mi è parsa simpatica e poco più. Molto belli e "ruvidi" i disegni.

    Insomma, nei tre numeri precedenti pensavo di comprare il Topo solo per la saga di Faraci/Ziche. In questo pensavo di comprarlo solo per la storia di Paperinik. In tutti e 4 i casi, invece, ho trovato delle belle a valide storie oltre a quelle che mi hanno portato all'acquisto, storie divertenti e ben scritte che non mi aspettavo di trovare. Insomma, condivido il pensiero di Paper Yoda, sembra proprio che il Topo si stia sollevando in quanto a qualità.
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  • Timido postatore e finto nerd.

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  • Bello... me lo salvo, ma non me lo metto come wallpaper :P
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  • Bramo ha scritto: Da compratore occasionale di "Topolino" (solo quando c'è una storia di Faraci o Casty o qualcosa di particolarmente interessante) che si è acquistato i 3 numeri della saga del Regno dei Due Laghi, io ti consiglierei di sì.
    Alla fine non l'ho comprato. Ho lasciato perdere per una storia di 30 tavole, per quanto bella possa essere.
    In fondo, probabilmente tra qualche annetto verrà ristampata su Paperinik Cult, o forse a breve comparirà su Topolino.it :P
    Bello... me lo salvo, ma non me lo metto come wallpaper
    Per quanto bello, in effetti come wallpaper non è proprio il massimo... però si può godere questo splendido disegno senza quegli orribili Disney Cuties! :P
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  • Topolino # 2832

    Immagine Immagine

    Sembrano poche settimane che ho comprato l’ultimo numero del "Topo"… e infatti ne sono passate giusto 3! Poco dopo la bellissima saga faraciana, e dopo la bellissima storia con Paperinik, torno a compare “Topolino” per leggere una delle storie più attese della storia del settimanale. E’ quasi un anno che i lettori aspettano L’Isola di Quandomai di Casty, dalla scorsa estate doveva slittare a ottobre, poi dicembre e infine siamo a marzo e la storia è approdata sulle pagine del “Topo”, dopo che addirittura ne è stato creato un sito a lei dedicato e disegni preparatori giravano per il web e per riviste di critica fumettistica.
    Ma tanto hype non sarà stato deleterio a questa storia, per la quale le aspettative erano altissime ancor più del solito parlando del Castellan?
    Topolino e l’Isola di Quandomai – Prima Puntata (Casty) risponde alla domanda di cui sopra con un bellissimo NO! Abbiamo in mano solo metà storia, gridare al capolavoro adesso è prematuro, ma già vedere una prima parte che da sola conta già 40 tavole è cosa alquanto gradita, perché l’autore ha saputo prendersi i suoi spazi per raccontare la sua storia con il giusto ritmo. E ci è riuscito, dal momento che la trama alterna momenti divertenti e battute umoristiche assolutamente deliziosi a momenti di suspence e genuina avventura. Per colpa di una tempesta che affonda la nave da crociera su cui viaggiavano Topolino, Minni, Pippo, Pluto, Gambadilegno e Trudy, i nostri eroi finiscono su quella che sembra un’isola deserta e che invece si rivelerà teatro di misteri poco chiari. Il mistero è fitto, molte sono le cose ancora rimaste oscure rigurado a questa strana isola e al destino dei nostri protagonisti. Ciò è dannatamente entusiasmante.
    Casty è abile a seminare in modo sibillino indizi che sicuramente serviranno all’autore a spiegare i vari misteri fra una settimana, e anche a immettere nella trama anche un personaggio nuovo, un duca che scatena le gelosie di Topolino. Ovviamente è da ricordare che la trama strizza l’occhio al famoso e bellissimo serial Lost, di cui Casty è fan, e finezze come il nome Oceanic al transatlantico o [spoiler]esperimenti scientifici su un Isola[/spoiler] non possono che far sorridere lo spettatore di Lost che rivedrà rimandi e citazioni che lo manderanno in brodo di giuggiole. Il tutto è però per niente invasivo, un piano di lettura in più che non mina il godimento del lettore che non segue Lost.
    Oltre a ciò, l’atmosfera avventurosa e misteriosa rimanda ad alcune avventure di Gottfredson, a me viene in mente Topolino all’età della pietra. I disegni stessi rimandano a quelle atmosfere, giacchè il tratto di Casty migliora sempre più e ci regala uno stile veramente raro da vedere oggigiorno, ma classico e per me piacevolissimo da vedere e rivedere. Aspetto con ansia il secondo tempo!
    Il resto del numero presenta storie che purtroppo sfigurano confrontate col piatto forte: Archimede e il Salvataggio Strabiliante (Panini, Mazzarello) presenta una trama abbastanza banale, costruita per reclamizzare il gadget presente nel prossimo numero per chi vuole. I disegni non mi piacciono perché Mazzarello non è mai stato nelle mie corde. Zio Paperone e il Video Orripilante (De Bianchi, Held) è una storia invece gradevole e simpatica ma niente di che, molto bravo Valerio Held.
    Sorrisi Anticrisi – Manetta, Rock Sassi e l’Arresto al Risparmio (Bosco, Milano) è una storiellina sciocca, di solito le storie di Bosco corte create per miniserie tematiche come questa mi divertono, ma questa non mi ha detto nulla, nemmeno nel comparto grafico.
    Chiude il numero Agente Speciale Ciccio in… Basta Rape! (Camerini, Ferraris), che purtroppo parla di quel che temevo. Gli G.N.A.M.!!! Sigh, pensavo avessero abbandonato questa serie, invece vedo che è ancora viva. C’era già quando ancora compravo regolarmente il settimanale, e già allora mi diceva poco e niente, ma almeno mi divertiva di più della storia di questo numero che ha davvero una trama banale e sviluppi prevedibili e poco divertenti. E Ferraris non mi piace in questa storia, ha assunto uno stile strano che non mi attira, a pelle.
    Per chiudere segnalo l’Editoriale della direttora, che mi ha fatto molto piacere: parla di Alice in Wonderland, ovvio, ma lo fa non mancando di citare la prestigiosa riduzione a fumetti e soprattutto riesce a riservare le ultime righe per celebrare la storia castyana. Brava Valentina! Bello anche l’ampio servizio dedicato al film di Burton.
    Next, storia di Vitaliano su Vasco Rossi (cantante che non mi entusiasma per niente, ma dalla prima tavola della storia noto che Fausto ha un approccio molto caustico e cinico al Festival di Sanremo e chissà, forse al panorama musicale nostrano, quindi un po’ sono curioso). E ovviamente, waiting for Quandomai Island Part 2!
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  • Finito "Topolino e l'Isola di Quandomai", posso permettermi un commento che probabilmente ho fatto bene ad aspettare a fare.

