[Topolino] Annata 2010

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • Topolino # 2843

    Immagine Immagine

    Ero quasi tentato di non prenderlo, questo numero. La prima volta di Casty coi Paperi, analogamente alla sua prima storia con Topolino, non sarebbe stata proprio esaltante e avrei potuto risparmiare 2 euro e 20 cent. Questo diceva il mio Paperone interiore, quello più avaro e arido. Ma quel Paperone ha lasciato posto a un altro, quello segretamente generoso e orgoglioso allo stesso tempo*, che mi ha fatto dare una chance a uno dei più validi (ormai la smetto di dire promettente, il Castellan già da un po' non promette più ma si "limita" a mantenere!) sceneggiatori degli anni 2000 anche in una storia fuori dal suo contesto. Appena in tempo, direi, dato che ho agguantato questo 2843 martedì scorso, poche ore prima quindi che sparisse dalla circolazione delle edicole!
    E non sono pentito della scelta, anzi! Zio Paperone e il Moltiplicatore di Simplicius (Casty/Ferraris) è un'ottima storia di Paperone. Cercando di non ripetere quanto già detto, mi limito ad osservare come l'assenza di Paperino e nipotini sia una svolta quasi inedita che non rovina la storia, anzi la rende più intrigante e penso che questa scelta voluta dall'autore sia stata fatta proprio per far emergere al massimo il carattere di Zio Paperone, libero da qualunque rapporto con altri standard characaters. Con lui alla ricerca di un mitico vaso che moltiplica gli oggetti che vi si mettono dentro (trovata decisamente ciminiana così comelo è il suo originario possessore Simplicius dall'azzeccato nome), infatti, ci è uno stralunato professore che è uno dei colpi di genio della storia. Il professor Repert dai sonni improvvisi, le esplosioni di sorpresa e la memoria corta è un personaggio memorabile e intriso di follia tipicamente castyana, e dà quelle spruzzate ironiche ad una storia che come le migliori storie del Maestro Rodolfo (ma anche di Barks, direi) punta il dito al carattere a volte troppo gretto di Paperone per poi mostrare una morale. La redenzione forse sembra non esserci, ma io voglio credere alle parole di Paperone che mentre fugge promette un acquedetto agli autoctoni!
    In una trama dove nulla è lasciato al caso (nemmeno la poca memoria di Repert) Casty mostra come nei risvolti psicologici e morali delle storie avventurose di Paperone non ci sono poi enormi differenze tra Barks e Cimino, e lui ha saputo coniugare i pregi dell'uno e dell'altro per costruire un'ottima storia. Io tra parentesi ho anche gradito assai i disegni di Ferraris, proprio per quell'ibridismo che molti hanno criticato: infatti a me pare stuzzicante e non distraente la moltitudine di ispirazioni grafiche per Paperone, come se fosse un omaggio a moltissimi tra i migliori Paperone all'interno di un'ottima storia che rappresenta a tutto tondo lo Zione.
    Il giornale offre poi la nuova puntata della storia sui mondiali che ho saltato non avendo letto le precedenti, una storia abbastanza anonima di Nonna Papera e una di Indiana Pipps curata dallo "storico" Ubezio che però paga il fatto di essere troppo compressa, peccato. Infine si chude con Paperinik e lo Sciopero di Archimede (Ambrosio/Held), una storia veramente geniale, mi complimento con il troppo bistrattato Ambrosio. Che Archimede non possa solo lavorare per la gloria l'avevamo già visto in parte in Paperinik e la Crisi Eroico-Finanziara di Pezzin, ma qui ci si focalizza proprio su Archimede, il quale decide di andarsene nel futuro per veder riconosciuto il suo genio. Molto interessante quando l'inventore afferma che uno come lui potrebbe essere ricchissimo e famoso (e nella realtà sarebbe così!), basata sullo stilema de La Vita è Meravigliosa nel corpo centrale. Però a me i futuri apocalittici piacciono, e questo è descritto con molto estro. I disegni di Held sono molto buoni per gli ambienti, un po' meno per Paperinik e per le maniche di Archimede, ma nel complesso accettabili.

    E mercoledì prossimo, ancora Casty, stavolta sia ai testi che ai disegni con Topolino e il Buz Pappapianeti, ancora con Eta Beta co-protagonista!
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Topolino # 2845

    Immagine Immagine

    A 2 soli numeri di distanza, torna Casty sul "Topo"! Che succede, si è tornati ai fasti del 2004? Possibile? Sta di fatto che questo primo semestre del 2010 si conferma come ricchissimo di storie di quest'autore, che in pochi mesi ne ha viste pubblicate sul settimanale già 5 (Quandomai, la storia tratta dal corto animato, Tutor, Simplicius e quest'ultima), mi sembra abbiamo già superato il numero totale di quelle del 2009.
    Dopo il primo, interessante excursus con Paperone due settimane fa, Casty torna al suo primo amore, Topolino, scegliendo però di non intitolare (penso per la prima volta) la storia a lui ma al suo comprimario Eta Beta, che torna qui dopo le avventure castyane nella Neve Spazzastoria, nel Mondo che Verrà e in Tutor. Eta Beta e il Buz Pappapianeti (Casty/Casty) è un'ottima storia. La seconda posizione nell'albo potrebbe far pensare a una storia minore, ma 30 tavole bastano all'autore per sfornare una storia coi fiocchi, spassosissima e che riesce a mantere un po' di sana suspence.
    Topolino ed Eta Beta scoprono che la luna è stata rubata... si mettono sulle tracce dei colpevoli, venendo a conoscenza di un pericolo a dir poco... cosmico! Sarebbe un peccato dire di più su una storia che si basa molto sui colpi di scena (sia seri che di gag), ma cose come l'astrautomobile, le tute invisibilizzanti (e relativa efficacia), il "bue che spala i vialetti" meritano una menzione, insieme in realtà a tantissime altre finezze che non scrivo. Una piccola gemma, in cui Casty non manca di inserire ancora una volta un prezioso riferimento e consiglio sul rispetto dell'ambiente. Può sembrare ripetitivo (è la terza storia topoliniana di fila dell'autore che parla anche di questo) ma è incredibile come nelle storie dell'autore la cosa non risulti mai stucchevole o pesante, e alla luce del grave inquinamento petrolifero in America penso non sia male sensibilizzare in modo intelligente i più giovani. E Casty lo fa in modo impeccabile, usando come i grandi scrittori la fantascienza per parlare di problemi concreti, oltre che di avventura.
    Da notare infine l'ottimo utilizzo di Eta Beta, che è sempre bello vedere dormire sul pomolo del letto e che possiede una personalità sfaccettate e imprevedibile proprio come deve essere.
    Non mi pronuncio sulla prima storia del numero, non avendo seguito le precedenti puntate dei Mondiali al Cubo (Secchi/Mangiatordi)... di certo però l'episodio finale mi sembra abbastanza sconclusionato, e la figura di Paperone che tratta i nipotini come sconosciuti bambocci è abbastanza straniante (senza contare il flashback in cui gioca a calcio, ripreso in copertina...). In generale tutto questo divinizzare il calcio (a me che lo detesto) innervoscisce un po', però vabbè, molto belli invece i disegni del validissimo Vitale Mangiatordi, che un suo stile moderno e accattivante molto apprezzabile.
    Niente di che ma simpatica P.d.P Economics - Consumo e Risparmio (Bosco/Del Conte), degna di nota Inventori in Vacanza - Archimede Esperto di Sopravvivenza (Figus/Gottardo) per l'ampia citazione a Lost. Si chiude più che in bellezza con Zio Paperone e le Ande Imbonitrici (Cimino/Amendola), bellissima! E' un Cimino in grande forma quello che vedo qui, decisamente altri livelli di avventura e fantasia. Paperino e nipotini se ne stanno in disparte grazie al certificato di neutralità, ma ciò non toglie nulla all'avventurosa storia. Sulle Ande vive un romito imbonitore che riesce a convincere gli altri a fare quello che suggerisce, il che servirebbe a Paperone per riempire il suo ristorante.
    L'idea del topo di biblioteca che viaggia su una "topo-mobile" è bellissima, così come il "contro-mezzo" che adotta Paperone per placcarlo... e la figura del romito, tipica ciminiana che più ciminiana non si può nel suo misto di saggezza e potere particolare, è molto incisiva. E anche i dialoghi sono sempre eccellenti, con termini sempre colti e riferimenti alla cultura alta (Odissea, in questo caso). Ottima!
    Amendola invece lo ricordavo migliore, anni addietro... non che qui sia pessimo, ma mi pare un pochino sottotono rispetto a quanto ricordassi del disegnatore, come comunque non se la cava malissimo.
    Ultima modifica di Bramo il sabato 03 luglio 2010, 00:09, modificato 1 volta in totale.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • Topolino # 2849

    Immagine

    Copertina festosamente addobbata per celebrare l'uscita nei cinema di Toy Story 3 la prossima settimana, introduce a un numero alquanto particolare. Io credo sia uno dei "Topi" migliori degli ultimi tempi tra quelli comprati da me, per la qualità media del giornale. Esso presenta 4 storie, tutte firmate ai testi da autori che hanno iniziato a scrivere per "Topolino" attorno al 2003-2004, quindi tutti autori del Nuovo Millennio, e tutte buonissime, alcune eccellenti.

    Immagine

    Si parte col botto, la storia che mi ha spinto a comprare il "Topo". Quacklight - Vampiri Fascinosi a Paperopoli (Gagnor/Cavazzano) è decisamente una storia meravigliosa, che fa del divertimento acuto la sua bandiera. Lo sceneggiatore decide di prendere il giro il fenomeno Twilight, parodiando la trama del primo libro/film con intelligenza, ironia e sarcasmo. Paperina nei panni di Bella/Paperella è una ragazza romantica (anche troppo!) che sogna l'amore e i ragazzi bellissimi, Paperin un vampiro che cerca di adattarsi alla vita della gente normale, insieme con la sua famiglia. In un colpo solo Gagnor coglie ed esaspera gli stereotipi e i clichè presenti nell'opera originale della Meyer, mettendoli alla berlina con battute e scene divertentissime, e prende in giro le ragazzine-tipo fan della saga, in particolare calcando la mano sul loro sogno del principe azzurro "moderno" (oggi un vampiro) e tutte le paturnie adolescenziali che rivivono in Paperella, ma anche in Paperina e Brigitta che stanno scrivendo il romanzo che vede protagonista questo mondo.
    Da fan della Twilight Saga ho potuto cogliere i riferimenti e gli sfottò, ridendone di gusto ogni volta che trovavo strizzate d'occhio (il catorcio di Paperella, quanto calzano i personaggi dell'opera incarnati dai personaggi Disney...) e battute varie. Notare come tocchi di stile i poster di "Paperinik Begins" e di "Duckatar" nel cinema della prima tavola.
    I disegni di Giorgio Cavazzano sono stupendi a dir poco, si vede che dev'essersi divertito un mondo a disegnare questa storia, Paperino versione Edward è perfetto e meraviglioso, Paperella anche, tutto è graficamente eccellente. Storia gustosissima e consigliatissima a tutti, lettori e non della saga originale. ;)

