[Topolino] Annata 2011

Gottfredson, Barks, Scarpa, Rosa, la scuola italiana, con un occhio di riguardo anche ai Disney spillati. Perché ricordiamo che il Sollazzo nasce qui, grazie a un certo papero mascherato...
  • DeborohWalker ha scritto:Comunque che gli autori inizino a chiamare le cose col loro nome.

    Un prequel non è un prequel se esce prima della storia vera e propria, in quel caso è un prologo.
    Non riempitevi per forza la bocca di termini fighi :omg:
    Sai che ci ho pensato anch'io? Infatti nella rece della pagina prima in un punto ho scritto prologo, proprio per il ragionamento che fai qui sopra...
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
    Osservate l'orrendo baratro su cui è affacciato l'universo! ... senza spingere...

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  • DeborohWalker ha scritto:Comunque che gli autori inizino a chiamare le cose col loro nome.

    Un prequel non è un prequel se esce prima della storia vera e propria, in quel caso è un prologo.
    Non riempitevi per forza la bocca di termini fighi :omg:

    Io, autore, prometto di non riempirmi la bocca di termini fighi e di chiamare le cose con il loro nome quando tu, lettore, ti impegnerai a parlare dopo aver letto tutto quello che devi leggere così da poter correttamente giudicare.
    Andata?
    Fausto
  • Ma la storia l'ho letta (a scrocco :D ).
    Deboroh troppppppppo Web 2.0!
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  • Mi arrendo.
    Fausto
  • In realtà a me ha dato l'impressione che quel "prequel" significasse semplicemente "Antefatto".
    Però la risposta di Fausto mi fa presagire qualcosa che avverrà nei mesi futuri, oltre al fatto che la saga continuerà a Luglio, intendo.
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    Oggi ho potuto leggere Cronache dal Pianeta T - Prequel: Il Mondo Ricattato (Vitaliano/Sciarrone), da Topolino # 2892, e devo ammettere che questa seconda parte di prologo all'avventura vera e propria mi ha convinto un po' di più della prima.
    Intanto le prime tavole sono molto ben scritte, mostrando in modo abbastanza convincente l'imposizione di un regime dittatoriale in un sistema pacifico/democratico. Si riallaccia molto bene alla situazione del referendum in cui "i cittadini non hanno nemmeno capito su cosa votavano" (molto realistica, come cosa) del primo episodio, e penso che mostrare ai giovani lettori (ma non solo ai giovani) quali sono i segni spia del fatto che stanno serpeggiando i semi di una dittatura non può essere altro che positivo. Ottima anche la frase sul pensar male.
    Meno battute, e nonostante apprezzi l'umorismo di Vitaliano e l'umorismo che spezza la tensione di una storia seria, la storia mi è sembrata scorrere più liscia.
    Topolino, però, si è già evoluto! Quello che mi ha davvero stonato in questa storia sta proprio nel protagonista: il passaggio da uomo comune e un po' pavido al Topolino che tutti siamo soliti vedere è stato ancora più veloce del previsto, e a mio parere poco giustificato. E' chiaro che si allude a una conoscenza e a un carattere ancestrali, collegato a quello del suo illustre antenato, e probabilmente la cosa verrà chiarita meglio negli episodi estivi, ma anche immaginando ciò fermandomi ai dati in mio possesso non posso fare a meno di dire che il cambiamento è fin troppo repentino.
    L'impianto generale della trama, infine, rappresenta un altro piccolo punto dolente, secondo il mio modesto parere: la storia prosegue in modo abbastanza lineare e prevedibile, e anche se la road story che si preannuncia per luglio di base è anche interessante, le premesse gettate in questo prologo di due puntate non sono molto originali, anche se insisto sul fatto che i riferimenti e gli ammonimenti politici sono ottimi e utilissimi, oltre che ben sceneggiati.
    Su Sciarrone confermo quanto detto nello scorso numero: molto buoni i suoi disegni, ma secondo me ha perso un po' dello smalto che aveva un tempo. A parte Macchia e alcuni primi piani del viso di Topolino che sono bellissimi e magistrali, il resto è abbastanza nella media. Il Pippo della copertina, poi, proprio non m'è piaciuto.

