Raccontare la trama di un libro sui viaggi nel tempo è da suicidio, ma non posso trattenermi. Esiste la casta degli Eterni, persone tutt'altro che eterne bensì mortali, ma che vivono in un luogo fuori dal tempo dal quale possono gestire il flusso della realtà ed evitare che accadano cose letali alla specie umana, tipo guerre atomiche. In questo modo il genere umano prospera per l'eternità. Troppo bello. Arriverà una donna a scombussolare tutto. Una grande troia, è la mia personale opinione Ma sarà decisiva.
In questo romanzo non muore nessuno, come in gran parte dei romanzi di Asimov (se non per vecchiaia ). Eppure è esaltante scoprire "l'assassino", che chiameremo così, anche se non ammazza nessuno. L'assassino sarebbe colui che sta architettando il tutto. Colui che introduce nel perfetto sistema degli Eterni il baco che causerà la distruzione (mi ricorda un certo Mulo ). La distruzione degli Eterni, quanto meno. Saranno ben altre le conseguenze di questo baco (grazie alle quali il genio Asimov riesce a inserire questa storia nella saga in cui risiedono più o meno tutti i suoi libri, da quelli dei robot, alla saga dell'impero galattico e delle fondazioni).
E' bello scoprire i vari colpi di scena, del tipo "$tizio... è tuo figlio!" , ma molto più interessanti, ed è tenero vedere come Asimov tenta di ovviare al problema dei paradossi temporali, blaterando cose tipo che in realtà i paradossi temporali non esistono, non si possono verificare, tutto fila liscio. Insomma, come al solito non ho capito niente Ma per fortuna non è questo l'importante.
Alcuni momenti esaltanti:
[spoiler](già non mi ricordo i nomi )
- quando scopre che il vecchio sta organizzando la nascita dell'Eternità
- quando la capsula-quellocheè si blocca al 100000° secolo
- quando si scopre che l'allievo praticamente è il tizio che nel secolo 2x° scopre i campi temporali
- quando il vecchio rinchiude il protagonista (divino... cardiopalma simil-odisseanellospazio)
- quando si paventa l'idea che oltre i Secoli Nascosti ci sia il superuomo (paura, vi giuro)
- quando si scopre (alla fine, praticamente) che Noys viene dal 150.000° e oltre o__O[/spoiler]
Dio mio, solo a scorrere questi momenti esaltanti, m'è tornata la paura. Iper consigliato a tutti.
[Isaac Asimov] La Fine dell'Eternità
-
“DISCUSSIONE, NON RECENSIONE!”
Infatti.
Toh, salve lei.
Un romanzo davvero imperdibile...come tutti quelli di Asimov, del resto, ma questo è congegnato perfettamente!
A presto,
Michele
Michele
Una genialata. Appena avrò tempo e conoscienze linguistiche sufficienti lo leggerò in inglese.
La verità è una questione di punti di vista...
Un romanzo a dir poco perfetto.
Vero e proprio elogio della fantascienza e del tema dei viaggi nel tempo, il romanzo è ambientato in un'epoca decisamente lontana da noi, in un futuro quasi impossibile da immaginare, tanto che il tempo viene misurato solamente in secoli e raramente si calcolano gli anni singoli.
In questa situazione esiste l'Eternità, vale a dire una sorta di realtà parallela a quella normale tramite la quale la casta degli Eterni si può muovere avanti e indietro nel tempo per apportare cambiamenti più o meno grandi nella storia dell'uomo, cambiamenti che cercano di migliorare determinate condizioni di vita attraverso scelte compiute o meno da parte della gente.
Gli Eterni a seconda dei compiti si dividono in Osservatori, Sociologi, Calcolatori e Tecnici. Il protagonista, Andrew Harlan, è proprio un Tecnico, colui cioè che attua concretamente i vari cambiamenti nella storia. Ma durante una delle sue missioni conoscerà una ragazza, la quale è destinata a scomparire nella nuova realtà che Harlan viene incaricato di creare... ma lui ne è innamorato! Come agirà il nostro eroe?