    Immagine

    Paperino & Paperoga Nella Notte Senza Luna (Radice/Turconi) è un altro piccolo capolavoro, ed è piacevolissimo trovarselo subito di seguito alla storia d'apertura, già meravigliosa.
    Questa storia miscela in modo intelligentissimo romanticismo e indagini segrete, iscrivendosi nel filone della PIA. Ma incredibilmente la storia non risente dei difetti che da qualche anno le avventure degli agenti Qu-Qu 7 e Me-Se 12 avevano, ripetitività, mollezza, poca originalità... Teresa Radice sa invece consegnarci una storia deliziosa, la missione dei nostri agenti si svolge in Centro Europa per sventare un furto a catena nelle banche locali dello Zione. Ma Paperino avrebbe voluto essere in quello stesso luogo... con Paperina, per godere dell'eclissi di luna! L'umorismo non manca in questa gemma, tra la febbre da fieno e da... castelli di Paperoga, il ciccione che pensa di vedere in Paperino un vecchio amico, le gaffe di Paperino con Paperina, il nome finto usato da Paperino, Donald Tramp che richiama il famoso imprenditore Donald Trump, T. De Rubo e Tim Broglio, vere e proprie genialate... Ma tutto queste idee umoristiche geniali diventano intelligente e apprezzabile cornice di fronte allo stratagemma inventato dai furfanti, ma soprattutto di fronte al conseguente stratagemma narrativo che la Radice mette in gioco per sventare il piano. Conclusione poi romantica al punto giusto. Una meraviglia graziata anche dagli splendidi disegni di Stefano Turconi, eccellente come lo ricordavo ai tempi di PK nel tratteggiare i Paperi, con uno stile personale e riconosibile che personalmente apprezzo tantissimo. Complimentoni, adesso sì che ho una voglia matta di recuperare i Pippo Reporter!
    A seguire, Paperino e la corsa al concorso (Salati/Milano), che dopo le prime due storie delude un po'. Paperino le tenta tutte per farsi notare da due discografici anche se è stonatissimo... le dò un 6 stiracchiato, una storia decente che mostra purtroppo anche dei disegni non eccelsi, ricordavo Milano in prove molto più buone.
    Ma questa storia non abbassa troppo la media, a chiudere con una storia molto carina abbiamo l'unica storia topolinese del numero, Basettoni e il Vero Effetto Sorpresa (Vitaliano/L. Pastrovicchio), in cui il commissario si rivela essere un auto-spoiler per tutti i film polizeschi che va a vedere. Decide di accetare la proposta di un regista di visionare la sceneggiatura di una nuova pellicola di genere per renderla meno prevedibile e più realistica. La storia è divertente, e anche se Vitaliano ha fatto di meglio si nota la critica a film e telefilm polizieschi degli ultimi anni in cui la figaggine dei detective e poliziotti protagonisti sovrasta la bontà delle trame, e soprattutto danno una visione distorta della realtà ("il vero agente deve avere una pancetta come si deve" asserisce Basettoni!). Se è forse prevedibile dove la vicenda andrà a parare, non lo è di certo l'intervento risolutivo, [spoiler]un modo finalmente intelligente di sfruttare il tormentone di sempre dello spedire Manetta a dirigere il traffico[/spoiler]. Disegni del Pastro molto buoni, il suo Basettoni è graficamente eccellenti e noir, e anche gli ambienti e gli altri personaggi (animali pelosi antropomorfi in primis) sono buonissimi.

    Insomma, un "Topo" come si deve, con autori giovani ed eccellenti, in cui giganteggiano le storie di Gagnor e della coppia Radice-Turconi, dove c'è un buon Vitaliano e dove l'unico, legger scivolone ce l'ha Salati. Soddisfattissimo, alta qualità.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • ...e il prezzo è rimasto fisso a 2.30€. Speravo fosse solo per il gadget.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • E' giunto il momento di dire la mia su questa annata Topoliniana. Questo tipo di recensione folle dà il disgusto anche a me, ma prometto che è l'ultima. L'anno prossimo prenoto il primo post del thread come faccio coi corti e poi aggiorno di volta in volta.

    # 2823

    Immagine

    Gambadilegno e il Blocco di Capodanno (Savini/Mastantuono): Mai stato un fan dell'uso dei personaggi così leggerino, con team-up provvisori e situazioni paradossali. Ma quando è fatto bene c'è veramente poco da dire. La storia è molto graziosa, assurdo l'assunto del tempo che si blocca, ma molto poetico lo svolgimento. Insomma è un uso dei personaggi paradossale ma fatto bene, che avvicina la storia più allo stile raffinato di Faraci che a quello svilente di Badino.

    Paperoga e il Vicino Misterioso (Faccini): Ma quanto piacere fa trovare Faccini autore completo? Oltre a vedere la sapiente mano del fumettista con il perfetto controllo della storia, dei personaggi e della rappresentazione scenica si ride e di gusto. E il finale demenzial-minimalista? Wow. A quando una bella antologia di Faccinate?


    # 2824

    Immagine

    Galileo e l'Albero della Scienza - Prima Parte (Macchetto/Mottura): Ecco finalmente Macchetto che coi giusti stimoli e una ferrea direzioni ritrova tutta la sua vena giocosa e poetica raccontandoci una signora storia con un signor disegnatore. E fa anche molto piacere che Topolino promuova questo tipo di iniziative culturali raccontando con una buona dose di entusiasmo che ricordo dalle Marconate anni 80.

    Una piccola nota la meritano pure la storia di Salati che prova a mettere in scena un Topolino cattivo...ma non ci riesce e quella di Valentini che esporta il nuovo setting di Dinamite Bla brevettato da Vitaliano.


    # 2825

    Immagine

    Galileo e l'Albero della Scienza - Seconda Parte (Macchetto/Mottura): Si conclude benissimo questa storia divertente, intelligente e poetica ma non senza un rimpianto. Capisco che forse sarebbe stato troppo per il fumetto Disney attuale ma è stato un vero peccato che tutta la parte che ci si aspettava di più, con Galileo vessato dalla Chiesa sia stata lasciata perdere. Alla fine il valore di un autore Disney lo dimostra il modo in cui riesce a trattare argomenti maturi aggirando i paletti con disneyanità. Pazienza, abbiamo comunque avuto un'ottima storia che prelude a un'ottima annata.

    Segnalo come storia interessante pure il ritorno di Michelini su Eta Beta che in passato ci regalò quel gioiellino della saga delle cometine. Ora il suo talento è offuscato però e purtroppo continua a perpetuare la fanfaluca dell'Eta Beta alieno.


    # 2826

    Immagine

    Cronache del Regno dei Due Laghi - Capitolo Primo: Il Nemico si Avvicina (Faraci/Ziche): Ritorna la coppia che ci fece sognare ai vecchi e gloriosi tempi pknaici. Faraci che è un bel po' che non lo si vede se non alle prese con il ciclo poliziesco di Manetta e la Ziche reduce dalla sua ultima saga sulla Rapina del Millennio. E devo proprio dire che il pretesto narrativo di base è veramente delizioso: Topolino re, vessato dai suoi sudditi è assolutamente esilarante. Proprio una bella idea che trova il suo apice nella splendida intro in cui Topolino, ridotto a un poveraccio, si infila a sorpresa la corona in testa. Ottimo anche l'elemento di crisi che si fa strada all'orizzonte, foriero di dilemmi morali per Topolino, e il tormentone della muffa canterina!

    In appendice segnalo la presenza di un buon Cimino e della nuova riproposizione del ciclo dei due mariachi ad opera di Savini. Ciclo che non so perché torni a bomba periodicamente, ma sarebbe meglio lasciare proprio perdere visto che è ormai esaurito e non merita di essere ulteriormente saghizzato.


    # 2827

    Immagine

    Paperino e gli Spettri della Città Fantasma (Vitaliano/Freccero): Ma sono fantasmi o zombie? Sembrerebbero comportarsi come fantasmi però hanno l'aspetto di zombie. E d'altra parte nel finale i due innamoratini sono invisibili. Uhm. Puntigliosità a parte la storia l'ho trovata prevedibile e non quel gran capolavoro che dicevano tutti. Caruccia però, specie per la grafica pazzoide, ma Vitaliano mi ha offerto di meglio.

    Cronache del Regno dei Due Laghi - Capitolo Secondo: Alta Strategia (Faraci/Ziche): Il capitolo che hanno criticato tutti per il suo essere un episodio di passaggio. Non capisco le critiche, trovo che pur non essendo all'altezza del primo questo episodio raccolga per benino le idee per convogliarle verso il finale, e che dia un ritmo e un respiro maggiore al tutto.

    Paperina Agente P.E.A. - Operazione T.e.i.e.r.a. (Badino/Gottardo): E un sonoro buuu va per l'ennesima volta a Badino per la creazione della PEA. Già la PIA era alla frutta, creare la controparte femminile per delle storie senza né arte né parte, che oltretutto mischia insieme personaggi che per indole (Chiquita) e rapporti tra loro (Paperina e Miss Paperett?) non dovrebbero essere dove sono altro non è che l'ennesimo stupro al fumetto Disney. Questa visione infantile e leggerina dei personaggi Disney, con tanto di accoppiate improbabili e team up di cattivo gusto (chi ha nominato Lusky e Battista?) sembrano essere la firma di Badino, un autore che in passato non si sa come e perché sia stato additato come un astro nascente e un degno erede della scuola ligure, quando in realtà oltre a far violenza al personaggio di Battista, creare personaggiacci come Penny e snaturare personaggi su personaggi a suon di titoli rimati non ha mai fatto altro. Che schifo, veramente, almeno Ambrosio ci mette buona volontà, qui è proprio l'intento ad essere marcio.

    In conclusione segnalo una deliziosa storia di Cimino in cui i Paperi hanno un ruolo davvero risicato.


    # 2828

    Immagine

    Indiana Pipps e l'Enigma di Vent'Anni Dopo (Sarda/De Vita): Buona! Era da tanto che Sarda non trattava bene il suo personaggio, e qui è finalmente successo. Una storia dotata di una certa trama, un intreccio ben realizzato e una certa ingegnosità di fondo che fanno tanto ma tanto bene alle storie di Topolino. Speriamo che la media qualitativa per il futuro si assesti qui.

    Cronache del Regno dei Due Laghi - Capitolo Terzo: Mosse Vincenti (Faraci/Ziche): E siamo giunti alla fine. E devo dire che dei tre questo mi è parso il capitolo più deboluccio con una risoluzione della vicenda che ha lasciato un po' a desiderare. L'umorismo tontolone di cui spesso Faraci ha abusato in passato fatto di sgherri grossi e stupidi che si comportano come bambini ha stufato già ai tempi della storia di Rock Sassi coi baffi finti (che tralasciando quel difetto era una signora storia!), vederlo qui promosso ad elemento risolutivo mi ha un po' deluso, ricordandomi il Genio nell'Ombra, la storia di Faraci che apprezzo di meno, anche perché a dispetto del titolo non rende un grande servizio a Pippo. Insomma, date le premesse sublimi, speravo in qualcosa di più satirico e cerebrale. Ben vengano le elezioni finali ma anche lì mi è sembrato che il finale le troncasse mentre avrei lasciato più strascico. Ho apprezzato invece la finezza che lascia intendere quale sarà il vincitore delle prossime elezioni. Ora però voglio il sequel!


