Mi solleticava l'idea di creare una recensione... nonostante gli anime mi piacciano ancora e qua non se ne parli molto (quindi ero più propensa a recensire un anime) ho preferito fare una recensione sull'ultima cosa che ho riscoperto. Avevo 12 anni quando l'ho conosciuto e lo trovavo davvero leggero e divertente. Mi piacevano molto i personaggi e difficilmente mi annoiava seguirlo. Ultimamente me lo son riguardato dalla prima alla seconda stagione, film compreso, e ancora non posso esimermi dal trovarlo oggettivamente caruccio. A livello di affetto poi, mi piace moltissimo.
Non sono molto esperta di animazione, a differenza di molti esponenti del forum, perciò non sarò troppo tecnica. In compenso ho cercato di essere più oggettiva possibile.
Dragon Hunters (<i>Chasseurs de Dragons</i>) è un cartone animato umoristico e grottesco francese, firmato Futurikon, dalle animazioni di buona qualità, trame divertenti, ottime colonne sonore a metà fra l'epico e il buffo, generalmente un prodotto grazioso e interessante che ha avuto un discreto successo, tanto da potersi permettere due stagioni, un film e un videogioco.
Interessante e molto bella la sigla iniziale del cartone, carina e suggestiva nelle immagini, ma soprattutto accompagnata da una stupenda canzone dei celebri <i>The Cure</i>, fatta apposta per il cartone e chiamata - ovviamente - <i>The Dragon Hunters Song</i>.
È ambientato in un mondo suggestivo dalle origini oscure (che verrano rivelate solo alla fine della seconda stagione) formato da grandi e piccoli pezzi di terra che galleggiano nell'aria, collegati fra loro solo da ponti traballanti. Formato da 52 puntate autoconclusive di circa 20 minuti, ha per protagonisti due cacciatori di draghi, Lian-Chu e Gwizdo, due orfani divenuti amici in una fattoria, che vivono in una locanda... cercando di pagarne eternamente vitto e alloggio, assieme ad un piccolo drago azzurro, Hector, che dovunque vadano fanno credere sia un cane.
A bordo di una sorta di carriola con un'elica piantata nel mezzo, chiamata <i>Saint George</i> in onore appunto di San Giorgio (nella leggenda vera un cacciatore di draghi), i tre viaggiano attraverso questo strano mondo, fatto di grandi isole con villaggi particolari, ispirati a culture esistenti nella realtà o nell'immaginario fantasy, barche volanti (che in realtà si vedranno frequentemente solo nella seconda stagione) e draghi particolari, che più che draghi sono soprattutto mostri, ispirati quasi sempre ad animali o creature mitologiche.
<i>Gwizdo</i> è un po' il leader del gruppo: nonostante sia piccolo di statura e praticamente privo di forza muscolare, vanta un carattere molto forte e deciso (in compenso, manca completamente di coraggio nel momento in cui si trova di fronte ad un drago). È inoltre un abile demagogo, crea piani ingegnosi, contratti da furfante ed è attaccato ossessivamente al denaro. Questo attaccamento risale probabilmente alle sue ipotetiche origini di nobili caduti in miseria. Apparentemente è un villain senza scrupoli, pieno di difetti (orgoglio, presunzione, gelosia, avidità, codardia...) cui non importa niente di nessuno, in realtà è legato a Lian-Chu da una profonda amicizia e a volte dimostra anche lui di avere un cuore, da qualche parte.
<i>Lian-Chu</i> svolge invece il ruolo fondamentale della loro piccola società: il cacciatore. Fisicamente molto forte riesce sempre ad avere la meglio contro chiunque, ma nonostante questo i tre sfortunati per un motivo o per l'altro tornano quasi sempre alla locanda senza un soldo in tasca. Caratterialmente è totalmente diverso dal suo amico: un gigante buono e gentile, che si preoccupa veramente di qualunque cosa eccetto il denaro. Riflessivo e dalla morale salda, rimane abbastanza ossessionato dall'idea della famiglia: dopo che un drago attaccò il suo villaggio, lui rimase l'unico superstite ed andò a vivere nella fattoria dove ha poi conosciuto Gwizdo.
