Apro una discussione altrove non molto fortunata, sperando di poterla ora "coltivare" con maggiore assiduità...
Nel titolo di questa discussione ho usato il termine "narrativa disegnata" perché alcune delle opere di Miyazaki correntemente chiamate "manga" a volte hanno ben poco da spartire con questa forma d'espressione, avvicinandosi invece di più a generi come il racconto illustrato, il bozzetto tecnico da magazine di modellismo (!) e lo storyboard.
Il vertice del Miyazaki "fumettista", naturalmente, è il manga "Nausicaa della Valle del vento", edito in Italia in un'ottima versione in 7 volumi della Panini/Planet Manga. (C'era anche una precedente edizione della Granata Press, ma era incompleta e con una traduzione di scarsa qualità). E' un'opera di cui si è molto parlato e che ora preferirei lasciare momentaneamente "da parte".
Vorrei invece adesso iniziare accennando ad un'opera "minore" di Miyazaki: lo strano ibrido manga/racconto illustrato chiamato "Il viaggio di Shuna" (Shuna no Tabi).
Fu realizzato nel 1983 (Nausicaa era stato iniziato nel 1982) e si compone di 147 pagine colorate ad acquerello, in cui prevale l'uso della didascalia (i balloon sono sporadici). Non c'è un uso convenzionale delle vignette: prevalgono le "splash-page", che a volte arrivano ad estendersi su due facciate contigue dell'albo. L'effetto è quello di una splendida raccolta di dipinti.
Come è usuale in Miyazaki, questa storia riprende ad anticipa molti aspetti di altri suoi lavori, sia a livello narrativo che grafico. La vicenda è lineare, ma cupa e visionaria. Il clima emotivo sembra essere vicino a quello del manga di Nausicaa e del film "Mononoke Hime", arrivando forse a superarli in alcuni aspetti particolarmente raccapriccianti e inquietanti, veramente da "sonno della ragione".
Eppure, in maniera quasi miracolosa, l'impressione finale è quella di una storia poetica. Il narratore ha un tono pacato, e i disegni riescono ad essere estremamente comunicativi nonostante la relativa parsimonia di tratti con cui Miyazaki delinea le fisionomie. Il tutto è come "sfumato", mai aggressivo... Talmente "sfumato" che praticamente la storia non si conclude, se giudicata secondo i canoni narrativi tradizionali.
La trama parte da premesse molto semplici e in fondo consuetudinarie.
In un'epoca imprecisata (la prima didascalia dice "forse in un remoto passato, forse in un lontano futuro") esiste un piccolo villaggio di un regno situato in un'aspra vallata circondata da ghiacciai. Il villaggio soffre la fame: l'unico mezzo di sostentamento è una pianta chiamata "hiwabie", che cresce a stento e produce solo pochi semi. Anche l'allevamento è molto difficoltoso... Shuna è il principe ereditario di questo regno. Egli incontra un giorno un vecchio viandante in fin di vita, che prima di morire gli mostra alcuni semi che conservava gelosamente. Sembrano molto più grossi di quelli di hiwabie... Sono semi morti, ma appartenevano ad una pianta capace di produrre grandi spighe dorate. Ad ovest, rivela il vecchio, c'è una terra in cui vi sono interi campi coltivati con queste sementi; egli stava cercando di raggiungerli sin da quando era giovane, ma aveva ormai fallito il suo compito.
Shuna decide così di partire alla ricerca di questa misteriosa terra dell'ovest... Da qui inizia un vero e proprio delirio artistico, difficilmente descrivibile in modo efficace a parole... si parla di laghi arrugginiti, eserciti di terracotta, enormi navi arenate nel deserto, cannibali, mercanti di schiavi, animali preistorici, sino ad arrivare alla terra degli uomini-dei, dove sorge una misteriosa Luna-cometa dotata di volto...
La convenzionalità di certe soluzioni narrative è ampiamente controbilanciata dalla genialità nella creazione di luoghi e situazioni, e dalla cura e dalla perizia con cui sono realizzate le illustrazioni (Miyazaki deve essersi reso conto di aver realizzato un ottimo lavoro, visto che, contrariamente alle sue abitudini, è arrivato ad inserire nei disegni qualche piccolo ed orgoglioso "Miya" o "Miya '83", in caratteri occidentali...).