    # 2829

    Immagine

    Topolino, Minni e la Città Sempre Accesa (Sisti/Pastrovicchio): Che ti è successo Sisti? Eri uno dei migliori e adesso mi vai a confezionare una storiella così insipida, prevedibile e didascalica?

    Paperinik e l'Amore nell'Oblio (Salati/Mottura): Un gioiello. Nel numero di San Valentino si avvicendano storie mediocri ma questa svetta sopra ogni altra. Non è uno spunto ineditissimo quello di Paperino rivale del suo alter ego ma il modo e la sensibilità con cui questo viene portato avanti è veramente notevole. Merito di un Mottura in stato di grazia ma soprattutto di un Salati che si dimostra sempre più capace di armeggiare con i personaggi Disney, verso i quali sembra nutrire un profondo rispetto. Bellissima e commovente (sorvolerò sui soliti problemi di continuity non definita per quanto riguarda il primo incontro tra Paperino e Paperina).


    # 2830

    Immagine

    Zio Paperone, l'Oro Freddo e i Tre Lupi Siberiani (Cimino/Cavazzano): Sarà anche vecchio ma Cimino ci sa ancora fare. Però anche l'occhio vuole la sua parte e finché affidano i disegni a disegnatori insipi come Amendola le sue storie non risplenderanno mai più di tanto: ecco quindi che con le matite di Cavazzano si torna ai vecchi tempi, all'antico respiro, alle grande avventure. E ad un grande Paperone. Che lontano dai soliti tirannici stereotipi dimostra di poter ancora vivere un'avventura da solo. Veramente bella e commovente, solo che non so se sia stato Cavazzano a renderla superiore alla media o proprio perché superiore alla media sia stata affidata a Cavazzano.

    Pico e la Scuola del Krimen - Prima Parte (Mainardi-Perini/Migheli): quella che a prima vista può sembrare una storia modesta...dimostra di esserlo per davvero. Anche se alcuni elementi di nota nel bene e nel male ci sono: innanzitutto la scuola del Krimen, che sembrerebbe riecheggiare una vecchia storia, con quella vecchia storia non ha alcun legame, rimanendo una citazione piuttosto gratuita. Poi il fatto che Pico ci si infiltri a prima vista può sembrare una Badinata ma in realtà la trama è più elaborata di quel che sembra. Peccato per la Migheli, che rovina sempre tutto col suo stile tirato via.


    # 2831

    Immagine

    Paperino e il Vicino di Bordo (Sisti/Gervasio): Ormai ho un po' capito l'andazzo di Sisti. Gli piace fare il filologo, recuperare le origini marinaresche di Jones, integrare il tutto con un po' di sana continuity, ma voglia di fare avventure complesse non l'ha più il che è un peccato. Ma pazienza, la qualità di questa storia è alta, si ride e l'uso che Sisti fa dei personaggi è proprio da esperto conoscitore.

    Pico e la Scuola del Krimen - Seconda Parte (Mainardi-Perini/Migheli): Confermo l'impressione medioalta. Hanno saputo costruire una storia niente male, sviluppandola su due tempi (che avrei visto meglio pubblicati in un unico numero) senza però darle il giusto appeal. Bé preferisco l'onestà alla figaggine a questo punto, sennò si finisce come Doubleduck.


    # 2832

    Immagine

    Topolino e l'Isola di Quandomai - Prima Puntata (Casty): Che Casty tornasse a confezionarci una lunga storia a puntate dopo Il Mondo Che Verrà lo si era aspettato a lungo, per tutto il 2009, anno in cui la qualità del Topo settimanale era tremendamente scesa a suon di saghe scarse. Eppure si sapeva che Casty aveva visto Lost, gli era piaciuto e aveva promesso una storia a puntate leggermente ispirata alle sue tematiche, che sarebbe dovuta uscire in estate. L'Isola di Quandomai divenne così una sorta di tormentone: continuamente rinviata, all'interno di un'annata piuttosto avara di storie castyane, aveva frustrato non poco gli appassionati che la attendevano anche grazie alle locandine e ai trailerini amatoriali che il buon Castellan invece si divertiva a fare per ricordarci che la sua produzione era ancora viva, malgrado tutto. E poi ecco il 2010, l'anno della svolta: messi da parte Wizards of Mickey, Q-Galaxy e altre pessime storie, il settimanale ha ripreso a dare spazio agli autori bravi e alle storie meritevoli e così anche la frequenza d'uscita delle storie di Casty è finalmente aumentata.
    Il primo episodio dell'Isola di Quandomai detta benissimo il tono della storia: Casty fa ancora una volta l'autore completo restituendoci il suo stile carezzevole e raffinato, che permette di dare al tutto un aspetto giocoso pur non risparmiando sulla complessità dell'intreccio. E' un contrasto collaudatissimo che non fa che accentuare il senso di cura che il buon Castellan infonde nelle sue sceneggiature, senza però farci dimenticare che sempre di una storia Disney si tratta. L'attenzione alla sceneggiatura è evidente sin dall'inizio: Quandomai infatti pur volendo essere un affettuoso omaggio a Lost non lo ricalca pedissequamente, ma inventa una storia radicalmente diversa mescolando influenze derivate da Jurassic Park e dalla miyazakiana Nausicaa. Di Lost ci sono alcuni spunti basilari come il naufragio iniziale di un gruppo eterogeneo di persone (la nave da crociera si chiama Tristan Oceanic), il fatto che il tutto si svolga all'interno di un isola misteriosa, l'S.O.S. di Pippo che ricorda l'omonimo episodio con Rose e Bernard, l'apparizione/sparizione della vallata e la presenza delle stazioni di ricerca abbandonate che ricordano il Progetto Dharma. Inoltre la struttura della storia con il primo episodio foriero di domande e il secondo con le risposte sembra voler accentuare il collegamento tra le due opere. Di Jurassic Park oltre agli ovvi dinosauri invece troviamo tutta la filippica sullo sfruttamento di quest'ecosistema per accontentare il pubblico pagante, e nel secondo episodio le gabbie ambrate. Insomma un remix di elementi non originali che danno luogo a un cocktail perfetto in cui la sapienza narrativa di Casty e la simpatia dei personaggi Disney trovano nuovamente la perfetta fusione. Il cast è veramente ampio e ben gestito visto che affianca a Topolino la spalla Pippo e persino Pluto, troppo spesso dimenticato nei fumetti. C'è poi un ottimo uso di Gambadilegno e Trudy, che come nell'ultima fase della produzione scarpiana si muovono in coppia, e persino un gruppetto di nuovi personaggi con tanto di sottotrama triangolare per il povero Topolino.


    # 2833

    Immagine

    Zio Paperone, Paperica e il Concerto del Comandante (Vitaliano/Cavazzano): 'ste storielle vip hanno stufato. Non concettualmente, eh, sia mai che mi lasci andare al solito pregiudizio sulle vipposità, è però tutta la struttura e i meccanismi relativi con Paperone che recluta questo e quello e ogni volta rimane sconcertato dalle manie del cantante o del calciatore di turno ad essere ormai logore. Però nulla si può dire di troppo negativo dal momento che le fanno sempre meglio, con signori disegnatori e signori sceneggiatori. E ormai Vitaliano è diventato un maestro del genere, rendendole sempre uguali ma nel contempo diverse, cattive, buffe. Insomma, quest'ultima col Vasco la promuovo, dannatissimo Vitaliano.

    Topolino e l'Isola di Quandomai - Seconda Puntata (Casty): Il secondo episodio fa arrivare le agognate risposte, introducendo il concetto di tunnel temporale. L'idea che si apra una finestra che dà su un futuro distopico caratterizza tutta questa seconda puntata, più corta della prima, e adibita all'azione e alle spiegazioni. Il futuro distopico ritratto da Casty è inoltre non poco debitore di certe atmosfere desertiche e piene di insetti mostruosi che si possono ritrovare nella Nausicaa di Miyazaki, altra sua grande passione. Inoltre le colorazioni tendenti al giallo di questa seconda parte (ma anche le tinte lievi e "solari" della prima) ci ricordano quanto nelle storie di Casty il colore, come nelle ultime storie di Bottaro, non sia un semplice optional ma parte integrante della narrazione e della resa artistica. C'è persino un lievissimo velo di pessimismo dal momento che il futuro dell'umanità non viene cambiato e la missione resta quella di chiudere i tunnel il prima possibile per evitare di essere invasi dai suoi abitanti. Al di là di questo va notato quanto niente sembri messo a caso, e come alla fine della narrazione tutto ma proprio tutto (si pensi al maggiordomo Maxim, o al Salvateci o Sparateci di Pippo, ma anche alla tregua con Gambadilegno, per una volta credibile) trovi una risoluzione anche umoristica. Insomma ancora una volta Casty insegna cosa significhi fare una saga, come trattare i personaggi e soprattutto come dare alla storia contenuti tali da rendere legittima e persino utile la suddivisione in più puntate.


    # 2834

    Immagine

    Paperinik e il Mistero a Impatto Zero (Bosco/Freccero): nuovo numero a impatto zero e nuova storiella promozionale dedicata. Stavolta però la trama è congegnata meglio del solito, e Bosco fa un buon lavoro risparmiandoci i suoi soliti "sono cattivo, anzi no" di Doubleduck o "ti sei tradito! Come facevi a sapere che?" dei suoi gialli con Topolino per andare a esprimere un concetto sensatissimo e cioé che cercando di risparmiare su tutto si finisce per avere un servizio scadente.

    Pippo Reporter - Finale di Campionato (Radice/Turconi): ricordo l'anno scorso quando il Topo era letteralmente appestato dalle saghe ambrosiane o da quelle semplicemente deludenti, alla fine dell'anno oramai non ci si credeva più molto ad una ripresa quando è arrivata la Radice, che i più si ricordavano da Witch, a portare un po' di gentilezza e sostanza. Poi a seguire ci fu Topolinia 20802, anch'essa molto buona, e da allora non ci furono più WoM o Q-Galaxy a rompere le scatole, ma anzi un sacco di bei cicli di bravi autori come Faraci, Casty, Enna. Insomma, Pippo Reporter fu un segnale di ripresa non da poco, e per questo ci sono legato. Molto singolare anche il modo in cui la saga si è organizzata: a colpi di triadi di episodi autoconclusivi ma che sotto sotto portano avanti una trama orizzontale. Questo secondo ciclo l'ho trovato nettamente superiore al primo anche solo per il fatto di portare avanti un tema comune che dà un senso ancora più bello alla saga, ovvero l'omaggio a tre importanti settori dell'intrattenimento dell'epoca, e cioè lo sport, la musica e il cinema. Come sempre la cura sceneggiatoria si vede tutta, e il Turconi ispirato dalla mogliettina confeziona disegni davvero bellissimi e ci restituisce un Pippo buffissimo, tanto vivo da sembrare animato. E infatti facce allibbite, pose dinamiche, espressioni spaventate, frasi surreali sembrano far di tutto per farcelo immaginare come uscito da un cortometraggio classico. Un paio di appunti vanno fatti comunque ed è l'uso che si fa della gang dei cattivi, un po' troppo tontoloide, tanto da farli sembrare pagliacceschi e del tutto superflui alla trama (chi ha detto Team Rocket dei Pokémon?). Questo primo episodio è quello che ho gradito meno della triade forse per l'argomento sportivo, o forse perché parte da una premessa un po' già vista, e cioé il sosia famoso che cerca tranquillità e attua uno scambio di persona ma è assai ben raccontato, e porta avanti i soliti tormentoni tipo Minni che cambia mestiere, l'assenza di Topolino e l'inutilità/utilità di Pippo. Buono.