    La storia è davvero ottima, a questo punto, ma non lo avrei detto la settimana scorsa, per quanto ne fossi soddisfatto.

    Si vede però benissimo, nella prima parte, che il tutto è stato pesantemente compressa. I misteri si ammucchiano uno sull'altro, tavola dopo tavola, in una maniera frettolosissima e ai limiti dello stucchevole.

    Nella seconda parte invece ci si riprende un po', e c'è tempo di godersi la storia e respirare tra un colpo di scena e l'altro. E questo fa decisamente schizzare la serie verso il livello capolavoroso.

    Insomma, soddisfattissimo, ma se proprio quattro episodi non andavano, forse almeno tre sarebbero stati opportuni.


    [nel Topo di oggi c'è anche un buon Vitaliano, non mi aspettavo tanto da una storia con Paperica]
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  • Io purtroppo causa neve rimando l'acquisto del Topo a domani (spero!)
    Non mi posso esprimere quindi sulla storia in toto, segnalo però riguardo a
    LBreda ha scritto: Insomma, soddisfattissimo, ma se proprio quattro episodi non andavano, forse almeno tre sarebbero stati opportuni.
    questa pagine del sito di "Topolino" che parla della genesi di quest'ultima fatica del Castellan.
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  • Bramo ha scritto:questa pagine del sito di "Topolino" che parla della genesi di quest'ultima fatica del Castellan.
    Troverai una cosa analoga sul Topo :)
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  • Topolino # 2833