Asimov stupisce non poco con questo libro.
Da una parte stupisce perchè riesce a creare un'ambientazione riuscitissima, particolareggiata e descritta in modo molto preciso e quasi credibile, nonostante sia un futuro lontanissimo e improbabile. Questo grazie alle regole precise che regolano l'Eternità, che Asimov costruisce e rispetta nel costruire il suo intreccio.
Stupisce perchè in un romanza soprattutto fantascientifico una parte rilevante della storia ruota attorno all'amore, non in modo melenso, certo, ma comunque mi ha sorpreso che quella componente fosse così importante ai fini dello svolgimento.
Infine stupisce che il protagonista sia un po' il prototipo dell'inetto di sveviana memoria, invece di essere un viaggiatore del tempo figo. Un po' come il protagonista de Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Dick, anche qui ritroviamo un personaggio insicuro, confuso e a volte perfino scemo, che commette regolarmente le scelte più idiote ma poi riesce comunque a far girare le cose come voleva. Una connotazione molto particolare ma ottima e realistica, anche perchè il lettore si immedesima di più con il protagonista se prende le sue stesse cantonate.
Infatti l'ultimo livello di stupore è dato dai colpi di scena; non perchè non me ne aspetti in un libro del genere, quanto piuttosto perchè sono gestiti ottimamente, poco telefonati ma onesti negli indizi disseminati lungo il romanzo e molto godevoli per il lettore che saprà farsi coinvolgere nella storia.
Una storia che verso la fine esplica una morale che a ben vedere serpeggia per tutto il libro, e che è sicuramente bello ricordare anche oggi, quas sessant'anni dopo la pubblicazione di questo romanzo.
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Ehi, ma il topic c'era già.
Con la fine dell'eternità Asimov sfrutta tutte le potenzialità dei viaggi nel tempo pur utilizzandoli in una maniera inusuale rispetto ai classici viaggi temporali. E pur essendo originale nel suo utilizzare i viaggi nel tempo non rifiuta minimamente di esplorare le implicazioni temporali. Anzi. Il cerchio stesso (il WHH) viene abilmente connesso alla realtà modificabile. Vengono citati ed elaborati personalmente i più famosi paradossi. Una vera gioia da leggere dall'inizio alla fine.
Per quanto riguarda lo stile è Asimov. E si nota. La sua descrizione si sofferma più sugli eventi che sulle descrizioni. Le caratteristiche fisiche dei personaggi ci vengono accennate appena, a volte per niente. Non soffermandosi troppo sui particolari riesce a descrivere quel tanto che basta da rendere l'ambientazione futuristica davvero verosimile. Infine il tema è quello che accompagna un po' tutti i suoi libri. Il protagonista che si sente estraneo di una realtà che è la sua ma che non sembra appartenergli. Una realtà che si dimostra spesso e volentieri distopica.
C'è un'ottima immedesimazione nei personaggi che raggiunge l'apice nell'angoscia [spoiler]dei secoli nascosti.[/spoiler]
Inoltre per chi conosce l'universo della fondazione è davvero esaltante scoprire come questo romanzo si leghi perfettamente ai tre famosi cicli asimoviani. Una sorta di preludio a tutto l'universo della fondazione che tuttavia è perfettamente godibile e anzi esaltante per chi già l'ha esplorato interamente.
E ora la chicca finale. Gli osservatori asimoviani. Ne la fine dell'eternità sono semplicemente degli eterni che, grazie alla suddetta eternità, osservano, appunto, l'umanità. Vi ricorda niente? E inoltre (spoiler per chi non ha terminato la terza stagione di Fringe) [spoiler]la questione del finale di Fringe sembra essere molto analoga alle manipolazioni che i manipolatori di vite, i calcolatori e i tecnici attuavano nel tempo. Ora, le analogie sono tantissime quindi non mi fermerò a elencarle tutte[/spoiler]. E poi mi son stupito che Bramo non avesse citato un dato personaggio. Calvo e senza sopracciglie, e guarda caso si chiama August.