    Insomma, IMHO un inizio non entusiasmante per una saga che da adesso può prendere mille strade diverse ma le cui fondamenta non reputo vincenti.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Però dai, Topolino che corre nei sotterranei della città disegnato da Sciarrone è spettacolare, mi sembra di rivedere quello di Calypso (MM # 6), che scappava nei sotterranei del carcere, ah, che momenti! A dire il vero Sciarrone oggi lo vedo ancora più raffinato... Forse meno eclatante e "sporco" rispetto a com'era ad esempio ai tempi di quel numero di MM, ma sempre efficacissimo ;)  

    Io invece non riesco a trovare praticamente quasi nessun difetto (o solo cose davvero marginali) in queste prime due puntate finora... sarà colpa mia :D
  • bacci88 ha scritto:Però dai, Topolino che corre nei sotterranei della città disegnato da Sciarrone è spettacolare, mi sembra di rivedere quello di Calypso (MM # 6), che scappava nei sotterranei del carcere, ah, che momenti! A dire il vero Sciarrone oggi lo vedo ancora più raffinato... Forse meno eclatante e "sporco" rispetto a com'era ad esempio ai tempi di quel numero di MM, ma sempre efficacissimo ;)
    Sicuramente non fa schifo, il buon Sciarrone, rimane sempre uno dei migliori disegnatori Disney anche adesso. Ma trovo che il suo tratto sia qualitativamente inferiore alle meraviglie degli anni '90 e primi 2000. Bei momenti, dici giustamente te ricordando Calypso, ma io noto differenze stilistiche in quella corsa nei sotterranei e in quella di questo numero. Forse è anche la diversa dimensione della tavola nei due casi, non lo so, ma qualcosa di diverso c'è e si riflette più in Pippo che in Topolino a dir la verità. Poi, come ho detto, ci sono alcune vignette in cui Mickey è disegnata divinamente, ma solitamente quando è ripreso "a campo lungo" non mi sembra sciarroniano. Magari è una cosa mia, eh. E può essere che queste differenze siano da imputarsi a un raffinarsi del suo stile, ma forse il raffinarsi l'ha portato a perdere quei dettagli del disegno che mi facevano strappare i capelli anni fa facendolo arrivare a uno stile più sobrio e per me meno coinvolgente, pur restando sicuramente bello e attirevole.  
    bacci88 ha scritto:Io invece non riesco a trovare praticamente quasi nessun difetto (o solo cose davvero marginali) in queste prime due puntate finora... sarà colpa mia :D
    O magari è colpa mia :P Vabbè, è chiaro che quelle che ho espresso sono solo mie impressioni e miei pareri, nulla di oggettivo quindi e dato che la saga non è un orrore ma ha semplicemente un po' di punti che non mi convincono ci sta che a te piaccia molto e a me non tanto. :)
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  • bacci88 ha scritto:Però dai, Topolino che corre nei sotterranei della città disegnato da Sciarrone è spettacolare
    Io l'ho trovato, solo in certe vignette, poco dinamico. Non so, c'era qualcosa nella consequenzialità del movimento di poco fluido, un po' stonato. Il tratto invece graditissimo come sempre... Il Pippo della copertina è bello! :solly:

    Sulla storia non mi pronuncio, non mi ha detto niente di che e non mi ha esaltato particolarmente, però non ho trovato difetti o stonature troppo evidenti.
  • Topolino # 2893