La sua buffa particolarità è la passione per il lavoro a maglia, che a sua detta "è un'attività che lo concentra prima delle battaglie".
<i>Hector</i> è il tutto-fare della situazione. Porta le armi a Lian-Chu, fa spesso da esca e viene continuamente incaricato per fare i lavori più pesanti e più rischiosi. Si lamenta spesso delle sue condizioni, ma parla in modo apparentemente incomprensibile, tanto che alla fine viene semplicemente ignorato. Come Gwizdo non è esattamente coraggioso, ma ha dalla sua una buona dose di fortuna che spesso si rivela inaspettatamente indispensabile.
Jeanneline è la locandiera dalla quale i tre alloggiano. Sposata ben tre volte, mira a Gwizdo come quarto marito. È una donna dal carattere forte, tale da riuscire quasi sempre a sottomettere Gwizdo sbandierandogli davanti il conto.
Zazà è la figlia di Jeanneline. Ha solo 10 anni, ma sotto l'influenza della presenza dei cacciatori di draghi ha già deciso che da grande sarà anche lei una cacciatrice, nonostante la madre non sia affatto d'accordo. Non è affatto sciocca, ma prende spesso l'iniziativa agendo impulsivamente nelle situazioni rischiose, da cui però non sempre riesce ancora a tirarsi fuori.
Zoe/Zoria è infine la figlia adottiva di Jeanneline, arrivata alla locanda in compagnia dei tre. Ha sempre desiderato diventare una cacciatrice di draghi e, dopo anni di allenamento con Lian-Chu, ha iniziato a far carriera in proprio. Zazà prende evidentemente spunto da lei, dal momento che da giovane Zoria era molto simile all'attuale Zazà.
La prima stagione del cartone è graziosa e divertente, ma viene probabilmente battuta dalla seconda per una serie di motivi, fra cui delle trame più interessanti, maggior attenzione allo sviluppo del carattere dei personaggi, maggior "assurdità" di vicende e popolazioni e probabilmente anche una componente umoristica un po' più alta. Oltre a questo, il cambio totale degli effetti e delle colonne sonore, che restano più o meno allo stesso livello di quelle della prima stagione, ma vantano uno stile più interessante e originale.
Il film <i>Dragon Hunters</i> (in 3d, a differenza della serie animata) si rivela essere una sorta di prequel, dal momento che si ambienta diversi anni prima rispetto alla serie animata. Proprio come la serie animata, rimane fedele alla scia umoristica e avventurosa, aggiungendo a questo un'atmosfera oscura e solitaria, ma anche un tocco di dolcezza.
Lian-Chu e Gwizdo sono un po' più giovani, ma sono ancora squattrinati. Un giorno incontrano Zoe, ancora bambina, fuggita dal castello dello zio. Scoperto che i due sono cacciatori di draghi, li porta immediatamente dallo zio: egli aveva infatti bisogno di qualcuno che affrontasse la minaccia del <i>World Gobbler</i>, il divoratore di mondi, che una volta ogni 20 stagioni fa presagire il suo ritorno tramite dei segni (la Nuvola Rossa, gli animali parlanti, I Cavalieri Fumanti ecc...). I cacciatori accetteranno l'incarico e si dirigeranno nella zona dell'ovest, oltre la Fine del Mondo, dove dovranno trovare il drago ed ucciderlo, ma con loro riuscirà a venire anche la piccola Zoe, fuggendo per la seconda volta dal castello solitario.
Film non dalla trama originalissima, ma carino nello svolgimento e catartico nell'atmosfera. Ottime animazioni, bellissimi paesaggi e buon mix di momenti divertenti, momenti malinconici e momenti d'azione. Bellissime colonne sonore, fra cui la più conosciuta è senza dubbio la strumentale <i>Lotus</i>, dei Jalan Jalan.
Trailer: www.youtube.com/watch?v=PdaKvAjc768
[Futurikon/Arthur Qwack] Dragon Hunters
Sì sì, davvero un bel cartone. Lo seguivo saltuariamente su Rai Tre e l'ho sempre trovato abbastanza accattivante. In particolare trovavo interessanti le ambientazioni e il fatto che i draghi fossero delle forme più disparate, a volte anche molto poco "draghesche".