Purtroppo questo gioiello illustrato è ancora inedito in Italia (io lo ho conosciuto tramite un'ottima traduzione amatoriale). Spero che questa lacuna venga presto colmata, magari con un'edizione di lusso, magari cartonata con sovraccoperta... Per ora è acquistabile solo on-line nella versione giapponese, di piccolo formato, che comunque permette di apprezzare bene i dipinti di Miyazaki.
Ecco la copertina dell'albo:
http://img85.exs.cx/img85/5310/couverture9or.jpg
La "narrativa disegnata" di Hayao Miyazaki
Ce l'ho.
Storia magnifica e densa di situazioni che si svilupperanno in seguito; su tutte, vedi Shuna che si ferma per la notte e parla accanto al fuoco con un vecchio straordinariamente simile a quello che sarebbe poi divenuto il monaco Jiko in Mononoke hime. Che come Jiko gli da' consigli e delucidazioni utili. E gran giochi di parole, come gli stessi hiwabie (hiwa è giapponese per "lucherino", considerato il più stentato e debole tra gli uccelli, ma può voler dire anche "storia tragica". Bie sta per "congelato". Non da' certo una sensazione di pianta florida...:lol: )
PS Carino l'autografo di Miyazaki come firma. Scrive in una grafia orrenda come suo solito :lol:
Storia magnifica e densa di situazioni che si svilupperanno in seguito; su tutte, vedi Shuna che si ferma per la notte e parla accanto al fuoco con un vecchio straordinariamente simile a quello che sarebbe poi divenuto il monaco Jiko in Mononoke hime. Che come Jiko gli da' consigli e delucidazioni utili. E gran giochi di parole, come gli stessi hiwabie (hiwa è giapponese per "lucherino", considerato il più stentato e debole tra gli uccelli, ma può voler dire anche "storia tragica". Bie sta per "congelato". Non da' certo una sensazione di pianta florida...:lol: )
PS Carino l'autografo di Miyazaki come firma. Scrive in una grafia orrenda come suo solito :lol:
sembra davvero interessante... io sto ancora cercando nausicaa... spero di poterlo trovare al + presto...
invece questo qui (non ricordo il titolo...perdonate) è stato per caso tradotto in altri paesi?? a me un edizione in francese non dispiacerebbe...
invece questo qui (non ricordo il titolo...perdonate) è stato per caso tradotto in altri paesi?? a me un edizione in francese non dispiacerebbe...
Io spero ancora in un classico del fumetto di Repubblica, in fondo in un megavolume potrebbe starci, o no?claclina ha scritto:io sto ancora cercando nausicaa... spero di poterlo trovare al + presto...
Questo lo ignoravo, molto interessante! Purtroppo io di giapponese non so praticamente nulla, e ciò mi impedisce di accorgermi di finezze come questa... e soprattutto di leggere le didascalie degli artbook :xMidgardsorm ha scritto: E gran giochi di parole, come gli stessi hiwabie (hiwa è giapponese per "lucherino", considerato il più stentato e debole tra gli uccelli, ma può voler dire anche "storia tragica". Bie sta per "congelato". Non da' certo una sensazione di pianta florida...:lol: )
Il volume giapponese di "Shuna" comunque dovrebbe arrivarmi a giorni, assieme alla prima versione di "Mononoke Hime" (la avevo già letta in traduzione, come "Shuna", ma ci tenevo a possedere i disegni con una qualità di stampa dignitosa...)
Purtroppo no... "Il viaggio di Shuna" è assolutamente inedito al di fuori del Giappone. Se volete, però, se mi trovate in chat potrei passarvi la traduzione italiana (il che non è illegale, visto che l'opera in Italia non appartiene ad alcun distributore)claclina ha scritto:invece questo qui (non ricordo il titolo...perdonate) è stato per caso tradotto in altri paesi?? a me un edizione in francese non dispiacerebbe...
Sono più di mille pagine... verrebbe una cosa tipo il volumazzo di "Bone". Visto che però i giornali regalano volumi di enciclopedia, la cosa teoricamente non è impraticabile.Grrodon ha scritto:Io spero ancora in un classico del fumetto di Repubblica, in fondo in un megavolume potrebbe starci, o no?
