NON C'E' ALCUNA SPERANZA PER IL FUTURO, disse Morte.
"E allora, in che cosa consiste il futuro?".
IN ME.
"Oltre voi, intendo dire!"
Morte gli gettò uno sguardo sconcertato. COME, PREGO?
[...]
"Volevo dire", riprese amaramente Ipslore, "che cosa c'è in questo mondo che rende la vita degna di essere vissuta?"
Morte riflettè a lungo.
I GATTI, disse alla fine I GATTI SONO GRAZIOSI.
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Quinto libro della serie di Mondo Disco, nonchè terzo del sottociclo di Scuotivento, "Stregoneria" è l'ennesimo romanzo di Terry Pratchett il cui titolo in italiano perde il gioco di parole che aveva in lingua originale (ndr. "Sourcery", crasi di
source e
sorcery). E' anche l'ennesimo romanzo per il quale la TEA (casa editrice che in Italia ha tradotto la maggior parte dei romanzi di T.P.) ha realizzato una oscena copertina, se paragonata all'originale (che tuttavia, se l'occhio non mi inganna, non è stata realizzata da Paul Kidby, disegnatore pseudo-ufficiale dell'Universo di Discworld).
L'ottavo figlio di un ottavo figlio è, per sua natura, destinato a diventare un mago. E, ovviamente, i maghi - impegnati tra gli studi all'Università Invisibile e i tentativi di avvelenarsi a vicenda per salire di grado nella piramide che porta alla massima carica di Arcicancelliere - non sono soliti mettere su famiglia e procreare. Tuttavia un mago cacciato dall'U.I. trasgredisce a questa
legge-non-scritta ed arriva ad avere otto figli. L'ottavo figlio di un mago è uno Stregone, un essere dai poteri talmente devastanti da poter sconvolgere la vita del Disco, capace di riportare nel mondo le Guerre tra maghi, da tempo estintesi con la scomparsa degli stregoni stessi. In punto di morte, il mago esule ordina al figlio appena neonato di ottenere il titolo di Arcicancelliere e di ristrutturare (o rivoluzionare?) l'ordine magico.
Questa volta l'inetto Scuotivento (ormai residente all'Università Invisibile, dopo gli avvenimenti della bi-logia de "Il Colore della Magia" e "La Luce Fantastica") dovrà vedersela, assieme agli altri maghi dell'Università, con questo fantomatico stregone. Nulla di più facile, per un incompetente, fifone, incapace a lanciare il più semplice degli incantesimi. E se del gruppo fanno parte un garzoncello che sogna di diventare un eroe barbaro, la figlia di un noto eroe barbaro che sogna di diventare parrucchiera, e il sultano di una città esotica che sogna di diventare poeta, e condiamo il tutto con un pizzico di "narrativium" (cit.), il risultato non può essere che fenomenale.
Lode a Terry Pratchett per la sua fantasia fuori dal comune e le sue (immancabili) trovate geniali.
8.5 su dieci.