Decimo libro della serie del Mondo Disco,
Stelle Cadenti fa parte di quel gruppetto di romanzi del ciclo che non appartengono a nessun sotto-ciclo particolare. Questo rende il romanzo ancora più facilmente comprensibile da chiunque di quanto non sia già qualunque libro della saga di Pratchett, fruibile anche dal lettore che non abbia mai letto nulla dell'autore.
A questo romanzo ho preferito
A me le Guardie!, ad essere onesto, ma ciò non toglie che la genialità dello scrittore inglese sia palpabile in ogni singola pagina di
Stelle Cadenti: come ogni romanzo del Mondo Disco, ovviamente, il genere che maggiormente viene mostrato e dissacrato attraverso l'ironia di Terry Pratchett è il fantasy, con quel gruppo irresistibile di personaggi che popolano la città di Ankh-Morpork come i maghi, le guardie cittadine, il Patrizio, il bibliotecario, i potenti dell'Università Invisibile, Mi-Voglio-Rovinare Dibbler, vari troll ecc che riescono a toccare ogni immaginario fantastico con quel tocco di assurdità e demenzialità che riesce a far ridere senza mancare di rispetto al genere letterario di riferimento, ma anzi arricchendolo di una nuova formula che riesce a distinguere la scrittura di Pratchett rispetto a un certo modo ormai fin troppo ricorrente di intendere la narrativa fantasy.
Dall'altra parte, come già in passato, l'autore usa l'ambientazione fantasy per fare satira anche su altro, in questo caso sul dorato mondo del cinema. Capita infatti che nei pressi di Ankh-Morpork nasca una nuova cittadina, chiamata Holy Wood, dove prima gli alchimisti e poi una varietà umana e non solo vengono attirati e folgorati dall'idea di creare le "immagini in movimento".
Da lì a riprodurre in nuce tutte le caratteristiche del cinema ci vuol poco: i pocorn, i kolossal, le attrici discinte, la pubblicità occulta, gli sponsor, la voglia estrema di fama, le frasi a effetto per attirare gli spettatori, i clichè più classici, ritriti e prevedibili delle narrativa cinematografica... tutte cose che Pratchett inserisce nello svolgersi della trama e che sanno divertire con gusto, mostrando come fin dagli albori della nascita del cinematografo in questa particolare dimensione nacquero subito certe tendenze
Oltre a questo, i riferimenti e le citazioni alla storia del cinema si sprecano, ed è un piacere andarle a scoprire: quella più lollosa è sicuramente quella a
King Kong verso la fine, con uno straniante ma calzante ribaltamento di prospettiva
, ma non mancano citazioni a
Via col Vento, a
Casablanca, a
Biancaneve e i Sette Nani, a
Lassie... Uno spasso, sotto la fulgida e riuscita ironia dell'autore.
Non mancano alcuni tormentoni, e inevitabilmente quello migliore è "Con mille elefanti!"
Sullo sfondo di tutto questo, comunque, si staglia un misterioso intrigo intradimensionale che è la causa nascosta di questa improvvisa febbre del cinema nel Mondo Disco, un terribile accadimento che viene dai tempi antichi che i protagonisti dovranno riuscire ad affrontare e che assicura quell'avventura indispensabile come ossatura della satira di Pratchett.
PS: a inizio post campeggia la copertina dell'edizione Salani. Mi spiegate perchè traducono fantasy
al femminile (!!!) in un libro pubblicato in Italia nel 2007?!? Capisco le due correnti di pensiero per quanto riguarda il termine "graphic novel", ma "la fantasy" non l'avevo proprio mai sentito...