Prossimamente vorrei recensire qualcosa tipo le Daydream notes e le Fantasy notes, oppure il racconto "Mononoke Hime". La recensione di "Nausicaa" la tengo per ultima, visto che sarà sicuramente la più impegnativa. Naturalmente chiunque è libero di "anticiparmi" nelle recensioni, ovvio! (Anche perché io non ho ancora potuto leggere i manga giovanili di Miyazaki, e nemmeno il racconto illustrato "A mia sorella" e "Dining in the air").
Molto carina la Chise in firma, claclina. Io attendo di sapere qualcosa di più sul film dal vivo di Saishû heiki kanojo, ammesso che lo facciano.
EDIT: come non detto, esce in Giappone il 28 gennaio... gli attori non mi dispiacciono, ma mi dà un po' il senso di "leccato" tipico delle ultime produzioni nipponiche, che se in certi casi è un bell'effetto visivo, nella maggior parte degli altri è quanto di più irrealistico possa esserci. Gente che si squarta e massacra e poi non ha un capello fuori posto e sembra uscita dall'estetista, laddove nell'anime grondava (giustamente) sangue... MAH, staremo a vedere.
Per Rebo: il fatto è che praticamente tutti gli autori giapponesi quando inventano termini lo fanno in modo che richiamino significati già noti. Un esempio con lo stesso Miyazaki sono i celebri Ômu di Nausicäa, che è sì la pronuncia nipponica dell'inglese worm (e per la creazione dei quali Miyazaki stesso confessò apertamente d'essersi ispirato a Dune), ma all'orecchio di un giapponese possono connotarsi come "re (Ô) degli insetti (mu)". Un'operazione paragonabile a quella che fece D'Annunzio col suo velivolo, tanto per capirci. Solo che in Giappone lo fanno sempre...
Riguardo a Kaze no tani no Naushika, l'edizione Granata aveva sì una traduzione scarsa, ma un adattamento più che ottimo, che l'edizione Panini purtroppo non ha avuto, pur compensato dall'ottima traduzione. "Lord Yupa" ci stava da dio, a mio parere...
EDIT: come non detto, esce in Giappone il 28 gennaio... gli attori non mi dispiacciono, ma mi dà un po' il senso di "leccato" tipico delle ultime produzioni nipponiche, che se in certi casi è un bell'effetto visivo, nella maggior parte degli altri è quanto di più irrealistico possa esserci. Gente che si squarta e massacra e poi non ha un capello fuori posto e sembra uscita dall'estetista, laddove nell'anime grondava (giustamente) sangue... MAH, staremo a vedere.
Per Rebo: il fatto è che praticamente tutti gli autori giapponesi quando inventano termini lo fanno in modo che richiamino significati già noti. Un esempio con lo stesso Miyazaki sono i celebri Ômu di Nausicäa, che è sì la pronuncia nipponica dell'inglese worm (e per la creazione dei quali Miyazaki stesso confessò apertamente d'essersi ispirato a Dune), ma all'orecchio di un giapponese possono connotarsi come "re (Ô) degli insetti (mu)". Un'operazione paragonabile a quella che fece D'Annunzio col suo velivolo, tanto per capirci. Solo che in Giappone lo fanno sempre...
Riguardo a Kaze no tani no Naushika, l'edizione Granata aveva sì una traduzione scarsa, ma un adattamento più che ottimo, che l'edizione Panini purtroppo non ha avuto, pur compensato dall'ottima traduzione. "Lord Yupa" ci stava da dio, a mio parere...
Delle particolarità del termine Ômu sapevo. Nell'adattamento italiano del film di Nausicaä (adattamento ancora inedito, e che chissà quando verrà pubblicato), per conservare il senso del neologismo miyazakiano è stata adottata la traduzione "VermeRe".Midgardsorm ha scritto:Per Rebo: il fatto è che praticamente tutti gli autori giapponesi quando inventano termini lo fanno in modo che richiamino significati già noti. Un esempio con lo stesso Miyazaki sono i celebri Ômu di Nausicäa, che è sì la pronuncia nipponica dell'inglese worm (e per la creazione dei quali Miyazaki stesso confessò apertamente d'essersi ispirato a Dune), ma all'orecchio di un giapponese possono connotarsi come "re (Ô) degli insetti (mu)". Un'operazione paragonabile a quella che fece D'Annunzio col suo velivolo, tanto per capirci. Solo che in Giappone lo fanno sempre...