Suppongo che oltre alle fonti marvelliane, gli osservatori siano in parte ispirati a quelli asimoviani. In fondo non è l'unica volta in cui Asimov verrebbe citato. Ah, in realtà ci sarebbe anche una terza curiosità fringesca. Bramo intende?
Quoto perché non c'è assolutamente altra definizione.Bramo ha scritto: Un romanzo a dir poco perfetto.
Con la fine dell'eternità Asimov sfrutta tutte le potenzialità dei viaggi nel tempo pur utilizzandoli in una maniera inusuale rispetto ai classici viaggi temporali. E pur essendo originale nel suo utilizzare i viaggi nel tempo non rifiuta minimamente di esplorare le implicazioni temporali. Anzi. Il cerchio stesso (il WHH) viene abilmente connesso alla realtà modificabile. Vengono citati ed elaborati personalmente i più famosi paradossi. Una vera gioia da leggere dall'inizio alla fine.
Per quanto riguarda lo stile è Asimov. E si nota. La sua descrizione si sofferma più sugli eventi che sulle descrizioni. Le caratteristiche fisiche dei personaggi ci vengono accennate appena, a volte per niente. Non soffermandosi troppo sui particolari riesce a descrivere quel tanto che basta da rendere l'ambientazione futuristica davvero verosimile. Infine il tema è quello che accompagna un po' tutti i suoi libri. Il protagonista che si sente estraneo di una realtà che è la sua ma che non sembra appartenergli. Una realtà che si dimostra spesso e volentieri distopica.
C'è un'ottima immedesimazione nei personaggi che raggiunge l'apice nell'angoscia [spoiler]dei secoli nascosti.[/spoiler]
Inoltre per chi conosce l'universo della fondazione è davvero esaltante scoprire come questo romanzo si leghi perfettamente ai tre famosi cicli asimoviani. Una sorta di preludio a tutto l'universo della fondazione che tuttavia è perfettamente godibile e anzi esaltante per chi già l'ha esplorato interamente.
E ora la chicca finale. Gli osservatori asimoviani. Ne la fine dell'eternità sono semplicemente degli eterni che, grazie alla suddetta eternità, osservano, appunto, l'umanità. Vi ricorda niente? E inoltre (spoiler per chi non ha terminato la terza stagione di Fringe) [spoiler]la questione del finale di Fringe sembra essere molto analoga alle manipolazioni che i manipolatori di vite, i calcolatori e i tecnici attuavano nel tempo. Ora, le analogie sono tantissime quindi non mi fermerò a elencarle tutte[/spoiler]. E poi mi son stupito che Bramo non avesse citato un dato personaggio. Calvo e senza sopracciglie, e guarda caso si chiama August.
Suppongo che oltre alle fonti marvelliane, gli osservatori siano in parte ispirati a quelli asimoviani. In fondo non è l'unica volta in cui Asimov verrebbe citato. Ah, in realtà ci sarebbe anche una terza curiosità fringesca. Bramo intende?
Eccerto. Te lo dissi che l'avevo letto, vuoi che per una chicca del genere non avessi aperto un topic?PdP Ninety-three ha scritto:Ehi, ma il topic c'era già.
Quoto tutti i tuoi interessanti ragionamenti e osservazioni sui viaggi nel tempo e su come li elabora Asimov nel romanzo.
