C'era una volta il Paperone di Carl Barks.
Quel personaggio che dall'aspra aridità degli esordi si tramutò successivamente in uno spirito avventuroso, ingenuo, simpatico, fondamentalmente onesto. Un Paperone con ideali americani, sì attaccato al denaro, ma non tanto da inceppargli la bussola indicante la retta via.
Poi venne il Paperone di Guido Martina.
Quel personaggio che conservò brutalmente quelle caratteristiche degli esordi (applicate al modello grafico successivamente apportate dal suo creatore), impermeato di cinismo, illiceità e cattiveria nei confronti del prossimo. Pur non rinunciando alla sua simpatia dovuta all'essere una figura così pateticamente meschina.
Lo Zio Paperone del Professore, da alcuni considerato parecchio più realistico in quanto un miliardario arricchitosi secondo metodi non propriamente leciti risulta più credibile ed umano, segue appunto una lunga serie di scorrettezze. Comiche, certo, ma pur sempre scorrettezze.
Ed è in questo elegante libro con copertina rossa cartonata che il pensiero martiniano su Zio Paperone ha modo di esprimersi al suo meglio: I Pensieri di... Paperone (pubblicazione annunciata proprio da Paperone nell'ultima vignetta della saga dell'Operazione Quack, storia ad opera dello stesso Martina) è la biografia del vecchio $crooge raccontata da lui in penne e piume, intervallata da “preziose” aureomassime e dalle splendide illustrazioni - a colori e non - di un Giovan Battista Carpi in formissima, che impreziosiscono non poco la lettura.
Si tratta oltretutto della prima, vera e propria biografia ufficiale del personaggio, ancora lontana dalla famosa opera di Don Rosa che avrebbe visto la luce quasi un ventennio dopo.
E' chiaramente un lavoro che non pretende affatto di esser preso sul serio, quello che Martina compie nel raccontare le gesta del papero più ricco del mondo, e la facilità con cui l'autore si contraddice in molteplici storie narranti fatti passati di Paperone sembra confermare la visione scherzosa e “libera” che in un certo qual modo era prerogativa disneyana, prima che la forte continuity introdotta dal sopracitato Rosa cambiò decisamente le carte in tavola.
Possiamo infatti notare come per buona parte del libro sia presente il personaggio di Nonna Jenny, avarissima parente sconosciuta usata solo in questo racconto (e che molti appassionati più estremisti potrebbero ritenere “non canonica”, per la sua appartenenza a un medium diverso dal fumetto e la sua assenza dall'albero genealogico di Don Rosa), e come imperversino diverse assurdità e bizzarrie che palesano gli intenti “poco filologici” e giocosi di Martina: clamorosa, ad esempio, la presenza della televisione ai tempi della giovinezza di Paperone, fatto anacronistico soprattutto tenendo conto della data di pubblicazione del libro (1973).
Il suddetto, composto da cinque capitoli di dimensioni crescenti, si può sostanzialmente dividere in due parti: la prima, che racconta le imprese del piccolo Paperone allevato da Nonna Jenny (da notare che nel libro Paperone specifichi di essere stato consegnato dalla cicogna DOPO la morte dei suoi genitori, ufficializzando la poetica favoletta e rendendo del tutto normale l'anomalia della nascita di un bambino dopo la dipartita della propria madre), e la seconda, incentrata sull'incontro di un vecchio barbuto che fungerà quasi da mentore a un Paperone più cresciuto.
Il libro è molto divertente, colmo di cinismo e scorrettezze filosofiche che vedono lo Zione protagonista di imbrogli e raggiri ai danni del prossimo, o più in generale, in azioni che hanno come solo e unico scopo il tornaconto personale.
E' simpatico notare come il Paperone di questo libro sembri non comportarsi in maniera cattiva od arrogante (caratteristica dei fumetti dello stesso Martina), ma anzi sia sempre pacato e tranquillo, dando per scontato che il condurre una vita del genere fosse il modo più saggio e intelligente di comportarsi.
Non mancano gli elementi didattici, comprensibili sia dal tono di determinati passaggi che dalla presenza di giochetti e problemi matematici; tuttavia, sebbene alcuni pezzi del libro possano sembrare un po' divaganti, l'autore riesce a mantenere un certo equilibrio (collegandosi pure a capitoli precedenti) e a scrivere un racconto che nel complessivo - complice una conoscenza linguistica pressoché invidiabile e il trattamento di certi argomenti che al giorno d'oggi difficilmente riuscirebbero ad evitare la mannaia del politically correct - risulta curioso e affascinante. E fa davvero ridere.
Si segnala in chiusura, la “massima” forse più esemplificativa della visione martiniana di Zio Paperone:
Quando si conquista la fiducia del prossimo, sarebbe sciocco non approfittarne!
[Guido Martina] I Pensieri di... Paperone
E la Disney si insinua anche nella sezione libri. Omg Elik aveva ragione!!! *LOST*
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E comunque il libro fa ridere un sacco.
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E comunque il libro fa ridere un sacco.
Ok, ma non è un libro che parla di Disney ma...
Ok, mi hai fregato.
Ok, mi hai fregato.
http://cgi.ebay.it/I-pensieri-di-Papero ... 2eb2c3d140
Davvero si trova a 10 euro, in circolazione?
Mi sa che alle prossime fiere me lo cerco per benino
Davvero si trova a 10 euro, in circolazione?
Mi sa che alle prossime fiere me lo cerco per benino
La mia gallery su Deviant Art (casomai a qualcuno interessi =^__^=)
Celo, l'ho ereditato da mia madre insieme ad alcuni manuali di Nonna Papera e cartonati tipo Paperin Meschino.
È una delle cose più belle che abbia mai avuto, da piccola mi ero anche ricopiata le massime aurifere sul diario, mia madre pensava fossi scema.
È una delle cose più belle che abbia mai avuto, da piccola mi ero anche ricopiata le massime aurifere sul diario, mia madre pensava fossi scema.