Lol, sono l'unico che avrebbe la cognizione totale per votare!
Caso decisamente più unico che raro!
Inizio subito con il ringraziare tutti i moderatori, che con la loro scelta hanno deciso di inserire comunque il sondaggio dei IMS2009 anche per la sezione "Libri" nonostante i topic li avessi aperti tutti io, per le opere letterarie uscite lo scorso anno, e avessi infatti espresso dubbi sulla fattibilità del sondaggio.
Ma è inutile dire che ne sono felice, ritenendo che anche questa sezione debba avere un sondaggio di rappresentanza rivalutando la sua importante sollazzosità. E anche per l'essermi interessato personalmente alle sorti del IMS di questa sezione.
E io tenderei a essere del parere di Elik e Grrò, cioè che anche se niuno ha letto i libri candidati chi se la sente può votare comunque. Non è questione di simpatia, la motivazione può essere l'intenzione di leggerlo, un attestato di stima verso l'autore per la sua importanza, interesse per la trama, averne sentito la recensione in tv, una sensazione di qualche tipo...
Ovviamente chi crede non abbia senso votare se non si è letto i libri in questione, ha ragionissima a fare così
Dal canto mio, non ho avuto molti problemi a scegliere: per quanto tutti i libri usciti del 2009 di cui ho parlato mi hanno piacevolmente fatto passare un po' di orette, il mio voto è andato subito a
Il Figlio del Cimitero di Neil Gaiman e a
Pane e Tempesta di Stefano Benni. Il primo perchè per me il 2009 è stato l'anno della scoperta del Gaiman romanziere, e coronare il recupero delle sue vecchie opere con quella più nuova non poteva che farmi grande piacere. Votare il suo libro più recente è per me come votare l'autore, che è stato uno dei simboli del mio 2009. Inoltre, il libro in sè è assai geniale, in bilico tra fiaba nera e romanzo gotico, con personaggi caratterizzati perfettamente e una storia che non ti abbandona facilmente.
Per Benni... non è il suo miglior libro, d'accordo, ma vale la pena di leggerlo per vedere come la sua ironia si sia evoluta pur rimanendi incisiva sugli argomenti in cui vuole esserlo, e come la sua magistrale capacità di narrare storie importanti e dai risvolti morali pesanti (specie socio-politcamente) con fare quasi favolistico e sempre scanzonato sia rimasta immutata, raffinandosi giusto un po'.