In particolare poi quoto
Verissimo. Io sono un lettore che di norma preferisce gli scrittori che accennano appena le descrizioni dei luoghi e dei personaggi preferendo buttarsi nell'azione degli eventi o nelle parti di dialogo e pensiero, quindi forse anche per questo amo particolarmente lo stile di Asimov, pur avendo letto poco dell'autore.PdP Ninety-three ha scritto:Per quanto riguarda lo stile è Asimov. E si nota. La sua descrizione si sofferma più sugli eventi che sulle descrizioni. Le caratteristiche fisiche dei personaggi ci vengono accennate appena, a volte per niente. Non soffermandosi troppo sui particolari riesce a descrivere quel tanto che basta da rendere l'ambientazione futuristica davvero verosimile. Infine il tema è quello che accompagna un po' tutti i suoi libri. Il protagonista che si sente estraneo di una realtà che è la sua ma che non sembra appartenergli. Una realtà che si dimostra spesso e volentieri distopica.
C'è un'ottima immedesimazione nei personaggi che raggiunge l'apice nell'angoscia [spoiler]dei secoli nascosti.[/spoiler]
Condivido anche gli interessanti paralleli con Fringe, che effettivamente non avevo rivelato. Però faccio la figura da niubbetto e dico che non mi ricordo più di August nel romanzo Ricordami, magari sotto spoiler, chi era, pleasePdP Ninety-three ha scritto:E poi mi son stupito che Bramo non avesse citato un dato personaggio. Calvo e senza sopracciglie, e guarda caso si chiama August.
In realtà mi sfuggono le fonti marvelliane relative agli Osservatori, anche perchè conosco poco dell'universo Marvel. Mi illumini?PdP Ninety-three ha scritto:Suppongo che oltre alle fonti marvelliane, gli osservatori siano in parte ispirati a quelli asimoviani. In fondo non è l'unica volta in cui Asimov verrebbe citato. Ah, in realtà ci sarebbe anche una terza curiosità fringesca. Bramo intende?
Per quanto riguarda la terza curiosità... io no intende Help!!!
Comunque, parlando degli Osservatori di Fringe, io avevo rilevato che una fonte di ispirazione è sicuramente stat il racconto I Guardiani del Destino di Philip K. Dick, autore che - anche lui - è stato successivamente citato nel telefilm, nel titolo dell'episodio Do Shapeshifters Dream of Electric Sheep? che parafrasa un suo celebre romanzo.
In questo modo l'idea degli Osservatori è stata presa da Dick, da Asimov e dalla Marvel (anche se per ora ignoro esattamente da dove)
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Lol, anche il fu Elik se per questo. E nel lontano 2006Bramo ha scritto: Eccerto. Te lo dissi che l'avevo letto, vuoi che per una chicca del genere non avessi aperto un topic?
Esattamente. Asimov è uno scrittore abbastanza scarno nelle descrizioni, ma tuttavia molto particolareggiato sia negli eventi sia nei dialoghi molto brillanti. Be', anch'io preferisco così. Mi è capitato in passato di non esser riuscito a terminare il signore delle mosche per via delle descrizioni, belle ed evocative sì, ma che facevano cadere il latte alle ginocchia dalla lunghezza.Bramo ha scritto: Verissimo. Io sono un lettore che di norma preferisce gli scrittori che accennano appena le descrizioni dei luoghi e dei personaggi preferendo buttarsi nell'azione degli eventi o nelle parti di dialogo e pensiero, quindi forse anche per questo amo particolarmente lo stile di Asimov, pur avendo letto poco dell'autore
August Sennor, [spoiler]Uno dei Calcolatori anziani, quello che si divertiva a elucubrare sui paradossi. Dalla descrizione che ne fa:Bramo ha scritto: Condivido anche gli interessanti paralleli con Fringe, che effettivamente non avevo rivelato. Però faccio la figura da niubbetto e dico che non mi ricordo più di August nel romanzo Ricordami, magari sotto spoiler, chi era, please
August Sennor, il glabro (non aveva capelli, ciglia o sopracciglia), lo attirò immediatamente per la fissità dei grandi occhi neri dietro le palpebre nude [...][/spoiler]
Per quanto riguarda gli osservatori marvelliani (Watchers nella versione originale, ma da noi sempre tradotti in osservatori ) sono una razza aliena che si è preposta il compito di osservare tutte le razze di esseri viventi nell'universo. Tuttavia, pur avendo potentissimi poteri, hanno l'obbligo, sempre per loro autoimposizione, di non intervenire. Inoltre anche loro sono glabri. Sono calvi e non hanno sopracciglia.Bramo ha scritto: In realtà mi sfuggono le fonti marvelliane relative agli Osservatori, anche perchè conosco poco dell'universo Marvel. Mi illumini?