Nota di merito anche per l'ottimo doppiaggio italiano.
Nota di merito anche per l'ottimo doppiaggio italiano.
Ah, è vero, effettivamente questo ho dimenticato di dirlo: il doppiaggio italiano è veramente ben fatto, soprattutto ora che per forza di cose conosco anche quello originale francese. Forse Lian-Chu aveva bisogno di un doppiatore dalla voce più profonda, ma è tutto molto apprezzabile anche così. Jeanneline sembrava la stessa persona dal francese all'italiano. Addirittura la Zoria italiana è quasi più convincente di quella originale. Quindi sì, IMHO hanno fatto un ottimo lavoro.Dottor Paperus ha scritto:Nota di merito anche per l'ottimo doppiaggio italiano.
Un'altra cosa che ho omesso è che, nel film, i paesaggi sono bellissimi non solo perché sono suggestivi, ma anche perché sembrano vivere le stesse emozioni dei personaggi. O almeno io ho avuto questa bellissima impressione, specialmente nella parte percorsa da Lotus in sottofondo.
Agra buif, 'rtoon piac' tant' 'ctor! 'Zdo e 'Chu, coi dragon' grand' e gross'! Tant' ris', 'ctor piac'!
No, vabbé l'uscita qui sopra la capirà solo chi la serie l'ha vista. Comunque mi accodo anch'io agli elogi a questa serie animata, alla quale a più d'una Lucca ho fatto accenno per spingere i compari di qui a darci un'occhiata. Non siamo certo di fronte ad un capolavoro del genere, ma il prodotto è sicuramente sopra la media.
Ottimi ed originali i vari draghi incontrati dai protagonisti, vorrei ci fossero più prodotti così creativi.
Non si può inoltre non amare, secondo me, la caratterizzazione dei personaggi, sopratutto il venale Gwizdo al quale praticamente non interessa affatto piacere allo spettatore
No, vabbé l'uscita qui sopra la capirà solo chi la serie l'ha vista. Comunque mi accodo anch'io agli elogi a questa serie animata, alla quale a più d'una Lucca ho fatto accenno per spingere i compari di qui a darci un'occhiata. Non siamo certo di fronte ad un capolavoro del genere, ma il prodotto è sicuramente sopra la media.
Ottimi ed originali i vari draghi incontrati dai protagonisti, vorrei ci fossero più prodotti così creativi.
Non si può inoltre non amare, secondo me, la caratterizzazione dei personaggi, sopratutto il venale Gwizdo al quale praticamente non interessa affatto piacere allo spettatore
Quoto, non capolavoro ma senz'altro carino.Eddy ha scritto:Non siamo certo di fronte ad un capolavoro del genere, ma il prodotto è sicuramente sopra la media.
Ottimi ed originali i vari draghi incontrati dai protagonisti, vorrei ci fossero più prodotti così creativi.
Non si può inoltre non amare, secondo me, la caratterizzazione dei personaggi, sopratutto il venale Gwizdo al quale praticamente non interessa affatto piacere allo spettatore
Gwizdo è vero che non s'interessa di piacere allo spettatore, eppure da quel che ho visto in giro è il più apprezzato assieme ad Hector. E senza dubbio anche il mio preferito.
Comunque, ora che ho rivisto la prima puntata della prima serie mi è venuto spontaneo fare paragoni: si nota come il cartone fosse abbastanza "sperimentale" e timoroso agli inizi. Neanche i doppiatori italiani nonostante la bravura erano più di tanto nei personaggi. Già nella seconda serie hanno osato di più, infatti sinceramente ora che l'ho trovata (anche se in francese, uh) la prima serie neanche mi solletica più di tanto rispetto a prima. Non credo faranno mai una terza serie, ma se mai pensassero di farla secondo me dovrebbero azzardare ancora di più, nei limiti di quanto potrebbe farlo un modesto cartone animato creato soprattutto per ridere...