Già, ma ho letto che non rispettava il senso dell'originale giapponese "Yupa-sama". Infatti, sempre in quell'adattamento italiano inedito, la traduzione prescelta è "Sommo Yupa". Non posso argomentare scientificamente a favore dell'una o dell'altra versione, visto che, appunto, la lingua giapponese mi è oscura...Midgarsorm ha scritto:Riguardo a Kaze no tani no Naushika, l'edizione Granata aveva sì una traduzione scarsa, ma un adattamento più che ottimo, che l'edizione Panini purtroppo non ha avuto, pur compensato dall'ottima traduzione. "Lord Yupa" ci stava da dio, a mio parere...
Sapevo anch'io di questa scelta di Cannarsi, ma come te attendo ancora di vederla... tanto me lo son già guardato 15 volte in giapponese, e se la versione italiana non mi soddisferà potrò sempre rifugiarmi nell'originaleRebo ha scritto: Delle particolarità del termine Ômu sapevo. Nell'adattamento italiano del film di Nausicaä (adattamento ancora inedito, e che chissà quando verrà pubblicato), per conservare il senso del neologismo miyazakiano è stata adottata la traduzione "VermeRe".
Certo che NON ne rispettava il senso, ma leggere "lord Yupa" era comunque stupendo. "Sommo Yupa" ha il vantaggio d'essere italiano, se non altro, e la cosa più vicina al senso di "sama" che noi possiamo avere...Già, ma ho letto che non rispettava il senso dell'originale giapponese "Yupa-sama". Infatti, sempre in quell'adattamento italiano inedito, la traduzione prescelta è "Sommo Yupa". Non posso argomentare scientificamente a favore dell'una o dell'altra versione, visto che, appunto, la lingua giapponese mi è oscura...
non credo... sono 7 numeri... e cmq non mi piace + di tanto quel genere di edizioni....Grrodon ha scritto:Io spero ancora in un classico del fumetto di Repubblica, in fondo in un megavolume potrebbe starci, o no?claclina ha scritto:io sto ancora cercando nausicaa... spero di poterlo trovare al + presto...
bè è senza dubbio economico...
... originale in cui tra l'altro Nausicaa ha una voce eccezionale, mi piace moltissimo (Sumi Shimamoto, che fu anche Clarissa di Cagliostro).Midgardsorm ha scritto: Sapevo anch'io di questa scelta di Cannarsi, ma come te attendo ancora di vederla... tanto me lo son già guardato 15 volte in giapponese, e se la versione italiana non mi soddisferà potrò sempre rifugiarmi nell'originale
Ritornando ai VermiRe, devo dire che la versione del primo doppiaggio italiano (quello anni '80 con Nausicaa con la voce da lobotomizzata :shock: ), "mostrotarli", mi è sempre sembrata suggestiva, per quanto scorretta...
Nonché Maki Ôyamada nell'ultimo episodio della seconda serie di Lupin III, diretto da Miyazaki, in cui la stessa Maki è praticamente un clone di Clarissa/Nausicaa che guida un robottone che poi diverrà giardiniere su Laputa... tanto per restare in tema di autocitazionismoRebo ha scritto: ... originale in cui tra l'altro Nausicaa ha una voce eccezionale, mi piace moltissimo (Sumi Shimamoto, che fu anche Clarissa di Cagliostro).
Era anche quella della versione Granata, giustamente tenuta uguale al doppiaggio RAI...Ritornando ai VermiRe, devo dire che la versione del primo doppiaggio italiano (quello anni '80 con Nausicaa con la voce da lobotomizzata :shock: ), "mostrotarli", mi è sempre sembrata suggestiva, per quanto scorretta...
Vi propongo, in questo post, una serie di rarità. Si tratta dei primi tre manga disegnati da Miyazaki: opere di difficilissima reperibilità anche in lingua originale, e che probabilmente mai vedremo pubblicate in italiano.
Cominciamo con Nagagutsu wo haita neko, ovvero Il gatto con gli stivali. Questo fumetto risale al 1969, e le sue dodici tavole a colori furono pubblicate separatamente sul giornale "Chuunichi Shimbun", nell'edizione domenicale, dal gennaio al marzo di quell'anno.