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    Preso il "Topolino" papericoso per potermi gustare la conclusione della storia di Casty, non rimango deluso dalla qualità dell'albo nel suo insieme.
    Merito soprattutto di Zio Paperone, Paperica e il Concerto del Comandante (Mollica-Vitaliano, Cavazzano), storia volta a celelebrare il cantante italiano Vasco Rossi con una storia "vipposa". E ovviamente a fare gli onori di casa c'è Paperica, alter-ego piumato del giornalista Rai Vincenzo Mollica interpellato da Paperone per riportare nel mondo della musica paperopolese il Comandante Brasko, da tempo ritiratosi a pescare trote crescentine. E altrettanto ovviamente ai testi abbiamo il nostro buon Fausto, che è il principale sceneggiatore di storie con Paperica insieme a Faraci (se non erro) ds quando Mollica non sceneggia più ma al massimo suggerisce idea e soggetto, come in questo caso.
    La storia è gradevolissima: premesso che le storie di Mollica, soprattutto le prime scritte dal giornalista in persona, non mi sono mai dispiaciute ma le leggevo con piacere, questa prova di Vitaliano dimostra come anche una storia dedicata a un vip può riuscire ad avere un suo perchè narrativo al di là del promuover l'ennesimo "amico famoso di Topolino". La sceneggiatura di Vitaliano è una scheggia impazzita di umorismo al vetriolo che si vede soprattutto all'inizio, dove l'autore se la prende alla grande con l'attuale panorama musicale italiano giudicato senza mezzi termini scialbo, con cantanti giovani già vecchi per le canzon che propongono e con canzoni sempre uguali. per temi e musica. E per far ciò si scaglia contro l'emblema di questo panorama (che fortunatamente non è tutta qui la musica italiana, ci son gruppi e artisti validi e indipendenti che valgono), il Festival di Sanremo, presentando irresistibili caricature di alcuni cantanti a noi ben noti (cito qui solo Piovra con "Il mio piccione abbaia" :rotfl: ). E in tutto questo Vasco/Brasko dov'è? La sua presenza è più presente col volto celato e nei flashback che nel presente, dove arriva solo alla fine, e ciò è un bene. Insomma, la storia è buonissima per le gag, le battute e i personaggi al limite del grottesco (vedi il l'oste), inoltre con il caustico umorismo che è la firma di Vitaliano si possono sbeffeggiare molti cantanti (o presunti tali) del nostro Paese, l'unica cosa che mi stona è ergere Vasco come salvezza della piattezza musicale, rocker che io apprezzo molto poco, ma questi sono gusti personali.
    Notare poi che l'autore omaggia Cimino più volte mettendo in becco a Paperone termini desueti e affascinanti come "La parola ferale!", "cotanto scempio", "oste macilento"... Ovazione per i disegni di Cavazzano, che ovviamente è sempre il migliore e ci delizia anche con una copertina molto bella.
    Sorrisi Anticrisi - Pippo e l'Automobile Ideale (Bosco, Amendola) è una storia abbastanza banale e che sa di già visto, con Pippo che deve cambiare macchina... bah.
    Nonna Papera e la Crostata dei Segreti (Panaro, Del Conte) è una storia davvero bella. A parte l'ubicazione assurda che Del Cone dà alla fattoria di Nonna Papera che sembra situata nello stesso quartiere di Paperino, per il resto la storia viaggia su due particolari binari fino a un certo punto per prenderne poi un altro diverso e inaspettato alla fine della storia. Bravissimo Panaro che dà a Ciccio una certa dignità come personaggio senza farlo sembrare inutile, e confeziona una bella trama, e anche al disegnatore che se la cava bene coi personaggi.