    Per festeggiare la cronologica di Gottfredson, il buon Tito insieme al Pastro si sono dilettati in una breve storiella a strisce che ha suscitato il disappunto generale. Bé, capolavoro non è di sicuro, ma voglio comunque spezzare una lancia in suo favore: non mi pare che ci si volesse ispirare direttamente al grande Gottfredson delle grandi avventure anni 30, ma piuttosto a quel paio di annate che hanno visto Walsh e Gottfredson sfornare storielle brevi della durata di due settimane ciascuna. E in quest'ottica il risultato è abbastanza affine!


    # 2835

    Immagine

    Paperino e i Primi Passi del Rock and Roll (Salati/Ziche): Una storia di Salati in genere è buona, ben elaborata e abbastanza rispettosa dei personaggi. Questa non fa eccezione, anche se parte da intenti leggermente promozionali. In genere però quando si parla di viaggi nel tempo e di passato dei personaggi avvengono i peggiori pastrocchi, qui apprezzo perlomeno l'essersi mantenuti sul vago non mostrando Paperino che incontra sé stesso da piccolo ma perlomeno facendoci vedere che Paperone negli anni 50 era già un miliardario affermato, senza andare in contraddizione con duemila cose.

    Pippo Reporter - La Perla del Fiume (Radice/Turconi): Il secondo episodio batte decisamente il primo. Stavolta si parla del jazz, della sua epoca d'oro negli anni 30, delle atmosfere ad esso collegate. I cattivi continuano ad essere più accessori che mai, mentre il succo della storia è la nascita della storia d'amore tra Orazio e Clarabella che finora non era stata ancora accennata. La passerella di celebrità parodiate, di omaggi affettuosi e l'estrema eleganza condita con un ritmo davvero raffinato fanno di quest'episodio un autentico gioiellino che esprime al meglio il senso dell'operazione e cioé studiare la vita dei nostri personaggi preferiti traslandola in un contesto continuativo e "da cartolina".


    # 2836

    Immagine

    Topolino e la Foca (Ambrosio/Mastantuono): Io l'operazione Topolino Che Risate non l'ho mai troppo capita. Non so perché siano tornati di moda i corti essenzialmente, se perché è stata varata una programmazione più frequente, se perchè sono stati rimasterizzati. Spero che non sia per via dei Blam con Johnny Groove. Ad ogni modo scongiurata la cosa del ridoppiaggio, che si è rivelato essere una fanfaluca, fa sempre piacere che questi corti vengano presi in considerazione da un ambito, quello fumettistico italiano che li ha sempre ignorati arrivando addirittura a far circolare idee criminali del tipo "i personaggi dall'animazione al fumetto non sono gli stessi". Qui si inizia con Mickey and the Seal rifatto da Ambrosio, che ovviamente infila a casaccio cose tecnologiche credendo di dare chissà quale sostanza. Ma in fin dei conti non ho visto chissà quale deturpazione, anche considerando il fatto che sono tra i rari fan di questo corto, specie per le sue deliziose atmosfere domestiche e per il suo raccontare una storiella che dà lo stesso peso a Topolino e a Pluto. Anzi, Ambrosio ha trasposto benissimo la scena iconica della vasca da bagno con la foca Salty (così veniva chiamata nella House of Mouse, anche se qui è stata ribattezzata Molly). Peccato per il finale.

    Pippo Reporter - Un Ombrello, un Cappello, un Monello (Radice/Turconi): E poi infine tocca alla terza e ultima parte, in cui è il cinema, nella persona di Charlie Chaplin, ad essere portato sulla scena. Gustose le apparizioni mai a figura completa di Chaplin come anche raffinatissimo il modo in cui la storia, tra una gag e l'altra finisce per raccontare il dietro le quinte del Monello, e mostrarci un po' del fenomeno dell'immigrazione italiana. Finalmente i cattivi rinunciano al ruolo di cattivi buffoneschi e un ruolo nella storia dimostrano di averlo, e soprattutto ecco Pippo più in forma che mai. Nei precedenti episodi si era fatto un po' da parte per dar spazio ai rapporti tra gli amici, ma qui torna sulla scena con un gustosissimo inseguimento che con le sue vignettone mute accentua ulteriormente quel feeling animato che ha l'intera serie. E nel vedere ogni tassello andare al suo posto in maniera sorprendente con tanto di citazione a Topolino nell'ultima vignetta ci si rende conto che siamo di fronte ad un ciclo che dovrebbe essere raccolto assolutamente in volume, ed essere diffuso maggiormente. Bravi turchi!
  • # 2837

    Immagine

    Topolino e i Mostri in Giardino (Casty): Un artista si vede anche dalle piccole cose. Passare da un capolavoro ad ampio respiro come L'Isola di Quandomai ad una storiellina breve, ispirata al cortometraggio Mickey's Garden senza minimamente rimetterci in qualità non è cosa da tutti. L'iniziativa Topolino Che Risate è stata inaugurata da Ambrosio con Topolino e la Foca che nel tentativo di cavalcare l'onda del rilancio dei corti su Toon Disney ha dato il via ad una serie di piacevoli quanto liberi adattamenti. Oltre a Mickey and the Seal e Mickey's Garden anche Lonesome Ghosts e Early to Bed si vedranno dedicare da artisti del calibro di Sciarrone e Faccini un adattamento. Casty e Faccini però sono fra quelli che si prenderanno più licenze, arrivando ad utilizzare solo i vaghi spunti dei rispettivi corti: Casty in particolare con questa breve storia riprende il concetto di Topolino rimpicciolito e in balia degli insetti che poco prima cercava di intossicare, condendolo con gag molto divertenti e ben concepite che si adattano benissimo all'atmosfera surreale e un po' birichina dei suoi fumetti e dei cortometraggi. In particolare un'aggiunta assai felice è Pippo che qui viene reso il motore della storia, vederlo dimenticarsi le cose o reagire con una certa disattenzione al problema di Topolino è a dir poco esilarante. Indimenticabili poi gli strambi modi con cui il microscopico Topolino (accompagnato da Pluto, che ancora una volta Casty ci ripropone) cerca di mettersi in contatto con Pippo prima mandando sms involontariamente demenziali - perfetto esempio di come utilizzare la tecnologia in maniera non intrusiva - poi utilizzando le formiche per scrivere e infine nascondendosi da lui per fargli uno scherzo. Insomma ancora una volta Casty ha dimostrato la sua versatilità, senza mai scendere a patti col suo stile ma anzi inserendosi a pieno titolo finalmente nella serie di iniziative che il settimanale promuove e che un tempo non lo riguardavano più di tanto.

    Bum Bum e la Leggenda del Ghigno de Oro (Mastantuono): Che Mastantuono faccia l'autore completo mi delizia, e mi delizia pure il suo rozzo personaggio. Mi delizia meno che lo inserisca in un microcosmo da bar sport dove Archimede si comporta da amichetto fighetto e fa gruppetto con Paperino in maniera un po' forzata rispetto al solito. Pure l'idea di Bum Bum calciatore inizialmente mi è parsa un po' fuori luogo anche se la resa complessiva alla fine è buona e contiene una critica al sistema calcistico che rende Bum Bum un personaggio molto poetico.


    # 2838

    Immagine

    Paperino, Paperoga e il Grande Mou - 1° e 2° Parte (Vitaliano/Gervasio): trovandomi del tutto estraneo al fenomeno calcistico, a Mourinho e a tutta la baracca posso apprezzare ben poco lo spunto - un po' di parte e fazioso mi pare, ma potrei sbagliare - da cui parte la storia. Forse dedicare quattro episodi al ciclo è eccessivo, tuttavia la ripartizione in soli due numeri fa solo bene alla fruizione. per il resto è la solita Vitalianata buffa con sfottò e deliri a catinelle e come tale ormai ci si è un po' abituati ma è sempre gradevole. Una nota di merito all'interno del demerito al fatto che i personaggi calcistici tanto biasimati quali Papertotti, Gattoso, Tuffon e via dicendo siano ormai stati canonizzati. Non tanto perché sia bello infilarli nella continuity, ma perché era tempo di smetterla di fare storie in cui Paperone acquistava questo o quel giocatore che parodizzava in modi sempre diversi gli stessi nomi in tutte le salse. Almeno adesso la realtà calcistica Disney rimane una sola, qualora la si volesse proprio utilizzare.

    Topolino e gli Scacciafantasmi (Ambrosio/Sciarrone): Ecco l'adattamento di uno dei più bei corti del trio di sempre. Ambrosio fa progressi nell'utilizzo del terzetto specie dopo i pessimi WoM, anche se ovviamente si prende alcune libertà. Ma ovviamente male non fa visto che l'ha fatto anche Casty e lo farà specialmente Faccini, inoltre almeno stavolta gli elementi di trama inseriti posticciamente non sono troppo tecnologici. Rimane il fatto che sembra non sappia quanto voler essere fedlee e quanto metterci del suo, ma la storia è comunque ben fatta anche grazie al redivivo Sciarrone che rende ogni vignetta una vera opera d'arte.


    # 2839

    Immagine
    Tre storie. tre storie! Di cui una triplice Castyana e la doppia fine della storia di Vitaliano. Questo è il Topo che vorrei, poca roba ma di carattere e con una lunghezza degna. Di filler ne basta uno, grazie.