Il manga di Miyazaki si ispira all'omonimo film di produzione Toei Doga, anch'esso del 1969. I disegni ricalcano pedissequamente lo stile del lungometraggio, che in fondo era ampiamente miyazakiano, dato che il futuro regista vi aveva lavorato come animatore chiave, oltre ad aver fornito alcune idee fondamentali per la scena finale (scena citatissima in ambito Ghibli e para-Ghibli, ripresa ad esempio nel finale di Il Castello di Cagliostro, in quello di The Cat Returns e -pare- in quello di Gedo Senki). Nella trama il manga semplifica invece la storia, accorciando alcune sequenze dove necessario.
Le scansioni a colori si trovano presso questo indirizzo ---> http://rose-rote.hp.infoseek.co.jp/miya ... /index.htm . Nessuna traduzione, purtroppo.
Procedendo in ordine cronologico, si incontra Sabaku no Tami, cioè (all'incirca) La tribù del deserto, una graphic novel (pochi balloons, molte didascalie) pubblicata dal settembre 1969 al marzo 1970 sul giornale per bambini "Shonen Shojo Shinbun". Ma la storia, di infantile, non ha assolutamente nulla: è anzi perfettamente accostabile alle narrazioni miyazakiane più cupe e drammatiche.
Sabaku no Tami è ambientato nell'asia centrale del XI secolo. Tem è un ragazzino della tribù di Soqute. Vive con suo padre in una tenda nella steppa, pascolando pecore. Un giorno, i due trovano un uomo di Soqute ferito e chiamato Kughil, e lo portano alla loro tenda. Si scopre così che l'uomo stava venendo inseguito dai Kittarl, potenti nomadi che avevano compiuto scorribande nell'intera steppa. Quando il padre di Tem rifiuta di consegnare l'uomo, i soldati Kittarl lo uccidono. Ma Tem e l'uomo Soqute riescono a fuggire, e si dirigono verso la capitale dei Soqute, Pejite (vi dice niente?). Prima di arrivare alla tenda di Tem, Kughil aveva perso la sua carovana a causa dei Kittarl, e stava tentando di organizzare contro di loro una forza ribelle (per questo i soldati lo stavano inseguando). Sulla via per Pejite, i due incontrano una ragazza, Sasan. Ella sta cercando suo fratello, e si unisce a Tem e Kughil.
Quando i tre arrivano, Pejite è già caduta nelle mani dei Kittarl, e i Soqute sono stati fatti schiavi. Kughil e Tem provano ad organizzare una ribellione contro Kittarl, ma le loro vite e la loro missione vengono messe in pericolo quando una spia informa i Kittarl del loro piano...
I disegni, pur abbastanza grezzi qua e là, sono riconoscibilmente miyazakiani (con forti reminiscenze, a mio avviso, del film animato da Miyazaki nel 1968 Hols, principe del sole). Ma sono presenti anche riferimenti allo stile di Tezuka Osamu, autore a cui Miyazaki, in gioventù, aveva guardato con grande ammirazione, prima di cercare una via grafica personale. Tezukiano appare il personaggio della spia (spero di aver intuito correttamente il suo ruolo).
Il manga è leggibile qui ---> http://rose-rote.hp.infoseek.co.jp/miya ... /index.htm . Stavolta è accompagnato da una grossolana traduzione in inglese, che riassume le tavole a grandi linee.
Per finire, Doubutsu Takarajima, ovvero Gli allegri pirati dell'isola del tesoro, per usare il titolo con cui l'omonimo film della Toei, da cui il manga è tratto, è giunto in Italia.
Il film, datato 1971, rielaborava le vicende del classico di Stevenson introducendo una ciurma di pirati dalle fattezze di animali antropomorfi, tra cui un John Silver reso ghignante maiale baffuto. Miyazaki partecipò al film come animatore chiave, oltre che come consulente per la storia. Molte le anticipazioni di future opere del regista, come di consueto quando si parla del Miyazaki pre-Ghibli. Il manga ripropone le atmosfere del film, con lievi cambi e semplificazioni nella trama. Venne pubblicato in tredici tavole domenicali a colori sul "Chuunichi Shimbun", dal gennaio al marzo 1971.
Lo si può leggere qui ---> http://rose-rote.hp.infoseek.co.jp/miya ... /index.htm , purtroppo senza traduzione e scansionato in bianco e nero.
Cominciamo con Nagagutsu wo haita neko, ovvero Il gatto con gli stivali. Questo fumetto risale al 1969, e le sue dodici tavole a colori furono pubblicate separatamente sul giornale "Chuunichi Shimbun", nell'edizione domenicale, dal gennaio al marzo di quell'anno.