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    Un "Topo" soprendente, quello di questa settimana. L'ho comprato solo per la storia di Faraci/Ziche in apertura, che però a dispetto dell'avere Manetta e Rock Sassi come protagonisti mi "spaventava" un po' il fatto che l'avventura fosse legata al Giro d'Italia. Mi sono ritrovato con i miei timori sbugiardati, e con un resto del giornale per niente male, anzi.
    Topolino, Rock Sassi e Manetta in: Una Maglia Rosa in Giallo (Faraci/Ziche) è il fiore all'occhiello del numero. Negli ultimi tempi le storie promozionali del "Topo" sono sempre più incentrate su elementi di attualità e di grande interesse, come gli Earth Day o i 150 anni dell'Unità d'Italia, e questo dal mio punto di vista è solo un bene, perchè permette di far conoscere il giornale come qualcosa di adatto a tutti e di immerso nella realtà in cui vive anche a chi non segue i fumetti grazie ai passaggi su Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e agenzie come l'ANSA. E' solo un modo in più per vedere la duttilità di questi personaggi e la sensibilità della direttrice e degli autori verso questi temi.
    Mi gettava un po' nello sconforto una storia sportiva, ma il collegamento anche stavolta è con i 150 anni dell'Italia unita: inoltre, gli autori sono sempre una garanzia e la fiducia se la meritavano. L'hanno ripagata. La storia a dispetto del titolo non è apprezzabile come giallo, che si riduce a una trama classica per questo genere e anche facilmente intuibile, ma nelle gag e nell'ironia marchio di fabbrica del Faraci. Tito negli anni ha dimostrato di non essere solo un gag-man, ma di saper scrivere anche storie serie, profonde e commoventi, ma da un'avventura di Manetta e Rock Sassi mi aspetto solo un gran divertimento. E l'ho ottenuto, mi sembrava di esser tornato indietro nel tempo a metà anni '90 leggendo le prime storie dei due ispettori, a parte per i disegni che stavolta non sono di Cavazzano. Ma poco male, il tratto prettamente caricaturale di Silvia Ziche è perfetto per rappresentare una storia folle, a tratti demenziale e assolutamente perfetta nei tempi comici. Una metanarrazione strisciante e per questo non invasiva ma comunque riconoscibile si inserisce nei battibecchi tra Topolino e Minni o in battute come "ho i guanti un po' sudati" e offre alcuni punti in più alla storia; il ciclismo è ben presente ma non in modo tedioso o didattico, e viene posto l'accento soprattutto alla ricorrenza tanto importante per il nostro Paese, pensando che è scritta da una persona che come me non se ne intende sento la storia ancora più vicina. Promossa, insomma.

    Promossa, veramente a sorpresa, anche Da Catorcio a Fuoriserie - Il Mio Amico Biff (Gagnor/Amendola): la sopresa è dovuta al fatto che Roberto Gagnor io lo ritengo un ottimo sceneggiatore, uno dei migliori degli ultimi anni, ma allo stesso tempo vedo il suo talento sprecato in queste storielline brevi che mi dicono sempre poco, anche dal punto di vista della comicità su cui questi filler puntano. Stavolta, il miracolo: anche qui c'è una componente giallistica assolutamente sciapa e prevedibile, ma anche qui non è il cuore della vicenda, che invece consiste nel far ridere il lettore e con me c'è riuscita un sacco! Gamba che fa il verso a Topolino è bellissimo, Manetta che scambia figurine con Rock è perfetto. Complimenti a Gagnor, non ad Amendola che invece sforna tavole che mi paiono arronzate, con un Gamba squadrato e con gli sfondi poco curati. Anni luce lontano dai suoi disegni di alcuni anni fa.

    Paperino e il Tesoro tra le Nubi
    (Panini/Limido) è una storia difficile da giudicare: anche qui non c'è nulla di originale, ma la storia è stata ideata da una classe elementare e quindi si può in parte giustificare la cosa. La storia è comunque ben sceneggiata, e la caratterizzazione di Paperino e quella di Paperone sono veramente riuscitissime. Mettiamoci di disegni stre-pi-to-si! di Carlo Limido e otteniamo una prova di qualità.