    Topolino e il Mondo di Tutor - 1°, 2° e 3° Parte (Casty): Sembrava impossibile fare meglio dell'Isola di Quandomai, soprattutto a distanza così ravvicinata. E invece con non poco sconcerto da parte degli appassionati dopo pochissimi numeri ecco tornare Casty in forma smagliante prima con la breve Topolino e i Mostri in Giardino e poi con la stupenda Topolino e il Mondo di Tutor suddivisa in ben tre episodi, tutti pubblicati nello stesso numero di Topolino (con tanto di copertina castyana), trasformato così in un albo assolutamente atipico (anche perché le due storie rimaste sono a loro volta gli ultimi due tempi di una storia a puntate di Vitaliano iniziata nel numero scorso, per un totale di sole due storie nello stesso numero!). Ed ecco così che completamente alla sprovvista una storia mai annunciata né attesa da nessuno balza ai vertici della produzione Castyana posizionandosi insieme al Mondo che Verrà, al Dominatore delle Nuvole e alla sopracitata Isola. Casty sfodera il gottfredsonianissimo Eta Beta delle grandi occasioni facendolo così incontrare per la prima volta con la zia Topolinda di scarpiana memoria, ormai stabilizzatasi come personaggio fisso. La storia mostra una sapiente costruzione, ricca di solpi di scena, momenti umoristici e persino qualche lacrimuccia, merce rara di questi tempi in questo tipo di fumetto. E oltre al classicismo c'è pure spazio per la sperimentazione e l'utilizzo di tecniche narrative atipiche: l'unico capitolo narrato in tempo reale è infatti il centrale mentre quello iniziale e il finale vengono narrati in differita per mezzo di flashback che servono a straneare e alimentare la suspance. Il primo episodio esaurisce il fattore indagine svelando quanto di strano sta succedendo nel pianeta: specie per specie, gli animali stanno votando e progressivamente si teletrasportano via in un altro mondo, illusi dalla promessa di essere trattati meglio. Un'idea originale e pazzerellona che non manca di mostrare il suo lato più triste e angosciante, specie nella scena della sparizione di Pluto, che pur essendo contrario all'esodo viene costretto a seguire la maggioranza. Le idee e gli spunti si sprecano, e nessuno andrà perduto, a cominciare dal contadinotto fanatico della fantascienza che li insegue per tutta la prima parte per mostrar loro le prove, per arrivare alla mosca Ramòn che per modi e parlata ricorda tantissimo la pulce Ted di Bone. Degna di menzione è anche l'idea pazza nel più puro stile Walshiano delle mentine che permettono di parlare con gli animali, modo sicuramente più originale e buffo di superare l'ostacolo del linguaggio senza ricorrere ai solitissimi traduttori universali.
    Il secondo episodio, più breve, è quello d'azione per eccellenza, dove i due per cercare di riprendersi gli animali si infiltrano nel mondo di Tutor e si ritrovano in un ambientazione distopica e desolata, mentre è nel terzo che viene risolto ogni nodo, e per giunta in differita grazie al trucchetto di lasciare Eta Beta di fronte al dilemma morale per fare il cliffangher, salvo poi riprendere da un po' di tempo dopo dando modo ai due di spiegare all'U.N.O. (azzeccatissima parodia dell'O.N.U.) l'accaduto come era stato fatto all'inizio. Molto bello poi il finale in cui viene fatta curiosamente luce sulla natura del mondo di Tutor che si scopre trattarsi [spoiler]nuovamente del futuro[/spoiler]. Questa visione un po' pessimista avvicina parecchio la storia a Quandomai (e non è l'unico punto di unione visto che si scorge una nave chiamata Tristan Oceanic II) anche se lancia un bellissimo messaggio sul finale, quando è il narratore a riprendere il filo delle vicende dicendo che [spoiler]non è possibile sapere se il futuro appena visto è stato sventato o no, ed esortando il lettore a fare del suo meglio per non farlo accadere[/spoiler]. Un messaggio ecologista veramente azzeccato e intelligente: si capisce perché la storia sia stata improvvisamente pubblicata tutta in una volta nello stesso albo, ancora una volta a impatto zero per festeggiare l'Earth Day. In definitiva l'ennesimo capolavoro: si ride, si piange, si ha paura e ci si emoziona. Il tutto con gran fantasia, cosa che oramai pareva impossibile in ambito Disneyano. Grazie Casty.

    Paperino, Paperoga e il Grande Mou - 3° e 4° Parte (Vitaliano/Gervasio): La storia si conclude come era iniziata con due episodi che mostrano Mou novello Due impadronirsi della realtà. Simpatica e delirante quanto basta (e molto meno insensata del paradosso temporale del penultimo episodio della saga delle farfalle). Però basta.


    # 2840

    Immagine

    2010 Mondiali al Cubo - Verso il Sudafrica : 1° Episodio (Secchi/Perina): lasciando da parte una naturale antipatia per le storie a tutti i costi clacistiche va detto che per i mondiali una cosa del genere è pienamente giustificata. Un po' meno giustificata la durata di sei settimane per raccontare il nulla e la cattiva sceneggiatura. Secchi è sempre stato un autore saliscendi, capace di buone cose come di immani porcate. E le immani porcate vengono sempre fuori quando è alle prese col calcio. Questa storia è infatti una puttanata micidiale e mi dispiace che abbia tarlato ben sei numeri di Topolino rovinando un'annata che non aveva ancora visto l'intrusione di saghe ambrosiane e porcherie simili, ma anzi dimostrando di star imboccando la giusta strada e di dare spazio alle belle saghe degli autori meritevoli. E pensare che il primo episodio si salvava ancora ancora facendo sperare in una risoluzione delle vicende un pelino più decente: l'idea del pallone assoluto puzzava già di vaccata ma i calciatori ringiovaniti, l'alienotto misterioso e tutta la cornice con gli agenti invadenti e avidi, nonché i misteri, potevano anche essere molto interessanti.

    Qui Quo Qua e il Pauroso Papero Nero (Faccini): Non la migliore Facciniana ma era da un bel po' che lo si aspettava e se si pensa che l'anno prima era continuamente col Topo a deliziarci coi suoi deliri... A quando un volumetto only Faccini?


    # 2841

    Immagine

    Paperinik...un Eroe al Casello (Bosco/Cavazzano): Bosco ci confeziona una storia caruccia caruccia con il Paperinik caruccio caruccio degli esordi, i problemi di doppia identità, i ricatti di Zio Paperone. Non è Martina, ma si apprezza comunque.

    2010 Mondiali al Cubo - Verso il Sudafrica : 2° Episodio (Secchi/Mazzarello): Il secondo episodio scopre invece le carte: come accaduto più volte, dietro la storia a puntate si cela la solitissima caccia al tesoro in più tappe che si concentra di volta in volta su una storia diversa, rendendo il tutto molto autoconclusivo e poco interessante. Seguire ogni calciatore ringiovanito nella sua terra natìa per recuperare un oggetto del suo passato diventa così uno spunto assolutamente risibile, anche se concordo con chi ha apprezzato una certa poetica di fondo nelle memorie del bambino che ricorda di esser stato vessato dalla portinaia.


    # 2842

    Immagine

    Topolino e la Notte a Val Dormigliona (Faccini): E' pazzo. Oddio, è pazzo. Che bello, è pazzo! Cioé a quest'uomo commissionano l'adattamento di Early to Bed un corto gaggoso di Paperino e lui se ne esce con una storia intitolata a Topolino, con protagonista il trio e improntata alla follia più pura. Le gag "meccaniche" di cui era pieno il corto qui occupano solo la prima parte, per il resto si va letteralmente a campi con cose assurde e magiche che si susseguono una dopo l'altra in uno scenario onirico. E con un ritmo vertiginoso! Certe scene come il cielo che diventa un lenzuolo o i continui falsi risvegli mi rimarranno per sempre impresse da quanto sono state divertenti e nel contempo angoscianti. Fantastico.

    2010 Mondiali al Cubo - Verso il Sudafrica : 3° Episodio (Secchi/Mangiatordi): Mangiatordi è un figo della Madonna e come disegna lui non c'è nessuno. Riesce a dare al tutto un senso di adultità che la sceneggiatura puerile invece sbugiarda in continuazione. L'episodio in sé non sarebbe neanche malissimo ma la parentesi donrosiana è ridicola e fanservice allo stato puro. Niente in contrario, anzi positivo, che la Saga venga adottata come canone ma citarla in modo così gratuito è più ridondante dello stesso Rosa. L'episodio è ad ogni modo interminabile e vista la pochezza della trama di fondo non c'è niente che giustifichi tanta suspence nel recupero di un oggetto.

    Zio Paperone e il Doppio Sogno (Vitaliano/Dalla Santa): Lol ma cosa ci confeziona Vitaliano? Lo deve aver ispirato Faccini visto che nello stesso numero c'è l'altra sua storia onirica. Comunque davvero una cosa curiosa 'sta storia con il triplo sogno, stramba e incomprensibile quanto basta ad affascinarmi. Bravo Fausto!


    # 2843

    Immagine

    Zio Paperone e il Moltiplicatore di Simplicius (Casty/Ferraris): Ed ecco che dopo cinquanta storie ambientate a Topolinia Casty decide di sfondare la barriera e andare ad esplorare l'altra metà della banda Disney, esattamente come fece Romano Scarpa, unico grande ad essersi misurato costantemente sia coi Paperi che coi Topi. L'approccio che adotta è lo stesso di sempre, inventivo, pazzerellone anche se ovviamente stavolta la fonte d'ispirazione non è più quella che va da Gottfredson/Walsh a Scarpa bensì quella più deliziosamente Ciminiana dei viaggi Paperoniani, mutuata a sua volta dall'operato di Barks. Cimino era entrato tra le fonti d'ispirazione di Casty, va ricordato, già dai tempi delle Borbottiglie di Avaloa. Insomma, che si tratti di Paperi o Topi, Casty sa a chi guardare per collocarsi nella tradizione giusta. La storia che ne esce è caruccia, e vede Paperone imbarcarsi con uno strambo professore e senza l'accompagnamento dei nipoti per una classica caccia al tesoro. Certo, esattamente come fu coi Topi, Casty sceglie di andarci cauto e per la prima storia sceglie di non essere ancora autore completo, facendosi coadiuvare da Ferraris esattamente come fu con i Mostri Idrofili. Rituale scaramantico o meno, fortunatamente Ferraris è oggi molto più bravo di prima, avendo dovuto per un certo periodo piegare il suo stile caotico ed abbozzato alle rigide esigenze filobarksiane della Egmont, con cui ha lavorato. Molti personaggi, tra cui lo stesso Simplicius e gli abitanti del villaggo risentono ancora molto del vecchio Ferraris, mentre Paperone viene ritratto quasi sempre molto bene ricordando a volte Branca, a volte Vicar e a volte lo stesso Barks. Ovviamente qualche difettuccio, per essere una sorta di reboot dell'opera castyana, c'è: ad esempio il finale è troppo brusco e il personaggio del professore è troppo macchiettistico e poco indagato, specie alla luce del finale. Insomma siamo distanti dal capolavoro, e per arrivarci bisognerà che Casty inizi un percorso affine a quello avuto con Topolino, ma non è escluso che questo in futuro avvenga e si ottenga così un autore Disney ancor più completo.