    Paperin di Boscoscuro e la Sapienza Perduta (Valentini, Chiercini) è una storia veramente deliziosa, quasi d'altri tempi (questo anche grazie agli splendidi disegni del sempre affascinante Giulio Chiercini, colonno portante del settimanale da tantissimi anni), in cui da un fatto quasi assurdo (Pico affetto da "troppostroppite" - bellissima come idea e come nome!) Paperino e Paperoga devono recuperare una pianta che lo guarisca. Non ho letto le altre storie dei cavalieri dell'amaca, ma se sono come questa rappresentano senz'altr un ciclo molto interessante, leggero e senza pretese ma proprio per questo onesto e godibile. Almeno queste sono le sensazioni trasmesse da questa storia a me.
    Ho lasciato per ultima Topolino e l'Isola di Quandomai - II Puntata (Casty) per chiudere in assoluta bellezza. Casty conclude la sua avventura alla Lost in maniera grandiosa e geniale, la sua sceneggiatura spezza esattamente a metà il meccanismo del popolare e amato serial, riservando alla prima puntata il venire a galla dei misteri dell'isola da parte di Topolino e degli altri naufraghi, per poi risolverli tutti in questa seconda parte. Subito dalle prime tavole veniamo a conoscenza del progetto a cui lavoravano gli scienziati fino a due anni fa, e se ne rimane subito affascinati anche per lo sviluppo immediato che ne consegue. Tutto quello che di strano c'era nelle tavole della scorsa settimana trova una sua logica qui: lo strano Barraquarter, la vallata che c'è e non c'è, gli individui che spiano i nostri... la prima puntata IMHO era meravigliosa per il senso di angoscia crescente che la storia creava; i misteri che man mano emergevano, per quanto quasi uno appresso all'altro, riservavano comunque spazi per fermarsi a pensare [spoiler](la notte alla stazione di ricerca, per esempio, o il safari)[/spoiler] e per inquietarsi. Questa seconda puntata è all'altezza delle aspettative perchè tutti i misteri vengono chiariti con naturalezza, creando anche uno scenario inquietante per il futuro della nostra Terra e un finale decisamente al cardiopalma.
    Un Topolino avventuroso come è difficile vederne negli ultimi anni sul "Topo", e che Casty sa far sempre muovere alla grande valorizzando alla perfezione anche Pippo, Minni, Pluto (che si riserva l'ultima parola di quest'avventura) e perfino i personaggi da lui introdotti (in questo caso il Duca e il suo braccio destro). Storia da 9 e mezzo.
    Segnalo l'articolo introduttivo (e spoileroso) alla storia a cura di Catenacci, che spiega che ha chiesto all'autore di scorciare la storia da 4 parti (che l'avrebbe fatta diventare la perfetta gemellina del Mondo che Verrà) alle 2 che abbiamo visto. Bah.
    Segnalo infine come molto degni di nota il Reportage a Fumetti (Faraci, Ferrario), come sempre divertente e altamente metafumettistico. Alla fine si autocaricaturano Faraci e Ferrario stessi, più spiritosi che mai, al fianco di Paperino e Paperoga, tutti per intervistare Vasco... che anche Faraci, spesso critico sulla musica attuale italiana e non, rock in generale (grazie al suo passato da giornalista musicale) veda in Vasco Rossi un elemento valido, come Vitaliano? Non l'avrei mai detto, almeno non negli ultimi dieci anni...
    E anche il Servizio su Tim Burton, decisamenrte ricco e completo.
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  • Notizie molto più che ottime per il Topolino di domani!
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  • Se vi può interessare, qualche domandina a Faraci sull'iniziativa.
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  • m-ma... ma... ma come, nessuno dice niente dei nostri nuovi pipporeporter?? :(
  • Eh dammi tempo di scaldare i motori, ultimamente come avrai notato sto facendo la rece dei corti Disney e sono indietrissimo con tutto quanto, ma presto o tardi avrai il piacere di leggere ciò che penso di questo nuovo ciclo (e Casty e Faraci pure saranno commentati). E vista l'alta qualità del tuo lavoro sarai anche ben soddisfatta di ciò che penso.