Il manga di Miyazaki si ispira all'omonimo film di produzione Toei Doga, anch'esso del 1969. I disegni ricalcano pedissequamente lo stile del lungometraggio, che in fondo era ampiamente miyazakiano, dato che il futuro regista vi aveva lavorato come animatore chiave, oltre ad aver fornito alcune idee fondamentali per la scena finale (scena citatissima in ambito Ghibli e para-Ghibli, ripresa ad esempio nel finale di Il Castello di Cagliostro, in quello di The Cat Returns e -pare- in quello di Gedo Senki). Nella trama il manga semplifica invece la storia, accorciando alcune sequenze dove necessario.
Le scansioni a colori si trovano presso questo indirizzo ---> http://rose-rote.hp.infoseek.co.jp/miya ... /index.htm . Nessuna traduzione, purtroppo.
Procedendo in ordine cronologico, si incontra Sabaku no Tami, cioè (all'incirca) La tribù del deserto, una graphic novel (pochi balloons, molte didascalie) pubblicata dal settembre 1969 al marzo 1970 sul giornale per bambini "Shonen Shojo Shinbun". Ma la storia, di infantile, non ha assolutamente nulla: è anzi perfettamente accostabile alle narrazioni miyazakiane più cupe e drammatiche.
Sabaku no Tami è ambientato nell'asia centrale del XI secolo. Tem è un ragazzino della tribù di Soqute. Vive con suo padre in una tenda nella steppa, pascolando pecore. Un giorno, i due trovano un uomo di Soqute ferito e chiamato Kughil, e lo portano alla loro tenda. Si scopre così che l'uomo stava venendo inseguito dai Kittarl, potenti nomadi che avevano compiuto scorribande nell'intera steppa. Quando il padre di Tem rifiuta di consegnare l'uomo, i soldati Kittarl lo uccidono. Ma Tem e l'uomo Soqute riescono a fuggire, e si dirigono verso la capitale dei Soqute, Pejite (vi dice niente?). Prima di arrivare alla tenda di Tem, Kughil aveva perso la sua carovana a causa dei Kittarl, e stava tentando di organizzare contro di loro una forza ribelle (per questo i soldati lo stavano inseguando). Sulla via per Pejite, i due incontrano una ragazza, Sasan. Ella sta cercando suo fratello, e si unisce a Tem e Kughil.
Quando i tre arrivano, Pejite è già caduta nelle mani dei Kittarl, e i Soqute sono stati fatti schiavi. Kughil e Tem provano ad organizzare una ribellione contro Kittarl, ma le loro vite e la loro missione vengono messe in pericolo quando una spia informa i Kittarl del loro piano...
I disegni, pur abbastanza grezzi qua e là, sono riconoscibilmente miyazakiani (con forti reminiscenze, a mio avviso, del film animato da Miyazaki nel 1968 Hols, principe del sole). Ma sono presenti anche riferimenti allo stile di Tezuka Osamu, autore a cui Miyazaki, in gioventù, aveva guardato con grande ammirazione, prima di cercare una via grafica personale. Tezukiano appare il personaggio della spia (spero di aver intuito correttamente il suo ruolo).
Il manga è leggibile qui ---> http://rose-rote.hp.infoseek.co.jp/miya ... /index.htm . Stavolta è accompagnato da una grossolana traduzione in inglese, che riassume le tavole a grandi linee.
Per finire, Doubutsu Takarajima, ovvero Gli allegri pirati dell'isola del tesoro, per usare il titolo con cui l'omonimo film della Toei, da cui il manga è tratto, è giunto in Italia.
Il film, datato 1971, rielaborava le vicende del classico di Stevenson introducendo una ciurma di pirati dalle fattezze di animali antropomorfi, tra cui un John Silver reso ghignante maiale baffuto. Miyazaki partecipò al film come animatore chiave, oltre che come consulente per la storia. Molte le anticipazioni di future opere del regista, come di consueto quando si parla del Miyazaki pre-Ghibli. Il manga ripropone le atmosfere del film, con lievi cambi e semplificazioni nella trama. Venne pubblicato in tredici tavole domenicali a colori sul "Chuunichi Shimbun", dal gennaio al marzo 1971.
Lo si può leggere qui ---> http://rose-rote.hp.infoseek.co.jp/miya ... /index.htm , purtroppo senza traduzione e scansionato in bianco e nero.