    2010 Mondiali al Cubo - Verso il Sudafrica : 4° Episodio (Secchi/Perina): Degno di Ambrosio questo episodio nipponico. Le citazioni gratuite nella gara di cosplay possono anche passare ma l'insensatezza micidiale di tutta la trama è veramente letale. Innanzitutto già di per sé questo voler essere restii a concedere dei banali oggetti tanto per tirarla in lunga lo trovo tremendamente infantile. Qui il personaggio è un infante, ok, ma non ha molto senso che non si possa aspettare che finisca una gara per riottenere il pallone e fare contenti tutti. Insomma, considerando anche il voltafaccia improvviso di Paperone (e a cosa preluderà), mi pare scritta coi piedi. Anche per il fatto che l'autoconclusività si sente tutta visto che si cerca addirittura di suggerire nel finale un interesse tra i due infanti, senza considerare che uno dei due molto presto non lo sarà più.


    # 2844

    Immagine

    Paperino, Zio Paperone e una Questione di Piume (Vitaliano/Mastantuono): Ha ha, il revival della cattiveria firmata proprio da Vitaliano! Che spasso, veramente. Se penso che qualche bacchettone si è anche scandalizzato...Ad ogni modo approvo e promuovo. E rido, lol.

    2010 Mondiali al Cubo - Verso il Sudafrica : 5° Episodio (Secchi/Mazzarello): Nella solita mediocre media questo ultimo episodio di ricerca, con le solite lungaggini e complicazioni evitabilissime. Il ritorno di Paperone era ovviamente telefonatissimo e il tutto si esaurisce al cospetto del disastroso finale.


    # 2845

    Immagine

    2010 Mondiali al Cubo - Verso il Sudafrica : 6° Episodio (Secchi/Mangiatordi): E infine eccoci alla conclusione, la devastante illogica, puerile conclusione. Una conclusione demente che non meritava certo i disegni di Mangiatordi. Innanzitutto la lotta tra i due alieni a chi ce l'ha più tecnologico è assolutamente gratuita e inutile senza regole e quindi senza il minimo senso, la soluzione del mistero con gli scopi dementi dell'alieno buono e quelli deficenti dell'alieno cattivo sembra uscita dall'asilo nido: i creatori del gioco del calcio che ci giocano troppo e finiscono le partite? il pianeta degli invidiosi? E il nuovo voltafaccia di Paperone, assolutamente poco lungimirante? Ha il minimo senso questo comportamento nei confronti del mondo e dei nipoti? E le motivazioni della redenzione? Paperone che ricorda di esser stato felice solo quella volta che da bambino giocò a calcio? I dollari in Scozia? E il Don Rosa citato nel terzo capitolo che fine ha fatto? Lol ma cosa si è fumato Secchi? Spero che abbia voluto in qualche modo sabotare il progetto perché si era stufato e che non l'abbia sceneggiata sul serio questa cosa perché significherebbe che è veramente uno dei peggiori sceneggiatori sulla piazza. Altro che Ambrosio. Madonna mia e questa cosa ce la siamo sorbita per sei settimane? Che pena.

    Eta Beta e il Buz Pappapianeti (Casty): Forse la storia di Casty più estetica, meglio ritmata e più divertente di sempre, il Buz Pappapianeti rimette in scena l'ottimo Eta Beta e lo fa così bene che è a lui che la storia viene intitolata. Tra gag, idee brillanti, trovate ingegnose e disegni al top, la storia è una festa per gli occhi e per l'anima e viene da chiedersi come sia possibile che il buon Casty non abbia ancora esaurito la sua vena. Già l'idea alla base di tutto, la luna che si rivela finta perché quella vera è stata portata via da una nave aliena per darla in pasto ad un coloratissimo vermone spaziale è bellissima, vedere poi le gag con cui il tutto viene condito, e come la vicenda venga risolta è assolutamente sublime. I personaggi sono tutti al top, quelli classici e quelli nuovi: Casty non resiste alla tentazione di inserire l'ennesima ragazzetta energica e sbarazzina, ma stavolta la rende monocola nonché oggetto del desiderio dello stesso Eta Beta che come nelle storie di Walsh/Gottfredson tendeva a innamorarsi sempre delle ragazze più strane. E non è l'unica Walshata, ovviamente il personaggio di Eta Beta viene reso strambo e nel contempo tranquillo, gioviale come ai vecchi tempi e il perfetto esempio di questo sta nella vignetta della sedicesima tavola in cui tutto soddisfatto ammette con candore di aver costruito un'automobile che va a ritmo di musica di Elvis Presley. Già, l'automobile musicale è soltanto una delle innumerevoli e geniali trovatine di cui la storia è costellata: Casty ci ha da sempre abituato ai tocchi di stile, ai particolari che normalmente in una storia vengono scartati in quanto inutili ma che invece qui ornano e arricchiscono non poco l'esperienza, ma qui è tutto un tocco di stile, una gag intelligente. Si va dal tormentone della tute invisibili che non funzionano, al "più grande pernacchio della storia dell'umanità", fino alle reazioni dei capi della Terra, terrorizzati dallo scudo spaziale che cade giù e infine trasformati di colpo in ecologisti perfetti non appena la vera natura del Buz emerge. E come dimenticare l'Eta con il cuore spezzato fresco di delusione amorosa che si riprende subito dopo non appena vede le sue fan? E l'ultima tavola in cui nella notte Topolino chiede a Eta di andare a controllare se la luna calante è davvero calante? Ecco, in quel "Sì, ptranquillo! c'è ptutta!" è racchiusa tutta la poetica Castyana.


    # 2846

    Immagine

    Zio Paperone e lo Sponsor Mondiale (Panaro/Perina): lol ormai la continuity calcistica è una realtà. Riecco a una saga di distanza Tuffon, e persino i cronisti creati da Vitaliano qualche anno fa. L'esigenza di una storiella banaletta come questa specie dopo il segone di Secchi non la si sentiva proprio, ma è sicuramente più onesta e misurata. Certo che Panaro deve rinfrescarsi un po', non può pensare di andare avanti con 'ste bricioline. Che impari a spaccare culi anche lui come fa Casty, porca miseria.

    Topolino e la Crociera Nera - 1° Puntata (Ziche): Ed eccoci giunti alla sesta storia della Ziche come autrice completa. Solo che stavolta c'è una differenza: la Papernovela, il Topokolossal, Il Grande Splash, Rivondosa e La Rapina del Millennio mantenevano infatti tematiche simili, mettendo in burletta di volta in volta la tv, il teatro e l'informatica, qui si cambia argomento e si abbandona la tematica mediatica per parlar d'altro. Lo stile è sempre quello ad ogni modo, fatto di situazioni assurde e di cose sciocchine che però divertono. E' cambiata però anche la forma: non si tratta più di una soap interminabile fatta di capitoli centrali brevissimi contrapposti a quello iniziale e finale, di lunghezza standard, ma di una storia in sole tre parti, di lunghezza omogenea. Il primo episodio è molto promettente, visto che narra di come si siano trovati in mezzo al mare i carcerati di un paesello e di come Topolino sia finito in mezzo a loro. Le caratteristiche sono le solite che abbiamo imparato a riconoscere nell'operato zichiano, con Pippo assolutamente fuori di testa, Topolino maltrattato che fa la figura del pagliaccio e gli zotici personaggi di contorno.


    # 2847

    Immagine

    Topolino e la Crociera Nera - 2° Puntata (Ziche): Il secondo episodio inaugura le trattative: Topolino è ostaggio dei briganti, Pippo si comporta come se fosse in crociera e le autoritàli cercano. La situazione è paradossale quanto basta per essere divertente, anche se si fanno strada alcune perplessità sul modo di condurre la storia. I criminali stupidissimi che si comportano come bambinoni e si fanno infinocchiare da Pippo che è ancora più stupido di loro è una situazione che abbiamo già visto quest'anno nella saga di Faraci, e anche lì non l'avevo apprezzata più di tanto. Il concetto del grosso tontolone è un cavallo di battaglia di entrambi gli autori ma trovo che abbia decisamente fatto il suo tempo e renderlo il perno delle dinamiche alla base della storia non è un'idea clamorosa. Anzi, dopo un po' questo meccanismo annoia e abbassa il livello dell'umorismo.


    # 2848

    Immagine

    Zio Paperone e il Digitale Extra-Terrestre (Sisti/Mottura): Avevamo capito dalle ultime storie che Sisti stava attraversando un periodo di minimalismo ma non pensavo saremmo arrivati al punto di trovarlo solo per delle storielline promozionali tecnologiche, ecologiche o storicistiche, per altro niente di che. A questo punto rimpiango il Robiolastex e la Deriva Ucronica, che anche se erano finite maluccio perlomeno erano partite bene. La storia in questione è ben fatta ma veramente poco memorabile, in fin dei conti. Da uno degli uomini dei tempi di PKNA voglio ben altro!

    Topolino e la Crociera Nera - 3° Puntata (Ziche): Buono il terzo episodio con divertenti interazioni tra personaggi, meno tontolonaggine o comunque limitata ad un solo personaggio. La risoluzione è buona, e il ritorno di casa a nuoto di Minni è da applausi, anche se poi lo strascico finale è troppo telefonato e si intuisce da subito che i criminali finiranno nello spazio. Insomma, male non è, ma forse è meglio se la Ziche torna alla vecchia formula interminabile dove magari ci si aspetta meno trama ed è possibile portare le situazioni ad un livello ancor più paradossale. Solo, basta con l'umorismo tontolone.
  • # 2849

    Immagine
    Oh la copertina di Toy Story 3. Cosa può significare questo? Bé innanzitutto questo non implica che dentro ci sia l'adattamento, come avvenne per Up. Una rondine non fa primavera e infatti quella fu un eccezione e l'adattamento del film è stato realizzato e pubblicato di nuovo nella solita collana dei classici a fumetti. Poi c'è il rimpianto e il rosicamento per Tiana che pur essendo il film di Natale non ha ricevuto alcuna copertina dedicata, ma quella è storia vecchia. C'è da dire che visto che quest'anno il Pixar è uscito molti mesi prima, forse per Natale potrebbe esserci l'infinitesima possibilità che Rapunzel si becchi la sua meritata cover. Incrociamo le dita.

    Quacklight - Vampiri Fascinosi a Paperopoli (Gagnor/Cavazzano): Bella! ben fatta davvero, una parodia in piena regola. Dispiace solo che il fenomeno adolescenziale in questo modo vada ulteriormente sotto i riflettori, più di quanto lo meriti ma tutto sommato Disney è da sempre stato anche questo. Mi sono divertito nel veder sfottuti tutti i luoghi comuni di questo genere di narrativa femminea. Mi chiedo però se nei piani di Gagnor ci sia prima o poi la voglia di cimentarsi anche nelle storie serie.

    Paperino e Paperoga nella Notte Senza Luna (Radice/Turconi): Wow! Allora non è vero che era la PIA ad essere bacata all'interno! Se la si dà ad un bravo autore (quindi non Badino) può essere ancora utile! Infatti la storia è molto bella, e fa piacere che ormai la Radice sia entrata nel novero degli autori che quando ne leggi il nome sai già per certo che la storia sarà da leggere. La storia è infatti intrigante, ben congegnata, divertente romantica e le sua atmosfere ricordano non poco quelle mitteleuropee di Lupin e il Castello di Cagliostro. Non sempre neanche della PIA!


