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[Philip K. Dick] Ma gli Androidi Sognano Pecore Elettriche?

Inviato: mercoledì 25 maggio 2011, 23:34
da Bramo
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Non è un semplice romanzo di fantascienza, questo. E a dispetto del titolo che potrebbe far equivocare, non è nemmeno fantascienza comica.
Questo romanzo di Dick, da cui ormai anni fa il regista Ridley Scott ha tratto il famosissimo film cult Blade Runner, è una storia potente, importante e profonda, che eleva la fantascienza al rango di genere letterario sopraffino e utile per capire il mondo attorno a noi e l'essere umano.
Dick, come Asimov, Bradbury, Matheson e altri autori Maestri della fantascienza, sa scovare gli umori e le inquietudini degli uomini del suo tempo, prendendoli un po' da se stesso e un po' da quello che osservava nel contesto socio-politico dell'epoca (il romanzo è stato scritto nel 1968), e trasportandoli in un contesto futuribile mettendoli in una situazione diversissima. Siamo nel 1992 (il futuro rispetto a quando il libro è stato creato), dove la Terra è stata devastata da un terzo conflitto mondiale che, grazie al nucleare, ha ridotto il nostro pianeta a un luogo non facile da abitare. La maggior parte dei sopravvissuti è infatti andata a vivere nelle colonie di Marte, con la compagnia e l'aiuto degli androidi, e pochi terrestri sono rimasti nel loro pianeta natale. Tra questi molti sono "speciali", cioè cervelli di gallina, e altri sono agenti di polizia incaricati di individuare androidi che si spacciano per esseri umani.
Il protagonista, Rick Deckard, è difatti un cacciatore di androidi, e questo è il pretesto grazie al quale l'autore ci mostra lo spunto metafisico principale del libro: in una situazione in cui esistono macchine del tutto simili all'uomo, cosa è considerabile umano e cosa no? Quali tratt peculiari denotano l'essere umano?
La risposta sembra essere l'empatia: il test che i cacciatori di androidi fanno sui sospettati sono composti da domande sensibili attraverso le quali misurare la presenza o meno di empatia nel soggetto. Ma più la tecnologia avanza, più anche questo ultimo baluardo sembra crollare...
Altro tema importante è il contrasto tra due "divinità": una è rappresentata da Buster Friendly, presentatore radio-televisivo che impesta le trasmissioni 23 ore su 24 con il suo programma composto da null'altro che inutili facezie, e l'altra da Mercer e il mercerianesimo, sorta di religione a cui si accede comunitariamente tramite le scatole empatiche, con le quali si può impersonificarsi in questo Mercer, vecchio destinato a salire una montagna sotto la sassaiola di misteriosi nemici.
Critica alla società della vuota comunicazione e riflessione sulla religione e sul suo ruolo per l'essere umano sono quindi due temi importanti che vengono trattati nel romanzo.
Rick a un certo punto si sente schiacciato dal peso della sua vita e del suo lavoro, e insieme al lettore cercherà di trovare un senso all'esistenza in un mondo al crepuscolo.

A fronte di temi molto interessanti abbiamo una trama sicuramente valida, ma non priva IMHO di buchi o perlomeno di talune ingenuità che possono far sorridere e possono essere perdonate ma che comunque ci sono. Inoltre il libro si conclude [spoiler]con un anti-climax pazzesco[/spoiler]. Il che non è neanche male, volendo guardare.

Un romanzo fondamentale, comunque, e non solo per i fan di fantascienza. Lo consiglio vivamente a tutti, ti lascia qualcosa dentro :)