    Paperino e il Condotto col Botto (Mark & Laura Shaw/Gervasio), collaborazione italo-danese, è una storia banalotta ma non male davvero. Abbiamo un Paperone tremante quando sotto stress che ricorda la versione barksiana della dollarallergia, abbiamo Paperino pasticcione, abbiamo un pochettino di pathos e un'ambientazione non usuale. Abbiamo anche un Marco Gervasio più cavazzaniano di Cavazzano che ci consegna però delle tavole a mio parere molto belle.

    Brigitta Agenzia Asso di Cuori - Ladri per Amore
    (Nigro/Barbaro) è la meno riuscita del numero. La serie non mi ha mai preso, e questo episodio non fa differenza mostrando ben poco di interessante, a parte i disegni del bravo Graziano Barbaro che comunque qui non è al suo meglio, pur essendo sempre apprezzabilissimo.

    Insomma, ho investito bene il gruzzoletto. Ho trovato un "Topolino" capace di farmi ridere, sorridere e appassionare con le sue storie dopo una dura giornata, il tutto avendo sempre un occhio di riguardo per il mondo reale che circonda il giornale. Non è poco, è segno che la politica della De Poli continua a funzionare, almeno per quanto mi riguarda.
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Topolino # 2897

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    Di questi tempi parlare sul Sollazzo di fumetto Disney in generale e di "Topolino" in particolare equivale a una precisa scelta politica, a un preciso schieramento in cui posizionarsi.
    Consapevole di tale atmosfera, avendo comunque comprato il "Topo" uscito stamattina - per via di una sequenza di autori mica da ridere, tutti con un pedigree lungo così: Cimino/Casty, Enna/Mastantuono, Vitaliano - mi accingo comunque a parlarne, perchè mi va. :)

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    Paperinik e l'Amichevole Minaccia (Enna/Mastantuono) è una bella storia, la mia seconda preferita del numero. Bruno Enna non si attesta ai livelli massimi della sua narrativa ma ci restituisce un Paperinik in gran forma, con le battutine sferzanti alla PK, con tanto eroismo e con un'ottima versione paperinesca per farne da contraltare. La minaccia che deve affrontare il supereroe stavolta non è banale, e soprattutto è raccontata molto bene con tanto di ottime motivazioni alla base e un bel cliffhanger inaspettato. Mi aspettavo invece di più da Corrado Mastantuono, che a fronte di una cover da 10 e lode disegna delle tavole buone ma non ottime e non ai suoi massimi livelli. Peccato, ma la storia risulta nel complesso riuscita.

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    Topolino e la Sorpresa delle Noci Giganti (Cimino/Casty), che era il motivo principale dell'acquisto, si è rivelata una mezza delusione. Rodolfo rischia meno di cadere in alcuni suoi clichè quando si tratta di Topolino, personaggio da lui usato moooooooolto meno rispetto ai Paperi, ma ciononostante ci restituisce un'avventura che sa di poco, una storia che non è priva di guizzi divertenti e veramente ben inseriti (il dispaccio di Setter, il mezzo di locomozione, tutta l'ambientazione dell'isola con le noci che danno il titolo alla storia) che ho apprezzato, ma all'interno di una trama abbastanza deboluccia e che non mi ha preso molto. Tra i lati positivi annovero anche la caratterizzazione di Topolino e Minni, veramente azzeccata e da uno sceneggiatore che lavora da decenni in Disney non mi aspettavo niente di meno ;) , ma la trama non mi ha convinto. Per quanto riguarda l'apporto grafico di Casty, anche qui non mi sento soddisfatto: il suo tratto con influenze classiche rimane riconoscibilissimo, e sempre suggestivo, ma rispetto ad altre sue storie ci sono alcune vignette dove i volti dei due protagonisti non mi sono piaciuti molto.
    E' una brutta storia, che è simbolo della decadenza attuale della Disney, e che la sminuisce rispetto al resto del fumetto? No, è una buona e onesta storia, però, e niente più. E non mi accontento.