Ed ecco l'inatteso: un nuovo manga (o quasi) di Miyazaki!
Uscito il 5 ottobre, è stato pubblicato in appendice all'edizione giapponese del romanzo "Blackham's Whimpey" dell'autore inglese Robert Westall (1929-1993).
Il titolo è "Westall's fantasy -Trip to Tynemouth", ed è una sorta di breve "saggio illustrato" dedicato alla visita del luogo natale di Westall.
Lo stile appare essere ancora quello delle "Daydream notes", con protagonisti suini, colorazione ad acquerello ed ampi spazi destinati ad illustrazioni di mezzi bellici.
Alcune (piccole) anteprime dell'opera si trovano QUI e QUI
Uscito il 5 ottobre, è stato pubblicato in appendice all'edizione giapponese del romanzo "Blackham's Whimpey" dell'autore inglese Robert Westall (1929-1993).
Il titolo è "Westall's fantasy -Trip to Tynemouth", ed è una sorta di breve "saggio illustrato" dedicato alla visita del luogo natale di Westall.
Lo stile appare essere ancora quello delle "Daydream notes", con protagonisti suini, colorazione ad acquerello ed ampi spazi destinati ad illustrazioni di mezzi bellici.
Alcune (piccole) anteprime dell'opera si trovano QUI e QUI
Una nuova rarità: un racconto illustrato di Miyazaki risalente al 1982, intitolato Imote He, ovvero (circa) Cara sorella.
Tradotto in francese, lo si trova qui ---> http://www.buta-connection.net/mangas/imote_he.php
Tradotto in francese, lo si trova qui ---> http://www.buta-connection.net/mangas/imote_he.php
Ripescata questa discussione per evitare l'OT su quella di Jedo Senki.
Ho trovato questa traduzione di Shuna no Tabi, in inglese, montata su una scansione a bassa risoluzione delle tavole. Non so fino a che punto sia decente e completa (non la ho letta, e in ogni caso mancano due capitoli), ma è già qualcosa.
Ora si tratta di trovare il volumetto giapponese. Ebay non mi aiuta e Google neanche, dato che di giapponese ci capisco decisamente poco.
Ho trovato questa traduzione di Shuna no Tabi, in inglese, montata su una scansione a bassa risoluzione delle tavole. Non so fino a che punto sia decente e completa (non la ho letta, e in ogni caso mancano due capitoli), ma è già qualcosa.
Ora si tratta di trovare il volumetto giapponese. Ebay non mi aiuta e Google neanche, dato che di giapponese ci capisco decisamente poco.
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Ed ecco qui la soluzione:LBreda ha scritto: Ora si tratta di trovare il volumetto giapponese. Ebay non mi aiuta e Google neanche, dato che di giapponese ci capisco decisamente poco.
http://www.nippon-export.com/catalog/pr ... ts_id=1267
Costa 11.21 Euro, contando anche le spese di spedizione. Altri siti lo fanno pagare di più.
Grazie!!
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Creata http://it.wikipedia.org/wiki/Il_viaggio_di_Shuna .
Non è il massimo, chi volesse editare è invitato a farlo!
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Un paio di novità rilevanti.
- La prima parte del nuovissimo fumetto di Miyazaki, Si alza il vento, è disponibile qui: http://www.animeclick.it/notizia.php?id=21541 Mi sa che conviene sbrigarsi a scaricarlo, non so quanto sia "autorizzata" questa uscita sul web... Molto interessante, comunque, la citazione de "La Domenica del Corriere".
- Ristampano Nausicaa della Valle del Vento. Da quest'estate. http://www.animeclick.it/notizia.php?id=21536 Non ho capito però se la nuova edizione sarà uguale a quella del 2001, che già ricalcava quella originale...
- La prima parte del nuovissimo fumetto di Miyazaki, Si alza il vento, è disponibile qui: http://www.animeclick.it/notizia.php?id=21541 Mi sa che conviene sbrigarsi a scaricarlo, non so quanto sia "autorizzata" questa uscita sul web... Molto interessante, comunque, la citazione de "La Domenica del Corriere".
- Ristampano Nausicaa della Valle del Vento. Da quest'estate. http://www.animeclick.it/notizia.php?id=21536 Non ho capito però se la nuova edizione sarà uguale a quella del 2001, che già ricalcava quella originale...