    # 2850

    Immagine

    Paperinik e la Scheggia Orbitale (Vitaliano/Freccero): E' iniziata una nuova saga. Che saga non è visto che è un insieme di quattro storielline autoconclusive che servono a promuovere l'Armadillo di Paperinik, l'ennesimo catorcio rifilato come gadget col Topo, e che hanno in comune solo il fatto di iniziare con la stessa frase. Ora, non mi dispiacerebbe una fantasia maggiore nei gadget di Topolino, che sono sempre giocattoloni veicolari che solitamente non monto nemmeno e li rifilo con un calcio a mio padre perché li dia a qualche bimbetto. Questo non è da meno, l'ennesimo accessorio di Paperinik è assolutamente superfluo, ma tutto sommato le quattro storielline male non sono. La prima storia di Vitaliano è sicuramente la migliore, anche perché molto poetica per quanto riguarda il rapporto tra Paperone e suo nipote. Anche la scena, successivamente invalidata, in cui ne scopre l'identità segreta è molto bella, una delle migliori, e dulcis in fundo ecco anche spiegato dove finiscono i mezzi meccanici di Paperone, di cui si occupa un certo Rodolfo. Bella bella.


    # 2851

    Immagine

    Paperinik e il Giorno di Ghiaccio (Panaro/Mazzarello): Della seconda non si può dire altrettanto bene. Panaro confeziona una storiella banalotta, sempliciotta con Gastone e un aggeggio alieno al Polo, e la fa finire subito in maniera banale (e datatissima). Molto male.

    Paperino Paperotto e il Primo Giorno di Sfortuna - 1° Episodio (Enna/Tosolini): Enna e Paperino Paperotto. Mai eredità fu più felice, ricordo ancora quando era uno dei tanti che ne sceneggiavano le storie, all'epoca inflazionatissime, e si sapeva per certo che quando sarebbe toccato a lui non ci sarebbero state vaccate ma sempre belle trame e un uso fantastico dei personaggi. Progressivamente il numero di autori al lavoro sul microcosmo fortunatamente si ridusse, Enna però rimase una sorta di appuntamento estivo con Paperino Paperotto perché si sapeva che le sue erano storie deluxe. Dall'essere il migliore all'essere l'unico il passo è stato breve, ma ce ne si è accorti quando iniziarono le sue lunghe saghe estive come La Strada per Quack Town, La Strada per Apaloosa e La Ricerca di Billy (uscita però a Natale). Facile a questo punto prevedere che da questo punto in avanti l'evoluzione dell'universo sarebbe dovuta spettare di diritto a lui ed ecco anche questa estate una nuova saga di Enna che ci dà la conferma di ciò. Il Primo Giorno di Sfortuna pur essendo composto da tre capitoli autoconclusivi ha una cornice veramente atipica perché mette in scena la realtà Disneyana al tempo presente che ricorda i vecchi tempi. La cosa ha dello straordinario perché in tutti questi anni non era mai successo che Paperino bambino e Paperino adulto entrassero in qualche modo in relazione, al punto che quando Ambrosio si mise a rebootare il ciclo lo ricreò in salsa moderna, adattandolo al tempo presente senza grossi problemi, come se fosse perfettamente normale che da un momento all'altro i due personaggi avrebbero potuto incontrarsi. La cornice al presente è un collante meraviglioso che serve sia come pretesto per mettere in scena i flashback, che come morale della storia, che parla appunto delle origini della sfortuna di Paperino. E come al solito quando si parla di continuity e origini c'è un certo Don Rosa imprescindibile e ingombrante con cui bisogna fare i conti e scegliere se rispettare o meno: del resto è stato lui a fornire la versione più credibile di come tutto iniziò nella storia per l'anniversario di Gastone.
    Il primo episodio narra una storiella compiuta che vede proprio Gastone presente alla fattoria, come del resto si era visto in alcune delle primissime storie di Paperino Paperotto (e in un altra si riceveva addirittura la visita di un giovane Bum Bum Ghigno!), d'altronde non essendo mai stato mostrato il primo incontro tra i due è perfettamente normale immaginarsi una frequentazione infantile dei due cuginetti. La versione che dà Gastone dell'inizio di tutto viene però bellamente contraddetta da Nonna Papera per dar spazio a quella di Paperoga che occupa il secondo episodio.


    # 2852

    Immagine

    Paperinik e la Mira Spaziale (Salati/D'Ippolito): Alla terza storia con Archimede pensa Salati ed ecco una storia gradevolissima, ben concepita e interessante quanto basta. Salati mi sembra uno che fa un buon uso dei personaggi e confeziona trame oneste senza troppe scorciatoie umoristiche, la qual cosa è molto positiva. In questo caso ha pure infilato quel briciolo di tensione che non guasta.

    Paperino Paperotto e il Primo Giorno di Sfortuna - 2° Episodio (Enna/Migheli): L'episodio di Paperoga è forse quello graficamente meno riuscito sempre a causa dei disegni un po' tirati via della solita Migheli, e fa sorgere qualche problemuccio di continuity. E' la prima volta che ci viene mostrato nel ciclo un giovane Paperoga e bisogna dire che il lavoro fatto è stato egregio, sia per dare una versione credibile di Paperoga da bambino che per differenziarlo da Pennino: ci sarebbe però il fatto che quando il personaggio è stato introdotto negli anni 60 Paperino non lo conosceva (e di solito vale la pena ricordarsi dei primi incontri tra personaggi, specie quando sono avvenuti in tempo reale all'epoca dell'esordio e non mediante flashback di chissà quale autore), ma è perfettamente retconnizzabile il tutto col fatto che si erano visti da piccoli e per pochissimo tempo. Questa seconda versione delle origini della sfortuna è anche la più sconclusionata, visto che cita la sfortuna di Paperino solo a metà storia e poi la trama prende un'altra direzione, ma del resto penso che sia abbastanza voluta trattandosi della versione di Paperoga.


    # 2853

    Immagine

    Paperinik e il Subdolo Pericolo Cucciolo (Macchetto/Gervasio): E si conclude con Macchetto, che come suo solito realizza una storiella stramba, ma così stramba da avere qualche barlume di genialità. Qualche barlume appunto perché l'idea di fondo è una cavolatona micidiale che non so quanto sia voluta e quanto no. L'idea del cucciolo è infatti demenzialissima, e fa ridere non poco, ma l'impianto con lo scienziato pazzo è ormai inflazionato anche per questo genere di storie. Belle però le interazioni con Paperina e Paperinik che si prende cura dell'Armadillo in modo maniacale.

    Paperino Paperotto e il Primo Giorno di Sfortuna - 3° Episodio (Enna/Gula): E infine abbiamo la terza versione, quella di Zio Paperone, che viene però imboccato da Nonna Papera, che per il finale della storia avrà in serbo una sorpresa. Gula e la Migheli non devono essersi coordinati granché visto che ci danno due versioni differenti della moglie del sindaco a solo una storia di distanza, ma la storia è forse la più caruccia anche solo per come mette in scena Paperone. Paperone che nella serie è sempre stato un po' un intruso, se si pensa alla Saga di Don Rosa (i cui elementi mi sembra vogliano esser rispettati dall'universo Disney recente, visto il proliferare di nomi quali Calisota, Elvira, Ammazzamotori nelle storie recenti, compresa questa), dal momento che secondo quella versione non ci sarebbero dovuti essere contatti tra lui e Paperino per tutta la sua infanzia. Va però detto che è un fatto da prendere parecchio con le pinze, visto che limita di molto le possibilità del personaggio non farlo mai interagire con Paperino. Un approccio più morbido con sue rarissime visite alla fattoria è invece preferibile, cosa che del resto è stata fatta, vista l'esiguità delle sue apparizioni nel ciclo di Paperino Paperotto. Un po' meno conciliabile è la visione della Numero Uno come amuleto portafortuna ma è un errore comune su cui si può sorvolare. Bellissimo è Paperone che cerca di educare Paperino e invece scatena l'adorazione di Millicent ma soprattutto la chiosa finale di Nonna Papera che una volta tornati al presente fa prendere al ciclo una posizione ben precisa: non si è voluta dare la vera origine della sfortuna di Paperino riducendola ad una serie di pareri e dicerie perché è meglio che ognuno agisca come meglio crede e sia artefice del proprio destino. E Paperino non è neanche così sfortunato vista la famiglia che ha attorno. Una morale molto intelligente che fa una pippa a Don Rosa e alla sua rigidità mentale, senza però invalidarlo esplicitamente. Veramente ottimo! E adesso per la prossima saga voglio vedere i compagnetti di Paperino in versione adulta!


    # 2854

    Immagine

    Topolinia 20802 - Episodio 1: Troppe Domande (Salati/Ghiglione): Delle tante saghe che negli ultimi anni hanno preso d'assedio il settimanale e che molto spesso si sono rivelate pretenziose e deludenti, una nel 2009 si era distinta andandosi a collocare svariati gradini sopra le altre, anche grazie al coinvolgimento di buonissimi nomi, capaci di utilizzare i personaggi Disney con un certo stile. Topolina 20802 non brillava certo per lo spunto iniziale, visto che riecheggiava non di poco quello alla base del glorioso e compianto MMMM, con Topolino perso nella grande città. Il problema di fondo stava nel fatto che Topolino si trasferisse all'interno della propria città in una zona che non aveva mai visto prima, così grande e vasta da essere considerata una città nella città, cosa molto poco credibile. Alla fine però la storia in quattro parti ne era uscita piuttosto bene perché con un garbo e una delicatezza estranei a molti altri progetti un po' truzzi quali Wizards of Mickey e Q-Galaxy aveva saputo riproporre il Topolino un po' impacciato ma simpatico dei primi anni '40, quando nelle strisce di Gottfredson e De Maris si cimentava in vari lavori come l'agente pubblicitario o il fattorino d'albergo. Insomma dei tanti progettoni flop degli anni passati questo era stato il più apprezzato ed è quindi stata accolta con una certa benevolenza questa seconda serie, che tra le altre cose vedeva aggiungersi al precedente team di autori l'ottimo Tito Faraci, padre di MMMM e quindi chiusura ideale del cerchio. Con il primo episodio tornano i disegni di Ghiglione, sorta di patrono grafico del progetto: di lui si è detto più volte che è più bravo come illustratore/progettista che come disegnatore dinamico e infatti nel primo episodio della vecchia serie molte espressioni erano parse piuttosto fuori luogo. Qui sembra che si sia calato maggiormente nel ruolo, e il primo episodio, anche grazie alla sceneggiatura del delicato Salati riesce a introdurre molto bene le quattro sottotrame che Topolino dovrà affrontare. Ci sarà infatti lo sfratto dovuto ad una vecchia ruggine con la sua padrona di casa, un'intervista impossibile da realizzare, un dilemma morale per il giornale e infine un tormentone assai divertente con Pippo che cerca Topolino per tutto il quartiere senza mai riuscire a incontrarlo.