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    La vera sorpresa del numero, la storia migliore IMHO, è invece Zio Paperone e l'Avventura (quasi) Definitiva (Vitaliano/Panaro). Non ho parole per descrivere i meriti di questa avventura, in cui Fausto ci regala una delle sue storie migliori tra quelle che ho letto io. Abbandonando la predominanza dei toni comico-sbeffeggiatori tipici di tante sue storie, lo sceneggiatore dedica tutta l'attenzione al protagonista, quel Paperone che recita forse nella maggior parte delle storie Disney ma che da pochissimi autori è veramente capito nelle sue potenzialità, nel suo ruolo e nelle sue caratteristiche. Penso a Cimino, a Don Rosa per altri versi, a un certo Faraci nelle poche volte in cui vi si è cimentato... ma anche ad altri che ora non mi sovvengono. Raramente, però, ho trovato un attestato di stima verso Paperone chiaro e ben raccontato come in questa occasione. Se lo spunto di partenza non è nuovo, resta anche il migliore per suggerire una certa condizione psicologica e di animo del magnate, il cui vero amore non sono i soldi ma l'avventura pura: il brivido dell'incertezza, la fatica per ottenere il successo, il sudore sulla fronte e i calli sulle mani affrontando pericoli e fatiche per il gusto di dire "ce l'ho fatta"... questo è il vero animo di Paperone, e Vitaliano dimostra di averlo capito costruendo una storia all'apparenza normale e simile e tante altre, ma in realtà profonda. Dietro alla facciata di una storia un po' stramba si cela una metafora importante della condizione umana, un sottotesto fortemente malinconico serpeggia per tutte le tavole dello svolgimento in cui realtà e illusione si scontrano violentemente, colpendo duro nello stomaco il lettore.
    La miglior storia di Paperone scritta negli ultimi due anni, tra quelle che ho letto, insieme a quella di Gagnor dello scorso Natale.
    I disegni di Ottavio Panaro, artista che di solito mi è indifferente, valorizzano invece tutto questo offrendo un Paperone disegnato ottimamente e facendo un gran bel lavoro in generale.

    Salute e Bellezza - Trudy e il Problema di Linea (Bosco/Tosolini) è una breve migliore degli standard, anche grazie all'imprevedibile finale. Il tratto particolarmente sporco di questo Tosolini non mi fa impazzire, ma rimane su livelli buoni.

    Non commento l'ultimo episodio di Le Avventure di Monsù Paperin e della Giovine Italia (Sisti/Gervasio), non avendo letto gli episodi precedenti (però ho sbirciato le ultime due tavole, e mi sono commosso ;_; ma tanto, eh!), mentre dico due parole sull'articolo dedicato alla Fiera del Libro di Torino, per affermare che ho sbavato copiosamente :sbav: sui disegni che Mottura ha fatto ai vincitori del concorso sui 150 anni dell'Unità... mi ricordando quelli che faceva a Torino Comics e mi impone di incontrare prima o poi questo disegnatore perchè DEVO averne uno per me, di quei capolavori su cartoncino nero. DEVO. Inoltre leggere su un settimanale che leggono (anche) molti ragazzini l'esaltazione di temi come l'accettazione dello straniero, l'importanza della Costituzione e la Storia come bene da coltivare e da cui imparare per affrontare il presente, quando una certa parte di società affossa, denigra e delegittima deliberatamente questi sentimenti e valori, è una cosa che mi fa sempre un piacere enorme. Complimenti a Valentina, quindi, per questo impegno che porta avanti sul "Topo".

    PS: nella posta viene menzionato il secondo volume di Flambus Green, in cui nomina lo scrittore (Pavanello) ma non l'autore delle illustrazioni al libro, che altri non è se non il nostro ottimo Stefano Turconi ;)
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  • Topolino # 2899