    P.S. Continua così, che fai bene al settimanale.
  • happyhippy ha scritto:m-ma... ma... ma come, nessuno dice niente dei nostri nuovi pipporeporter?? :(
    Non ho ancora scritto nulla qui, e sto aspettando la fine della serie, ma ho consigliato a mezzo universo di comprare il Topo. Siete stati decisamente ottimi, ed una Minnie così è rara da vedersi.
    Lorenzo Breda
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  • Topolino # 2839

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    Come sempre, Casty sul "Topo" mi spinge a comprare il numero del settimanale in cui compare la sua nuova storia. A maggior ragione se questa si annuncia di largo respiro, in 3 tempi e tutti pubblicati sulle stesso albo. Scelta che a molti non è piaciuta, e anch'io ritengo che l'attesa tra una puntata e l'altra dava un valore non indifferente alla lettura, ma dal punto di vista economico e soprattutto di ordine della mia libreria, ne sono stato felicemente colpito.
    Topolino e il Mondo di Tutor è una delle storie più belle di Casty secondo il parere del sottoscritto. Sicuramente l'ho gradita di più della recente Isola di Quandomai, che pure adoro, e probabilmente mi piace al pari del Mondo che Verrà, della Neve Spazzastoria e delle Borbottiglie, per citare alcune tra le avventure castyane che ora ricordo tra le mie favorite.
    E' incredibile come Casty riesca a metterci dentro tutto - tutto - quello che un'ottima storia a fumetti di Topolino (e a fumetti in generale) dovrebbe in linea di massima avere, il tutto amalgamato secondo lo stile Casty: la storia è commovente, è sentita, è divertente, è avventurosa, satirica, ha un mistero da svelare e un insegnamento da diffondere a tutti i lettori, bambini e adulti. E' infatti anche ambientalista, ma il messaggio non appare falsamente buonista, vuoto e banale come facile in storie del genere, perchè si nota che la storia non è stata commissionata apposta e la vena "ecosostenibile" dell'autore si è già potuta notare in altre storie.
    La grande avventura con Topolino protagonista torna prepotente ancora una volta per mano di Casty, insomma. Davvero tante sono le cose che in tutte queste tavole sarebbero da notare, per esempio il comun denominatore con Quandomai, cioè [spoiler]il futuro del nostro pianeta, che qui è visto come disastroso proprio come nella storia isolana[/spoiler], e che a questo proposito non può non richiamare alla mente il film Pixar Wall-E, per [spoiler]la condizione degli uomini-amebe[/spoiler]. Segno del sentire dell'autore che dicevo prima.
    Ma poi anche l'utilizzo ottimale di comprimari come la scarpiana Zia Topolinda (come involontario motore dell'indagine iniziale di Mickey) o Eta Beta, che dopo la Neve Spazzastoria e il Mondo che Verrà torna alla grande come spalla ideale in certe avventure.
    Altro capitolo importante è la satira: l'U.N.O. è un colpo di genio sia per l'acronimo in sè sia per la gente che lo popola. I potenti della Terra sono ritratti in modo molto realistico, col loro darsi la colpa a vicenda di fronte a un disastro naturale e col loro preoccuparsi più che altro dell'economia che dell'ambiente. Ma un'altra frecciatina Casty la manda al mondo della Rete, grande strumento per comunicare in tempo reale con il mondo intero, ma che è spesso usato per i più futili motivi, tanto che si corre il rischio di non prendere sul serio quello che circola nel web (io mi sono ammazzato dal ridere a leggere i commenti al messaggio video inviato da Topolino: "Ti ho messo tra i video buffi" "Sei troppo lol, amico" "Ma dove le trovi?" "Sei noioso" "Nn h kpt 1 h" ecc)... futili motivi che portano a vedere il Grande Sfracello, "e quello non me lo posso certo perdere!". Casty punta il dito contro quelle che in una celebre storia di Cimino erano le Nazioni Sparpagliate, ma anche contro il genere umano in generale, e non solo quelle del lontano futuro, ma quello del presente che troppo spesso pensa "non è compito mio, ci penserà qualcun altro".
    Le gag sono un'altra parte importante: Ramon, con quella sua parlata e quel suo atteggiamento ricorda per forza Ted l'Insetto del Bone di Jeff Smith, le cornacchie sono qualcosa di bellissimo, il vicino di Topolinda idem... Lol!
    E mi sono commosso: quando Topolino [spoiler]non trova più Pluto[/spoiler], quando [spoiler]Pluto gli dirà che non ha votato per andarsene[/spoiler], quando vediamo i [spoiler]bambini del futuro[/spoiler]... e nelle didascalie finali, dove Casty ci parla direttamente.
    Una storia epica e memorabile, che leggerò tante e tante volte ancora.

    A seguire, Zio Paperone e l'Orto Bio (Macchetto, Gottardo) è una storia carina. Certo qui si avverte una forzatezza maggiore nell'inserire la tematica ambientalista, ma la sceneggiatura fresca e brillante del Macchetto che apprezzo fa scivolare la storia tra una gag e una battuta, tra i Bassoti dissodatori inconsapevoli e Ciccio spaventapasseri parte del paesaggio.
    Paperino, Paperoga e il Grande Mou - 3° e 4° tempo (Vitaliano, Gervasio) non la commento, non avendo letto le prime due puntate. Mi limito a dire che certe battute di Fausto sono sempre godibili, che sa muovere bene il rapporto Paperino-Paperoga e che i disegni di Gervasio sono molto molto apprezzabili, gran bella prova, e menzione d'onore per la vignetta in cui compare il Bar "Must Anton" e in cui inserisce le caricature (tra gli altri) di Vitaliano, Intini, Mastantuono, Zemolin e Gervasio stesso.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Mi unisco al coro di commozione per la bellezza e la tantezza delle storie del Casty di questo periodo. I cortometraggi mi stanno facendo ritardare su tutti gli altri fronti ma ci sono e apprezzo tantissimo. Grande Casty.
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