    # 2855

    Immagine

    Doubleduck - Hong Island (Radice/Mazzarello): Credevo che delle saghe mediocri ci fossimo liberati e invece no. E mi dispiace di dire così di DD, visto che ero fra quelli che ci avevano creduto, ma vederlo rivelarsi così pretenzioso e inconsistente mi ha davvero fatto male. Ero anche curioso di sapere la soluzione dei misteri qualche tempo fa, nella sua parentesi autoconclusiva tra la prima saga e la seconda a puntate. Ma dopo aver visto quanto il tutto era artificioso e deludente nonché tirato per le lunghe mi sono tristemente messo tra gli sfiduciati e delusi. Poi vedo che la storia per la prima volta non é di Bosco né di Vitaliano ma della Radice, che di recente mi ha deliziato sia con Pippo Reporter e la PIA e mi faccio delle illusioni. Poi inizio a leggere e vedo che è un pretesto per raccontarci il suo solito diario di viaggio che avrà fatto col Turco, e mi rendo conto che non è minimamente credibile applicare queste dinamiche tranquille e amichevoli da status quo stabile ad un contesto come quello di Doubleduck. Che rapporti potrebbe mai aver instaurato Paperino durante questo periodo all'interno di un'agenzia che gli ha affibbiato missioni fasulle, ruoli da esca, bugie su bugie? Che cosa ha lui da spartire con gente come K-Kay, Gizmo, J-Jay dopo averlo visti diventare buoni o cattivi ad ogni schiocco di dita? E che senso ha che si perda tempo coi filler quando c'è ancora da chiarire la sua prima missione per l'Agenzia? Almeno dopo il viaggetto radiciano si potrà dire di aver visto DD in salsa differente...e invece no! Ecco Gizmo scoprirsi cattivo, poi buono, poi cattivo ancora e poi buono. Ma che schifo, dai. Chiudiamola qua e basta.

    Topolinia 20802 - Episodio 2: Per Chi Squilla il Cellulare? (Savini/Dalla Santa): Il secondo episodio è scritto dal buon Savini, che come Salati sa muovere molto bene i personaggi ed è disegnato da quel Giuseppe Dalla Santa che di recente si era piuttosto offuscato ma che qui sembra recuperare un briciolo di quell'antica grinta con la quale aveva illustrato le Fantaleggende e La Storia Infinita. Mentre Pippo resta sullo sfondo deliziandoci con i suoi camei viene reso palese il dilemma del giornale, che sta per ricevere finanziamenti da un uomo che si scoprirà essere un poco di buono, e si inizia a sbrogliare la matassa dell'intervista impossibile con Topolino che come avveniva nella scorsa serie riesce a trovare nella sua vecchia vita indizi che lo instradano verso il suo uomo. Viene inoltre svelato il motivo dello sfratto spiegando che la padrona di casa di Topolino è un ex-compagna di scuola innamorata di lui sin dall'infanzia quando venne scartata in favore di Minni. Le origini di Topolino solitamente le preferisco quando me le illustrano rurali e in stile anni 30, quindi non ho apprezzato granché il flashback, ma del resto è anche vero che Topolino e Minni si conoscono sin da ragazzini e la cosa è nota dagli stessi fumetti quindi come ennesima rinarrazione del tra i due può benissimo starci (anche se contraddice Anderville, dello stesso Faraci). Basterebbe che gli autori dessero una versione ufficiale e definitiva della cosa perché le versioni stanno iniziando a diventare un po' troppe.


    # 2856

    Immagine

    Topolinia 20802 - Episodio 3: Tutti Cercano Qualcosa (Vitaliano/Casty): Il terzo episodio vede l'ineditissima collaborazione tra due autori che per stile e intenti finora erano agli antipodi e cioé il bonario Casty, che firma anche la copertina, e il perfido Vitaliano. E bisogna dire che lo stile dei due si amalgama fino a trovare una via di mezzo bonariamente perfida che ben si adatta al tono della serie. La prima tavola con Topolino che parla con sé stesso perché sta ammattendo è davvero ottima, e per tutto l'episodio Casty tiene altissima la qualità dei disegni. La sceneggiatura pure è molto ben fatta e vede concludersi l'arco narrativo dello scrittore inavvicinabile, che Topolino intervista e scopre essere buonissimo. La scena è simpatica anche se le rivelazioni del campanello rotto e del tasto della macchina da scrivere non sono esattamente il massimo, e si potevano prevedere, sorvolando sul fatto che non spiegano come la leggenda si sia ingigantita a tal punto.


    # 2857

    Immagine

    Topolinia 20802 - Episodio 4: L'Ago della Bilancia (Faraci/Pastrovicchio): E infine il quarto episodio è quello sceneggiato da Faraci e dal solito stilisticamente instabile Pastrovicchio, e porta a conclusione il resto delle sottotrame con Minni che trasformata inspiegabilmente in una sorta di corrispettivo topesco di Fergie va a risolvere in prima persona il problema di sfratto di Topolino: si poteva decisamente risolvere anche questa faccenda con un espediente meno abusato del peluche. Mentre invece è apprezzabile che l'intervista impossibile frutti a Topolino un posto tra i pezzi grossi e porti a sciogliere la trama del dilemma morale. Anche qui non è certo il re dei colpi di scena che in realtà Fremont avesse orchestrato tutto per testare l'onestà del giornale, ma è sicuramente azzeccato e fa trasparire un bel messaggio per i lettori. Peccato infine che al termine di tutto, quando Topolino e Pippo si ritrovano non ci venga svelato il motivo della sua ricerca, lasciando la cosa come se fosse un McGuffin quando sarebbe stato molto più bello se fosse stata una gag collegata a quanto visto. In definitiva anche se le risoluzioni delle varie trame erano al di sotto delle aspettative, la serie resta sempre apprezzabile e una buona lettura che porta il settimanale ad un livello al quale dovrebbe sempre ambire. Un paio di cose da sistemare potrebbero essere il personaggio di Trigger che con la sua esagerata avidità sta iniziando a rompere la sospensione d'incredulità finendo per apparire assai poco credibile, e soprattutto ci vorrebbe un po' più di coordinazione tra disegnatori visto che non è possibile che ognuno disegni Trigger in modo diverso con o senza barba, e non è neanche possibile che di punto in bianco il vicino di casa di Topolino da nero sia diventato bianco e che la versione giovane di Penelope cambi acconciatura così spesso. Per non parlare di Fremont che nel cartello all'inizio della storia ha un aspetto e nel finale è diventato radicalmente un altro personaggio. Al di là di queste imperfezioni posso dire di aspettare con piacere la terza serie.

    Paperino e la Polenta Universale (Vitaliano/Cavazzano): Uhm. Lol torna Daria Bigné, si fa più continuity con calciatori e vip che coi personaggi classici. Per il resto è carina l'idea di usare i gradi di separazione in una storia anche se qualcuno dovrebbe spiegarmi perché Vitaliano ha mischiato nella sua teoria il brodo primordiale con la creazione dell'universo legandolo al Big Bang anziché alla creazione della vita come viene precisato invece nell'articolo dopo. Vabbé, dai.
  • “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Una Disney di cui non vergognarsi.
  • beh, oddio, nel video ho visto un Trio che ammicca al lettore di cui non andare tanto orgogliosi...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Molto bello.
    Però me lo leggerò a scrocco e non lo comprerò come avevo fatto a suo tempo con Novecento: le premesse di "nobiltà artistica" e il modo in cui lo stanno promuovendo mi ricorda tanto la storia di Faraci e Baricco, per cui penso proprio che attenderò il volume da libreria che uscirà al 90%.
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
    Nerdlandia - Facebook - Blog - Flickr - Youtube
  • Buu.
  • DeborohWalker ha scritto:per cui penso proprio che attenderò il volume da libreria che uscirà al 90%.
    Certo, se la storia ha successo e si riesce a sbandierarla in lungo e in largo con il pretesto della matrice culturale, potrebbero farne un volume... ma non lo darei tanto per certo, visto che la storia conta solo 20 tavole (Novecento ne aveva 44). A meno che non la riempiano di extra più o meno utili...
  • A me sfugge l'analogia con Novecento e i motivi che ti danno il 90% di sicurezza che uscirà il volume.
    PORTAMANTELLO ha scritto:visto che la storia conta solo 20 tavole (Novecento ne aveva 44)
    oddiochepena...
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • La storia è di solo venti pagine, a meno che non facciano un "best" di qualcosa difficilmente la vedremo in libreria.

    Quindi, editori, fate un best di Cavazzano con tutte le storie brevi, così risolviamo!
    :D
  • PORTAMANTELLO ha scritto:visto che la storia conta solo 20 tavole
    Dubito che ne faranno una versione in volume. Oltre che essere troppo corta, non è una storia che può avere in richiamo letterario come Novecento. C'è il richiamo culturale, ma legato a Destino e alla mostra su Dalì che c'è ora a Milano, e non credo basti a farne un volume.
    Comunque qui lo sceneggiatore Gagnor spiega perchè la storia è così corta.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

    LoSpazioBianco.it: nel cuore del fumetto!

    SEGUI LOSPAZIOBIANCO SU:
    Twitter | Facebook
  • l'ho comprato, l'ho letta, e fa pena. 20 pagine = 0 pagine. Sembra tipo i fumetti dei Flauti Mulino Bianco. Orrore e raccapriccio.
    [url=http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1189678807/213#213]Gagnor[/url] sul Papersera ha scritto:sapendo che la mostra sarebbe stata inaugurata il 22 settembre, per i tempi TECNICI del fumetto Disney e non solo... bisognava fare in fretta! Per questo motivo, inoltre, le tavole sono solo 20: perchè tra disegno, inchiostratura, colore, editing e lettering, un numero maggiore di tavole non ci avrebbe permesso di arrivare al 22 settembre con la storia pubblicata. E uscire una settimana o due dopo sarebbe stata un po' una tristezza. ;)
    Uscire un mese dopo per promuovere i Blu-ray di Fantasia e Fantasia 2000 non sarebbe stato affatto triste, invece ;_;
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Franz ha scritto:l'ho comprato, l'ho letta, e fa pena. 20 pagine = 0 pagine. Sembra tipo i fumetti dei Flauti Mulino Bianco. Orrore e raccapriccio.
    Ah, perché le storie si valutano in base alle pagine? Un'opera (e questo in fondo era solo un omaggio, da cui non si poteva pretendere chissà cosa) può essere degna anche disponendo di poche tavole. Eppure gli episodi delle saghe zichiane (ad esempio), che tanto ti hanno fatto scompisciare in passato, erano composti da 15-20 pagine ciascuno... :omg:

    E poi non puoi stroncare così, senza manco considerare l'ottimo lavoro di Giorgione Cavazzano, che nobiliterebbe anche una storia sciapissima... :adore:

    Vai dietro la lavagna, su.
  • si Cavazzano è bello a vedersi, ma rimane una storia scialba. Perché non fare qualcosa di più che un omaggio? Un omaggio non ha senso, una sequela di gag banali fatte solo per far vedere Walt Disney e Salvador Dalì disengati dal Cavazza. Mi ha divertito di più la storia su Pico, che dura ancora meno.
    “DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”

    :solly:
  • Torna a “Fumetto Disney”