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    Ero titubante sull'acquisto di questo numero, benchè solitamente quando c'è una storia di Casty compro sempre il "Topo". Però boh, questo Casty con la storia in seconda posizione, questa storia urbana, questa copertina di Cars 2... boh, ero depresso. Ma una forte pressione sociale mi ha spinto all'acquisto, e dai, nemmeno mi sono pentito.
    Intanto per la prima volta nella mia vita ho fatto selezione di lettura, non leggendo tutte le storie. E quelle che ho "graziato" mi sono piaciute.
    In terza posizione metto Zio Paperone e lo Scialle dell'Imperatrice (Cimino/Palazzi), che tra le recenti ciminiane che ho letto è la migliore. Sempre molto classica come costrutto, però in questo caso la cosa non mi è pesata, e le situazioni pur non essendo originali mi hanno preso. Bello anche il finale, un po' meno i disegni di Marco Palazzi che trovo un po' peggiorato dall'ultima volta che lo vidi, e già non stravedevo per lui.

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    In seconda posizione inserisco Paperino Paperotto e il Grande Sonno (Enna/Tosolini/D'Ippolito) di cui ho recuperato la prima parte dal "Topolino" in biblioteca prima di leggere la seconda parte, presente su questo numero. Ed è una grandissima storia. Capisco quanto sia giustificata la fama delle saghe paperottiane di Enna degli ultimi anni (che mi sono sempre perso). I personaggi di Quack Town sono caratterizzati benissimo, sia come caratteri che come interazioni tra di loro. Ma sicuramente due sono i punti di forza della storia: i dialoghi di Bruno Enna, che sa sfornare delle battute divertentissime e calzantissime (geniale la scena delle urla con didascalie che traducevano, nel primo episodio!) a tutti quanti, e i riferimenti alla fantascienza classica. Doctor Where, Richard Duckeson, "Io Sono Merenda", le tre leggi della paperotica sono tante chicche che lo sceneggiatore ha inserito appositamente in onore alla sua passione, come si premura di precisare l'editoriale che precede la seconda puntata. E questo è bello, fa parte di quella contaminazione tra passioni degli autori e loro storie che non fa che bene alla qualità delle storie e alla diffusione di vari tipi di cultura. Una storia così è godibilissima tanto da un bambino quanto da un adulto. Inoltre la trama, intricata e "ai confini della realtà" ;), è veramente suggestiva per la piega che ha preso a questo punto!
    I disegni di Nicola Tosolini non mi hanno troppo soddisfatto stavolta, molto migliore la straordinaria prova di Francesco D'Ippolito.

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    Posto più alto del podio per Topolino e il Pippo Fortunificato (Casty/Pastrovicchio), una storia non priva di difetti ma che a una seconda rilettura sembra migliore. La storia non è tra le punte di diamante di Castellan, ma è un'onesta storia urbana in cui Pippo diventa fortunatissimo grazie a un incidente durante un esperimento in cui si è trovato in mezzo. Ovviamente c'è chi tenta di approfittarsi della sua tontolaggine... La caratterizzazione di Pippo si smarca da quello di scemo del villaggio che tante cattive storie ci hanno spesso restituito, per darci invece quella di persona dal basso profilo che muove i fili dell'avventura vedendo più lungo di tutti quanti, capendo più degli altri personaggi. Forse anche questa è una caratterizzazione estrema, sicuramente poetica anche alla luce del finale molto dolce che mostra la generosità e l'altruismo di Pippo (questi sì caratteri che gli appartengono senza dubbio) ma forse esagerato. Ma la qualità di un autore si vede anche dai dettagli che sa inserire anche in una storia nella media, e questi guizzi non mancano almeno un paio di punti dell'avventura, oltre che nel giò citato finale. Quindi è comunque una buona versione del personaggio, e nell'insieme non è certo una brutta storia anche grazie ai disegni davvero eccellenti di un Lorenzo Pastrovicchio in stato di grazia, che nel suo tratto sembra riassumere Gottfredson, Scarpa e Casty stesso offrendosi un Mickey Mouse giovanile e dalle espressioni perfette che staresti a guardarle per ore, un paio di comparse che sono proprio tipiche di Casty e il resto del cast (Minni, Orazio, Clarabella) disegnati con classe. Wow!