Per quanto riguarda la terza curiosità... io no intende Help!!!
Per quanto riguarda la terza curiosità, altamente spoiler per chi non ha letto il libro, [spoiler]c'è la questione di come i super-uomini osservino gli altri universi senza però attraversarli. Così come faceva un certo Walter di nostra conoscenza [/spoiler]
Lo sai questo cosa vuol dire? Che adesso devo provare a unire i due topic senza fare pasticci Sigh...PdP Ninety-three ha scritto:Lol, anche il fu Elik se per questo. E nel lontano 2006Bramo ha scritto: Eccerto. Te lo dissi che l'avevo letto, vuoi che per una chicca del genere non avessi aperto un topic?
EDIT: fatto e senza pasticci! Quindi grazie Pdp per la segnalazione, che proprio non mi accorsi esisteva già un thread
PdP Ninety-three ha scritto:August Sennor
Ah, Sennor! Lo ricordavo solo per il cognome, io, mica per il nome!
PdP Ninety-three ha scritto:Per quanto riguarda la terza curiosità, altamente spoiler per chi non ha letto il libro, [spoiler]c'è la questione di come i super-uomini osservino gli altri universi senza però attraversarli. Così come faceva un certo Walter di nostra conoscenza [/spoiler]
Grazie per la dritta sulla fonte Marvel ed effettivamente calza anche il terzo rimando
Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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Ho letto prima il racconto breve, da cui poi si è originato questo romanzo lungo, e pur trovandoli entrambi eccezionali, devo dire che ho una predilezione più per il racconto, che risulta più condensato e meno dispersivo
Se vogliamo, comunque, l'elogio della Fantascienza e il romanzo migliore di Asimov, IMHO, è "Neanche gli dèi" (che rispetto all'originale racconto breve, evita il finale tronco e angoscioso)
Se vogliamo, comunque, l'elogio della Fantascienza e il romanzo migliore di Asimov, IMHO, è "Neanche gli dèi" (che rispetto all'originale racconto breve, evita il finale tronco e angoscioso)
La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
Be', a parte il fatto che molti racconti asimoviani sono delle vere perle già di per sé, ma è di grande aiuto l'essere condensati. I romanzi devono forzatamente allungare il brodo e lo stesso Asimov cambiò formula (dai racconti passò ai romanzi) solamente perché i racconti venivano pagati pochissimo, mentre con i romanzi poteva ricevere una paga più che decente.FaGian ha scritto:Se vogliamo, comunque, l'elogio della Fantascienza e il romanzo migliore di Asimov, IMHO, è "Neanche gli dèi" (che rispetto all'originale racconto breve, evita il finale tronco e angoscioso)
Neanche gli dèi è di per sé geniale. La prima parte, ma comunque tutto il romanzo, è un'aperta critica alla stupidità umana. Questa parte è geniale nella sua impostazione che inizia col capitolo 6, lol, e dalle considerazioni davvero amare e veritiere. Come non citare lo sfogo di Lamont, con il punto di vista più arrendevole di Bronowki e quello di Lamont che, al contrario, non accetta tutto ciò.
La seconda parte poi non è assolutamente descrivibile. Ricordo che solo quando ho cominciato a capirci qualcosa son dovuto tornare indietro per leggere nuovamente dalla prima pagina. Lo stesso finale di questa parte è ottimo.
Però poi c'è la terza parte, ma non regge il confronto con le altre due. Molto meno originale delle prime due parti. Non è brutta, anzi, però delude rispetto al resto.
Lol, mi sa che sono andato fin troppo OT, magari si potrebbe aprire il topic opportuno.