Mi sono avvicinato a
Zot!, grazie al bel volumone BAO, più per curiosità accademica che altro. L'autore, Scott McCloud, è un'istituzione nel fumetto-mondo, avendo scritto alcuni saggi sulla nona arte molto celebri e che un giorno vorrei anche leggere, oltre che sentir decantare: mi attirava quindi l'idea di leggere un'opera narrativa a fumetti realizzata da uno studioso, ma non pensavo che sarei stato conquistato dall'opera.
E invece... zot!
Così è stato.
Scott McCloud riesce a mantenere splendidamente il piedi in due scarpe, senza essere un paraculo e senza prendere in giro nessuno: scrive un fumetto di supereroi, ma per piglio e tematiche si allontana dal fumetto mainstream per flirtare con l'undeground, cui effettivamente apparteneva. Perché il protagonista è effettivamente un ragazzo dotato di alcuni poteri e in grado di volare, visto che proviene da una dimensione parallela, ma le filosofie che questo stesso "altro mondo" e i villains che l'eroe deve combattere sono affascinanti, stratificate e dimostrano un grande interesse per quelle tematiche solitamente ignorate negli albi classici di supereroi, almeno di quegli anni.
La prima parte del volume è quella che più si può assimilare ad classico superhero comic book, con i vari combattimenti tra Zot e i suoi assurdi nemici: come dicevo, questi stessi personaggi incarnano idee e riflessioni interessanti, ma fermandosi al primo livello di lettura quello che si ottiene è Zot che prende a botte il cattivo e fa tante battutine.
E poi c'è Jenny
Jenny non è la classica ragazza dell'eroe, ma rappresenta la componente che trascina il fumetto verso uno shojo, visto che sta vivendo il pieno della sua adolescenza tra incertezze d'amore, problemi scolastici, difficoltà di relazione e di accettare il mondo, problemi famigliari. Trovo molto interessante questa coesistenza di due realtà narrative apparentemente distinte, che creano interazioni inedite tra i personaggi e che esplodono nella seconda parte del volume, quando Zot rimarrà imprigionato sulla nostra Terra senza possibilità di ritorno. E' a questo punto che la serie di McCloud assurge al mito, raccontando con naturalezza la vita normalissima di un gruppo di giovani ragazzi, con i loro problemi e le loro paturnie interiori, e con Zot spesso sullo sfondo, ad osservare.
Penso che la storia
Autunno sia una delle cose più malinconiche che abbia letto.
Il volume BAO è molto grosso e pesante (500 e passa pagine, meno male che non l'hanno fatto cartonato!
), perché oltre a tutte le storie del ciclo in bianco e nero di
Zot!, raccoglie molti interventi in prosa dell'autore stesso. McCloud si prende infatti una paginetta alla fine di ogni storia per parlarne, e farne una sorta di breve making of ricordando il periodo in cui l'aveva realizzata, quello che pensava, quello che vede col senno di poi e svelando alcuni dietro le quinte. Sono documenti rilevanti e utili che, insieme all'introduzione e alla postfazione, sempre a cura dell'autore, rendono questo libro l'edizione definitiva sul personaggio e su un fumetto che definirei "di riferimento".