    Tre storie onorevoli, insomma, che non mi fanno rimpiangere i 2 euro e 30 cents. La prossima settimana ci ricasco, dato che abbiamo ancora Casty con una storia molto promettente, e intanto mi cucco anche la fine della storia di Enna! :)
    Andrea "Bramo" L'Odore della Pioggia
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  • Preso il n. 2900, solo per la storia di Casty e CAVOLO se n è valsa la pena!!!! :D

    La storia è un presa in giro di tutti i clichè delle storie thriller da un secolo a oggi, Casty mette in burla TUTTO con un amore sconfinato
    Mi ha fatto pensare a "L'aereo più pazzo del mondo", soprattutto perchè denota un acume non comune nel gestire detti clichè per creare una storia standard e poi sbarellare nel nonsense più acuto

    A pag.23 avete notato la battuta di Pippo "questo lettering non ha nulla di umano" ? :lol:

    A pag. 29 le citazioni e gli inside joke si sprecano
    Oltre al geniale negozio "Roman Shoe" (!), c'è anche la dida che recita "tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana..." (incipit di "Guerre stellari") e l'avverbio martiniano "Pervicacemente"

    A pag. 33 Pietro ritronato cita la famosa canzoncina di Stanlio e Ollio (cantata in italiano da Alberto Sordi) "Guardo gli asini che volano nel ciel...." e nella pagina successiva, Pippo canta la sigla del cartone "La banda dei ranocchi" delle Mele Verdi :LOL:

    Su tutto torna però lo sberleffo sul Topolino "perfettino", che risolve la situazione rivelando un difetto... è un PESSIMO barzellettiere! ^^

    Geniale proprio per la sua semplicità
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Chi non è andato in edicola a prendere Topolino ci vada. Ora. Subito.

    Casty che fa una storia semplice ma goduriosissima e zeppa di citazioni. Enna che conclude un'ottima saga citando Philip K. Dick. Bosco che è quel che è, ma almeno è riempitivo. Faccini che disegna una storia di Badino/Cabella piuttosto graziosa. E per finire in bellezza, un buon Cimino.

    Cosa volere di più da un Topolino?
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Madonna ho letto Casty. Madonna ho spruzzato sull'albo e ne devo comprare un altro. Madonna.
  • Il resto leggilo sull'albo già sporco, che altrimenti ne rovini due.
    Lorenzo Breda
    Website | Google+ | DisneyStats | deviantART

    If you couldn't find any weirdness, maybe we'll just have to make some!
    Hobbes, Calvin&Hobbes

    [No bit was mistreated or killed to send this message]
  • Grrodon ha scritto:Madonna ho letto Casty. Madonna ho spruzzato sull'albo e ne devo comprare un altro. Madonna.
    Posso capire la reazione e la condivido, ma... che c'entra "Louise Veronica Ciccone"? :P
    La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
  • Ho letto Topolino e la rivolta delle Didascalie, e sarà perché Casty è davvero bravo, sarà perché a me le storie meta-qualcosa aggradano assai, fatto sta che ritengo questa storia una delle più belle di Casty e del Topo in generale.
    Un'idea geniale, un'atmosfera surreale, e una serie di gag a ripetizione fanno di questa storia un autentico gioiello.
    Non farò paragoni, ma la genialità di questa storia la pone diverse spanne sopra a tanti apprezzabilissimi lavori di blasonati autori di storie commedy.
    Tra le tante citazioni, segnalo anche la presenza di un albo intitolato "Wizards of Pippo". :LOL:
  • C'é Franz collegato, spero non mi veda. Anch'io ho letto La rivolta delle didascalie e anch'io l'ho trovata geniale. Il megariassuntone: :P . "Esse titubano": :LOL:

    Seconda storia che leggo nel 2011, dopo la Faraci-Ziche (anch'essa :LOL: ). Ma Groodon quando le mette le recensioni nel primo post? Dai, che devo segnarmi i numeri da recuperare :P (Bramo non li compra tutti).
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    Ottimo lavoro.
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